− | Nel [[Production started::1935]], seguendo come sempre con un certo ritardo le tendenze del mercato, anche la [[Produced by::Swan]] lanciò il suo modello con corpo semi-trasparente per il controllo del livello dell'inchiostro, la ''Visofil Pen'', dotato di un [[Visofil filler|omonimo]] sistema di caricamento. Della penna esistono due versioni diverse, denominate dai collezionisti ''mk1'' e ''mk2'', che seguono le due diverse versioni del sistema di caricamento. Pur condividendo il nome si tratta di penne strutturalmente diverse. | + | Nel [[Production started::1935]], seguendo come sempre con un certo ritardo le tendenze del mercato, anche la [[Produced by::Swan]] lanciò il suo modello con corpo semi-trasparente per il controllo del livello dell'inchiostro, la ''Visofil Pen'', dotato di un [[Visofil filler|omonimo]] sistema di caricamento. Della penna esistono due versioni diverse, che seguono le due diverse versioni del sistema di caricamento, spesso le due varianti vengono denominate dai collezionisti ''mk1'' e ''mk2'' anche se è più corretto, usando la nomenclatura usata dall'azienda stessa, chiamarle ''serie V'' e ''serie VT''. Pur condividendo il nome si tratta di penne strutturalmente diverse. |
| La prima versione del [[caricamento Visofil]] (illustrata nel brevetto {{Cite patent|GB|451275}} del 1934) è una variante di caricamento a sfiatatoio abbastanza simile all'[[accordion filler]] della [[Stylomine]]. Le penne con questo caricamento vennero contraddistinte dall'uso del suffisso "V" nella [[Numerazione Swan|numerazione]]. | | La prima versione del [[caricamento Visofil]] (illustrata nel brevetto {{Cite patent|GB|451275}} del 1934) è una variante di caricamento a sfiatatoio abbastanza simile all'[[accordion filler]] della [[Stylomine]]. Le penne con questo caricamento vennero contraddistinte dall'uso del suffisso "V" nella [[Numerazione Swan|numerazione]]. |