Parker 45

Una Parker 45 nella versione "Custom"

Storia

 
Una Parker 45 "Classic" GT

Il modello 45 venne introdotto da Parker non dopo il 1960 [1] , come dimostra un annuncio pubblicitario. La produzione è stata dismessa nel 2007, rendendo questo modello non solo uno dei più longevi della storia della Parker, ma, con i suoi 75 milioni di esemplari venduti solo nei primi 20 anni di presenza sul mercato, la stilografica di maggior successo di tutti i tempi, più della famosa Parker 51. Il suo successo è stato tale che, ancora oggi, la generalità del pubblico la identifica come "la classica Parker".

L'anno di fine produzione al quale ci riferiamo è dimostrato dal rinvenimento d'un esemplare marcato P.III, cioè, nella codificazione Parker di quel periodo, primo trimestre del 2007.

La penna nacque dalla stessa mente che creò la Jotter, la Parker 61, la Parker VP, la Parker 75 e la Parker T1, Don Doman, e, nonostante comunemente s'affermi che venne inizialmente pensata come penna tipicamente scolastica, la circostanza è dubbia, sia perché che già nell'anno di lancio, il 1960, una pubblicità natalizia la proponeva nella variante "Custom" (con fusto nero e cappuccio dorato), destinata a professionisti, funzionari pubblici e, più in generale, ad un pubblico adulto, sia perché la variante per lo scolaro (la "Arrow", interamente in polistirene) fu introdotta solo due anni dopo, nel 1962.

Il nome di questa stilografica nasce in un periodo nel quale negli Stati Uniti andavano di moda i film western: si scelse un'assonanza con il modello di un revolver, il Colt .45 Peacemaker, sfruttando il fatto di proporre il caricamento anche a cartuccia. Si trattò, però, di una delle prime stilografiche (la prima negli Stati Uniti) che proponevano un sistema d'alimentazione che, ancora oggi, costituisce lo standard per moltissimi modelli: il doppio sistema cartuccia/converter.

La stilografica venne lanciata sul mercato accompagnandola con una forte campagna pubblicitaria, che ne sottolineava sia la praticità sia il basso costo sia la qualità. Le vendite decollarono velocemente e Parker si rese conto facilmente delle potenzialità del nuovo prodotto, che provvide a promuovere anche in diverse altre versioni (come la "Insignia", con fusto e cappuccio con doratura completa a 12 carati, e la "Flighter", con fusto e cappuccio in acciaio spazzolato). Seguirono innumerevoli altre versioni, in colori vivaci (i cosiddetti "Happy Colours") oppure in materiali più economici, come la "De Luxe", con corpo e cappuccio in polistirene, o ancora con decorazioni particolarmente elaborate ("Arlequin") o in materiali diversi ("Coronet" e "TX").

Addirittura, agli inizi degli anni 1970, la 45 diede origine ad un altro modello di Parker: la New Slimfold, o Slimfold mk II, in pratica una 45 semplificata ma spesso confusa con un'inesistente "45 con cappuccio a vite".

La stilografica venne offerta anche in set con matita meccanica, penna a sfera e roller coordinati.

Con la "Flighter" e la "Classic" d'ultimo tipo, introdotte agli inizi del terzo millennio, la 45 concluse la sua lunghissima carriera.

Caratteristiche tecniche

 
I componenti di una Parker 45 "Flighter" del primo tipo

La Parker 45 fu proposta, inizialmente, quale stilografica per uso scolastico. Presentava fusto e sezione in polistirene (un materiale innovativo per l’epoca, che garantiva bassi costi di produzione), cappuccio in acciaio (cosiddetto Lustraloy) e pennino d’oro, coperto parzialmente. Il cappuccio si innestava a pressione, trattenuto da un anello inserito fra fusto e sezione. L’alimentazione era a cartuccia oppure a converter. Visto il successo del modello, che presto superò le aspettative, vennero introdotte versioni in acciaio (Flighter), laminate in oro (Insignia) e, più avanti, in materiali diversi, come alluminio anodizzato (Coronet) ed ottone verniciato con resina epossidica (TX).

La stilografica era anche offerta in set, con penna a sfera, matita e/o roller coordinati.

Materiali

 
Uno spaccato della Parker 45 Flighter, che ne rivela la morfologia interna

La prima versione della Parker 45, la "Classic", aveva fusto e sezione in polistirene, un materiale stabile e facilmente lavorabile per stampo ad iniezione, che garantiva costi di produzione ridotti. Il cappuccio era in acciaio spazzolato (Lustraloy). Questa versione veniva offerta in due varianti: GT (“gold trim”), con finiture dorate, e CT (“chrome trim”), con finiture rodiate.

La variante "Arrow", più economica ed ancora maggiormente rivolta al mondo degli scolari, offriva un cappuccio in polistirene, mantenendo per il resto la stessa struttura della "Classic". Del tutto simile la "De Luxe", una "Arrow" con finiture dorate.

La variante "Flighter", come da tradizione Parker, era totalmente, ad eccezione della sezione, in acciaio a finitura spazzolata. La prima versione aveva un codale in polistirene nero, mentre le successive offrirono un codale in metallo cromato oppure dorato, corrispondentemente alla finitura della penna (rispettivamente CT o GT). Nell’ultima variante il fusto, interamente in acciaio spazzolato, non aveva codale separato.

I materiali cambiarono parzialmente nelle versioni "Insignia", con fusto e cappuccio laminati in oro, "Coronet", con fusto e cappuccio in alluminio anodizzato, e "TX", con fusto e cappuccio in ottone verniciato con resina epossidica.

I pennini, usualmente d’oro (a 10, 12, 14 o 18 carati), sui modelli più economici, e su alcune versioni della “Classic” e della Flighter, erano d’acciaio.

Sistema di riempimento

 
Il converter del primo tipo montato su una 45 "Custom"

La Parker 45 offre un doppio sistema di caricamento a cartuccia/converter, e, sebbene non sia stata una delle prime penne ad utilizzare una cartuccia oppure un converter come serbatoio d'inchiostro, fu la prima a proporre il doppio sistema, invitando così all'uso della novità anche gli amanti dei sistemi di caricamento integrati. Per questa caratteristica, la penna in sé veniva spesso definita dalla pubblicità come "convertibile", richiamando l'immagine delle automobili decappottabili, allora in gran voga. Una soluzione indovinata, tanto da diventare il sistema di caricamento standard della stragrande maggioranza delle stilografiche dei giorni d'oggi, a parecchi decenni dall'avvento della progenitrice.

Le cartucce Parker (cosiddette "Tap-Tank"), che al momento della loro introduzione erano le più grandi negli Stati Uniti in termini di capacità, vennero dotate d'una sorta di riserva d'inchiostro nel codale, che veniva attivata facilmente assestando un colpetto al fondo della cartuccia, liberando così una quantità d'inchiostro sufficiente per scrivere ancora qualche pagina. Una caratteristica mantenuta anche ai giorni nostri.

Con notevole lungimiranza, Parker decise di mantenere fisso lo standard degli attacchi per le sue cartucce e per i suoi converter, tanto che anche oggi una 45 degli anni '60 può essere alimentata tranquillamente con un moderno converter Parker.

Versioni

 
Il confronto fra la versione stiloforo del secondo tipo (il primo tipo era impreziosito da un codale dorato) e la versione standard del modello Classic
 
Una Parker 45 Arrow
 
La versione finale del modello Flighter, con fusto in pezzo unico, nella sua confezione originale. A lato il converter

Durante la sua lunga persistenza nel mercato, non poche versioni sono state introdotte; quasi tutte riguardano l'aspetto esterno, con nessun cambiamento nella parte meccanica della penna. Fino al 1970 la testa della vite al vertice del cappuccio era concava e svasata. Successivamente, per consentire l'applicazione dei "Parker Personal Touch" (piccoli adesivi colorati, ciascuno con una lettera dell'alfabeto), la concavità fu appiattita.

Va anche notato che su alcuni mercati l'identificazione dei modelli poteva subire delle variazioni. Ad esempio, sul mercato svedese le 45 Classic CT venivano chiamate "Standard" (è stato rinvenuto un esemplare con questa scritta sul fusto). Inoltre, non è ancora chiaro in quale modo Parker utilizzasse la denominazione "Special" prima del 2001, giacché sono stati rinvenuti esemplari del modello Classic, prodotti negli anni Sessanta, identificati come "Special" sulla confezione, così come esemplari di Classic GT più recenti (anni Ottanta) chiamati sulla confezione "Special GT".

Infine, va precisato che gli esemplari prodotti su commissione per altre aziende, e conseguentemente personalizzati, potevano presentare delle variazioni nei dettagli. Ad esempio, è stato rinvenuto un esemplare di Classic GT prodotto per Ford che presenta, oltre all'apposita incisione del marchio automobilistico sul cappuccio, una vite alla sommità di quest'ultimo a punta lievemente conica.

Annoveriamo, per ora, i seguenti modelli, in attesa dei necessari approfondimenti:

  • "Classic" : il primo modello introdotto, che verrà sostituito nel 2001 dal modello "Special" (una variante del modello "Classic" con un "gioiello" incastonato alla sommità del cappuccio), presenta il cappuccio in acciaio satinato (Lustraloy), la vite per bloccare la clip, la clip stessa ed il clutch ring cromati (placcati in oro nella versione GT), sezione e fusto in polistirene di numerosi colori (come i colori vivaci nella versione Student o Happy Colours, la prima con pennino in acciaio). Ne venne realizzata anche una versione stiloforo. Su alcuni mercati, oppure negli anni, assunse anche denominazioni diverse, come, ad esempio, Conv (per Convertible, denominazione riportata sul fusto insieme alla misura del pennino), Student oppure Standard.
  • "Arrow" : introdotto nel 1962, presenta il cappuccio in polistirene come fusto e sezione, ma con attributi rigorosamente cromati.
  • "DeLuxe" : introdotto nel 1967, tale e quale al modello "Arrow" se non per gli attributi placcati in oro.
  • "Custom" : già pubblicizzata per il Natale del 1960, questa variante è tale e quale al modello "Classic" se non per il cappuccio e per gli attributi placcati in oro. In Italia, come risulta da un catalogo, veniva anche chiamata "Gold". Il cappuccio è del tutto simile a quello che verrà adottato successivamente per la versione "Insignia". Sembra che per il mercato canadese ne sia stata prodotta una versione particolare, con cappuccio a righe longitudinali non intervallate da spazi lisci e con fusto e sezione anche in colori diversi dal nero.
  • "Special" : introdotto nel 2001 per sostituire ogni versione, esclusa la finitura "Flighter", è simile al modello "Classic" se non per gli attributi, dorati, per il fermaglio di nuovo disegno e per il jewel in plastica nera a forma di cabochon, fissato sulla corona del cappuccio.
  • "Flighter" : introdotto nel 1964, è, come da tradizione Parker, totalmente in acciaio satinato esclusa la sezione, che rimane in polistirene; può avere il pennino in oro o acciaio a seconda della finitura degli attributi, cromata o dorata, e presenta numerose evoluzioni e contro-evoluzioni storiche. Fra queste le rare "Flighter Special" prodotte in Inghilterra, nello stabilimento di Newhaven, con sezioni in colore blu, bordeaux o rosso e codali in polistirene di colore corrispondente.
  • "Insignia" : introdotto nel 1965 circa, è completamente laminato in oro e sono note tre varianti: con il corpo terminato da un fondello (tassie) in plastica nera, con il corpo terminato da un fondello in metallo laminato (cromato oppure dorato), e con il corpo completamente in metallo spazzolato, senza fondello aggiunto. Sono stati individuati alcuni esemplari con fondello piatto in plastica nera.
  • "Lady" : introdotto nel 1967, questo modello era rivolto alle donne, come versione da borsetta. Senza clip, era offerto in due versioni laminate lavorate: oro ("Gold Brocade") ed argento ("Silver Brocade"). Usualmente, la prima aveva sezione in polistirene rosso e fondello e corona del cappuccio in plastica, con una finitura effetto legno, la seconda sezione in polistirene blu e fondello e corona del cappuccio blu o neri.
  • "Harlequin 80" : fu prodotto fra il 1979 ed il 1984. Aveva fusto e cappuccio in acciaio lavorato a semicerchi oppure a cerchietti, con parti verniciate in nero od in grigio, più raramente in rosso o verde (con sezioni nel medesimo colore). Ne furono anche prodotti alcuni esemplari prototipo in blu e verde. Il pennino era d'acciaio. Veniva prodotto in Inghilterra, nella fabbrica di Newhaven.
  • "Coronet" : introdotto nel 1967, aveva fusto e cappuccio in alluminio anodizzato, nei colori nero, blu, verde, grigio, marrone e rosso. La sezione rimaneva in polistirene nero. Nel 1970 vennero aggiunti tre colori metallizzati: blu, arancione e nero. Il logo Parker, inscritto in un quadrato con vertici arrotondati, era impresso alla base del cappuccio, in linea con il fermaglio. Al momento della sua introduzione, negli Stati Uniti costava 6.95 $.
  • "TX" : prodotto dal 1979 al 1983, questo modello aveva fusto e cappuccio in ottone, verniciato in resina epossidica blu, finiture dorate ed un dischetto dorato piatto applicato al codale. Era prodotto in Inghilterra, nella fabbrica di Newhaven. Il pennino era d'oro a 14 carati. In Argentina ne venne prodotta una versione nera.
 
La Parker 45 offriva la possibilità d'essere assicurata contro la perdita accidentale

La Parker 45 era accompagnata anche da un’assicurazione contro la perdita della penna. Un’operazione commerciale intelligente, legata al fatto che inizialmente la proposta del nuovo prodotto era rivolta soprattutto agli studenti, anche in età molto giovane. La procedura prevedeva che entro un mese dall’acquisto si inviasse una prima parte del modulo, a conferma dell’acquisto e della volontà d’attivare la copertura assicurativa. In caso di perdita della penna, era necessario compilare una seconda parte del modulo, farla autenticare da un notaio (le procedure di questo tipo, negli Stati Uniti, sono molto più snelle di quelle italiane) e spedirla alla società d’assicurazione, che avrebbe immediatamente inviato una penna nuova allo sfortunato proprietario. A quanto pare, l’iniziativa commerciale riscosse un certo successo, perché venne protratta per anni.

Colori

 
Una Parker 45 Classic CT

La Parker 45 fu offerta in una grande varietà di colori, che a seconda delle versioni vennero assegnati al solo fusto (come nel caso della Classic), oppure a fusto, cappuccio e sezione (è il caso della Arrow e della De Luxe) o ancora a fusto e cappuccio (come nella Coronet e nella TX). Ad oggi si contano almeno 17 colori per la Classic, 10 per la Arrow e per la De Luxe, 6 per la Coronet. La Flighter fu prodotta in almeno 7 allestimenti differenti, la Harlequin 80 in almeno 6 versioni diverse.

Pennini

 
I componenti del gruppo di scrittura: collarino, semialimentatore e pennino
Misura pennino Sigla
Needle Point N
Accountant A
Extra Fine X
Fine F
Medium M
Broad B
Double Broad BB
Stub S
Fine Italic C
Medium Italic D
Broad Italic E
Fine Oblique FO
Medium Oblique R
Reverse Broad Oblique Italic Z
Reverse Fine Oblique Italic Y
Reverse Medium Oblique Italic? J

I pennini delle prime serie erano d'oro (a 10, 12, 14 carati e in alcuni modelli francesi, a causa di leggi locali sull'utilizzo dell'oro, in oro a 18 carati). Successivamente, per i modelli più economici, si passò all'acciaio, anche placcato in oro.

Le misure disponibili erano molteplici: si trattava, tra l'altro, di tutte le misure standard dall'extrafine al broad, comprendendo anche fine, medio, broad stub, fine, medio e broad obliqui (abbastanza difficili da trovare ed ora abbastanza costosi), medio stub, medio italico ed alcuni pennini estremamente sottili, noti come accountant e needle point. Usualmente, la misura era identificata da una lettera nella parte inferiore del collarino e, in alcuni casi, sul pennino. Sono però stati rinvenuti alcuni esemplari prodotti in Argentina senza l'indicazione della misura del pennino sul retro del collarino, bensì sul fusto.

Proponiamo una tabella riassuntiva di tutte le misure conosciute ad oggi, precisando che, al momento del lancio della penna, le misure disponibili erano 7: Accountant, Extra Fine, Fine, Medium, Broad, Stub ed Oblique.

Un vantaggio del modello è dato dalla possibilità d'estrarre, grazie ad un collarino filettato, il gruppo pennino - semialimentatore dalla sezione, quindi semplificando la sostituzione del pennino. Sia il pennino che il semialimentatore possono essere estratti dal collarino. Questa soluzione costruttiva fu inventata da Homer T. Green e brevettata da Parker nel 1960.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
Classic 13.7 cm Lunghezze: 12.7 cm fusto; 6.2 cm cappuccio e 14.4 cm calzata. Diametri: 11.5 mm fusto e 11.5 mm cappuccio. Peso: 16 g; 8 g cappuccio. Le dimensioni sono le stesse per quasi tutti i modelli della serie, eccetto la versione lady.
Flighter 13.7 cm Lunghezze: 12.7 cm fusto; 6.2 cm cappuccio e 14.4 cm calzata. Diametri: 11.5 mm fusto e 11.5 mm cappuccio. Peso: 17 g; 7 g cappuccio.

Riepilogo delle informazioni disponibili

Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.

Cronologia

Anno Avvenimento
1960 l'azienda introduce le Parker 45
1962 l'azienda introduce la versione "Arrow" della 45
1964 l'azienda introduce la versione "Flighter" della 45
1967 l'azienda introduce la versione "Lady" della 45
1967 l'azienda introduce la versione "DeLuxe" della 45
1967 l'azienda introduce la versione "Coronet" della 45
1979 l'azienda introduce la versione "Harlequin 80" della 45
1979 l'azienda introduce la versione "TX" della 45

Riferimenti esterni

  • [1] La pagina del modello su ParkerPens.net
  • [2] Pagina sul modello con timeline
  • [3] Profilo su sito di Richard Binder

Note

  1. per la cronologia si è fatto riferimento a quanto riportato sulla pagina dedicata al modello su ParkerPens.net.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.