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| Anche qui il riscaldamento del fusto può aiutare nella rimozione, soprattutto nel caso in cui la filettatura sia stata sigillata con [[gommalacca]]. Nello smontaggio può essere conveniente tenere la pinza con la mano "debole", e tenere la penna nella mano "forte", onde evitare di esercitare troppa pressione sulla filettatura. Nel caso di caricamento ''[[lockdown]]'' l'operazione di rimozione va effettuata con l'albero di caricamento completamente estratto, può succedere infatti che nel caso di albero bloccato in posizione ritratta svitando il gruppo filettato si faccia saltare il tappo di ottone all'estremità dell'albero, con conseguente danneggiamento irreversibile del gruppo di caricamento. | | Anche qui il riscaldamento del fusto può aiutare nella rimozione, soprattutto nel caso in cui la filettatura sia stata sigillata con [[gommalacca]]. Nello smontaggio può essere conveniente tenere la pinza con la mano "debole", e tenere la penna nella mano "forte", onde evitare di esercitare troppa pressione sulla filettatura. Nel caso di caricamento ''[[lockdown]]'' l'operazione di rimozione va effettuata con l'albero di caricamento completamente estratto, può succedere infatti che nel caso di albero bloccato in posizione ritratta svitando il gruppo filettato si faccia saltare il tappo di ottone all'estremità dell'albero, con conseguente danneggiamento irreversibile del gruppo di caricamento. |
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− | Una volta svitato il gruppo filettato si può procedere con l'estrazione dell'albero, per fare ciò è necessario operare dall'interno del fusto spingendo l'albero fuori dal fusto. Mai tirare l'albero dall'esterno, infatti diaframmi pietrificati e solidificati possono fare da collante tra l'albero ed il fusto, rendendo estremamente facile spezzare l'albero, specialmente quello in celluloide nel periodo di guerra. Esiste per questo scopo anche uno strumento apposito (''vacumatic pump ejector''), ma in generale basta utilizzare un tubo di ottone (o plastica) con i bordi levigati leggermente più piccolo del fusto o una [http://it.wikipedia.org/wiki/Spina_%28meccanica%29 spina]. | + | Una volta svitato il gruppo filettato si può procedere con l'estrazione dell'albero, per fare ciò è necessario operare dall'interno del fusto spingendo l'albero fuori dal fusto. Mai tirare l'albero dall'esterno, infatti diaframmi pietrificati e solidificati possono fare da collante tra l'albero ed il fusto, rendendo estremamente facile spezzare l'albero, specialmente quello in celluloide nel periodo di guerra. Esiste per questo scopo anche uno strumento apposito (''vacumatic pump ejector''), ma in generale basta utilizzare un tubo di ottone (o plastica) con i bordi levigati leggermente più piccolo del fusto o una [http://it.wikipedia.org/wiki/Spina_%28meccanica%29 spina] (Fig. 4). |
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| + | [[File:Spina conica.jpg|400px|thumb|Fig. 4 - Spina conica utilizzata per la rimozione del gruppo di caricamento.]] |
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| ==Sostituzione del diaframma== | | ==Sostituzione del diaframma== |
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| E' necessario prestare molta attenzione con gli alberi prodotti durante la guerra, che essendo fatti interamente in celluloide sono estremamente fragili; in questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento. | | E' necessario prestare molta attenzione con gli alberi prodotti durante la guerra, che essendo fatti interamente in celluloide sono estremamente fragili; in questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento. |
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− | Come si può vedere dalla Fig.4 nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile, quindi è bastato tagliare il diaframma per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile avere un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra proposti. | + | Come si può vedere dalla Fig.5 nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile, quindi è bastato tagliare il diaframma per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile avere un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra proposti. |
| Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma. | | Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma. |
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− | [[File:Parker-Vacumatic-Smontata.jpg|400px|thumb|Fig. 4 - Parker Vacumatic smontata.]] | + | [[File:Parker-Vacumatic-Smontata.jpg|400px|thumb|Fig. 5 - Parker Vacumatic smontata.]] |
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| ===Inserimento del nuovo diaframma=== | | ===Inserimento del nuovo diaframma=== |
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| Innanzitutto il diaframma va tagliato, la [[Parker]] se li faceva produrre a misura, ma oggi si trovano diaframmi molto più lunghi del necessario. Una volta tagliato il diaframma deve essere lungo più o meno 26.5 mm, esiste un po' di tolleranza ma tagliarlo troppo corto porta a troppi stress sull'alloggiamento dell'albero, troppo lungo può portare il diaframma a piegarsi su se stesso o a bloccarsi sul tubo della sezione e quindi a non funzionare. | | Innanzitutto il diaframma va tagliato, la [[Parker]] se li faceva produrre a misura, ma oggi si trovano diaframmi molto più lunghi del necessario. Una volta tagliato il diaframma deve essere lungo più o meno 26.5 mm, esiste un po' di tolleranza ma tagliarlo troppo corto porta a troppi stress sull'alloggiamento dell'albero, troppo lungo può portare il diaframma a piegarsi su se stesso o a bloccarsi sul tubo della sezione e quindi a non funzionare. |
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− | Una volta tagliato il diaframma a misura, si può procedere con l'inserimento nell'alloggiamento sull'albero di caricamento, per fare ciò ci si deve aiutare con un attrezzo apposito (''pellet pusher'') che permetta di fare pressione sulla pallina e spingerla all'interno dell'alloggiamento. Se ne può creare uno utilizzando un semplice chiodo e un tassello per mobili (Fig. 6). Una volta inserito il diaframma all'interno dell'alloggiamento si deve rivoltare il diaframma su se stesso; si cosparge l'esterno del diaframma con del talco, e con il diaframma inserito su un supporto lo si rivolta. Si è utilizzata come supporto una chiave per il caricamento di orologi a pendolo (Fig. 5), ma va bene anche una chiave a brugola di dimensioni adeguate se non si ha a disposizione l'attrezzo apposito ed un cacciavite da orologiaio per tenere fermo il diaframma mentre lo si rivolta (Fig.7). | + | Una volta tagliato il diaframma a misura, si può procedere con l'inserimento nell'alloggiamento sull'albero di caricamento, per fare ciò ci si deve aiutare con un attrezzo apposito (''pellet pusher'') che permetta di fare pressione sulla pallina e spingerla all'interno dell'alloggiamento. Se ne può creare uno utilizzando un semplice chiodo e un tassello per mobili (Fig. 6). Una volta inserito il diaframma all'interno dell'alloggiamento si deve rivoltare il diaframma su se stesso; si cosparge l'esterno del diaframma con del talco, e con il diaframma inserito su un supporto lo si rivolta. Si è utilizzata come supporto una chiave per il caricamento di orologi a pendolo (Fig. 7), ma va bene anche una chiave a brugola di dimensioni adeguate se non si ha a disposizione l'attrezzo apposito ed un cacciavite da orologiaio per tenere fermo il diaframma mentre lo si rivolta (Fig.8). |
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| + | Una volta rivoltato il diaframma, lo si deve far scorrere fino all'anello sulla base dell'alloggiamento del diaframma all'estremità dell'albero di caricamento (Fig.9), il talco fa da lubrificante ed eviterà che la gomma aderisca su se stessa. Non usare lubrificanti di altro tipo, anche il silicone non è adatto, alcuni potrebbero evaporare con il tempo o aggredire la gomma, rovinando il diaframma. Il talco è il miglior prodotto per questo scopo, bisogna solo fare attenzione a non usare i vari talchi profumati usati ad esempio nei prodotti per bambini, i profumi o altri additivi usati per questi prodotti potrebbero aggredire la gomma; meglio pertanto utilizzare talco puro. |
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| + | [[File:Pellet pusher.jpg|400px|thumb|Fig. 6 - Pellet pusher.]] |
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− | Una volta rivoltato il diaframma, lo si deve far scorrere fino all'anello sulla base dell'alloggiamento del diaframma all'estremità dell'albero di caricamento (Fig.8), il talco fa da lubrificante ed eviterà che la gomma aderisca su se stessa. Non usare lubrificanti di altro tipo, anche il silicone non è adatto, alcuni potrebbero evaporare con il tempo o aggredire la gomma, rovinando il diaframma. Il talco è il miglior prodotto per questo scopo, bisogna solo fare attenzione a non usare i vari talchi profumati usati ad esempio nei prodotti per bambini, i profumi o altri additivi usati per questi prodotti potrebbero aggredire la gomma; meglio pertanto utilizzare talco puro.
| + | {{Doppia immagine verticale|right|Diaframma_su_chiave.jpg|Risvolto_diaframma.jpg|400|Fig. 7 - Diaframma prima di essere rivoltato.|Fig. 8 - Diaframma parzialmente rivoltato.}} |
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− | [[File:Parker-Vacumatic-Smontata.jpg|400px|thumb|Fig. 6 - Pellet pusher.]] | + | [[File:Diaframma rivoltato.jpg|400px|thumb|Fig. 9 - Diaframma completamente rivoltato.]] |
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| ===Rimontaggio del nuovo diaframma=== | | ===Rimontaggio del nuovo diaframma=== |
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| Se tutto è a posto si può inserire il gruppo di caricamento nel fusto, ma prima di procedere è bene controllare che non ci siano residui di inchiostro o di diaframma nel fusto che possano provocare danni sia durante l'inserimento del diaframma sia nel successivo utilizzo dello stesso. | | Se tutto è a posto si può inserire il gruppo di caricamento nel fusto, ma prima di procedere è bene controllare che non ci siano residui di inchiostro o di diaframma nel fusto che possano provocare danni sia durante l'inserimento del diaframma sia nel successivo utilizzo dello stesso. |
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− | Aiutandosi con una goccia d'acqua (o al massimo saliva) posta all'esterno del diaframma (Fig.8) si fa scorrere il gruppo all'interno del fusto fino a che il collare non combacia con l'alloggiamento interno al fusto. Prestare attenzione a non ruotare l'albero durante il caricamento onde evitare torsioni del diaframma. A questo punto si può riavvitare il collare esattamente come lo si è smontato, riscaldando il fusto prima di riavvitare il gruppo filettato. Prima di procedere oltre è bene controllare che il meccanismo funzioni correttamente guardando all'interno del fusto, magari utilizzando una luce che ne illumini l'interno. | + | Aiutandosi con una goccia d'acqua (o al massimo saliva) posta all'esterno del diaframma si fa scorrere il gruppo all'interno del fusto fino a che il collare non combacia con l'alloggiamento interno al fusto. Prestare attenzione a non ruotare l'albero durante il caricamento onde evitare torsioni del diaframma. A questo punto si può riavvitare il collare esattamente come lo si è smontato, riscaldando il fusto prima di riavvitare il gruppo filettato. Prima di procedere oltre è bene controllare che il meccanismo funzioni correttamente guardando all'interno del fusto, magari utilizzando una luce che ne illumini l'interno. |
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| Non utilizzare alcun sigillante nel rimontare il diaframma, il diaframma funge anche da guarnizione di tenuta ed è tenuto in posizione dal gruppo filettato. | | Non utilizzare alcun sigillante nel rimontare il diaframma, il diaframma funge anche da guarnizione di tenuta ed è tenuto in posizione dal gruppo filettato. |