Riga 39: |
Riga 39: |
| Alle linee in celluloide si affiancarono pure delle versioni [[rientranti]] decorate con elaborati [[overlay|rivestimenti]] in metallo, di nuovo denominate secondo lo [[Waterman Standard Numbering System|schema]] di [[Waterman]] con i numeri 42, 42½ e 42½ V, di probabile produzione [[Columbus]]. Sempre di produzione [[Columbus]] era il modello denominato ''Velox'', simile ai modelli [[Columbus Extra]] lisci, con clip a rotellina e due anelli di diverso spessore sul cappuccio. | | Alle linee in celluloide si affiancarono pure delle versioni [[rientranti]] decorate con elaborati [[overlay|rivestimenti]] in metallo, di nuovo denominate secondo lo [[Waterman Standard Numbering System|schema]] di [[Waterman]] con i numeri 42, 42½ e 42½ V, di probabile produzione [[Columbus]]. Sempre di produzione [[Columbus]] era il modello denominato ''Velox'', simile ai modelli [[Columbus Extra]] lisci, con clip a rotellina e due anelli di diverso spessore sul cappuccio. |
| | | |
− | Solo a partire dagli anni '40 la collaborazione con [[Omas]] e [[Columbus]] cessò, probabilmente a causa delle difficoltà negli approvvigionamenti di celluloide, e la [[Ercolessi]] si rivolse alla [[Ancora]], che produsse per lui dei modelli con [[caricamento a stantuffo]] denominati ''Ercolessi 62'' e ''Ercolessi 65'', derivati dalle versioni economiche della [[Lusso]]. | + | Solo a partire dagli anni '40 la collaborazione con [[Omas]] e [[Columbus]] cessò, probabilmente a causa delle difficoltà negli approvvigionamenti di celluloide. Allora la [[Ercolessi]] si rivolse alla [[Ancora]], che produsse per l'azienda dei modelli con [[caricamento a stantuffo]] denominati ''Ercolessi 62'' e ''Ercolessi 65'', derivati dalle versioni economiche della [[Lusso]]. |
| | | |
| Nel periodo bellico e dell'immediato dopoguerra le difficoltà economiche restrinsero le vendite degli articoli di lusso ed anche la [[Ercolessi]] si adeguò con la produzione di modelli più economici, commissionati in questo caso alla [[Montegrappa]] e alla [[Radius]], in particolare da quest'ultima venne prodotta la cosiddetta ''Serie 70'', derivata della [[Radius Extra]] affusolata. | | Nel periodo bellico e dell'immediato dopoguerra le difficoltà economiche restrinsero le vendite degli articoli di lusso ed anche la [[Ercolessi]] si adeguò con la produzione di modelli più economici, commissionati in questo caso alla [[Montegrappa]] e alla [[Radius]], in particolare da quest'ultima venne prodotta la cosiddetta ''Serie 70'', derivata della [[Radius Extra]] affusolata. |
| | | |
− | Negli anni successivi, con la crisi della stilografica e l'ingresso sul mercato della penna a sfera usa e getta, l'azienda cessò completamente la produzione di penne a proprio marchio, restando attiva soltanto nell'attività commerciale con i negozi di Milano che anche oggi sono un punto di riferimento per gli appassionati di stilografiche di quella città. | + | Negli anni successivi, con la crisi della stilografica e l'ingresso sul mercato della penna a sfera usa e getta, la [[Ercolessi]] cessò completamente la produzione di penne stilografiche a marchio proprio, restando attiva soltanto nell'attività commerciale con i negozi di Milano, che anche oggi sono un punto di riferimento per gli appassionati di stilografiche di quella città. |
| | | |
| ===Riferimenti esterni=== | | ===Riferimenti esterni=== |
Riga 55: |
Riga 55: |
| Il marchio [[Giti]] nasce negli anni '30 come sottomarca della [[Tibaldi]], dalle iniziali del fondatore ''Giuseppe Tibaldi'', proseguendo una differenziazione della produzione dell'azienda, già presente negli anni '20 con il marchio ''The GTB Pen London'', che commercializzava con questo marchio le sue penne di fascia bassa, caratterizzate comunque da un ottimo rapporto qualità prezzo. E' facile immaginarsi che le ragioni della nascita di questo nuovo marchio siano dovute al cambiamento politico ed all'enfasi nazionalista del regime fascista che avrebbe reso poco praticabile il mantenimento del marchio precedente. | | Il marchio [[Giti]] nasce negli anni '30 come sottomarca della [[Tibaldi]], dalle iniziali del fondatore ''Giuseppe Tibaldi'', proseguendo una differenziazione della produzione dell'azienda, già presente negli anni '20 con il marchio ''The GTB Pen London'', che commercializzava con questo marchio le sue penne di fascia bassa, caratterizzate comunque da un ottimo rapporto qualità prezzo. E' facile immaginarsi che le ragioni della nascita di questo nuovo marchio siano dovute al cambiamento politico ed all'enfasi nazionalista del regime fascista che avrebbe reso poco praticabile il mantenimento del marchio precedente. |
| | | |
− | Le prime versioni delle [[Giti]], denominate Giti 939, erano modelli in celluloide con caricamento a pulsante di fondo prodotti in tre misure: grande, media e piccola (da signora), con finiture normalmente in metallo cromato, una, due o tre verette ed una clip a goccia analoga a quella montata sui modelli [[Infrangibile]] dello stesso periodo. Essendo una linea economica era possibile scegliere fra pennini in oro, placcati (denominati ''Similoro'') o in acciaio (denominati ''Durium''). A questi si aggiungevano i pennini a spirale in vetro. | + | Le prime versioni delle [[Giti]], denominate ''Giti 939'', erano modelli in celluloide con caricamento a pulsante di fondo prodotti in tre misure: grande, media e piccola (da signora), con finiture normalmente in metallo cromato, una, due o tre verette ed una clip a goccia analoga a quella montata sui modelli [[Infrangibile]] dello stesso periodo. Essendo una linea economica era possibile scegliere fra pennini in oro, placcati (denominati ''Similoro'') o in acciaio (denominati ''Durium''). A questi si aggiungevano i pennini a spirale in vetro. |
| | | |
| Le penne a marchio [[Giti]] rimasero in produzione fino a tutti gli anni '50, seguendo le evoluzioni stilistiche dei modelli della ditta principale, con clip più semplici e l'adozione di forme ogivali e l'uso del [[caricamento a stantuffo]]. Con il degradare della qualità della produzione [[Tibaldi]] anche queste penne divennero sempre meno interessanti. | | Le penne a marchio [[Giti]] rimasero in produzione fino a tutti gli anni '50, seguendo le evoluzioni stilistiche dei modelli della ditta principale, con clip più semplici e l'adozione di forme ogivali e l'uso del [[caricamento a stantuffo]]. Con il degradare della qualità della produzione [[Tibaldi]] anche queste penne divennero sempre meno interessanti. |
Riga 83: |
Riga 83: |
| === Storia === | | === Storia === |
| | | |
− | Non solo non è nota una data precisa per la nascita di questa azienda, ma anche l'attribuzione di un periodo è incerta; c'è chi infatti ne fa risalire le origini agli anni '30. Pare però che, almeno da l punto di vista della fondazione ufficiale, la data debba essere spostata ai primi anni '40, facendo riferimento alla registrazione di una ''Società anonima vendita penne bicolore Itala Cromograf'' avvenuta a Genova nel 1941 e mantenuta fino al 1954. Non è cumunque chiaro se si tratti di un committente per la produzione o semplicemente di società creata, si vocifera dallo stesso Armando Simoni,<ref>nel caso sorge comunque spontaneo il dubbio del perché la penna non sia stata prodotta direttamente sotto marchio [[Omas]].</ref> per la commercializzazione del prodotto. | + | Non solo non è nota una data precisa per la nascita di questa azienda, ma anche l'attribuzione di un periodo è incerta; c'è chi infatti ne fa risalire le origini agli anni '30. Pare però che, almeno dal punto di vista della fondazione ufficiale, la data debba essere spostata ai primi anni '40, facendo riferimento alla registrazione di una ''Società anonima vendita penne bicolore Itala Cromograf'' avvenuta a Genova nel 1941 e mantenuta fino al 1954. Non è comunque chiaro se si tratti di un committente per la produzione o semplicemente di società creata, si vocifera dallo stesso Armando Simoni,<ref>nel caso sorge comunque spontaneo il dubbio del perché la penna non sia stata prodotta direttamente sotto marchio [[Omas]].</ref> per la commercializzazione del prodotto. |
| | | |
| In questo caso infatti più che di una marca separata, si tratta di un singolo modello di penna. La [[Itala]] infatti ha prodotto un solo modello, chiamato con lo stesso nome, dotato, come la [[Zerollo]], di un particolarissimo sistema a doppio pennino, che come la sua analoga la rende uno dei modelli di stilografica più complessi sul piano tecnico che siano mai stati realizzati. Benché non vi sia al riguardo nessun documento ufficiale, ed nonostante che il marchio non vi compaia neanche indirettamente in nessuna maniera, viene dato per assodato la produzione di questa penna da parte della [[Omas]] sulla base delle caratteristiche tecniche ed estetiche della stessa. | | In questo caso infatti più che di una marca separata, si tratta di un singolo modello di penna. La [[Itala]] infatti ha prodotto un solo modello, chiamato con lo stesso nome, dotato, come la [[Zerollo]], di un particolarissimo sistema a doppio pennino, che come la sua analoga la rende uno dei modelli di stilografica più complessi sul piano tecnico che siano mai stati realizzati. Benché non vi sia al riguardo nessun documento ufficiale, ed nonostante che il marchio non vi compaia neanche indirettamente in nessuna maniera, viene dato per assodato la produzione di questa penna da parte della [[Omas]] sulla base delle caratteristiche tecniche ed estetiche della stessa. |
Riga 153: |
Riga 153: |
| La produzione a marchio [[Astura]] degli anni '30 e '40 è estremamente variata, con una produzione orientata alle penne economiche ad ampia distribuzione, realizzate in numerosissime varianti di finiture, forme e colori. Negli anni '50 con la crisi causata dall'avvento delle penne a sfera usa e getta vennero prodotti modelli sempre più economici e di bassa qualità. | | La produzione a marchio [[Astura]] degli anni '30 e '40 è estremamente variata, con una produzione orientata alle penne economiche ad ampia distribuzione, realizzate in numerosissime varianti di finiture, forme e colori. Negli anni '50 con la crisi causata dall'avvento delle penne a sfera usa e getta vennero prodotti modelli sempre più economici e di bassa qualità. |
| | | |
− | La produzione [[Astura]] pare essere terminata nella seconda metà degli anni '50, cosa avvenuta per la [[Radius]], a causa della probabile cessazione delle attività della casa madre, probabilmente messa fuori mercato. Come per la fondazione ci sono però documenti attendibili riguardo la cessazione delle attività- | + | La produzione [[Astura]] pare essere terminata nella seconda metà degli anni '50, cosa avvenuta anche per la [[Radius]], a causa della probabile cessazione delle attività della casa madre, probabilmente messa fuori mercato. Come per la fondazione ci sono però documenti attendibili riguardo la cessazione delle attività. |
| | | |
| ===Riferimenti esterni=== | | ===Riferimenti esterni=== |