Colorado

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Colorado
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Una Colorado anellata.

Il marchio Colorado contraddistingue, più che una azienda, una singola penna. A lungo queste penne, anche in considerazione del sistema di caricamento (uno stantuffo tuffante), sono state attribuite alla Omas ma trattasi in realtà di un marchio completamente indipendente, legato alle attività di Orlando Quadretti che ne detiene anche la registrazione del marchio (Reg. Gen. N. 75447).[1]

La creazione della penna è legata alle attività del negozio di Quadretti, risalenti al 1938/39, che si specializzò nella vendita di stilografiche, ed il prototipo della penna, ancora in possesso degli eredi, venne realizzato intorno al 1939. In quel periodo era infatti in voga la moda delle penne "doppie" (moda lanciata dalla Zerollo e proseguita con altri modelli come la Itala) in grado di scrivere con due diversi colori.

A differenza dei due modelli citati la Colorado si contraddistingue per una costruzione a forbice con due mezze penne che scorrono l'una sull'altra fino a disporsi in opposizione a 180°. Passando il cappuccio da una parte all'altra era quindi più veloce passare da una scrittura all'altra. Inoltre il meccanismo di incernieramento a forbice alla fine si può considerare meno delicato rispetto ai ben più complessi meccanismi degli altri modelli citati.

Della penna, realizzata in celluloide si conoscono la versione nera (la più comune) e delle versioni anellate nei colori grigio e rosso/marrone o screziate (grigio e marrone). La produzione avveniva comunque in proprio anche se i pennini erano acquistati da una ditta di Bologna a fatti marchiare "Quadretti". La produzione comunque, visto il rapido passare della moda, fu piuttosto ridotta, sia in termini di esemplari che di estensione temporale, cosa che rende la penna alquanto rara.

Benché la Colorado sia l'unico modello con questo nome, è nota una ulteriore produzione marchiata "Quadretti" risalenti probabilmente ai primi anni '40, costituita da penne in celluloide con pennino ordinario, anch'esso marchiato "Quadretti". La produzione pare essersi definitivamente interrotta nel dopoguerra.

Riferimenti esterni

  • nessuno, per ora

Note

  1. come riportato nel testo di Letizia Jacopini l'attribuzione si deve al lavoro di di Gian Stefano Germano che gliela attribuisce nel testo "Storia Universale della Stilografica", ed è confermata dalle testimonianze dirette del figlio di Orlando Quadretti oltre che dai documenti sulla registrazione dei marchi dell'Archivio Centrale dello Stato.