Ricostruire una barra a I
Durante la manutenzione ed il ripristino di stilografiche, che usino quale sistema di caricamento il pulsante di fondo, spesso ci troviamo di fronte alla necessità di dover sostituire anche la barra di pressione (o Pressure bar o I-Bar). Non sempre questa è una operazione immediata, in quanto oltre ad averne qualcuna di scorta, dovremmo avere anche quella della lunghezza adatta al nostro modello. Due le soluzioni: ordinarla oppure ricostruirla. La fattibilità di costruzione è subordinata ad una serie di fattori: avere una certa manualità; avere gli attrezzi adatti (veramente pochi) ed infine, avere od essere in grado di trovare il materiale adatto allo scopo. La mancanza di una di queste condizioni (ed in particolare l'ultima) rende l'esercizio puramente teorico.
In una barra di pressione (che per brevità chiameremo solo I-Bar), l'elemento che solitamente tende a rompersi è la parte terminale piegata, ovvero quella che solitamente si inserisce all'interno del pulsante di ricarica. Nella Fig. 1 possiamo vedere due I-Bar: una integra (montata sull'elemento di pressione del sacchetto) ed un'altra che presenta la rottura nella zona sopra descritta.
In casi come questo, o comunque in tutti quei casi nei quali si sia deteriorata/rotta la SOLA lamina possiamo tentare di ricostruirla.
Materiale
Il materiale utilizzato è l'alpacca. Una lega di Rame-Zinco e Nichel, conosciuta anche come "Argento Tedesco". La presenza del Nichel aumenta la proprietà di resistenza alla corrosione. Per i nostri scopi avremo bisogno di un pezzo laminato, in quanto il materiale risulterà naturalmente incrudito e quindi più elastico. Al contrario, lo stato di ricotto per i materiali, conferisce loro una certa plasticità a scapito della elasticità. Teoricamente si potrebbe usare anche del bronzo fosforoso che contrariamente al suo nome NON contiene fosforo (in quanto lo renderebbe più fragile). Il vantaggio dell'alpacca è proprio la presenza del nichel che ci permetterà di avere una lamina che si manterrà priva di ossidazione nel tempo, al contrario del bronzo che diverrebbe più scuro.
Smontaggio della lamina rotta e rilevamento dimensioni
Avendo di fronte a noi la I-Bar, dovremmo provvedere a smontare l'elemento centrale (che chiameremo elemento di pressione). L'elemento di pressione, và a comprimere il sacchetto dell'inchiostro,e dovrà essere recuperato. Aiutandosi con un cacciavite od attrezzo analogo (e facendo attenzione a non ferirsi), occorre sollevare come in Fig. 2 le due alette centrali che lo tengono unito alla lamina
Tolta la lamina dalla sede dell'elemento di pressione, possiamo provvedere a rilevarne agevolmente le quote come in Fig.3-4 e 5
Relativamente alla larghezza: considerate che la lamina deve entrare all'interno dell'elemento di pressione, e quindi è meglio se vi tenete leggermente scarsi (nell'ordine del decimo di millimetro) piuttosto che leggermente abbondanti. E' palese che se la lamina non dovesse entrare, dovreste limarla un poco. Relativamente alla lunghezza: la quota indicata dal calibro nella foto è di 8-10 mm più abbondante della molla raffigurata in quanto tiene conto ANCHE della parte rotta non presente. Nel caso della lunghezza, consideratela pure molto più abbondante di quanto Vi serva realmente, in quanto alla fine potrete accorciarla a piacere. Relativamente allo spessore: sono tollerati anche spessori diversi, nell'ordine dei ±0,05 mm. (quindi da 0,2 a 0,3 mm.)
Taglio della nuova lamina
Prima di tagliare la nuova lamina da un pezzo di alpacca laminata, dobbiamo considerare che ad una delle due estremità,dovremo effettuare due pieghe. Per chi conosce un poco il discorso dei materiali, del senso di laminazione e delle operazioni di piegatura, questo non sarà un problema. Per tutti quelli che sono digiuni di queste conoscenze diremo subito che le pieghe sulle lamiere si devono (possibilmente) sempre effettuare perpendicolari al senso di laminazione. Senza perderci in una lezione di tecnologia,e semplificando il concetto, possiamo dire che il senso di laminazione è la direzione nella quale la bramma (forma del metallo dopo la colata) è stata tirata attraverso a dei cilindri con una luce calibrata, fino allo spessore voluto della lamiera. Questo passaggio forzato, lascia sulla superficie del metallo delle striature, come si può vedere nella Fig.6
Possiamo immaginare quelle linee come le fibre del materiale. Se effettueremo una piega perpendicolare alle fibre, queste si allungheranno, se la faremo parallela ad esse, queste tenderanno a distaccarsi ed a rompersi. (Questo concetto vale per tutte le pieghe sui materiali metallici). Questo ci riporta all'inizio del paragrafo: sapendo che dovremo fare due pieghe, e sapendo che dovranno essere fatte perpendicolari al senso di laminazione,il lato più lungo della lamina dovrà essere parallelo al senso di laminazione come indicato nella Fig.7
Dopo aver tracciato sull'alpacca la lamina,per tagliarla si può utilizzare una vecchia forbice (Fig.7)
Come si può vedere nella Fig.7, quando la lamina viene separata dal pezzo di lamiera, per un "effetto memoria" tenderà ad incurvarsi. Questo è normale perchè solitamente le lamiere vengono trasportate in enormi bobine (coil), e nonostante la raddrizzatura che precede la spezzonatura, quando se ne tagliano piccole porzioni,queste tendono ad inarcarsi nello stesso verso in cui originariamente era originariamente avvolta la lamiera.
Con una pinza, potete stringere il pezzo tra i becchi e farli scorrere nel verso della lunghezza inclinando leggermente i becchi della pinza dalla parte opposta alla curva (come fareste con la forbice ed il nastro per fare i riccioli sui pacchi regalo!) Vedi Fig.8
Quando la lamina sarà abbastanza planare, provvedete a tagliare od a smussare i quattro spigoli alle estremità. Inoltre, con della carta vetro a grana sottile (600-800) rifinite gli spigoli nel senso più lungo in modo da eliminare eventuali asperità dovute al taglio.
Prova della lamina
Il confronto tra la vecchia lamina, la muova lamina e l'elemento di pressione si può vedere nella Fig.9 A conferma di quanto detto all'inizio riguardo alla maggiore lunghezza,nella stessa figurasi può notare che la nuova lamina è più lunga della precedente di circa 10-15 mm
Prima di procedere, è consigliabile fare una prova per verificare che la nuova lamina alloggi senza impuntamenti dentro all'elemento di pressione. (Vedi Fig. 10) Per testare la condizione, potete fare quanto segue: inserite la lamina nell'elemento di pressione e stringete entrambi tra le dita dove sono state sollevate le alette (in centro). In questa condizione, le due estremità della lamina devono potersi flettere liberamente. Se così non è, provvedete a rimuovere un poco di materiale con la carta vetro.
Principio di funzionamento barra di pressione
Prima di proseguire con la piegatura della lamina,ed al fine di capire come farlo correttamente, vediamo come la funziona la barra di pressione. Nella Fig.11 possiamo vedere la I-Bar montata nel corpo di una penna.
Nella condizione di riposo, la lamina presenta una lieve flessione dell'estremità in prossimità della sezione. Questo perchè, quando la i-bar è in condizioni di lavoro, viene premuta dal pulsante nel punto 1, la flessione che presenta fa sì che la lamina collassi nel punto 2 portando l'elemento di pressione 3 a premere sul sacchetto e di conseguenza fà uscire l'aria e crea all'interno del sacchetto stesso una depressione. Rilasciando il pulsante, la lamina ritorna elasticamente in posizione di riposo e l'elemento di pressione libera il sacco dell'inchiostro. La pressione atmosferica esterna cercherà di equilibrare quella presente nel sacchetto ed in questo modo l'inchiostro verrà aspirato.
Da questo si possono capire alcune cose: la lamina deve essere libera di flettersi (come detto nel paragrafo precedente); la lamina deve avere la parte terminale leggermente flessa (punto 2 Fig 11), in modo che quando è azionata, collassi proprio verso l'interno, ed infine, la doppia piega dove agisce il pulsante (punto 1 Fig.11) deve essere abbastanza robusta da non deformarsi permanentemente.
Geometria della lamina
Vediamo ora, quali sono le geometrie da preferire per le pieghe della lamina. Dobbiamo precisare che la piega all'estremità (verso il pulsante) è geometricamente necessaria al fine di permettere alla I-Bar di: alloggiare contro il fusto interno della penna e di riuscire comunque ad inserirsi all'interno del pulsante (vedi Fig. 11) Quindi, l'unico modo per soddisfare entrambe le condizioni, è che all'estremità venga eseguita una doppia piega che riporta il punto di azionamento al centro del pulsante. Senza entrare nel discorso della scomposizione vettoriale delle forze, ma affidandoci al buonsenso, possiamo affermare che quanto più ci avviciniamo ad piega ad angolo retto (vedi Fig.12, condizione B), tanto più la lamina sotto carico (cioè alla pressione del pulsante) tenderà a deformarsi permanentemente. Mentre, tanto meno la piega sarà pronunciata (ovvero con minore angolo), tanto meno la lamina si avvicinerà al suo limite di snervamento (Fig. 12, condizione A).
Ed infine, bisogna ricordarsi di centinare la lamina nella zona di contatto con la sezione (Fig.12, condizione C) al fine di pilotare il collassamento della stessa durante l'azionamento. Se venisse lasciata diritta potrebbe non funzionare correttamente. (Guardando la Fig.12 sono da evitare le geometrie di colore rosso.)