Differenze tra le versioni di "Uso del calore per favorire lo smontaggio"

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Prima di preventivare l'uso del calore per facilitare lo smontaggio di una stilografica, si abbia sempre l'accortezza di iniziare con le procedure illustrante nella prima parte della pagina sui [[consigli generali per il ripristino di stilografiche]]. Talvolta però, nonostante i tentativi e la pazienza nel tenerla a bagno, la penna può risultare comunque ''ostinata'' e diventa necessario passare ad applicare il calore.  
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Prima di preventivare l'uso del calore per facilitare lo smontaggio di una stilografica, si abbia sempre l'accortezza di iniziare con le procedure illustrate nella prima parte della pagina sui [[consigli generali per il ripristino di stilografiche]]. Talvolta però, nonostante i tentativi e la pazienza nel tenerla a bagno, la penna può risultare comunque ''ostinata'' e diventa necessario passare ad applicare il calore.  
  
E' bene comunque sottolineare di non esagerare mai nel tentare di aprire una penna saltando il passo dell'applicazione del calore, le stilografiche
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L'applicazione del calore infatti, oltre a causare in genere una espansione dei materiali, permette di sciogliere collanti (come lo [[shellac]]) e sigillanti (come quello descritto in [[Sigillante per penne|questa ricetta]]) usati nel montaggio della penna che potrebbero essere la causa dell'ostinazione. Occorre ovviamente stare attenti perché se è vero che un collante come lo [[shellac]] ha una temperatura di fusione bassa (intorno ai 60 °C) la [[celluloide]] si ammorbidisce a temperature non di molto superiori, per cui il calore va sempre applicato con prudenza e limitandolo alla parte interessata allo smontaggio.
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== Primo metodo: il fornellino a spirito ==
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== Secondo metodo: riscaldatore ad aria ==
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== Terzo metodo: acqua calda ==
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Questo metodo, che può anche riuscire bene con alcuni materiali, invece è sempre meglio evitarlo, dato che comunque non presenta nessun vantaggio rispetto ai precedenti, e può causare danni anche significativi ad alcuni materiali come [[celluloide]] ed [[ebanite]], o distruggere proprio la penna (anche senza calore, il problema è l'igroscopicità) con la [[galalite]].

Versione delle 03:51, 25 ago 2012

Prima di preventivare l'uso del calore per facilitare lo smontaggio di una stilografica, si abbia sempre l'accortezza di iniziare con le procedure illustrate nella prima parte della pagina sui consigli generali per il ripristino di stilografiche. Talvolta però, nonostante i tentativi e la pazienza nel tenerla a bagno, la penna può risultare comunque ostinata e diventa necessario passare ad applicare il calore.

L'applicazione del calore infatti, oltre a causare in genere una espansione dei materiali, permette di sciogliere collanti (come lo shellac) e sigillanti (come quello descritto in questa ricetta) usati nel montaggio della penna che potrebbero essere la causa dell'ostinazione. Occorre ovviamente stare attenti perché se è vero che un collante come lo shellac ha una temperatura di fusione bassa (intorno ai 60 °C) la celluloide si ammorbidisce a temperature non di molto superiori, per cui il calore va sempre applicato con prudenza e limitandolo alla parte interessata allo smontaggio.

Primo metodo: il fornellino a spirito

Secondo metodo: riscaldatore ad aria

Terzo metodo: acqua calda

Questo metodo, che può anche riuscire bene con alcuni materiali, invece è sempre meglio evitarlo, dato che comunque non presenta nessun vantaggio rispetto ai precedenti, e può causare danni anche significativi ad alcuni materiali come celluloide ed ebanite, o distruggere proprio la penna (anche senza calore, il problema è l'igroscopicità) con la galalite.