Produzione finale Tibaldi

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Storia

Si sono raccolte in questa pagina le informazioni relative ai modelli della produzione più tarda della Tibaldi, a partire dal dopoguerra (indicativamente il 1945). Su questo periodo non esistono molti dati, in particolare riguardo la gestione prima dell'acquisizione della Tibaldi da parte di Remo Pagliuca,[1] venne eseguita una massiccia ristilizzazione di tutti i modelli. In particolare vennero adottate forme ogivali più in linea con le tendenze stilistiche del tempo, e le penne vennero orientate ad una produzione di minor costo, con però una corrispondente diminuzione della qualità. La serie Infrangibile venne sostituita da nuovi modelli che ne ereditavano la numerazione. Da delle fatture del 1948 comunque emerge che alcuni di questi modelli erano già presenti fin da quell'anno.

In questo periodo venne adottato un nuovo sistema di identificazione dei modelli, che prevedeva l'uso del suffisso C per indicare i modelli a pennino coperto e del suffisso O per quelli con pennino ordinario. Vennero inoltre usate le lettere L per indicare le penne con finiture laminate oro e S per le versioni scolastiche. La produzione venne integrata con parti realizzate nel distretto di Settimo Torinese, con l'introduzione di resine plastiche al posto della celluloide e di cappucci in metallo. La produzione terminò con la chiusura dell'azienda nel 1965.

Caratteristiche tecniche

Le produzione finale della Tibaldi non si distingue per nessuna particolarità di rilievo sul piano tecnico. Sono presenti diverse versioni di penne con lavorazioni di qualità variabile, ma in genere inferiore ai modelli precedenti. La clip era prevalentemente montata ad incastro, ed il cappuccio prevalentemente con chiusura a vite, anche se ci sono modelli con chiusura ad incastro.

Materiali

Le penne di questa serie sono realizzate in celluloide, con una progressiva introduzione di materiale plastico, e di modelli con cappucci in metallo lucidato. Le finiture ed il fermaglio sono in metallo laminato oro o cromato, il pennino in oro a 14 carati per i modelli di fascia più alta, e di acciaio per i modelli scolastici.

Sistema di riempimento

Per questi modelli vennero usati come caricamenti sia quello a stantuffo che quello a pulsante di fondo, a seconda dei modelli, ed in alcuni casi entrambi anche per lo stesso modello (che veniva realizzato nelle due versioni).

Versioni

Negli ultimi anni di vita la Tibaldi ha prodotto diverse serie di penne la cui cronologia è però piuttosto incerta. La Infrangibile venne sostituita da modelli di forma ogivali, mantenendo però la numerazione che ne identificava la dimensione, ma soltanto per le misure 20 (media) e 26 (grande). Questi modelli sono caratterizzati da un corpo in celluloide ed un cappuccio decorato da una singola veretta, con una clip a forma di goccia allungata rovesciata, e portano inciso longitudinalmente sul corpo il marchio Tibaldi. A questi si aggiunsero nuovi modelli a pennino coperto identificati dal suffisso C, con tre varianti, la C/49 con cappuccio in metallo, la C/52 con cappuccio in oro massiccio e la C/53 con cappuccio laminato oro.

Oltre a questi modelli esistono una serie di penne relativamente simili come caratteristiche: forme ogivali, caricamento a stantuffo, singola veretta sul cappuccio, fermaglio affusolato, caratterizzate da una stampigliatura che riporta un codice numerico prevalentemente nella forma D-NNNN con quattro cifre il cui significato non è ancora stato identificato. Finora si sono trovati, accomunati da queste caratteristiche, i seguenti modelli:

  • Tibaldi 20-L: si tratta di una penna in celluloide con caricamento a pulsante o a stantuffo ma senza finestra di visualizzazione dell'inchiostro, di forme ogivali, con clip affusolata montata ad incastro nel cappuccio, chiusura a vite, veretta singola sul cappuccio, stampigliatura sul fusto con la scritta "TIBALDI" in stampatello affiancata su due righe sovrapposte dalla scritta "20-L." e dal codice numerico "D-6373". Sono note versioni sia con pennino carenato che con pennino aperto che stiloforo con pennino aperto, tutte marcate allo stesso modo.
  • Tibaldi 20-O: si tratta di una penna, di forme ogivali in celluloide, con caricamento a pulsante, con clip affusolata montata lateralmente nel cappuccio in metallo laminato, chiusura ad incastro ed anello metallico anche sul fondello per calzare il cappuccio, stampigliatura sul fusto con la scritta "TIBALDI" in stampatello affiancata su due righe sovrapposte dalla scritta "20-O." e dal codice numerico "D-5363". Per ora è nota solo una versione con pennino aperto.
  • Tibaldi 26-L: si tratta di una penna, in sostanza una versione più grande della Tibaldi 20-L, in celluloide con caricamento a pulsante o a stantuffo, di forme ogivali, con clip affusolata montata ad incastro nel cappuccio, chiusura a vite, veretta singola sul cappuccio, stampigliatura sul fusto con la scritta "TIBALDI" in stampatello affiancata su due righe sovrapposte dalla scritta "26-L" e dal codice numerico "D-65-001". Per ora è nota solo una versione con pennino aperto.
  • Tibaldi C-52: si tratta di una penna in celluloide con caricamento a stantuffo e finestra di visualizzazione dell'inchiostro, di forme ogivali, con clip affusolata montata lateralmente nel cappuccio in oro massiccio a 18 carati, chiusura ad incastro ed anello metallico anche sul fondello per calzare il cappuccio, stampigliatura sul fusto con la scritta "TIBALDI" in stampatello affiancata su due righe sovrapposte dalla scritta "C-52" e dal codice numerico "D-1323". Per ora è nota solo una versione con pennino aperto.
  • Tibaldi Lady: si tratta di una penna in celluloide con caricamento a stantuffo ma senza finestra di visualizzazione dell'inchiostro, di forme ogivali, con clip affusolata montata lateralmente nel cappuccio, veretta singola sul cappuccio con chiusura a vite, stampigliatura sul fusto con la scritta "TIBALDI" in stampatello affiancata su due righe sovrapposte dalla scritta "Lady" e dal codice numerico "D-8393". Sono note versioni sia con pennino carenato che con pennino aperto.
  • Tibaldi Trasp.M: si tratta di una penna in celluloide con caricamento a stantuffo con ampia finestra di visualizzazione dell'inchiostro, di forme ogivali, con clip affusolata montata lateralmente nel cappuccio, veretta singola sul cappuccio, con chiusura a incastro ed anello metallico anche sul fondello per calzare il cappuccio, stampigliatura sul fusto con la scritta "TIBALDI" in stampatello affiancata su due righe sovrapposte dalla scritta "Trasp.M." e dal codice numerico "D-2333". Sono note versioni sia con pennino carenato che con pennino aperto.
  • Tibaldi Trasp.O: si tratta di una penna in celluloide con caricamento a stantuffo con ampia finestra di visualizzazione dell'inchiostro, di forme ogivali, con clip affusolata montata lateralmente nel cappuccio realizzato in metallo laminato (marcato 750), con chiusura a incastro, ed anello metallico anche sul fondello per calzare il cappuccio, stampigliatura sul fusto con la scritta "TIBALDI" in stampatello affiancata su due righe sovrapposte dalla scritta "Trasp.O." e dal codice numerico "D-4353". Per ora è nota solo una versione con pennino aperto.

Colori

Le penne di questa serie vennero realizzate prevalentemente in celluloide nera, anche se sono presenti diverse versioni colorate con diversi motivi. Non è nota una lista di colori, e non è chiaro se tutte siano state prodotte con gli stessi colori. L'elenco dei colori riscontrati finora sugli esemplari rinvenuti di queste penne sono, per i vari modelli:

  • Tibaldi 20-L: sono noti i colori: verde striato, nero, verde a linee longitudinali.
  • Tibaldi 20-O: è nota soltanto una versione di colore nero.
  • Tibaldi 26-L: sono noti i colori: grigio striato, rosso/bruno arco, nero.
  • Tibaldi C-52: è nota soltanto una versione di colore nero.
  • Tibaldi Lady: sono noti i colori rosso/bruno arco ed avorio.
  • Tibaldi Trasp.M: è nota una versione di colore nero ed una anellata grigia.
  • Tibaldi Trasp.O: è nota soltanto una versione di colore nero.

Pennini

Per i modelli normali il pennino era in oro 14 carati, con la dicitura Tibaldi Extra in corsivo su due righe, sovrastante il marchio della caratura con i millesimi d'oro incluso in un rombo orizzontale. Per i modelli scolastici venivano usati pennini in acciaio. Esistono anche diverse versioni con pennino coperto.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
20-L --
26-L 13.4 cm Lunghezze: 12.0 cm fusto e 16.1 cm calzata. Diametri: 12.2 mm fusto e 9.5 mm sezione.
C/52 --
Lady 13.0 cm Lunghezze: 11.1 cm fusto; 5.9 cm cappuccio e 14.7 cm calzata. Diametri: 11.0 mm fusto; 12.0 mm cappuccio e 8.0 mm sezione. Peso: 12.5 g; 8.1 g fusto e 4.4 g cappuccio.
Trasp.M 13.7 cm Lunghezze: 12.0 cm fusto; 6.2 cm cappuccio e 15.8 cm calzata. Diametri: 10.8 mm fusto; 12.3 mm cappuccio e 9.5 mm sezione. Peso: 14 g; 9 g fusto e 5 g cappuccio. Versione con pennino carenato.
Trasp.M 13.2 cm Lunghezze: 11.6 cm fusto; 6.0 cm cappuccio e 15.5 cm calzata. Diametri: 11.3 mm fusto; 13.0 mm cappuccio e 9.5 mm sezione. Peso: 15 g; 10 g fusto e 5 g cappuccio. Versione con pennino aperto.
Trasp.O --

Riepilogo delle informazioni disponibili

Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.

Cronologia

Anno Avvenimento
1946 l'azienda ristilizza la Trasparente (data indicativa, si fa riferimento al dopoguerra)
1957 l'azienda viene venduta a Remo Pagliuca[2]
1965 l'azienda termina le attività

Riferimenti esterni

Note

  1. buona parte delle informazioni provengono dai testi di Letizia Jacopini, integrato con i documenti finora reperiti, non è nota però una data precisa di questo passaggio né dei vari passaggi societari.
  2. data incerta e non confermata.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.