Restauro di una OMAS a pistone
Questo articolo intende essere un suggerimento su come procedere allo smontaggio e rimontaggio di una Omas 361, ma le informazioni possono essere utili per qualsiasi OMAS a pistone. Soprattutto il rimontaggio è frutto delle diverse esperienze di collaboratori del wiki. La penna prima del ripristino si presentava con uno spazio tra fondello e fusto (fig. 1).
Smontaggio gruppo pennino/alimentatore
L'operazione non è strettamente necessaria, ma può essere utile farla per procedere a un'accurata pulizia. Prima di procedere alla rimozione del gruppo pennino, è bene tenere il gruppo scrittura a bagno per qualche giorno, seguendo i consigli riportati alla pagina: "consigli generali per il ripristino di stilografiche". Ricordate che ogni azione di smontaggio presenta qualche rischio, non necessariamente legato alle vostre capacità manuali, ma allo stato a all'età della penna. Lo smontaggio della parte anteriore rende comunque più agevole la verifica della tenuta della guarnizione in sughero del pistone.
Il gruppo pennino/alimentatore è inserito nella sezione a frizione e senza filettatura, così come la carenatura nera che li avvolge.
La carenatura potrebbe essere stato incollata al fusto/sezione con della gommalacca, quindi potrebbe essere necessario un po' di calore per rimuoverlo da applicare come descritto nell'articolo: "uso del calore per favorire lo smontaggio".
Considerate che l'inchiostro secco è un ottimo collante e aumenta molto l'attrito tra le parti. Da qui la necessità di allontanarlo prima con un bagno prolungato.
Rimozione sistema di caricamento
Il fondello è reso solidale alla vite tramite una spinetta di diametro 1 mm. E' necessario spingere con adatto punzoncino che può essere un filo di rame, una punta da trapano o un cacciavite da orologiaio. La spinetta è leggermente più corta del fondello e quindi da una parte si presenta a filo della superficie del fondello stesso. Dalla parte opposta invece si osserva un foro: attraverso questo è opportuno inserire il punzone/cacciavite per estrarre la spinetta (fig. 5).
Può essere comodo segnare sia la spinetta che il fondello in modo da poterla successivamente reinserire nel verso originale. E' possibile che la spinetta non sia di forma perfettamente cilindrica, ma sia più simile a un chiodo, con una testa. Questo allargamento può essere impercettibile e ostacolare il reinserimento o peggio far dei danni incrinando il fondello.
Il lato del fondello attraverso cui reinserire la spinetta può essere segnato con un pezzettino di nastro adesivo e la spinetta con un lapis o un pennarello. Evitate i pennarelli se la penna è in celluloide, potrebbero macchiarla irrimediabilmente.
Una volta estratta la spinetta e segnata, il fondello ruota libero sulla sua sede filettata. Lo si può svitare ed separare dal fusto: la filettatura è normale e si svita in senso antiorario (fig. 6).
Fate attenzione alla rondella presente nella parte interna del fondello: ce ne dovrebbe essere una plastica nera sottile, e una di forma cilindrica più alta in sughero (vedi fig. 7). Nella foto è visibile solo quella in materiale plastico. Quella in sughero è alloggiata internamente.
All'interno del fusto sono rimasti adesso una vite e un pistone entro il quale essa si avvita (fig. 8).
In testa al pistone c'è una sede filettata entro la quale si avvita una vite che trattiene la guarnizione di sughero (fig. 9).
E' necessario prendere la misura del diametro esterno della guarnizione di sughero prima di toglierla.
Costruzione e montaggio della nuova guarnizione
La nuova guarnizione può essere ottenuta (con un po' di lavoro) utilizzando un comune tappo di sughero seguendo i metodi illustrati nella pagine sulla costruzione delle guarnizioni in sughero; questo richiede una certa cura perché in questo caso la guarnizione cilindrica ha un parete molto sottile. In questa riparazione è stato usato un sughero recuperato da una vecchia scatola di ricambi rinvenuta fortuitamente.
La testa del pistone entro la quale viene alloggiato il sughero ha un diametro di 4.3 mm. Può essere conveniente acquistare una punta da trapano di idoneo diametro e non usare punte da 4.0 o 4.5; l'esiguo spessore delle pareti del sughero rende estremamente probabile la rottura della guarnizione stessa.
Lubrificate con del grasso al silicone la testa del pistone e verificate la tenuta con un dito umettato posto sull'apertura anteriore.
Nel caso di scarsa tenuta, basterà tenere la penna in acqua per 3/4 giorni, il tempo che il sughero assorba l'acqua necessaria per gonfiarsi. Quest'operazione è consigliata anche se la tenuta è perfetta. Se volete invece avere una perfetta tenuta da subito, potete procedere a rivestire il sughero con un po' di paraffina calda ottenuta da una candela o un lumino.
Rimontaggio e riallineamento del fondello
Inserite il gruppo pistone/vite nel fusto, facendo attenzione che la vite sia completamente avvitata entro il pistone e che le due alette presenti su quest'ultimo vadano ad alloggiare nelle due scanalature presenti all'interno del fusto.
Lasciate protrudere dal retro del fusto il codolo forato della vite che deve essere completamente avvitata entro il pistone, come mostrato in fig. 9.
Inserite sul codolo il fondello, ponendo attenzione ad allineare il foro del codolo con i due presenti nel fondello. Vi potete aiutare con la luce del sole, con una piccola pila oppure osservando contro uno sfondo bianco.
Prima del ripristino oggetto di questo articolo, la penna in questione presentava uno spazio minimo, ma visibile, tra fusto e fondello, non bello a vedersi (fig. 1). Per ovviare a questo problema operate come segue.
Inserite il fondello e trovate il punto in cui i fori della spinetta sono allineati come in fig. 10: premete il fondello verso il fusto e cominciate ad avvitarlo in senso orario. Non esagerate con l'avvitamento e fermatevi dopo mezzo giro, quando i fori sono di nuovo allineati, ma il fondello ha ruotato di 180°.
Si possono verificare due casi:
- il più semplice, ovvero la vite forza un pelo nel pistone e sta ben ferma e quindi trovate facilmente un allineamento esatto e completo;
- la vite ruota liberamente dentro la sede filettata del pistone e allora l'allineamento lascia a desiderare. Quindi è necessario ripristinarlo con il punzoncino/cacciavite/filo di rame.
Una volta riallineati i fori si procede per altri successivi 180° e, se necessario, si continua riallineando col punzoncino fino a quando tra fusto e fondello non rimarrà un piccolo spazio (fig. 11).
E' molto improbabile che in quest'ultima rotazione, i fori si riallineino. Molto più probabile che fusto e fondello si accostino perfettamente, ma i fori non siano più allineati (fig. 12).
Procedete quindi a svitare il fondello cautamente per ritornare nella posizione precedente, quella coi fori allineati (Fig. 11).
A questo punto inserite il cacciavite/punzone e lasciatelo agire come la spinetta (fig. 13). Ruotando indietro il fondello, che stavolta è solidale con la vite, il pistone avanza all'interno del fusto, permettendo di recuperare il gioco tra fusto e fondello. Quanto ruotare indietro? Qui entra in gioco la vostra sensibilità e il vostro giudizio.
A questo punto togliete il cacciavite/punzone, ruotate avanti il fondello di 180° e reinserite il cacciavite/punzone. Avvitate il fondello fino alla battuta sul fusto.
Adesso dovreste osservare che lo spazio tra fusto è fondello non c'è più. Se ci fosse ancora dello spazio, ripetete la manovra sopra fino a quando la superficie tra fusto e fondello si presenti liscia (fig. 14).
Una volta verificato che non ci sia più spazio tra fusto e fondello potete inserire la spinetta e inchiostrare la penna.
Riferimenti
- [1] Discussione sul restauro di una Omas 556S