Hooded nib
Viene chiamato pennino carenato (o anche pennino coperto o pennino corazzato), in inglese Hooded nib, lo stile di costruzione in cui viene utilizzato un pennino sottile e senza ali che viene coperto in maniera più o meno completa dal puntale della penna, lanciato dalla 51 della Parker.
In realtà esiste un brevetto francese (nº FR-854177) della Stylomine per il modello 303D che è anteriore a quello della Parker 51. Ma non è chiaro se effettivamente la 303D sia arrivata sul mercato prima della 51 non essendovi dati certi al riguardo. Per cui anche se è senz'altro vero che il primato in termini di brevetti spetta alla Stylomine, che del resto già nel 1932 (nº FR-750689) aveva brevettato un pennino coperto, il primato che conta davvero è quello dell'ingresso sul mercato, sul quale ci sono forti dubbi. Inoltre è difficile negare che il peso avuto dalla 51 nel determinare l'influenza e l'affermazione di questo design non possa essere neanche lontanamente paragonabile a quello della 303D.
In questa costruzione alimentatore e pennino sono coperti da una opportuna carenatura che lascia emergere soltanto la punta di quest'ultimo. Esistono comunque diverse varianti dello stile che lasciano il pennino più o meno scoperto, o utilizzano pennini di piccole dimensioni, fra queste i modelli più più significativi sono in ambito americano la Fifth Avenue della Eversharp, la Taperite della Waterman mentre in ambito europeo la Aurora 88. la Omas 361 e la Lamy 27.
Benché motivato inizialmente sul piano tecnico dalla necessità di non far essiccare i nuovi inchiostri ad asciugamento rapido, l'uso del pennino carenato si è diffuso soprattutto per motivi estetici, consentendo forme molto affusolate più aderenti allo stile modernista in voga a partire dagli anni '50, dando una delle tendenze stilistiche più pervasive nella storia della stilografica. Come alternativa a questa soluzione la Sheaffer introdusse il pennino conico, mentre una sorta di via di mezzo fra queste due soluzioni è quella adottata con il pennino della Fingertip della Moore.
Riferimenti esterni
- [1] Pagina sul sito di Richard Binder