Giacomazzi

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La storia dell'azienda inizia nel 1921 a Settimo Torinese, quando i fratelli Pietro e Girolamo Giacomazzi, che avevano lavorato per la Pagliero si misero in proprio per fondare una ditta insieme a Felice Favetta.[1] Le attività iniziali erano relative alla lavorazione al tornio di materiali come avorio, galalite ed osso. L'attenzione alla produzione di stilografiche pare derivi dal figlio di Pietro, Dino, che allo scioglimento della società con Felice Favetta concentrò su questo le attività dell'azienda.

La Giacomazzi lavorò principalmente nella produzione per conto terzi, e non si trovano penne marchiate a suo nome almeno fino a tutti gli anni '50. L'unico marchio sicuramente proprio, di cui esiste una registrazione nel 1944 da parte di Dino Giacomazzi, è la Olimpica (Reg. Gen. N. 90736), altri marchi con produzione di qualità attribuiti alla Giacomazzi sono Punto Rosso (che però era un marchio di proprietà di Ubaldo Massari della Mastilo), Sirium e Sirium Extra.[2]

Ma secondo quanto ricordato da Pier Luigi Giacomazzi, altre produzioni su commissione sono state eseguite dall'azienda per la Everest, la Aster, la Silpa, la Omer, la Morans e la Aviostil.

Materiale disponibile:

Note

  1. i dati relativi alla Giacomazzi sono tratti dal libro "Settimo Torinese - Una città in punta di penna" di Silvio Bertotto.
  2. per quest'ultimo esiste comunque una evidenza, su una penna con questo marchio è stato ritrovata (vedi discussione) un riferimento al modello di utilità N. 22111 registrato dalla "Fratelli Giacomazzi".