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Sempre nel [[1937]]<ref>l'anno viene indicato in [http://www.impreseneltempo-torino.it/index.php/imprese-nel-tempo/biografie-impresa/aurora/aurora-saprem questa ricostruzione] della storia aziendale pubblicata dalla CCIA di Torino, che abbiamo preso come riferimento per i dati riguardanti l'assetto proprietario dell'azienda.</ref> l'azienda, fino allora rimasta direttamente nella proprietà di Isaia Levi come ditta individuale, venne trasformata in società anonima, per questo venne fondata una nuova società per azioni, la [[Sapem]] (acronimo di ''Società anonima penne e matite'') cui viene conferita la proprietà della ''Fabbrica italiana di penne a serbatoio Aurora''.
 
Sempre nel [[1937]]<ref>l'anno viene indicato in [http://www.impreseneltempo-torino.it/index.php/imprese-nel-tempo/biografie-impresa/aurora/aurora-saprem questa ricostruzione] della storia aziendale pubblicata dalla CCIA di Torino, che abbiamo preso come riferimento per i dati riguardanti l'assetto proprietario dell'azienda.</ref> l'azienda, fino allora rimasta direttamente nella proprietà di Isaia Levi come ditta individuale, venne trasformata in società anonima, per questo venne fondata una nuova società per azioni, la [[Sapem]] (acronimo di ''Società anonima penne e matite'') cui viene conferita la proprietà della ''Fabbrica italiana di penne a serbatoio Aurora''.
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Nel [[1938]], seguendo la tendenza introdotta con il lancio della [[Vacumatic]] di penne trasparenti in grado di visualizzare il livello di inchiostro, la [[Aurora]] introdusse il modello [[Optima]], realizzato in celluloide trasparente e con caricamento a [[siringa rovesciata]], che restò in produzione fino ai primi anni '40. Un altro modello dello stesso anno è la [[Topolino]] una semplice penna con caricamento a [[pulsante di fondo]], riportante una incisione del personaggio della Disney, ed orientata al mercato giovanile, seguita a breve dalla [[Topolino|Biancaneve]]. Sono da citare poi, dello stesso periodo, il modello [[Iridia]] e la serie [[Aurora ML|ML]] una linea di penne prodotte, almeno ufficialmente, per gli ufficiali delle forze armate, la cui datazione è senz'altro precedente.  
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Nel [[1938]], seguendo la tendenza introdotta con il lancio della [[Vacumatic]] di penne trasparenti in grado di visualizzare il livello di inchiostro, la [[Aurora]] introdusse il modello [[Optima]], realizzato in celluloide trasparente e con caricamento a [[siringa rovesciata]], che restò in produzione fino ai primi anni '40. Un altro modello dello stesso anno è la [[Topolino]] una semplice penna con caricamento a [[pulsante di fondo]], riportante una incisione del personaggio della Disney, ed orientata al mercato giovanile, seguita a breve dalla [[Topolino|Biancaneve]]. Sono da citare poi, dello stesso periodo, il modello [[Aurora Iridia|Iridia]] e la serie [[Aurora ML|ML]] una linea di penne prodotte, almeno ufficialmente, per gli ufficiali delle forze armate, la cui datazione è senz'altro precedente.  
    
La seconda guerra mondiale rappresentò un periodo di crisi per l'azienda: il razionamento delle materie prime, e la difficoltà nel trovare metalli preziosi come l'oro portò alla creazione di pennini in acciaio.<ref>talvolta viene imputato, in maniera scorretta, l'uso dell'acciaio al razionamento dell'oro o alle leggi autarchiche volute dal regime fascista nel 1937, ma non esiste nessuna traccia di leggi riguardanti l'oro, tanto che anche in seguito vennero utilizzati pennini d'oro, presenti nei cataloghi fino al 1941, insieme a quelli in ''[[Platiridio]]'' e a quelli in acciaio (marcati ''Durium'').</ref>  Come per le altre ditte si cercò di sostituire la mancanza di materiale pregiato con nomi altisonanti, e la [[Aurora]] chiamò la sua lega di acciaio ''[[Platiridio]]''. Nel [[1939]]<ref>da alcune fonti viene indicato invece il 1940, la data non è perciò del tutto sicura.</ref> venne introdotto il modello [[Selene]], con finiture metalliche, caricamento a [[pulsante di fondo]] e pennino in ''[[Platiridio]]''.
 
La seconda guerra mondiale rappresentò un periodo di crisi per l'azienda: il razionamento delle materie prime, e la difficoltà nel trovare metalli preziosi come l'oro portò alla creazione di pennini in acciaio.<ref>talvolta viene imputato, in maniera scorretta, l'uso dell'acciaio al razionamento dell'oro o alle leggi autarchiche volute dal regime fascista nel 1937, ma non esiste nessuna traccia di leggi riguardanti l'oro, tanto che anche in seguito vennero utilizzati pennini d'oro, presenti nei cataloghi fino al 1941, insieme a quelli in ''[[Platiridio]]'' e a quelli in acciaio (marcati ''Durium'').</ref>  Come per le altre ditte si cercò di sostituire la mancanza di materiale pregiato con nomi altisonanti, e la [[Aurora]] chiamò la sua lega di acciaio ''[[Platiridio]]''. Nel [[1939]]<ref>da alcune fonti viene indicato invece il 1940, la data non è perciò del tutto sicura.</ref> venne introdotto il modello [[Selene]], con finiture metalliche, caricamento a [[pulsante di fondo]] e pennino in ''[[Platiridio]]''.
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