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[[Image:Waterman pen.jpg|thumb|Waterman factory in Manhattan]]
 
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La [[Waterman]] ha sempre mantenuto un approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione nei confronti che l'innovazione sia per quanto riguarda lo stile che la tecnologia, pur mantenendo sempre una qualità di altissimo livello. Però, anche a causa di questo approccio tradizionalita, dopo il periodo d'oro durato fino agli anni '20, la  [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, restando sempre più indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Eversharp]], insieme alle quali rientra a pieno titolo nelle [[Big Four]].
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La [[Waterman]] ha sempre mantenuto un approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione nei confronti che l'innovazione sia per quanto riguarda lo stile che la tecnologia, pur mantenendo sempre una qualità di altissimo livello. Però, anche a causa di questo approccio tradizionalista, dopo il periodo d'oro durato fino agli anni '20, la  [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, restando sempre più indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Eversharp]], insieme alle quali rientra a pieno titolo nelle [[Big Four]].
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Per il suo approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione piuttosto che l'innovazione, dopo il periodo d'oro durato fino agli anni '20 la [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, restando indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Eversharp]]. In particolare l'azienda adottò con molto ritardo la celluloide come materiale di produzione delle penne, restando indietro rispetto ai nuovi modelli colorati prodotti dai concorrenti.
 
Per il suo approccio molto conservativo, che la ha vista privilegiare la tradizione piuttosto che l'innovazione, dopo il periodo d'oro durato fino agli anni '20 la [[Waterman]] ha visto progressivamente erodersi le sue quote di mercato, restando indietro rispetto alle emergenti [[Parker]], [[Sheaffer]] ed [[Eversharp]]. In particolare l'azienda adottò con molto ritardo la celluloide come materiale di produzione delle penne, restando indietro rispetto ai nuovi modelli colorati prodotti dai concorrenti.
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Il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutte gli altri principali produttori dell'epoca la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, ma il nome [[Waterman]] ha continuato ad esistere grazie alla filiale francese, la ''Waterman Jif'' (in seguito divenuta '''Waterman S.A.''') che invece prosperava, e che negli anni successivi assorbi tutto quello che rimaneva della ditta originale americana e della succursale francese. E' infatti della ''Waterman Jif'' l'altra grande innovazione prodotta dal marchio [[Waterman]], la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta, introducendo quello che è ormai il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche contemporanee.
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Il declino dell'azienda proseguì inesorabile negli anni successivi fino alla seconda guerra mondiale, ed essa subì, come tutte gli altri principali produttori dell'epoca la grande crisi degli anni '50. La compagnia originale americana venne liquidata nel 1954, ma il nome [[Waterman]] ha continuato ad esistere grazie alla filiale francese, la ''Waterman Jif'' (in seguito divenuta '''Waterman S.A.''') che invece prosperava, e che negli anni successivi assorbì tutto quello che rimaneva della ditta originale americana e della succursale francese. E' infatti della ''Waterman Jif'' l'altra grande innovazione prodotta dal marchio [[Waterman]], la creazione della prima stilografica a cartucce di plastica usa e getta, che introdusse sul mercato quello che ormai è il più comune meccanismo di caricamento delle stilografiche contemporanee.