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Il 19 maggio del 1918 i fratelli Eugenio ed Alfredo Verga fondarono a Milano la ''Alfredo Verga dei Fratelli Verga Snc'', società a nome collettivo, con sede in Corso di Porta Romana n.80. Alfredo Verga già operava come rivenditore per la [[Conway Stewart]], mentre Eugenio era stato commesso viaggiatore per la ''[[Uhlmann's Eterno]]''. Lo scopo della nuova società era quello di dedicarsi alla produzione e commercio di penne stilografiche, pennini, inchiostro e cancelleria. Eugenio scelse il nome dei prodotti, [[Columbus]], mentre Alfredo diede il suo nome all'azienda; lo stesso anno venne prodotta la prima penna, denominata ''Columbus Safety Pen nr. 1''.
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Il 19 maggio del [[1918]] i fratelli Eugenio ed Alfredo Verga fondarono a Milano la ''Alfredo Verga dei Fratelli Verga Snc'', società a nome collettivo, con sede in Corso di Porta Romana n.80. Alfredo Verga già operava come rivenditore per la [[Conway Stewart]], mentre Eugenio era stato commesso viaggiatore per la ''[[Uhlmann's Eterno]]''. Lo scopo della nuova società era quello di dedicarsi alla produzione e commercio di penne stilografiche, pennini, inchiostro e cancelleria. Eugenio scelse il nome dei prodotti, [[Columbus]], mentre Alfredo diede il suo nome all'azienda; lo stesso anno venne prodotta la prima penna, denominata ''Columbus Safety Pen nr. 1''.
    
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In questo periodo, posto nella prima metà degli anni '20, si assiste anche ad un cambiamento di stile, passato dall'imitazione dei modelli tedeschi a quella dei modelli americani. Il cambiamento viene indicato da taluni come conseguenza della nascita, nel [[1927]], della nuova [[Columbus]] di Eugenio Verga, ma esistono<ref>sulla [http://www.columbuspenne.it/Columbus/carte_storiche.html sezione storica] è presente una lettera del 1926 che indica chiaramente un modello con il nuovo stile a estremità piatte analogo a quello delle rientranti [[Waterman]].</ref> chiari riferimenti a penne con questo stile prodotte nel periodo precedente la separazione dei fratelli Verga.
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In questo periodo, posto nella prima metà degli anni '20, si assiste anche ad un cambiamento di stile, passato dall'imitazione dei modelli tedeschi a quella dei modelli americani. Il cambiamento viene indicato da taluni come conseguenza della nascita, nel [[1927]], della nuova [[Columbus]] di Eugenio Verga, ma esistono<ref>sulla [http://www.columbuspenne.it/Columbus/carte_storiche.html sezione storica] è presente una lettera del [[1926]] che indica chiaramente un modello con il nuovo stile a estremità piatte analogo a quello delle rientranti [[Waterman]].</ref> chiari riferimenti a penne con questo stile prodotte nel periodo precedente la separazione dei fratelli Verga.
    
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Nella prima metà degli anni '20 venne introdotta la [[Columbus 670]] un nuovo modello di [[rientranti|rientrante]] molto simile alla [[Waterman 42]],<ref>nella [http://www.columbuspenne.it/Columbus/1918-1930.html sezione storica] del sito dell'azienda dedicata alle penne della produzione più antica una [[Columbus 670]] viene datata al 1924.</ref> prodotto in sole tre versioni, normale, sottile, e da signore. Queste vennero prodotte in ebanite nera, rossa o fiammata, e venne inoltre ampliata la gamma dei [[overlay|rivestimenti]] disponibili; alle semplici incisioni a macchina si aggiunsero decorazioni a bassorilievo o a galleria e questa lavorazione diventò uno dei punti di forza dell'azienda. E' degna di nota la produzione di questa penna con una incisione della stella di Davide sul corpo della penna (riportata anche sulle confezioni) come frutto di un accordo fra la [[Columbus]] ed il ghetto di Milano.  
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Nella prima metà degli anni '20 venne introdotta la [[Columbus 670]] un nuovo modello di [[rientranti|rientrante]] molto simile alla [[Waterman 42]],<ref>nella [http://www.columbuspenne.it/Columbus/1918-1930.html sezione storica] del sito dell'azienda dedicata alle penne della produzione più antica una [[Columbus 670]] viene datata al [[1924]].</ref> prodotto in sole tre versioni, normale, sottile, e da signore. Queste vennero prodotte in ebanite nera, rossa o fiammata, e venne inoltre ampliata la gamma dei [[overlay|rivestimenti]] disponibili; alle semplici incisioni a macchina si aggiunsero decorazioni a bassorilievo o a galleria e questa lavorazione diventò uno dei punti di forza dell'azienda. E' degna di nota la produzione di questa penna con una incisione della stella di Davide sul corpo della penna (riportata anche sulle confezioni) come frutto di un accordo fra la [[Columbus]] ed il ghetto di Milano.  
    
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Pur mantenendo la produzione dei precedenti modelli, la nuova [[Columbus]] iniziò da subito a porre l'attenzione non solo sulla produzione ma anche sull'evoluzione tecnica: venne realizzato un nuovo alimentatore a doppia scanalatura, utilizzato sui modelli di punta fino agli anni '40, ed iniziò la sperimentazione dell'uso della [[celluloide]]. L'azienda poi cercò di posizionarsi sul mercato mirando alla produzione di penne che fossero di buona qualità generale ma vendute ai prezzi più bassi possibili. Nel [[1929]] venne poi brevettato (sul meccanismo è riportato il n°268327, che non compare negli archivi, ma vi compare il {{Cite patent|GB|334913}}) un nuovo sistema di caricamento, sostanzialmente una propria versione dello [[spoon filler]]. Questo brevetto ha inoltre una storia molto interessante, esiste infatti una sua variante del 1931, il {{Cite patent|CA|327288}}, assegnato alla [[Swan|Mabie Todd]] che in quel periodo stava per lanciare il suo caricamento [[leverless]], che crea un inaspettato legame fra queste due aziende.
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Pur mantenendo la produzione dei precedenti modelli, la nuova [[Columbus]] iniziò da subito a porre l'attenzione non solo sulla produzione ma anche sull'evoluzione tecnica: venne realizzato un nuovo alimentatore a doppia scanalatura, utilizzato sui modelli di punta fino agli anni '40, ed iniziò la sperimentazione dell'uso della [[celluloide]]. L'azienda poi cercò di posizionarsi sul mercato mirando alla produzione di penne che fossero di buona qualità generale ma vendute ai prezzi più bassi possibili. Nel [[1929]] venne poi brevettato (sul meccanismo è riportato il n°268327, che non compare negli archivi, ma vi compare il {{Cite patent|GB|334913}}) un nuovo sistema di caricamento, sostanzialmente una propria versione dello [[spoon filler]]. Questo brevetto ha inoltre una storia molto interessante, esiste infatti una sua variante del [[1931]], il {{Cite patent|CA|327288}}, assegnato alla [[Swan|Mabie Todd]] che in quel periodo stava per lanciare il suo caricamento [[leverless]], che crea un inaspettato legame fra queste due aziende.
    
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Nel periodo a cavallo fra la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40, l'azienda risentì, come tutti gli altri produttori europei, degli effetti dell'economia di guerra, ed a causa delle difficoltà economiche e di approvvigionamento venne effettuata una drastica semplificazione della produzione, utilizzando un unico sistema caricamento a [[pulsante di fondo]] e la clip a freccia su tutti i modelli. Nel 1941 l'azienda lanciò un modello destinato ai militari, la [[Columbus 29]] in seguito immesso anche sul mercato generale.
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Nel periodo a cavallo fra la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40, l'azienda risentì, come tutti gli altri produttori europei, degli effetti dell'economia di guerra, ed a causa delle difficoltà economiche e di approvvigionamento venne effettuata una drastica semplificazione della produzione, utilizzando un unico sistema caricamento a [[pulsante di fondo]] e la clip a freccia su tutti i modelli. Nel [[1941]] l'azienda lanciò un modello destinato ai militari, la [[Columbus 29]] in seguito immesso anche sul mercato generale.
    
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Nel [[1942]] durante un bombardamento la fabbrica di Milano di Via Lamarmora venne quasi completamente distrutta,<ref>questo è anche il motivo per cui ci sono forti incertezze su molte date, essendo andati persi nell'occasione tutti gli archivi dell'azienda.</ref> la produzione venne spostata a Lesa, sul Lago Maggiore, con notevoli difficoltà logistiche essendo gli stabilimenti suddivisi in quattro diversi capannoni alquanto lontani fra loro. In questo periodo l'azienda si limitò a proseguire una limitata produzione dei modelli esistenti senza nessuna variazione o innovazione e solo nel 1946, quando l'azienda poté tornare a Milano, venne ripresa la produzione a pieno regime.
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Nel [[1942]] durante un bombardamento la fabbrica di Milano di Via Lamarmora venne quasi completamente distrutta,<ref>questo è anche il motivo per cui ci sono forti incertezze su molte date, essendo andati persi nell'occasione tutti gli archivi dell'azienda.</ref> la produzione venne spostata a Lesa, sul Lago Maggiore, con notevoli difficoltà logistiche essendo gli stabilimenti suddivisi in quattro diversi capannoni alquanto lontani fra loro. In questo periodo l'azienda si limitò a proseguire una limitata produzione dei modelli esistenti senza nessuna variazione o innovazione e solo nel [[1946]], quando l'azienda poté tornare a Milano, venne ripresa la produzione a pieno regime.
    
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L'ultima serie prodotta in celluloide è stata la [[Columbus 90]] introdotta all'incirca nel 1951, e realizzata sia con [[caricamento a stantuffo]] che con un particolare [[pulsante di fondo]] a fondello non rimovibile, simile al ''[[push-knob]]'' della [[Montblanc]]. La produzione degli anni '50 vide l'abbandono della celluloide per l'uso della più economica plastica a stampo, e la produzione di [[Columbus Anni '50|modelli]] con pennino carenato e cappuccio in plastica o penne scolastiche.
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L'ultima serie prodotta in celluloide è stata la [[Columbus 90]] introdotta all'incirca nel [[1951]], e realizzata sia con [[caricamento a stantuffo]] che con un particolare [[pulsante di fondo]] a fondello non rimovibile, simile al ''[[push-knob]]'' della [[Montblanc]]. La produzione degli anni '50 vide l'abbandono della celluloide per l'uso della più economica plastica a stampo, e la produzione di [[Columbus Anni '50|modelli]] con pennino carenato e cappuccio in plastica o penne scolastiche.
    
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