Si parla di ''china'', o più precisamente di ''inchiostro di china'' (''India Ink'' nel mondo anglosassone) per fare riferimento ad un tipo di inchiostro, assolutamente inadatto alle stilografiche normali, basato su una sospensione di particelle di nerofumo in una soluzione liquida creata con [[gommalacca]] e borace. La ricetta è antichissima e se ne attribuisce l'invenzione al cinese Tien Chu, vissuto addirittura nel terzo millennio A.C. | Si parla di ''china'', o più precisamente di ''inchiostro di china'' (''India Ink'' nel mondo anglosassone) per fare riferimento ad un tipo di inchiostro, assolutamente inadatto alle stilografiche normali, basato su una sospensione di particelle di nerofumo in una soluzione liquida creata con [[gommalacca]] e borace. La ricetta è antichissima e se ne attribuisce l'invenzione al cinese Tien Chu, vissuto addirittura nel terzo millennio A.C. |