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Per molti anni la storia del marchio ''Williamson - Torino'' è stata distorta da una di quelle tante coincidenze di nome che han portato a pensare che questa azienda torinese fosse, alla sua nascita, nata come attività di importazione delle penne prodotte negli Stati Uniti, ottenendo poi un successo che le avrebbe permesso di sopravvivere alla chiusura dell'azienda originale. Grazie alla approfondita ricerca storica sul marchio da parte di Paolo E. Demuro<ref>raccolta nel suo libretto ''"La WILLIAMSON SAFETY FOUNTAIN PEN di Riccardo Amisani, Torino, indizi fuorvianti"'', che ci ha gentilmente donato, e dal quale sono state tratte buona parte delle informazioni di questa pagina.</ref> è stato invece possibile appurare che si tratta di una ditta completamente italiana, nata con l'acquisizione di una avviata cartoleria torinese nella prima metà degli anni '10.
 
Per molti anni la storia del marchio ''Williamson - Torino'' è stata distorta da una di quelle tante coincidenze di nome che han portato a pensare che questa azienda torinese fosse, alla sua nascita, nata come attività di importazione delle penne prodotte negli Stati Uniti, ottenendo poi un successo che le avrebbe permesso di sopravvivere alla chiusura dell'azienda originale. Grazie alla approfondita ricerca storica sul marchio da parte di Paolo E. Demuro<ref>raccolta nel suo libretto ''"La WILLIAMSON SAFETY FOUNTAIN PEN di Riccardo Amisani, Torino, indizi fuorvianti"'', che ci ha gentilmente donato, e dal quale sono state tratte buona parte delle informazioni di questa pagina.</ref> è stato invece possibile appurare che si tratta di una ditta completamente italiana, nata con l'acquisizione di una avviata cartoleria torinese nella prima metà degli anni '10.
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Le penne della ''Williamson-Torino'' si distinguono per una produzione di rientranti in stile [[Waterman]], di cui Amisani risulta esser stato agente per il Piemonte nel periodo di passaggio della rappresentanza dalla ''L. & C. [[Hardtmuth]]'' a Carlo Drisaldi, in celluloide di elevata qualità (in particolare per le celluloidi anellate) e sono fra le più interessanti fra quelle prodotte dalle aziende italiane nella cosiddetta seconda fascia. La produzione pare essere continuata fino agli '50. {{Infobox_Marca|Williamson}}{{BrandData|Founder=Riccardo Amisani Williamson|Date=1915|Place=Torino|Country=IT}}
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Le penne della ''Williamson-Torino'' si distinguono per una produzione di rientranti in stile [[Waterman]], di cui Amisani risulta esser stato agente per il Piemonte nel periodo di passaggio della rappresentanza dalla ''L. & C. [[Hardtmuth]]'' a Carlo Drisaldi. In seguito vennero prodotte penne in [[celluloide]] di elevata qualità (in particolare per le celluloidi anellate) chee sono fra le più interessanti fra quelle prodotte dalle aziende italiane della cosiddetta seconda fascia. La produzione pare essere continuata fino agli '50. {{Infobox_Marca|Williamson}}{{BrandData|Founder=Riccardo Amisani Williamson|Date=1915|Place=Torino|Country=IT}}
 
== Storia ==
 
== Storia ==
    
[[File:Williamson-Safety-Overlay-Foglie-Capped.jpg|thumb|Una [[Williamson]] [[safety]] ]]
 
[[File:Williamson-Safety-Overlay-Foglie-Capped.jpg|thumb|Una [[Williamson]] [[safety]] ]]
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La ''"Williamson"'', o per essere più precisi la ''Williamson-Torino'' è una delle aziende torinesi fra le più interessanti, sia per la sua storia che per la sua produzione, anche per il fraintendimento che a lungo la ha portata ad essere identificata con una filiale della [[Williamson Pen Co.]] americana. L'azienda invece risulta essere, a tutti gli effetti, una ditta completamente diversa, che non ha nessun nesso plausibile con l'omonima americana.
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La ''"Williamson"'', o per essere più precisi la ''Williamson-Torino'' è una delle aziende torinesi fra le più interessanti, sia per la sua storia che per la sua produzione, anche per il fraintendimento che a lungo la ha portata ad essere identificata come una filiale di rappresentanza della [[Williamson Pen Co.]] americana. L'azienda invece risulta essere, a tutti gli effetti, una ditta completamente diversa, che non ha nessun nesso plausibile con l'omonima americana.
    
[[Image:1939-08-Williamson.jpg|thumb|left|Una pubblicità [[Williamson]] del 1939]]
 
[[Image:1939-08-Williamson.jpg|thumb|left|Una pubblicità [[Williamson]] del 1939]]
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La storia della ''Williamson-Torino'' origina dalla acquisizione da parte di Riccardo Amisani della Ditta Motta, una avviata cartoleria di via Roma 42, avvenuta all'inizio degli anni '10.<ref>almeno dal [[1915]], che prenderemo come data di fondazione, come risulta da [[:File:1915-12-Waterman-Amisani.jpg|questa pubblicità]] in cui risulta la rappresentanza della [[Waterman]] per Torino ed il Piemonte.</ref> Non è chiaro quando sia effettivamente iniziata la produzione delle prime penne, delle rientranti di buona qualità che ottennero un discreto successo. Le penne erano marchiate ''"Williamson Fountain Pen"'', con il logo di un fiore in un cerchio, e la menzione di un brevetto, N° 4497 in data 1912-01-21, curiosamente simile a quella della registrazione del marchio ''Williamson'' da parte di Amisani a parte l'inversione delle due ultime cifre dell'anno.<ref>la produzione di rientranti e l'uso di questo logo sono un ulteriore conferma della mancanza di relazioni con la [[Williamson Pen Co.]], di cui negli USA non è nota nessuna rientrante, e che non ha mai utilizzato questo logo.</ref>  In questa prima fase in Italia erano commercializzate sia penne a levetta che [[rientranti]] ispirate ad analoghi modelli americani, che in una fase successiva, delle [[flat top]] in celluloide chiaramente ispirate alla [[Duofold]].  
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La storia della ''Williamson'' origina dalla acquisizione da parte di Riccardo Amisani della Ditta Motta, una avviata cartoleria di via Roma 42 a Torino, avvenuta all'inizio degli anni '10.<ref>almeno dal [[1915]], che prenderemo come data di fondazione, come visibile su [[:File:1915-12-Waterman-Amisani.jpg|questa pubblicità]] in cui risulta la rappresentanza della [[Waterman]] per Torino ed il Piemonte.</ref> Non è chiaro quando sia effettivamente iniziata la produzione delle prime penne, delle rientranti di buona qualità, che ottennero un discreto successo. Le penne erano marchiate ''"Williamson Fountain Pen"'', con il logo di un fiore in un cerchio, e la menzione di un brevetto, N° 4497 in data 1912-01-21, curiosamente simile a quella della registrazione del marchio ''Williamson'' da parte di Amisani a parte l'inversione delle due ultime cifre dell'anno.<ref>la produzione di rientranti e l'uso di questo logo sono un ulteriore conferma della mancanza di relazioni con la [[Williamson Pen Co.]], di cui negli USA non è nota nessuna rientrante, e che non ha mai utilizzato questo logo.</ref>  In questa prima fase in Italia vennero commercializzate sia [[rientranti]] che penne a levetta ispirate ad analoghi modelli americani; in una fase successiva, delle [[flat top]] in celluloide chiaramente ispirate alla [[Duofold]].  
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Nel [[1921]] Amisani registrò a suo nome il marchio ({{Marchio|20926}}), a dar vita ad una produzione sotto il nome di ''"Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson"''. Non è nota una data precisa per la fondazione della società con questo nome, vengono indicati primi anni '30 con sede in via Principe Amedeo, 12 a Torino, ma la registrazione del marchio, e l'indicazione riportata in [[:File:1939-AnnuarioIndustriale-ProvTO-p396.jpg|una pagina]] dell'''Annuario industriale della provincia di Torino'' (la cui attendibilità comunque, in presenza di diverse inconsistenze, non è conclusiva) fanno ritenere più probabile il [[1921]]. Nella registrazione del marchio esiste comunque un riferimento al trasferimento dello stesso ad una ''"Soc. An. Penne a Serbatoio"'' avvenuto nell'agosto del [[1934]] che costituisce un limite certo all'esistenza dell'azienda con questo nome.  
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Nel [[1921]] Amisani registrò a suo nome il marchio ({{Marchio|20926}}) '"Williamson'', per dar vita ad una produzione sotto il nome di ''"Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson"''. Non è nota una data precisa per la fondazione della società con questo nome, vengono indicati primi anni '30 con sede in via Principe Amedeo, 12 a Torino, ma la registrazione del marchio, e l'indicazione riportata in [[:File:1939-AnnuarioIndustriale-ProvTO-p396.jpg|una pagina]] dell'''Annuario industriale della provincia di Torino'' (la cui attendibilità comunque, in presenza di diverse inconsistenze, non è conclusiva) fanno ritenere più probabile il [[1921]]. Nella registrazione del marchio esiste comunque un riferimento al trasferimento dello stesso ad una ''"Soc. An. Penne a Serbatoio"'' avvenuto nell'agosto del [[1934]] che costituisce un limite certo all'esistenza dell'azienda con questo nome.  
    
[[File:Williamson-Vac-RingedBrown-Capped.jpg|thumb|Una [[Williamson]] tipo [[Vacumatic]] ]]
 
[[File:Williamson-Vac-RingedBrown-Capped.jpg|thumb|Una [[Williamson]] tipo [[Vacumatic]] ]]
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Negli anni '30 l'azienda continuò a produrre stilografiche di buona qualità, che come per tutta la produzione italiana, erano chiaramente ispirate ai modelli americani. In particolare la [[Williamson]] si distinse per la produzione di imitazioni della [[Vacumatic]] in celluloide anellata di ottima fattura e buona qualità, che hanno ben poco da invidiare agli originali della [[Parker]], prodotte in quattro misure con ottimi pennini flessibili.
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Negli anni '30 l'azienda continuò a produrre stilografiche di buona qualità che come per tutta la produzione italiana erano chiaramente ispirate ai modelli americani. In particolare la [[Williamson]] si distinse per la produzione di imitazioni della [[Vacumatic]] in celluloide anellata di ottima fattura e buona qualità, che hanno ben poco da invidiare agli originali della [[Parker]]. Questi modelli vennero prodotti in quattro misure con ottimi pennini flessibili.
    
Secondo quanto riportato da Letizia Iacopini l'azienda cambiò nome e sede nel dopoguerra, diventando la ''Metron Società Anonima Officine Piemontesi Penne Stilografiche Williamson'' con sede in Via Madama Cristina 132, sempre a Torino; a questa ditta appartiene la ri-registrazione del marchio avvenuta nel [[1943]] ({{Marchio|69052}}). La produzione del dopoguerra era costituita da interessanti imitazioni della [[Parker 51]], realizzate in celluloide anellata con una vasta gamma di colori, con cappuccio in metallo laminato e caricamento a [[pulsante di fondo]].  
 
Secondo quanto riportato da Letizia Iacopini l'azienda cambiò nome e sede nel dopoguerra, diventando la ''Metron Società Anonima Officine Piemontesi Penne Stilografiche Williamson'' con sede in Via Madama Cristina 132, sempre a Torino; a questa ditta appartiene la ri-registrazione del marchio avvenuta nel [[1943]] ({{Marchio|69052}}). La produzione del dopoguerra era costituita da interessanti imitazioni della [[Parker 51]], realizzate in celluloide anellata con una vasta gamma di colori, con cappuccio in metallo laminato e caricamento a [[pulsante di fondo]].  
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L'azienda cessò le attività negli anni '50, uccisa come molti altri produttori di stilografiche dall'avvento della penna a sfera usa e getta. Risulta comunque ancora attiva almeno fino al 1956, risultando nell'annuario generale dell'industria di quell'anno.<ref>vedi gli estratti pubblicati in [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=13&t=18418 questa discussione].</ref>  
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L'azienda cessò le attività negli anni '50, messa in crisi come molti altri produttori di stilografiche dall'avvento della penna a sfera usa e getta. Risulta comunque ancora attiva almeno fino al 1956, risultando nell'annuario generale dell'industria di quell'anno.<ref>vedi gli estratti pubblicati in [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=13&t=18418 questa discussione].</ref>  
    
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