Conway Stewart

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The birth of Conway Stewart is traced back to 1905. The company entered the British market that already saw the presence of several local producers, and owes its success to a clear market choice: to produce reliable products at a small price, which would reach a more wide public. Although the company has never distinguished itself for technological innovations, its pens were good, reliable and reasonably priced, so they had a great success, and their most preminent characteristic was the enormous variety of colors in which they were produced.

But the traditional lack of attention for technical innovations and market positioning on the economic production was also the cause of the decline of the company, which was not able to adapt to the advent of the ballpoint pen. With the diffusion of economic disposable ballpoint pens, Conway Stewart fountain pens become too expensive to be used as cheap writing tools, but beeing positioned on the economic side of the market they cannot be also used ad objects of distinction. So the company suffered an inexorable decline and in 1975 was closed. As happened with many other historical brands, Conway Stewart was resurrected in 1998 to exploit the prestige of their trademark in the production of modern pens.

Conway Stewart
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Patents

History

Conway Stewart was founded in 1905 in London by Frank Jarvis and Thomas Howard Garner with headquarters staff at 13 Paternoster Row. The origins of the name are not so clear, the most common version tells that it was inspired by the names of two actors that recited at the Collins Music Hall in Islington, and adopted for commercial reasons (it seems it sounds better than Jarvis Garner).

The company started its business marketing, in 1906, american pens named Self Filling and Self Cleaning Post; the same year Stanley Jarvis, brother of Frank, joined the company. In 1909 the company was incorporated as Conway Stewart & Co. Ltd. The initial production, on which there is very little information, was made by eyedropper hard rubber pens, produced in the plant site of Upper Thames Street, in London.

Nonostante la presenza sul mercato di ditte già affermate come la Onoto e la Swan e l'assenza nell'azienda di una specifica capacità di innovazione tecnologica, Jarvis e Garner dimostrarono di avere buone capacità imprenditoriali, ed identificarono con chiarezza il posizionamento che la loro azienda avrebbe dovuto avere sul mercato: puntare alla produzione di massa di un prodotto affidabile a costi contenuti, per poter rispondere alle crescenti richieste ed allargare il mercato, un posizionamento che non cambierà mai nella storia dell'azienda.

Nel 1919 vennero introdotti i primi modelli con caricamento a levetta e safety, l'anno successivo il marchio The Conway Stewart venne registrato ufficialmente (con il n. 407502). Nel 1922 vennero introdotti nuovi modelli fra cui la Dinkie,[1] che diventerà il prodotto di punta dell'azienda (tanto che il nome, nel 1924, divenne un marchio registrato), una penna piccola e funzionale, che verrà prodotta, in diverse versioni, per oltre 40 anni. Nel 1924 la Conway Stewart fu la prima azienda inglese ad introdurre sul mercato penne in celluloide colorata,[2] che resterà, per la varietà e la ricchezza dei colori, una delle caratteristiche distintive di questa marca.

Foglietto di istruzioni originale

La classificazione dei modelli è estremamente complessa, benché infatti a partire dagli anni '20 l'azienda usasse dei nomi, le varie penne venivano comunque identificate da un numero e talvolta soltanto da questo. Negli anni '20 il modello di punta (che resterà tale per due decenni) è la Duro, una penna di grandi dimensioni; a questa affianca la piccola e funzionale Dinkie, e la più economica Universal. Altri modelli realizzati nello stesso periodo sono la Pixie e la Dandie.

Dopo gli anni iniziali la quasi totalità della produzione della Conway Stewart è costituita da penne con caricamento a levetta, ma nel 1927 l'azienda produsse anche dei modelli a pulsante di fondo che commercializzò allo stesso prezzo dei modelli a leva, che comunque restarono i più diffusi. Fino alla fine degli anni '20 le penne presentavano il classico stile flattop cone un corpo cilindrico a fondo piatto, mentre il cappuccio aveva una testa in ebanite. Le penne venivano prodotte con o senza verette a seconda del loro pregio. Inizialmente il fermaglio era fissato su un lato del cappuccio ed aveva una punta a sfera.

Foglietto di garanzia originale

L'azienda passò la grande crisi finanziaria del '29 senza troppi problemi, i profitti diminuirono per la diminuzione dei consumi, ma l'essersi concentrata sulla produzione di penne economiche la aiutò a superare meglio la fase di crisi, che nel 1934 era sostanzialmente finita con profitti in crescita. Nel 1935 la Conway Stewart & Co. Ltd venne liquidata volontariamente per creare una nuova società per azioni che si quotò sulla borsa di Londra.

La produzione dell'azienda resta comunque legata ai molteplici colori della celluloide con cui venivano realizzate le penne, a parte il classico colore nero infatti la Conway Stewart iniziò ad introdurre sul mercato una gran varietà di colorazioni, ben oltre i classici marmorizzati tipici dell'epoca. Benché non esistano nomi ufficiali, alcuni sono diventati standard, come il Tiger eye, il Cross hatch, l'Herringbone o il famoso Cracked ice (nero con sottili venature bianche) che venne introdotto nel 1934.

In questo periodo le penne della Conway Stewart erano prodotte con uno stile più affusolato, seguendo la tendenza dello streamlined in voga oltreoceano. Nel 1932 il fermaglio venne realizzato con la parte superiore ad anello, molto simile a quello della Duofold, e bloccato sul cappuccio da una testina in ebanite; nel 1935 venne introdotta la clip con la cima a forma di diamante, che da allora contraddistinguerà i modelli dell'azienda in tutti gli anni successivi.

Nel 1940 venne proposto un modello con una sezione trasparente per il controllo del livello dell'inchiostro, ma non ebbe un gran successo a causa della guerra; nello stesso anno vennero anche introdotti dei modelli con caricamento a stantuffo, che andarono ad aggiungersi a quelli con caricamento a levetta e pulsante di fondo. Nonostante i pesanti bombardamenti la fabbrica della Conway Stewart restò miracolosamente quasi illesa ed alla fine della guerra l'azienda riuscì a riprendere subito la produzione.

File:Conway stewart pens.jpg
Stilografiche Conway Stewart degli anni '50

Nel dopoguerra i nuovi modelli dalla Conway Stewart vennero realizzati con una forma più affusolata ed in una grandissima varietà di colorazioni, una caratteristica questa che diventerà uno dei marchi distintivi dell'azienda. I nuovi modelli avevano una nuova clip, sempre ad anello e con punta a forma di diamante, che però veniva bloccata in posizione da un bottone a scatto di forma simile ai Jewel delle Vacumatic. Vennero anche prodotte penne da esportazione (rivolte principalmente al mercato del Benelux) con il marchio Le Tigre.

Nel dopoguerra i vari modelli vennero identificati esclusivamente tramite codici numerici, con la sola eccezione del marchio Dinkie che continuò ad essere utilizzato. Purtroppo questo non consente affatto di semplificare la classificazione delle penne prodotte dalla Conway Stewart, perché la scelta di questi codici non ha mai seguito nessuna sequenza o ordine di natura logica o cronologica; inoltre spesso venivano usati codici diversi a seconda della destinazione della penna (se cioè era destinata all'esportazione o meno). Nel 1949 venne lanciato come il modello di punta il modello 58, che venne sostituito in questo ruolo l'anno successivo dal modello 60.

Una Conway Stewart modello 286

A metà degli anni '50 la Conway Stewart era all'apice del suo successo. Nel 1954 l'azienda introdusse il prestigioso modello 100, una penna di grandi dimensioni. In questo periodo iniziarono ad apparire sul mercato le prime penne a sfera, che come negli Stati Uniti erano costose e inaffidabili, ma l'azienda continuò ad ignorare la novità e questo atteggiamento tradizionalista le fu fatale. L'azienda entrò in ritardo anche nell'uso dei nuovi materiali plastici (introdotti soltanto nel 1957) e non seguì mai le nuove tendenze stilistiche delle penne a pennino coperto lanciate dalla Parker 51.

L'azienda continuò a mantenere la sua politica di produrre stilografiche di buona qualità ad un prezzo modico facendo ricorso a metodi tradizionali e ben consolidati, ma se nella prima metà degli anni '50 una penna a levetta con pennino e cappuccio a vite era soltanto un po' fuori moda, ma perfettamente funzionale, nella seconda metà degli anni '50 e negli anni successivi diventò sempre più arretrata ed incapace di trovare un suo spazio sul mercato, di fronte a penne a sfera usa e getta dai prezzi molto più bassi, contro le quali l'azienda non era in grado di competere, e l'impossibilità di caratterizzare le sue stilografiche, pur sempre degli oggetti economici, come un oggetto distintivo o di moda.

Nonostante alcuni tentativi di rilancio, e la produzione di alcune penne a sfera, il passaggio al caricamento a cartuccia e la produzione di alcuni esemplari economici a pennino coperto, il declino proseguì inesorabile per tutti gli anni '60, fino alla definitiva chiusura della società, avvenuta per fallimento, a seguito di un ordine dell'Alta Corte di giustizia datato 21 giugno 1975.

Template:CronoMarche |- | 1905 || Frank Jarvis e Thomas Howard Garner danno vita alla Conway Stewart |- | 1909 || La Conway Stewart viene fondata come società a responsabilità limitata |- | 1919 || Vengono introdotti modelli con caricamento a levetta e safety |- | 1920 || Viene registrato ufficialmente il marchio The Conway Stewart |- | 1920 || Viene introdotto il modello Duro |- | 1922 || Vengono introdotti i modelli Dinkie, Pixie e Universal |- | 1924 || Viene introdotto il modello Dandy |- | 1924 || Depositati i marchi Dinkie e Duropoint |- | 1924 || Vengono introdotti i primi modelli in celluloide colorata (o 1920?) |- | 1927 || Viene brevettato ed immesso sul mercato un caricamento a pulsante di fondo |- | 1933 || Vengono introdotti i modelli Scribe e International |- | 1934 || Viene introdotta la celluloide Cracked Ice |- | 1935 || La Conway Stewart si ristruttura diventando società per azioni |- | 1935 || Introdotto il fermaglio a forma di punta di diamante |- | 1949 || Viene introdotto il modello 58 |- | 1950 || Viene introdotto il modello 60 |- | 1954 || Viene introdotto il modello Conway Stewart 100 |- | 1955 || Viene introdotto il modello 22 Floral |- | 1955 || Viene introdotta la celluloide Herringbone |- | 1957 || Cessa la produzione in celluloide passando alla plastica a stampo |- | 1957 || Viene introdotta la prima penna a sfera |- | 1975 || La Conway Stewart fallisce e viene chiusa |- |}

Template:LegendaModelli |- | Dinkie || 1922 ? || XX, ? |- |}

Note

  1. la data è incerta, c'è chi la fa risalire al 1920 (vedi [1]), ma questo è quanto riportato sul sito dell'azienda.
  2. c'è chi fa risalire l'uso della celluloide colorata (come la creazione della Dinkie) al 1920 contestando il primato della LeBoeuf.

Riferimenti esterni