Produttori minori americani

Da FountainPen.
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Le notizie raccolte in questa pagina sono estremamente frammentarie ed imprecise. Esse infatti sono il risultato di ricerche su internet relative a produttori minori su cui si hanno pochissime informazioni. Ho cercato di riassumere quanto mi pareva si potesse ricavare dai pochi dati, spesso fra loro contraddittori, trovati in documentazione, testi e pagine web.

Aikin Lambert

Storia

La Aikin Lambert nacque a New York nel 1864 dall'unione di due gioiellieri, James Cornelious Aikin ed Henry Lambert, che unirono le forze per entrare sul mercato, allora nascente, degli strumenti di scrittura. La loro produzione iniziale era concentrata su matite e cannucce per pennini, realizzate in metalli preziosi, ed aziende come la Waterman e la Wirt si rifornivano da loro per i pennini. Intorno al 1880 iniziarono a commercializzare le prime penne stilografiche, come agenti della Wirt.

File:AikinLambertNib.jpg
Pennino marchiato A.L.Co

La Aikin Lambert iniziò a produrre una propria linea di penne nel 1890. Si trattava di buone penne di realizzazione convenzionale con caricamento a contagocce, costruite in ebanite cesellata o in ebanite fiammata. Erano invece di particolare pregio i modelli realizzati con rivestimenti in metalli preziosi (argento ed oro), che rientrano senza dubbio fra le penne di maggiore qualità prodotte in quel periodo. In genere i prodotti della Aikin Lambert si riconoscono per la presenza della sigla A.L.Co.

Agli inizi del secolo la Aikin Lambert iniziò produrre alcuni modelli a riempimento automatico, a partire da modelli Safety, e sperimentando poi vari altri sistemi di riempimento; produssero una penna con caricamento a stuzzicadenti dotata di una clip staccabile che poteva essere usata per il riempimento, nel 1907 introdussero una penna che usava una sorta di caricamento a pompetta, ed utilizzarono, come la Waterman anche lo sleeve filler).

Aikin Lambert modello Capitol Cabinet

Fin dai primi anni del 1900 la Aikin Lambert venne influenzata e trattenne rapporti molto stretti con la vicina Waterman, per conto della quale produceva le matite meccaniche, e da cui venne assorbita nel 1920, diventandone una sottomarca. La produzione comunque proseguì per alcuni anni: all'inizio vennero prodotti modelli in ebanite sostanzialmente identici agli analoghi della Waterman, ma anche modelli in celluloide di buona qualità.

Negli anni successivi la qualità delle penne Aikin Lambert iniziò a degradare progressivamente, e negli anni '30 la produzione venne sostanzialmente limitata alla realizzazione delle linee di penne più economiche; il prestigio del marchio andò così a ridursi progressivamente fino alla definitiva scomparsa dello stesso.

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Corona

Storia

La Corona è stata fondata a Janesville nel 1923 da Samuel Corona, un precedente impiegato della Parker, che si mise in proprio nella produzione di penne, sull'onda del successo ottenuto da quest'ultima che portò alla nascita di una serie di concorrenti. La ditta passò però sotto la direzione di George W. Gilman nel 1927; questi era un valente inventore che fondò diverse attività. Nel 1929 la ditta si trasferì a Libertyville in Illinois. La produzione, come per molti altri produttori minori, cessò agli inizi degli anni '30 per gli effetti della grande depressione del 1929.

Le penne della Corona sono caratterizzate da un particolare sistema di riempimento a pulsante di fondo, variante di quello usato dalla Parker in cui il sacchetto di gomma che contiene veniva compresso da una barra spostata non attraverso la rotazione del fondello, usato anche in altri modelli di penne di produttori minori dell'epoca.

Le penne del primo periodo sono realizzate in ebanite nera, fiammata e nera con incisioni. In un secondo periodo l'azienda adottò la celluloide per le estremità della penna mantenendo il corpo in ebanite, mentre gli ultimi modelli vennero realizzati interamente in celluloide nei colori verde marmorizzato, grigio e verde striati e rosso e nero.

Dato il breve periodo di attività tutte le penne della Corona sono di interesse collezionistico.

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Cross

Storia

Le origini della A.T. Cross sono da farsi risalire al 1846, data di nascita di Alonso Townsend Cross, cui è intitolata la compagnia, in un periodo in cui la famiglia Cross si era trasferita negli Stati Uniti dall'Inghilterra dove aveva avuto una attività di gioiellieri specializzati nella costruzione di astucci d'oro e argento per matite. In quel periodo il padre di Alonso, Richard Cross ed il nonno materno E. W. Bradbury ricostituirono l'attività di famiglia rispettivamente a North Attleboro nel Massachusetts e a Providence nel Rhode Island. Nel 1960 Richard Cross iniziò ad assorbire le attività del suocero, più o meno nel periodo in cui suo figlio Alonso si unì alla sua attività.

Nel 1871 Richard ottenne il completo controllo di quella che divenne la Richard Cross and Sons, rinominata l'anno successivo in Richard Cross and Son per la morte in un disastro marittimo di Henry Richard Cross, fratello di Alonso. La ditta aveva la sua sede a Providence e continuò la sua produzione di astucci in oro ed argento, pennini e gioielleria. ma sulla spinta della inventiva di Alonso, che nel 1879 brevettò una sua penna a stilo (precursore di quelle che in Italia vengono chiamate rapidograph) ed un modello di matita meccanica, si espanse nel mercato degli strumenti da scrittura, per cui è solo a partire da quest'epoca che si può considerare la Cross un produttore di penne, ancorché in questi primi anni siano state prodotte pochissime stilografiche.

Nel 1880 Alonso Townsend Cross separò le sue attività da quelle del padre per fondare la A. T. Cross - Pen and Pencil Manufacturer; l'anno successivo venne fondata a Boston. con un capitale iniziale di 100000 dollari, la Cross Pen Company per iniziare la produzione industriale di penne a stilo. La Cross Pen Company non ebbe un gran successo ma la A. T. Cross Company di Providence continuò nella sua produzione di matite meccaniche in metallo, pennini, penne a stilo, astucci ed altri piccoli oggetti di gioielleria.

Nel 1855 iniziò anche una produzione di alcune penne stilografiche con caricamento a contagocce, che venne dismessa nel 1910. All'inizio del secolo infatti l'azienda, che era rimasta indietro sul piano tecnologico, subì un declino progressivo, ed un costante calo delle vendite, che restavano sostanzialmente legate solo alla produzione di matite meccaniche. Nel 1914 Walter Boss, che aveva operato come venditore per la concorrente F. T. Pearce, si aggregò al reparto commerciale della Cross e l'anno successivo acquistò l'intera società da Alonso T. Cross.

Walter Boss iniziò la ricostruzione della Cross specializzandola nel segmento di mercato delle matite meccaniche in metallo, che divenne il punto di forza dell'azienda tanto che nel 1918 essa diventò fornitore di meccanismi per la stessa Parker. Negli anni '20 la Cross introdusse la Alwrite, una matita meccanica in celluloide, in questo periodo però non vennero prodotte penne stilografiche. La grande depressione del 1929 colpì anche la Cross che comunque riuscì a sopravvivere; in quel periodo inoltre ricominciò anche a produrre alcune stilografiche, come una stilografica Alwrite in celluloide con caricamento a levetta e quello che è il suo modello più famoso, introdotto nel 1930 per essere associato alle matite meccaniche, una sleeve filler in metallo dorato, decorata con bande nere smaltate orizzontali, che riprendeva il tipico disegno di quest'ultime, e che probabilmente, per le similarità riscontrate nella meccanica, era costruita con parti fornite dalla LeBoeuf, di cui a sua volta la Cross era fornitore per le matite meccaniche.[1]

Durante la seconda guerra mondiale l'azienda si dedicò interamente alla produzione bellica, e dopo la guerra ritornò alla produzione delle matite meccaniche, diventando il fornitore principale dei meccanismi usate dalla Parker. L'azienda non si fece prendere dalla moda della penna sfera, evitando di entrare su quel mercato fin quando non ebbe sviluppato, 1954, un prodotto all'altezza della sua reputazione. Da allora ha proseguito nel mercato della cancelleria, ma non ha lanciato più nuovi modelli di stilografiche fino ai tempi recenti, nel 1982, quando con il ritorno di moda di questo strumento di scrittura come oggetto di distinzione, ne ha ripreso la produzione.

La Cross è nota, più che per le penne stilografiche, per le sue matite meccaniche, da sempre fra le migliori, i prodotti di cancelleria ed i piccoli accessori in genere, che sono sempre stati di alta qualità. Essa però produsse anche qualche modello di stilografica, (particolarmente pregiato è il citato modello del 1930) che per la sua rarità è senz'altro di grande interesse dal punto di vista collezionistico.

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Diamond

Storia

Le origini della Diamond Point Pen Company non sono molto chiare, alcuni ne riportano la fondazione all'inizio del novecento, ma c'è chi afferma di possedere penne risalenti al 1870. In realtà l'azienda sarebbe stata fondata a New York alla fine del 1800 (non si conoscono date esatte), producendo penne con caricamento a contagocce di fascia medio-bassa, in particolare le più antiche sono di peggior qualità (e probabilmente rimarchiate dalla ditta).

Secondo quanto riportato da un collezionista Il proprietario originale però morì in battaglia durante la prima guerra mondiale, lasciando inattiva la fabbrica di New York. In quel periodo la famiglia Kolber, che operava nel ramo dei liquori, dovette cambiare attività per l'avvento del proibizionismo ed acquistò la Diamond Point Pen Company, cambiandogli nome in New Diamond Point Pen Co. per differenziarsi dai precedenti prodotti.

Negli anni '20 la Diamond si contraddistinse come produttore di seconda fascia per la cura delle sue realizzazioni, costruendo penne di buona qualità ad un prezzo contenuto, e non cercò mai di fare concorrenza alle Big Four. In questo periodo l'azienda produsse una serie di penne flat top simili alla Duofold ma realizzate in una grande varietà di colori e disegni.

La produzione della Diamond si concentrava sulla fascia alta delle penne economiche, offrendo pennini in oro e buone finiture, l'azienda infatti cercava di risparmiare usando pennini di dimensioni più piccole e poco ornati, e placcature di minore qualità. Per risparmiare sulla lavorazione le penne erano realizzate direttamente da tubi di plastica, con la testa ed il fondo di cappuccio e fusto chiusi per incollaggio. Una caratteristica dell'azienda era la dicitura Diamond point stampigliata sulla clip.

La grande depressione del '29 colpì duramente anche la Diamond, e segnò l'inizio del declino della ditta. Negli anni '30 comunque l'azienda cercò di realizzare dei prodotti di buona qualità, anche se di realizzazione più economica, rispondendo in maniera originale alla moda dello streamlined introdotta dalla Balance della Sheaffer. E' di questi anni infatti una linea di penne in celluloide, denominata dai collezionisti Tapered end, che pur mantenendo fusto e cappuccio cilindrici, è caratterizzata da delle particolari terminazioni affusolate.

Per tutti gli anni '30 la Diamond continuò a produrre penne di seconda fascia realizzate in celluloide a colori vivaci e con caricamento a levetta, ma la qualità declinò progressivamente. In questo periodo si trovano comunque ancora penne gradevoli e funzionali, ma a partire dagli anni '40 la qualità delle penne si abbassò drasticamente, e sembra che l'azienda si limitasse a rimarchiare penne prodotte da altri. La produzione di stilografiche cessò nel 1956, anche se la ditta continuò a produrre basi per set da scrivania e penne a sfera per molti anni.

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Eagle

Storia

La Eagle venne fondata nel 1856 a New York da Heinrich Berolzheimer, un immigrato tedesco originario di Furth, come Eagle Pencil Company, ed è stato uno dei maggiori produttori americani di matite. L'azienda è nota soprattutto per aver brevettato nel 1890 quello che forse è stata la prima versione del caricamento a cartuccia, commercializzando nel 1891 la Eagle Fountain Pen.

La penna è probabilmente il primo esempio di stilografica con caricamento a cartuccia ma quest'ultima era realizzata in vetro e pertanto abbastanza fragile. Per questo la penna non ebbe, anche per il grande anticipo dei tempi, un grande successo.

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Eclipse

Storia

Le origini delle Eclipse non sono chiare, essendosi succedute varie aziende con questo nome. L'azienda originale venne fondata a San Francisco da Marx Finstone, un immigrato originario dalla parte Russa della Polonia, ma la data di origine e la storia iniziale della ditta non sono chiare. Le fonti sono discordi, viene citato il 1903 come data della fondazione della Eclipse Fountain Pen Co. mentre altri riportano il 1906 come anno di arrivo di Finstone negli Stati Uniti, dove questi sarebbe stato presidente della Finston Pens e della Nu-Septic Rubber Syringe Co. (azienda operante nella produzione di ebanite).

Nei primi anni di attività l'azienda produsse penne in ebanite con caricamento a levetta distribuite tramite cataloghi postali e grandi magazzini come Montgomery Ward. Il nome Eclipse pare fosse riservato alla produzione di fascia alta, mentre la fascia media usava il marchio Marxton e la produzione economica il marchio Park Row.

Le penne di fascia alte pare venissero prodotte da una azienda separata, la Monroe Pen, che però condivideva uffici, personale e numero di telefono con la Eclipse. Queste penne sono di ottima qualità e piuttosto ricercate. Una caratteristica della produzione della Eclipse è poi una particolare clip progettata da David Klein, inserita nel cappuccio tramite due linguette in posizione orizzontale che poi venivano schiacciate sul controcappuccio. Questo fermaglio risulta essere utilizzato esclusivamente sulle penne di fascia alta e media Eclipse e Marxton e non sulla produzione economica Park Row. Il problema di questa clip è che le due linguette tendono a corrodersi a causa dell'inchiostro, causando il distacco della stessa.

Una caratteristica dell'azienda era quella di marchiare con il proprio nome la levetta ed il fermaglio ma non il corpo della penna. I pennini erano presenti sia con il marchio Eclipse, che con la semplice dicitura warranted, fra questi è stata notata la presenza molto frequente della marcatura NY, che sarebbe indice di originalità. La Eclipse si distinse inoltre nella produzione di fusti di penne a partire da fogli di celluloide incollati in forma di tubo.[2]

I modelli più noti dell'azienda sono delle penne flat top di grandi dimensioni, imitazioni della Duofold, prodotte principalmente nello stesso colore rosso-arancio, che per il loro prezzo inferiore raggiunsero elevati livelli di vendita, tanto che l'azienda proclamava nella sua pubblicità di venderne di più della Parker (We make more red pens than any other manufacturer). L'azienda produsse anche penne di colore giallo, che nonostante il prezzo inferiore risultano essere nel più resistenti delle Mandarin Duofold.

In maniera indipendente Joseph Tully, un rivenditore di Chicago iniziò una sua attività nel campo delle penne stilografiche nella seconda metà degli anni '20, acquistando la Keene Pen Co. ed aprendo impianti produttivi a New York ed Alington. La sede principale era a New York, prima in Houston St. e poi nel palazzo Chrysler. Nel 1925 venne aperta a Toronto una filiale canadese della Eclipse come azienda indipendente, posseduta a due terzi da Marx Finstone, ed un terzo da Joseph Tully.

Con la morte di Marx Finstone nel 1929 Joseph Tully e David Klein divennero co-proprietari di tutti gli assetti, sia statunitensi che canadesi, nel 1933. Nel 1962 l'azienda statunitense viene assorbita da quella canadese, ed in seguito ceduta. In questo periodo cessa la produzione di penne e la Eclipse resta tutt'oggi come produttore di oggetti di merchandising (penne a sfera ed altra cartoleria) di scarso valore.

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LeBoeuf

Storia

La LeBoeuf venne fondata a Springfield, Massachusetts, nel 1921 da Frank LeBoeuf, Edward E. LeBoeuf, Leroy J. Learned, John H Williams and Eugene E. LeBoeuf. Già dal 1918, prima della fondazione come società di capitali, Frank LeBoeuf aveva brevettato un metodo per produrre fusti e cappucci da tubi di celluloide,[3] invece che dalla trapanazione di cilindri pieni. Questo consentì all'azienda di utilizzare il nuovo materiale che rispetto agli altri produttori consentiva l'uso di una molteplicità di colori, rendendo le penne particolarmente raffinate nell'aspetto.

L'azienda è stata probabilmente il primo produttore ad introdurre sul mercato penne realizzate in celluloide, avvenuta pare fin dall'inizio degli anni '20 (anche se questo primato viene talvolta posto in dubbio dalla Dinkie della Conway Stewart). C'è chi fa risalire i primi esperimenti nella produzione di fusti di penne con tale materiale al 1919 (non è nota però documentazione certa che provi tutto ciò). L'azienda comunque lanciò le sue penne sul mercato facendo leva sulle caratteristiche del nuovo materiale, proclamandone l'infrangibilità, ottenuta grazie anche all'uso di una foderatura metallica.

Le stilografiche della LeBoeuf realizzate in diversi colori (cocobolo, onyx, black-gold, gray-white, gold-pearl o black lined gold-pearl) erano dotate di caricamento a levetta, fino a circa il 1930, quando venne introdotto un ingegnoso sleeve filler, accessibile con lo scorrimento della sezione inferiore del corpo penna.[4]

Con la grande depressione del 1929 l'azienda dovette affrontare una grave crisi finanziaria, ed iniziò a vendere azioni per ripianare i propri debiti, ma nonostante la vendita di oltre oltre un milione di dollari di azioni[5] non riuscì a ripagare i propri debiti. Inoltre pare che un avvocato piccolo azionista riuscì a sfruttare le regolamentazioni di protezione per gli azionisti minori per saccheggiare ulteriormente le scarse risorse dell'azienda, tanto che, alla fine del 1933, la LeBoeuf fu costretta a dichiarare bancarotta.

Nonostante i pochi anni in cui l'azienda è stata sul mercato, la LeBoeuf è stata capace di produrre delle penne di altissima qualità che non avevano nulla da invidiare rispetto a quelle prodotte dai ben più famosi marchi delle Big Four, tanto che ancora oggi sono ricercatissime dai collezionisti e per la loro relativa rarità presentano prezzi molto elevati. La ditta purtroppo, nonostante l'eccellenza tecnica, non riuscì ad essere altrettanto innovativa nelle strategie commerciali e nella gestione di impresa, il che la condusse inevitabilmente al fallimento.

Pare che dopo il fallimento l'azienda sia riuscita a tornare per qualche tempo sul mercato in diverse forme, fra le quali viene citato il nome LeBoeuf Pilgrim. Come per molte altre aziende storiche il marchio è stato risuscitato, nel 1995, da una nuova azienda con lo stesso che entrò sul mercato degli oggetti da scrittura per sfruttare la notorietà del nome LeBoeuf, producendo penne di qualità discutibile e che pare avere cessato le attività dopo pochi anni.

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Morrison

Storia

La Morrison Fountain Pen Company venne fondata a New York nel 1910.[6] Alcuni riportano la fondazione nel 1918 da parte di Kikaku Seisakusyo con un cambio di nome in Morrison nel 1933, ma questa informazione risulta errata.[7]

In realtà sembra che l'azienda abbia operato da cappello producendo penne sotto una varietà di marchi e nomi diversi, come Morrison, Marathon, Nassau, ma tutte caratterizzate dalla presenza di un logo con una "M" all'interno di un cerchio.

Negli anni '20 l'azienda ottenne un relativo successo con la produzione di penne con caricamento a levetta di buona qualità. In particolare sono interessanti i modelli rivestiti in ebanite e le lavorazioni filigree, anche se le penne sono simili ad altre penne dello stesso periodo (come le Diamond). La Morrison non si è comunque mai distinta per particolari innovazioni stilistiche e per tutto il suo periodo iniziale ha prodotto penne ordinarie e relativamente economiche, considerate di seconda o terza fascia.

Un modello particolarmente interessante è la Patriot del 1942, con caricamento a siringa e corpo in plastica verde militare, che aveva sulla testa del cappuccio, tagliato in direzione obliqua per consentirne la visione, lo stemma dei principali corpi armati americani, come l'esercito, la marina, ecc. Prodotta durante la guerra come penna per i soldati al fronte, in realtà la penna non risponde ai regolamenti militari, e venne venduta solo sul mercato civile.

Dopo la guerra l'azienda continuò a produrre penne economiche di fascia bassa, commercializzata con i marchi Roxy e Union. Come molte altre scomparve dal mercato nella grande crisi degli anni '50.

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Morton

Storia

La A. Morton & Co venne fondata nel 1848 a New York, ed è stata uno dei principali produttori di pennini d'oro degli Stati Uniti. L'azienda produceva pennini per altri produttori di stilografiche, e cannucce e custodie. Fra il 1913 ed il 1915 l'ultimo proprietario, Victorine C. Morton (che aveva ereditato l'azienda dal marito James Morton) cedette il marchio e i macchinari e tutto lo know-how dell'azienda alla Kaweco. Nel 1920 l'azienda chiuse definitivamente i battenti.

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Oxford

Storia

La linea Oxford venne introdotta dalla Eversharp nel 1931, come sottomarca dedicata alla produzione di penne economiche.

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Wasp

Storia

La linea di penne Wasp, abbreviazione di W.A. Sheaffer Pen, venne introdotta dalla Sheaffer nel 1934 come sottomarca dedicata alla produzione di penne economiche di fascia bassa.

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A. A. Waterman

Storia

Le origini della A. A. Waterman sono abbastanza incerte, la fondazione dell'azienda viene fatta risalire agli ultimi anni dell'800 (indicativamente nel 1897) ad opera di Arthur Waterman. L'attività iniziale è fatta risalire a Boston o dintorni, con la produzione di penne abbastanza convenzionali con riempimento a contagocce.

A questo stesso periodo è attribuita la produzione di penne con la giunzione spostata a metà penna, che consentiva di limitare i rischi di perdite di inchiostro dovuti alla scarsa tenuta della stessa; ponendo la giunzione a metà penna infatti consentiva, al prezzo di ridurne la capacità, di evitare che l'inchiostro fosse in costante contatto con la stessa e potesse fuoriuscire.

All'inizio del 1900 Arthur Waterman raggiunse un accordo commerciale con William G. Frazer e Hobart W. Geyer, già attivi nella produzione di stilografiche a marca Lincoln, e la produzione venne spostata a New York. Intorno al 1902 Frazer e Geyer acquisirono il brevetto per il caricamento a torsione (n. 744.642 attribuito a Harry W. Stone).

Intorno al 1907 però il sodalizio fra Frazer e Geyer ed Arthur Waterman e si spezzò, e nella susseguente causa legale quest'ultimo venne escluso dalla società, che però mantenne tutti i marchi ed i brevetti e continuò le attività sempre sotto il nome di A. A. Waterman Co.. Nel 1912 la compagnia venne querelata per abuso di marchio di fabbrica dalla omonima ed ben più nota Waterman che allora era il maggior produttore mondiale di stilografiche. La A. A. Waterman Co. perse la causa, e fu costretta a marchiare tutte le sue penne con il nome completo di Arthur A. Waterman e riportare la dicitura Not Connected with the L. E. Waterman Company.

Nel 1913 la azienda venne rifondata come società di capitali in West Virginia con il nome di The Modern Pen Company. In questo periodo iniziò anche la produzione di alcuni modelli con caricamento a levetta. Nel 1920, in seguito ad una crisi finanziaria, tutti gli assetti societari vennero venduti ad un gruppo di investitori di Chicago, che trasferirono la produzione in quella città cambiando nome alla società in Chicago Safety Pen Company, pur mantenendo la produzione di penne sostanzialmente identica. Alla fine del 1920 ci furono ulteriori problemi finanziari e la compagnia andò in amministrazione controllata. Il marchio venne di nuovo cambiato in Resevo; la produzione cessò definitivamente con la grande depressione.

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Wearever

Storia

La Wearever venne fondata da David Kahn intorno al 1920 come David Kahn Inc., anche se l'azienda divenne più nota come Wearever dal nome della sua linea di penne più nota.

Riferimenti esterni

Note

  1. come riportato da David Nishimura, vedi [1].
  2. brevetto numero 1576588 del 16 marzo 1926.
  3. brevetto richiesto il 17 luglio 1918 e assegnato il 6 maggio 1919 con il numero 1302935.
  4. pare che questo stesso meccanismo fosse stato fornito anche alla Cross, come accennato in precedenza.
  5. almeno secondo quanto riportato su [2].
  6. almeno secondo quanto riportato in questo thread su Fountain Pen Network.
  7. secondo quanto affermato da R. Binder in questo articolo.