Differenze tra le versioni di "Waterman 5x"

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Nel 1917 la [[Waterman]] riorganizzò tutta la sua produzione introducendo un nuovo [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione]] per identificare tutti i suoi modelli. Con questo nuovo sistema tutte le penne prodotte dall'azienda venivano contraddistinte tramite un numero, usualmente di tre cifre. Fra queste le più comuni erano quelle realizzate semplicemente in ebanite, la cui cifra iniziale (centinaia) era lo 0, per cui vengono normalmente identificate soltanto dalle sole due cifre seguenti.
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Nel 1915 la [[Waterman]] introdusse una sua versione di [[caricamento a levetta]] riuscendo ad aggirare il brevetto della [[Sheaffer]]. Le penne dotate di questo sistema vennero inizialmente chiamate ''Pocket Self Fille'', o più brevemente ''PSF'', e come per le altre penne di quello stesso periodo vennero identificate da un numero a due cifre (con l'uno nelle decine e la misura del pennino nelle unità), seguite dalla dicitura ''PSF''.
  
Fra queste le più diffuse erano quelle realizzate con [[caricamento a levetta]], identificato dalla cifra 5 nella colonna delle decine, cui perciò erano assegnati numeri nella forma [[Waterman 5x|5x]], dove la cifra delle unità indicava la misura del pennino. Dato che la misura più comune fra i pennini era la numero 2, la penne più comune prodotta in quei tempi dalla [[Waterman]] era appunto il modello [[Waterman 52|52]], a cui si affiancano poi le misure maggiori.  
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Nel 1917 la [[Waterman]] riorganizzò tutta la sua produzione introducendo un nuovo [[Waterman Standard Numbering System|sistema di numerazione]] per identificare tutti i suoi modelli. Col nuovo sistema tutte le penne prodotte dall'azienda venivano contraddistinte tramite un numero, usualmente di tre cifre. Fra queste le più comuni erano quelle realizzate semplicemente in ebanite, la cui cifra iniziale (centinaia) era lo 0, per cui vengono normalmente identificate soltanto dalle sole due cifre seguenti. In questo caso il [[caricamento a levetta]] era idendicato dalla cifra 5 nella colonna delle decine, per cui da allora alle penne vennero assegnati numeri nella forma [[Waterman 5x|5x]], dove ancora la cifra delle unità indicava la misura del pennino.  
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Le penne di questa serie erano caratterizzate dal [[caricamento a levetta]], realizzato nella particolare versione della [[Waterman]] che, per aggirare il brevetto della [[Shaeffer]], prevedeva che tutto il meccanismo della levetta fosse mantenuto all'interno di una intelaiatura metallica che veniva bloccato sulla fessura laterale della penna tramite delle linguette.
  
 
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Image:Waterman-52-Smooth-1925.jpg|Pubblicità del 1925

Versione delle 02:12, 26 ott 2009

Storia

Nel 1915 la Waterman introdusse una sua versione di caricamento a levetta riuscendo ad aggirare il brevetto della Sheaffer. Le penne dotate di questo sistema vennero inizialmente chiamate Pocket Self Fille, o più brevemente PSF, e come per le altre penne di quello stesso periodo vennero identificate da un numero a due cifre (con l'uno nelle decine e la misura del pennino nelle unità), seguite dalla dicitura PSF.

Nel 1917 la Waterman riorganizzò tutta la sua produzione introducendo un nuovo sistema di numerazione per identificare tutti i suoi modelli. Col nuovo sistema tutte le penne prodotte dall'azienda venivano contraddistinte tramite un numero, usualmente di tre cifre. Fra queste le più comuni erano quelle realizzate semplicemente in ebanite, la cui cifra iniziale (centinaia) era lo 0, per cui vengono normalmente identificate soltanto dalle sole due cifre seguenti. In questo caso il caricamento a levetta era idendicato dalla cifra 5 nella colonna delle decine, per cui da allora alle penne vennero assegnati numeri nella forma 5x, dove ancora la cifra delle unità indicava la misura del pennino.

Dato che la misura più comune fra i pennini era la numero 2, la penne più comune prodotta in quei tempi dalla Waterman era appunto il modello 52, a cui si affiancano poi le misure maggiori, come la 54, la 55, la 56, e la misura più grande, la 59.

Caratteristiche tecniche

Le penne di questa serie non hanno caratteristiche tecniche particolari, ma come per tutta la produzione della Waterman di questo periodo sono della migliore qualità, in particolare per la scorrevolezza dei pennini e l'ottima regolazione del flusso di inchiostro. Il fermaglio è il classico Clip Cap con montaggio a rivettatura, il cappuccio è con chiusura a vite.

Materiali

Le penne di questa serie erano realizzate in ebanite, in diverse lavorazioni, con le finiture ed il fermaglio in metallo cromato o laminato in oro; i pennini erano in oro a 14 carati.

Sistema di riempimento

Le penne di questa serie erano caratterizzate dal caricamento a levetta, realizzato nella particolare versione della Waterman che, per aggirare il brevetto della Shaeffer, prevedeva che tutto il meccanismo della levetta fosse mantenuto all'interno di una intelaiatura metallica che veniva bloccato sulla fessura laterale della penna tramite delle linguette.

Versioni

Colori

La versione più

Pennini

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
XX X cm boh

Template:CronoModelli |- | 1915 || Introdotto il caricamento a levetta |- | 1917 || Introdotto il nuovo sistema di numerazione della Waterman |- |}

Materiale disponibile

Riferimenti esterni