Costruzione delle guarnizioni in sughero

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Le guarnizioni in sughero sono un elemento essenziale dei sistemi di caricamento di molte penne (come il caricamento a stantuffo, il safety e lo stantuffo tuffante). Dato che con il tempo il sughero può indurirsi, rompersi o sgretolarsi, le guarnizioni risultano in genere il pezzo più comune che è necessario ripristinare per rimettere in funzione penne con questi caricamenti.

Considerazioni preliminari

Benché sia possibile acquistarne anche di già pronte, anche se solo di alcune misure predefinite, (le più comuni fanno riferimento alle dimensioni usate nelle penne della Montblanc e della Pelikan che sono quelle più presenti sui banchi dei restauratori professionisti), con un po' di pazienza e di lavoro è sempre possibile costruirsele, specie quando le misure che servono non sono disponibili.

Si tenga presente comunque che prima di passare alla sostituzione di una guarnizione presente che può sembrare compromessa, è opportuno fare un tentativo di recupero. In particolare può valer la pena di far rinvenire il sughero in acqua per qualche giorno, e se questo non riuscisse, provare ad immergerlo in acqua portata all'ebollizione come suggerito nel primo dei riferimenti in fondo alla pagina.

In caso di costruzione il materiale di partenza più semplice da trovare è un tappo di sughero, di cui tagliare una fetta da poi ridurre alle dimensioni volute. Oggi purtroppo trovare del sughero di buona qualità nei tappi non è facile, quello "granuloso" risultante dall'incollaggio di parti di scarto infatti non è adatto. Inoltre è comunque opportuno utilizzare un tappo nuovo, in cui il sughero conservi l'elasticità naturale che viene meno dopo essere stato compresso per chiudere una bottiglia di vino.

Che si stia usando un tappo, o che ci si sia procurato direttamente una striscia di sughero, si abbia sempre cura di effettuare il taglio della sezione da ridurre in modo da mantenere longitudinali le venature del sughero. E' abbastanza intuibile infatti che se queste sono trasversali (allineate cioè con la direzione di scorrimento del pistone) le risultanti imperfezioni superficiali renderanno molto più difficile la tenuta.

Primo metodo, costruzione manuale

Questo è il metodo adottato per il restauro di una Pelikan 100 illustrato in questa pagina. In caso di costruzione manuale la guarnizione si può ottenere in due modi. Se si dispone di una serie di foratappi (che possono anche essere ricavato da tubi in ottone, come antenne telescopiche e simili) della giusta misura si può creare la guarnizione tagliando prima il cilindro con il diametro esterno per poi praticare il foro interno con un foratappi più piccolo. In questo caso conviene dapprima tagliare la striscia di sughero con lo spessore giusto necessario al proprio caso.

Alternativamente si può effettuare la realizzazione direttamente a "mano libera"; si disegna il profilo della guarnizione sul tappo, tracciando una circonferenza del diametro necessario. Al centro della circonferenza tracciata si pratica un foro utilizzando un trapano. Il diametro ideale della punta leggermente inferiore a quello del supporto della guarnizione, dato che il foro risulterà leggermente più largo; è consigliabile utilizzare una punta da legno, una punta per metallo può ancora servire allo scopo, ma una punta da muro è assolutamente inadatta.

Durante la foratura procedere con calma, è estremamente importante cercare di forare in maniera diritta e verticale, un disassamento della punta durante la foratura potrebbe portare ad una non perfetta tenuta della guarnizione. Per questo è necessario dosare la pressione esercitata con il trapano, siccome il sughero è un materiale tenero, non è necessaria un'eccessiva forza, ricordatevi di rimuovere la percussione qualora presente.

La parte esterna si rimuove con l'ausilio di un taglierino, una volta ottenuto il profilo grezzo della guarnizione con uno dei metodi sopracitati, bisognerà adattarla al diametro del fusto. Questo si ottiene levigando la superficie esterna della guarnizione con carte abrasive di grana via via più fine; si può partire con una carta con grana da 320 e continuare con carta a grana 600 o 800 (figg. 1-3). Questo procedimento è necessario per evitare che grossolane imperfezioni nella superficie della guarnizione portino alla non tenuta della stessa o anche a graffiare la superficie interna del fusto.

Durante la levigatura dell'esterno della guarnizione bisogna tener conto che essa non dovrà scorrere liberamente all'interno del fusto ma il diametro dovrà essere leggermente più grande di quello dell'interno del fusto (senza esagerare) in modo da assicurare una migliore tenuta. Continuare a levigare l'esterno fino ad ottenere un risultato soddisfacente, in questo caso lo strumento migliore è la pazienza.

Questo metodo richiede una buona manualità ma presenta diversi svantaggi, in particolare non è facile ottenere delle guarnizione perfettamente allineate, ed è estremamente difficile applicarlo quando le dimensioni della guarnizione (sia in altezza, che in spessore) sono molto ridotte, per la facilità con cui la si può rompere. Per questo motivo lo si può usare quasi esclusivamente per guarnizioni di caricamenti a stantuffo.

Secondo metodo, costruzione con il trapano

Questo è metodo ci è stato illustrato da Marcello (utente forum PeppePipes), ed è utilizzabile sia per le guarnizioni delle rientranti che per lo stantuffo tuffante di Lucens ed Extra Lucens.

In questo caso è necessario un trapano da modellismo (anche se è più scomodo se ne potrebbe utilizzare anche uno più grande), alcune punte, delle molette, un taglierino, della carta abrasiva di grana 240--360, un tappo di sughero nuovo e della migliore qualità possibile: ovvero molto elastico e compatto. Gli attrezzi necessari sono illustrati in fig. 4.

Fig. 4 - Gli attrezzi necessari

Si taglia con il cutter un primo abbozzo e si provvede a forarlo con il trapano (come in fig. 5); la misura del foro dovrà essere leggermente minore del diametro dell’alberino che dovrà ospitare (se si dispone di un calibro si effettui la relativa misura) e si tenga conto che la punta del trapano lascia sempre un foro leggermente più grande.

Fig. 5 - Foratura centrale

A questo punto va cercata una moletta, ma anche un'altra punta da trapano o un tondino di metallo, di una misura quanto più prossima possibile a quella dell'alberino. Si inserirà nel sughero quindi con un po' di sforzo, ma è importante che non vi ruoti dentro facilmente (come in fig. 6).

Fig. 6 - Inserimento del sughero sul supporto

Una volta inserito il sughero monta il tutto nel mandrino nel trapano e mentre la si fa girare gli si accosta il foglio di carta abrasiva. Velocemente e senza alcuno sforzo si otterrà il diametro voluto (vedi fig. 7), che anche in questo caso dovrà essere leggermente maggiore dell’alloggiamento.

Fig. 7 - Levigatura del sughero a misura

Infine (come in fig. 8), sempre con il tutto in rotazione, usando il taglierino si pareggiano i lati della boccola e la si taglia della giusta lunghezza.

Fig. 8 - Taglio laterale e rifinitura del sughero

A questo punto non resta che umettarla generosamente con grasso di vasellina, paraffina od al silicone (preferito dall'autore del metodo descritto, perché totalmente neutro) e montare il tutto.

Fig. 9 - Guarnizione completata

Terzo metodo, trapano e alberino autocostruito

Questo è metodo è stato illustrato da Roberto Vetrugno (utente forum.fountainpen.it roberto v) sul forum (nella discussione riportata nel secondo riferimento in coda), e costituisce una evoluzione del metodo precedente, cui viene aggiunto l'uso di un alberino auto-costruito per una migliore centratura del foro interno. Benché generico l'autore lo ha perfezionato per applicarlo alle riparazione dello stantuffo tuffante di Lucens ed Extra Lucens.

Uno dei problemi che si hanno forando il sughero con il trapano, è corretto il mantenimento della centralità del foro rispetto alla circonferenza esterna della guarnizione. Per facilitare la realizzazione della stessa si è stato utilizzato il piccolo utensile illustrato in fig. 10.

Fig. 10 - Alberino di supporto autocostruito

L'alberino è stato fatto al tornio ed è in alluminio, ma può essere realizzato agevolmente anche facendo girare una barretta di alluminio sul mandrino di un trapano ed usando una lima, quello illustrato è specifico per le guarnizioni di Lucens ed Extra Lucens, ma se ne possono realizzare altri di misure diverse da usare su altre penne. In fig. 11 sono mostrati gli utensili adoperati nella ricostruzione:

Fig. 11 - Utensili usati per la ricostruzione

Il primo passo è sempre quello di tagliare una fetta di sughero da un tappo e forarla con una punta del trapano, come illustrato in fig. 12, cosa che nel caso è stato fatto appoggiandosi sul foro di un blocco di estrazione.

Fig. 12 - Foratura del sughero

Una volta eseguita la foratura, si provvederà ad inserire il sughero nell'alberino come in fig. 14 ed a sgrossarne bordi con un taglierino (fig. 15) per semplificare le successive operazioni di molatura.

A questo punto si può montare l'alberino con il sughero sul trapano da modellismo e cominciare a limare, come illustrato in fig. 16 e 17. La battuta esterna dell'alberino di supporto dà il diametro esterno corretto del sughero.

Il passo successivo è passare a limare entrambe le teste della guarnizione in modo da avere l'anello dello spessore corretto, come illustrato in fig. 18.

Fig. 18 - Rifinitura delle testa della guarnizione

Una volta completate le operazioni (in genere un paio di minuti sono più che sufficienti, la nuova guarnizione è pronta.

Riferimenti esterni

  • [1] Una discussione sul ripristino del sughero.
  • [2] Una discussione sulla costruzione del sughero