Uso del calore per favorire lo smontaggio

Da FountainPen.
Jump to navigation Jump to search

Prima di preventivare l'uso del calore per facilitare lo smontaggio di una stilografica, si abbia sempre l'accortezza di iniziare con le procedure illustrate nella prima parte della pagina sui consigli generali per il ripristino di stilografiche. Talvolta però, nonostante i tentativi e la pazienza nel tenerla a bagno, la penna può risultare comunque ostinata e diventa necessario passare ad applicare il calore.

L'applicazione del calore infatti, oltre a causare in genere una espansione dei materiali, permette di sciogliere collanti (come lo shellac) e sigillanti (come quello descritto in questa ricetta) usati nel montaggio della penna che potrebbero essere la causa dell'ostinazione. Occorre ovviamente stare attenti perché se è vero che un collante come lo shellac ha una temperatura di fusione bassa (intorno ai 60 °C) la celluloide si ammorbidisce a temperature non di molto superiori, per cui il calore va sempre applicato con prudenza e limitandolo alla parte interessata allo smontaggio.

Primo metodo: il fornellino a spirito

Secondo metodo: riscaldatore ad aria

Terzo metodo: acqua calda

Questo metodo, che può anche riuscire bene con alcuni materiali, invece è sempre meglio evitarlo, dato che comunque non presenta nessun vantaggio rispetto ai precedenti, e può causare danni anche significativi ad alcuni materiali come celluloide ed ebanite, o distruggere proprio la penna (anche senza calore, il problema è l'igroscopicità) con la galalite.