Celluloide
La celluloide è un materiale inventato intorno al 1863,[1] prodotto dalla lavorazione di nitrocellulosa e pigmenti in una soluzione di canfora e di alcool etilico. Il materiale se scaldato (intorno ai 60°) diventa malleabile e può essere piegato ed anche trattato a stampo; anche per questo è considerato come la prima resina termoplastica prodotta.
La celluloide è un materiale elastico ed infrangibile, resistente agli urti ed impermeabile all'acqua. La sua nascita ha origine dalla ricerca di un sostituto per la realizzazione di palle da biliardo, ma venne in breve tempo utilizzata per moltissime altre applicazioni, come pettini, manici di coltelli e soprattutto come supporto per le pellicole fotografiche. Oggi a parte alcune stilografiche, viene utilizzato per le palline da ping pong e per i plettri.
La celluloide è un materiale molto resistente, richiede comunque una lavorazione piuttosto lunga in particolare per l'essiccazione che consente di eliminare i residui di umidità dal materiale. Se questo non avviene infatti essa può dare subire una cristallizzazione, diventando estremamente fragile. Un altro problema comune con le penne in celluloide è la discolorazione, presente principalmente nei colori più chiari come il perla o il verde giada; questa è in genere dovuta al rilascio di gas solforosi da parte dei sacchetti di gomma. Inoltre la celluloide è estremamente infiammabile, e non è il caso di scaldare una penna in questo materiale con fiamme vive.
Il nome celluloide è in realtà il nome commerciale dato a questo materiale dal primo produttore, la Celluloid Manufacturing Company, che deteneva i relativi diritti sul marchio; per cui negli anni successivi sarà chiamato, in particolar modo dai vari produttori di stilografiche, nei modi più diversi: Radite dalla Sheaffer, Permanite dalla Parker, Pyroxalin dalla Eversharp, Aurolite dall'Aurora, Coralite dalla Carter ...
Oltre all'uso diretto, la celluloide si presta alla combinazione con altri materiali, in particolare la Carter realizzò un caratteristico materiale iridescente, denominato Pearltex, combinando la celluloide con madreperla. Un effetto simile si trova nella celluloide denominata Abalone dalla Sheaffer.
Per le sue caratteristiche di resistenza meccanica, infrangibilità, impermeabilità, per la facilità di lavorazione e ma soprattutto per l'infinita capacità di colorazioni diverse, a partire dalla metà degli anni '20 la celluloide divenne il principale materiale usato dai produttori di penne stilografiche e rimase tale fino agli anni '40 quando iniziò la diffusione delle varie resine plastiche.
Benché molti ritengano che la celluloide sia stata introdotta sul mercato dalla Sheaffer in realtà la prima azienda americana ad averla usata estensivamente nella sua produzione è la LeBoeuf, che la utilizzò per le proprie penne a partire dal 1920 circa, la Conway Stewart ne contesta il primato, asserendo di essere stato il primo costruttore ad aver prodotto (sempre in quegli anni) la prima penna in celluloide. In realtà esistono riferimenti alla produzione di penne in celluloide fino dal 1905[2] ma si tratterebbe comunque di celluloide nera, e non di quella celluloide colorata che diventerà il materiale più significativo a partire dalla seconda metà degli anni '20.
Note
- ↑ l'invenzione è attribuita a John Wesley Hyatt, ma esistono vari predecessori (le sue origini vengono fatte risalire al lavoro di Alexander Parker in Inghilterra); inoltre la data esatta della sua origine è incerta, al solito si possono consultare per dettagli le voci italiana e inglese di Wikipedia sulla celluloide.
- ↑ David Nishimura in questa discussione fa riferimento ad un articolo del 1905 che parla di penne in celluloide (nera).
Riferimenti Esterni
- http://www.getty.edu/conservation/publications_resources/pdf_publications/ethers.pdf Sulla degradazione della celluloide
- http://pickcollecting.presspublisher.us/issue/summer-2012/article/pick-degradation Sulla degradazione della celluloide
- http://cool.conservation-us.org/jaic/articles/jaic30-02-003_3.html Ancora sulla degradazione della celluloide.