Zerollo
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The Zerollo was founded in 1932 by David Dante Zerollo [1] in Genoa for the production of one of the most original ever made pens, equipped by special telescopic system that allowed alternating between two different pens contained in a single body, estracting either one and then the other.[2] The pen was protected, according to the manufacturer, by patents obtained from all over the world, but the only known are the U.S. Patent nº US-1893130 required in 1930 in Italy, in 1931 in the U.S.A. and awarded in 1933, the British patent nº GB-397736, approved August 31 , 1933 and the French patent nº FR-728038.[3]
La Zerollo produsse sostanzialmente, sia pure in un numero notevole di varianti, un solo modello, denominato Duo Color appunto per la particolarità di consentire, avendo al suo interno due penne separate, di scrivere con due colori diversi. Il meccanismo, che riprende la tecnologia delle rientranti è estremamente sofisticato e sopporta tolleranze minime, cosa che rende la penna piuttosto debole sul piano della stabilità meccanica. Attraverso un ingegnoso sistema a vite senza fine le due penne, che sono separate da una lamina metallica agganciata al fondello che la mette in rotazione, vengono fatte scorrere tramite delle scanalature realizzate sul corpo della penna e portate alternativamente dentro e fuori il corpo a seconda della direzione in cui si ruota il fondello.
Per scrivere è necessario estrarre completamente una delle due penne dal corpo, portando l'altra all'interno, in posizione di riposo queste invece devono essere poste alla stessa altezza restando parzialmente sporgenti dalla apertura anteriore, ed in questa posizione è possibile sia chiudere la penna col cappuccio che eseguire il caricamento. Il cappuccio infatti ha il solo scopo di protezione delle punte delle due penne, dato che l'inchiostro non è contenuto nel corpo ma nelle singole penne che sono alloggiate in esso.
Il caricamento avviene con lo stesso principio del caricamento a stuzzicadenti tramite due forellini presenti sul corpo che in posizione di riposo forniscono un accesso alle barre di pressione che consentono di strizzare i gommini posti su ciascuna delle due penne interne, che contengono l'inchiostro. In questo caso non è necessario avere uno stuzzicadenti, dato che la testina del cappuccio monta al suo interno un sottile pernietto di metallo adatto allo scopo; pertanto basta svitarla ed usarla come impugnatura per premere attraverso i forellini laterali.
Le prime versioni della penna vennero realizzate in ebanite, e sono presenti anche versioni rivestite con decorazioni in metallo laminato in oro. La produzione iniziale era sicuramente estremamente ridotta, dato che sono state ritrovati foglietti di garanzia, datati 1933, scritti a mano firmati singolarmente dallo stesso Dante Zerollo. A queste seguirono poi da versioni in celluloide realizzate in bellissimi colori marmorizzati, o a venature di legno, e con lavorazioni estremamente raffinate come una particolarissima sfaccettatura a spirale.
Data la qualità e la raffinatezza delle lavorazioni, e la presenza di celluloidi simili, è stata avanzata l'ipotesi che la produzione di queste penne sia stata affidata alla Omas, ma non esiste nessuna prova, riferimento o documento al riguardo che permetta di avvalorare questa ipotesi, e la somiglianza o la qualità delle lavorazioni non possono essere considerate un elemento conclusivo, al più si può ritenere che Zerollo si rifornisse dalla Omas per alcune parti.[4]
L'azienda ebbe un certo successo, e riuscì a commercializzare i suoi prodotti anche all'estero appoggiandosi alla Dunhill per il mercato inglese ed alla Unic per quello francese, ma benché funzionale si trattava comunque di una penna dotata un sistema meccanico molto complesso e delicato, di difficile riparazione, che la rendeva fragile e tutto sommato non molto più comoda da usare rispetto alla semplice e lineare soluzione di portarsi dietro due penne separate. Mantenendo però la produzione basata solo su questo particolare modello, e non sapendo produrre ulteriore innovazione, con la caduta dell'interesse riscosso nel periodo iniziale, la Zerollo subì un progressivo declino restando sparendo dal mercato dopo la seconda guerra mondiale.
Per la particolarità delle sue penne, unita alla scarsa produzione ed alla ancora più scarsa disponibilità di esemplari funzionanti, le Zerollo restano fra i modelli di stilografiche più ricercati dai collezionisti, raggiungendo prezzi elevatissimi, anche se alla fine la rilevanza storica dell'azienda, specialmente in rapporto al panorama internazionale, resta tutto sommato relativamente marginale.
Riferimenti esterni
Note
- ↑ it seems however, that he was already active in the fields of mechanics applied to the stationety, holding a patent (nº US-1790037) for and automatic letters sealer, assigned intp the U.S. in 1931 but applied since January 1929 in Germany.
- ↑ the idea of a double pen however is not so original, it appeared already in a 1912 patent (nº US-1020221).
- ↑ in patents are cited as inventors Chelazzi Mirko and Dino Frulli, presumably Zerollo employees.
- ↑ in questo articolo viene citata una ricerca di Luca De Ponti relativa a pennini e clip.