Riga 13: |
Riga 13: |
| Nonostante la presenza sul mercato di ditte già affermate come la [[Onoto]] e la [[Swan]] e l'assenza nell'azienda di una specifica capacità di innovazione tecnologica, Jarvis e Garner dimostrarono di avere buone capacità imprenditoriali, ed identificarono con chiarezza il posizionamento che la loro azienda avrebbe dovuto avere sul mercato: puntare alla produzione di massa di un prodotto affidabile a costi contenuti, per poter rispondere alle crescenti richieste ed allargare il mercato, un posizionamento che non cambierà mai nella storia dell'azienda. | | Nonostante la presenza sul mercato di ditte già affermate come la [[Onoto]] e la [[Swan]] e l'assenza nell'azienda di una specifica capacità di innovazione tecnologica, Jarvis e Garner dimostrarono di avere buone capacità imprenditoriali, ed identificarono con chiarezza il posizionamento che la loro azienda avrebbe dovuto avere sul mercato: puntare alla produzione di massa di un prodotto affidabile a costi contenuti, per poter rispondere alle crescenti richieste ed allargare il mercato, un posizionamento che non cambierà mai nella storia dell'azienda. |
| | | |
− | Nel 1919 vennero introdotti i primi modelli con [[caricamento a levetta]] e [[safety]], l'anno successivo il marchio ''The Conway Stewart'' venne registrato ufficialmente (con il n. 407502). Nel 1922 vennero introdotti nuovi modelli fra cui la [[Dinkie]],<ref>la data è incerta, c'è chi la fa risalire al 1920 (vedi [http://www.mvburke.com/history.htm]), ma questo è quanto riportato sul sito dell'azienda.</ref> che diventerà il prodotto di punta dell'azienda (tanto che il nome, nel 1924, divenne un marchio registrato), una penna piccola e funzionale, che verrà prodotta, in diverse versioni, per oltre 40 anni. Nel 1924 la [[Conway Stewart]] fu la prima azienda inglese ad introdurre sul mercato penne in celluloide colorata,<ref>c'è chi fa risalire l'uso della celluloide (come la creazione della [[Dinkie]]) al 1920 contestando il primato della [[LeBoeuf]].</ref> che resterà, per la varietà e la ricchezza dei colori, una delle caratteristiche distintive di questa marca. | + | Nel 1919 vennero introdotti i primi modelli con [[caricamento a levetta]] e [[safety]], l'anno successivo il marchio ''The Conway Stewart'' venne registrato ufficialmente (con il n. 407502). Nel 1922 vennero introdotti nuovi modelli fra cui la [[Dinkie]],<ref>la data è incerta, c'è chi la fa risalire al 1920 (vedi [http://www.mvburke.com/history.htm]), ma questo è quanto riportato sul sito dell'azienda.</ref> che diventerà il prodotto di punta dell'azienda (tanto che il nome, nel 1924, divenne un marchio registrato), una penna piccola e funzionale, che verrà prodotta, in diverse versioni, per oltre 40 anni. Nel 1924 la [[Conway Stewart]] fu la prima azienda inglese ad introdurre sul mercato penne in [[celluloide]] colorata,<ref>c'è chi fa risalire l'uso della [[celluloide]] colorata (come la creazione della [[Dinkie]]) al 1920 contestando il primato della [[LeBoeuf]].</ref> che resterà, per la varietà e la ricchezza dei colori, una delle caratteristiche distintive di questa marca. |
| | | |
| [[Image:Conway-Istruzioni-Retro.jpg|thumb|Garanzia e Istruzioni|250px|right|Foglietto di istruzioni originale]] | | [[Image:Conway-Istruzioni-Retro.jpg|thumb|Garanzia e Istruzioni|250px|right|Foglietto di istruzioni originale]] |
Riga 19: |
Riga 19: |
| La classificazione dei modelli è estremamente complessa, benché infatti a partire dagli anni '20 l'azienda usasse dei nomi, le varie penne venivano comunque identificate da un numero e talvolta soltanto da questo. Negli anni '20 il modello di punta (che resterà tale per due decenni) è la [[Duro]], una penna di grandi dimensioni; a questa affianca la piccola e funzionale [[Dinkie]], e la più economica [[Universal]]. Altri modelli realizzati nello stesso periodo sono la [[Pixie]] e la [[Dandie]]. | | La classificazione dei modelli è estremamente complessa, benché infatti a partire dagli anni '20 l'azienda usasse dei nomi, le varie penne venivano comunque identificate da un numero e talvolta soltanto da questo. Negli anni '20 il modello di punta (che resterà tale per due decenni) è la [[Duro]], una penna di grandi dimensioni; a questa affianca la piccola e funzionale [[Dinkie]], e la più economica [[Universal]]. Altri modelli realizzati nello stesso periodo sono la [[Pixie]] e la [[Dandie]]. |
| | | |
− | Dopo gli anni iniziali la quasi totalità della produzione della [[Conway Stewart]] è costituita da penne con [[caricamento a levetta]], ma nel 1927 l'azienda produsse anche dei modelli a [[pulsante di fondo]] che commercializzò allo stesso prezzo dei modelli a leva, che comunque restarono i più diffusi. Fino alla fine degli anni '20 le penne presentavano il classico stile ''[[flattop]]'' cone un corpo cilindrico a fondo piatto, mentre il cappuccio aveva una testa in ebanite. Le penne venivano prodotte con o senza verette a seconda del loro pregio. Inizialmente il fermaglio era fissato su un lato del cappuccio ed aveva una punta a sfera. | + | Dopo gli anni iniziali la quasi totalità della produzione della [[Conway Stewart]] è costituita da penne con [[caricamento a levetta]], ma nel 1927 l'azienda produsse anche dei modelli a [[pulsante di fondo]] che commercializzò allo stesso prezzo dei modelli a leva, che comunque restarono i più diffusi. Fino alla fine degli anni '20 le penne presentavano il classico stile ''[[flattop]]'' cone un corpo cilindrico a fondo piatto, mentre il cappuccio aveva una testa in [[ebanite]]. Le penne venivano prodotte con o senza verette a seconda del loro pregio. Inizialmente il fermaglio era fissato su un lato del cappuccio ed aveva una punta a sfera. |
| | | |
| [[Image:Conway-Istruzioni-Fronte.jpg|thumb|Garanzia e Istruzioni|250px|left|Foglietto di garanzia originale]] | | [[Image:Conway-Istruzioni-Fronte.jpg|thumb|Garanzia e Istruzioni|250px|left|Foglietto di garanzia originale]] |
Riga 25: |
Riga 25: |
| L'azienda passò la grande crisi finanziaria del '29 senza troppi problemi, i profitti diminuirono per la diminuzione dei consumi, ma l'essersi concentrata sulla produzione di penne economiche la aiutò a superare meglio la fase di crisi, che nel 1934 era sostanzialmente finita con profitti in crescita. Nel 1935 la ''Conway Stewart & Co. Ltd'' venne liquidata volontariamente per creare una nuova società per azioni che si quotò sulla borsa di Londra. | | L'azienda passò la grande crisi finanziaria del '29 senza troppi problemi, i profitti diminuirono per la diminuzione dei consumi, ma l'essersi concentrata sulla produzione di penne economiche la aiutò a superare meglio la fase di crisi, che nel 1934 era sostanzialmente finita con profitti in crescita. Nel 1935 la ''Conway Stewart & Co. Ltd'' venne liquidata volontariamente per creare una nuova società per azioni che si quotò sulla borsa di Londra. |
| | | |
− | La produzione dell'azienda resta comunque legata ai molteplici colori della celluloide con cui venivano realizzate le penne, a parte il classico colore nero infatti la [[Conway Stewart]] iniziò ad introdurre sul mercato una gran varietà di colorazione, ben oltre i classici marmorizzati tipici dell'epoca. Benché non esistano nomi ufficiali, alcuni sono diventati standard, come il ''Tiger eye'', il ''Cross hatch'', l'''Herringbone'' o il famoso ''Cracked ice'' (nero con sottili venature bianche) che venne introdotto nel 1934. | + | La produzione dell'azienda resta comunque legata ai molteplici colori della [[celluloide]] con cui venivano realizzate le penne, a parte il classico colore nero infatti la [[Conway Stewart]] iniziò ad introdurre sul mercato una gran varietà di colorazioni, ben oltre i classici marmorizzati tipici dell'epoca. Benché non esistano nomi ufficiali, alcuni sono diventati standard, come il ''Tiger eye'', il ''Cross hatch'', l'''Herringbone'' o il famoso ''Cracked ice'' (nero con sottili venature bianche) che venne introdotto nel 1934. |
| | | |
− | In questo periodo le penne della [[Conway Stewart]] erano prodotte con uno stile più affusolato, seguendo la tendenza dello ''[[streamlined]]'' in voga oltreoceano. Nel 1932 il fermaglio venne realizzato con la parte superiore ad anello, molto simile a quello della [[Duofold]], e bloccato sul cappuccio da una testina in ebanite; nel 1935 venne introdotta la clip con la cima a forma di diamante, che da allora contraddistinguerà i modelli dell'azienda in tutti gli anni successivi. | + | In questo periodo le penne della [[Conway Stewart]] erano prodotte con uno stile più affusolato, seguendo la tendenza dello ''[[streamlined]]'' in voga oltreoceano. Nel 1932 il fermaglio venne realizzato con la parte superiore [[washer clip|ad anello]], molto simile a quello della [[Duofold]], e bloccato sul cappuccio da una testina in [[ebanite]]; nel 1935 venne introdotta la clip con la cima a forma di diamante, che da allora contraddistinguerà i modelli dell'azienda in tutti gli anni successivi. |
| | | |
| Nel 1940 venne proposto un modello con una sezione trasparente per il controllo del livello dell'inchiostro, ma non ebbe un gran successo a causa della guerra; nello stesso anno vennero anche introdotti dei modelli con [[caricamento a stantuffo]], che andarono ad aggiungersi a quelli con [[caricamento a levetta]] e [[pulsante di fondo]]. Nonostante i pesanti bombardamenti la fabbrica della [[Conway Stewart]] restò miracolosamente quasi illesa ed alla fine della guerra l'azienda riuscì a riprendere subito la produzione. | | Nel 1940 venne proposto un modello con una sezione trasparente per il controllo del livello dell'inchiostro, ma non ebbe un gran successo a causa della guerra; nello stesso anno vennero anche introdotti dei modelli con [[caricamento a stantuffo]], che andarono ad aggiungersi a quelli con [[caricamento a levetta]] e [[pulsante di fondo]]. Nonostante i pesanti bombardamenti la fabbrica della [[Conway Stewart]] restò miracolosamente quasi illesa ed alla fine della guerra l'azienda riuscì a riprendere subito la produzione. |
Riga 40: |
Riga 40: |
| [[Image:Conway-Stewart-286-MarbGreen-Open.jpg|thumb|Conway Stewart pens|250px|left|Una [[Conway Stewart]] modello 286]] | | [[Image:Conway-Stewart-286-MarbGreen-Open.jpg|thumb|Conway Stewart pens|250px|left|Una [[Conway Stewart]] modello 286]] |
| | | |
− | A metà degli anni '50 la [[Conway Stewart]] era all'apice del suo successo. Nel 1954 l'azienda introdusse il prestigioso modello [[Conway Stewart 100|100]], una penna di grandi dimensioni. In questo periodo iniziarono ad apparire sul mercato le prime penne a sfera, che come negli Stati Uniti erano costose e inaffidabili, ma l'azienda continuò ad ignorare la novità e questo atteggiamento tradizionalista le fu fatale. L'azienda entrò in ritardo anche nell'uso dei nuovi materiali plastici (introdotti soltanto nel 1957) e non seguì mai le nuove tendenze stilistiche delle penne a pennino coperto lanciate dalla [[Parker]] [[51]]. | + | A metà degli anni '50 la [[Conway Stewart]] era all'apice del suo successo. Nel 1954 l'azienda introdusse il prestigioso modello [[Conway Stewart 100|100]], una penna di grandi dimensioni. In questo periodo iniziarono ad apparire sul mercato le prime penne a sfera, che come negli Stati Uniti erano costose e inaffidabili, ma l'azienda continuò ad ignorare la novità e questo atteggiamento tradizionalista le fu fatale. L'azienda entrò in ritardo anche nell'uso dei nuovi materiali plastici (introdotti soltanto nel 1957) e non seguì mai le nuove tendenze stilistiche delle penne a pennino coperto lanciate dalla [[Parker 51]]. |
| | | |
| L'azienda continuò a mantenere la sua politica di produrre stilografiche di buona qualità ad un prezzo modico facendo ricorso a metodi tradizionali e ben consolidati, ma se nella prima metà degli anni '50 una penna a levetta con pennino e cappuccio a vite era soltanto un po' fuori moda, ma perfettamente funzionale, nella seconda metà degli anni '50 e negli anni successivi diventò sempre più arretrata ed incapace di trovare un suo spazio sul mercato, di fronte a penne a sfera usa e getta dai prezzi molto più bassi, contro le quali l'azienda non era in grado di competere, e l'impossibilità di caratterizzare le sue stilografiche, pur sempre degli oggetti economici, come un oggetto distintivo o di moda. | | L'azienda continuò a mantenere la sua politica di produrre stilografiche di buona qualità ad un prezzo modico facendo ricorso a metodi tradizionali e ben consolidati, ma se nella prima metà degli anni '50 una penna a levetta con pennino e cappuccio a vite era soltanto un po' fuori moda, ma perfettamente funzionale, nella seconda metà degli anni '50 e negli anni successivi diventò sempre più arretrata ed incapace di trovare un suo spazio sul mercato, di fronte a penne a sfera usa e getta dai prezzi molto più bassi, contro le quali l'azienda non era in grado di competere, e l'impossibilità di caratterizzare le sue stilografiche, pur sempre degli oggetti economici, come un oggetto distintivo o di moda. |