Storia

Verso la fine degli anni Venti (indicativamente, ad uso della cronologia, assumeremo il 1929, ma la data esatta non è nota con precisione), venne introdotta la serie "S." del marchio Summit, che costituì senza dubbio la gamma di punta nella produzione, lunga quasi 60 anni, del gruppo Lang - Curzon - Summit di Liverpool, in Inghilterra.

Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1955, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.

Caratteristiche tecniche

 
Istruzioni di una Summit S.100

Le penne di questa serie, per quanto non si contraddistinguano per alcuna innovazione tecnica specifica, sono tutte di alta qualità produttiva. Corpo e cappuccio inoltre presentano spesso decorazioni con incisioni a guilloché o più precisamente, secondo la definizione inglese, barleycorn, cioè a chicco d'orzo, un tipo di decoro rimasto in voga fino ai giorni nostri e molto apprezzato nel Regno Unito per tutti gli anni Trenta e Quaranta. Il fermaglio di queste stilografiche è normalmente dorato o cromato, con montaggio ad anello soprattutto negli anni Trenta, ed il cappuccio è usualmente con chiusura a vite.

Materiali

Le penne di questa serie, inizialmente prodotte in ebanite, a partire dal 1930 erano realizzate in celluloide, nella versione di questo materiale che l'azienda chiamava Eternite o Unbreakable. Le finiture ed il fermaglio erano in metallo cromato o laminato in oro. I pennini erano in oro a 14 carati.

Sistema di riempimento

Le penne della serie "S." erano normalmente caratterizzate dal caricamento a levetta, almeno fino al 1946, quando in qualche caso venne adottato il sistema a pulsante di fondo.

Versioni

Di questa serie fanno parte molti modelli diversi, tutti individuati dalla lettera "S." e da un codice numerico a due o tre cifre. Ad oggi, sono stati individuati i seguenti: 65, 70, 75, 77, 80, 85, 90, 100, 110, 125, 130, 150, 160, 170, 175, 180, 185 e 200. Va precisato che i codici non furono assegnati in sequenza, perciò non necessariamente un numero inferiore è relativo ad una stilografica prodotta prima.


Summit S.175

La Summit S.175 fu introdotta nella prima metà degli anni Trenta come stilografica di punta del catalogo Summit. La prima versione viene normalmente identificata dai collezionisti con la sigla mk1, perché negli anni successivi vennero offerte altre due varianti della S.175: una con l'estremità del corpo impreziosita da una ghiera dorata (mk 2) ed una (mk 3) con la nuova clip, di forma più lineare rispetto a quella, tipicamente "art deco", della prima versione. Non è ancora chiaro se dopo la seconda guerra mondiale sia stata commercializzata una quarta variante (mk 4).

La S.175 degli anni Trenta era una stilografica di eccellente qualità, destinata ad un pubblico con buona disponibilità economica: direttori di banca, dirigenti d'azienda, funzionari pubblici ed imprenditori. Dotata d'un pennino d'oro di dimensioni maggiori di quelli tipici delle altre stilografiche del marchio, la penna era prodotta in Eternite, una variante particolarmente resistente della celluloide (anche definita "unbreakable"), con alimentatore, sezione, estremità del cappuccio e del corpo in ebanite, finiture dorate ed alimentazione a levetta laterale. Godette di un buon successo ed i suoi componenti principali vennero utilizzati da Lang anche come base, con le variazioni necessarie, per la produzione conto terzi, ad esempio a favore di National Security e Typhoo Tea.

Data la diffusione che conobbe nonostante il prezzo certamente non economico, ancora oggi è possibile trovare un esemplare di S.175 in buone condizioni senza eccessive difficoltà.

E' considerata una delle più "iconiche" stilografiche inglesi del periodo fra le due guerre mondiali.


Summit S.125
Il modello 125 era quello mediano della serie "S." negli anni Trenta e Quaranta. Nonostante il prezzo, destinato alla fascia media di mercato, la qualità della penna poteva tranquillamente rivaleggiare con stilografiche di maggior lignaggio. Caratterizzata da tutti gli elementi costruttivi ed estetici tipici della serie "S.", dall'alimentazione a levetta alle finiture dorate, dal pennino d'oro a 14 carati al cappuccio a vite, era una penna affidabile e robusta, in grado di dare molte soddisfazioni per lunghi anni.
Ebbe un ottimo successo e contribuì in modo non secondario al successo commerciale del marchio, che nel periodo fra le due guerre mondiali conquistò una delle maggiori quote del mercato inglese.


Summit S.100

Uno dei mercati più fiorenti per o produttori di stilografiche, almeno fino alla fine degli anni cinquanta, era quello dell'uso scolastico. Naturalmente, anche il gruppo Lang - Curzon - Summit si rivolse agli scolari, offrendo, fra gli altri, anche il modello S.100, che dopo la seconda guerra mondiale fu denominato S.100 Cadet. Ancora una volta, dimostrando come si trattasse di una precisa scelta commerciale, Summit non offrì una penna di qualità minore, bensì una stilografica di ottima qualità, semplicemente caratterizzata da un pennino, sempre d'oro a 14 carati, un po' piu' piccolo di quello delle S.125 ed S.175.


Colori

Le versioni più diffuse sono quelle di colore nero, con superficie cesellata. Specialmente fra le due guerre mondiali, infatti, il mercato inglese fu dominato dalle stilografiche di quel colore, considerate più eleganti e serie. Nella seconda metà degli anni Trenta, tuttavia, anche le vendite delle penne colorate crebbero e riuscirono a ritagliarsi una buona fetta di mercato. La S.175 venne prodotta in almeno 10 colori diversi, incluse le versioni a "pelle di lucertola", abbastanza in voga in quegli anni.

Pennini

I pennini erano d'oro, prodotti direttamente da Lang partendo dalla materia prima. Usualmente, erano marchiati Summit e riportavano l'indicazione relativa ai 14 carati. Venivano offerti in numerose varianti e gradi di flessibilità.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
S. 175 mk1 132 mm chiusa Diametri: corpo 12 mm; cappuccio 13,6 mm; sezione 8 mm

Cronologia

Anno Avvenimento
1935 la Summit introduce pennini di dimensioni maggiori, destinati alle stilografiche di punta
1946 la Curzon assume il nome Summit Pens Ltd (data indicativa, usata per indicare l'immediato dopoguerra)
1955 l'azienda termina le attività

Riferimenti esterni

  • [1] S.175 mk1, anni Trenta
  • [2] S.100 Cadet, anni Quaranta
  • [3] S.125 mk1, anni Trenta

Note


Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.