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| Quando la società decise di lanciarsi nella commercializzazione di stilografiche, il mercato britannico era già maturo e la concorrenza piuttosto forte. [[Stephens]]' aveva bisogno di una penna diversa dalle altre e di ottime caratteristiche, per distinguersi e confermare la propria reputazione. | | Quando la società decise di lanciarsi nella commercializzazione di stilografiche, il mercato britannico era già maturo e la concorrenza piuttosto forte. [[Stephens]]' aveva bisogno di una penna diversa dalle altre e di ottime caratteristiche, per distinguersi e confermare la propria reputazione. |
| Non disponendo di impianti produttivi, si rivolse alla [[Lang]] Pen Co Ltd, azienda del gruppo Lang – Curzons – Summit che allora poteva vantare stabilimenti in grado di rivaleggiare con tutti i maggiori produttori di stilografiche, inclusi i quattro “grandi” statunitensi. | | Non disponendo di impianti produttivi, si rivolse alla [[Lang]] Pen Co Ltd, azienda del gruppo Lang – Curzons – Summit che allora poteva vantare stabilimenti in grado di rivaleggiare con tutti i maggiori produttori di stilografiche, inclusi i quattro “grandi” statunitensi. |
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| Grazie al brevetto n. 442262, presentato il 1 Luglio del 1935 da William Livsey, un impiegato di [[Lang]], la nuova stilografica, introdotta nel 1935, offriva un originale sistema di caricamento a pulsante di fondo azionabile senza asportare il fondello, eliminando così il rischio di perderlo come qualche volta invece capitava ai proprietari di stilografiche coeve, come la Parker [[Duofold]]. In più, l’operazione di caricamento si rivelava più semplice ed immediata. | | Grazie al brevetto n. 442262, presentato il 1 Luglio del 1935 da William Livsey, un impiegato di [[Lang]], la nuova stilografica, introdotta nel 1935, offriva un originale sistema di caricamento a pulsante di fondo azionabile senza asportare il fondello, eliminando così il rischio di perderlo come qualche volta invece capitava ai proprietari di stilografiche coeve, come la Parker [[Duofold]]. In più, l’operazione di caricamento si rivelava più semplice ed immediata. |
| Proposta in tre modelli (106, 76 e 56) indicanti le relative fasce di prezzo (10 scellini e 6 pence per il modello di punta, 7 scellini e 6 pence per quello intermedio e 5 scellini e 6 pence per il modello base), la nuova “Self filler” conobbe un successo insperato, tanto da far affermare a Sir Henry Greer, presidente del consiglio d’amministrazione, nel corso dell’assemblea societaria generale annuale del 1937: ''“nonostante sia difficile introdurre una nuova linea in un mercato così competitivo come quello delle stilografiche, le nostre hanno avuto successo ed il consiglio d’amministrazione ha la ferma intenzione di procedere su questa strada al meglio delle sue capacità''”. Proprio in quell’anno venne introdotto il nuovo modello “21”, versione di lusso della medesima serie. | | Proposta in tre modelli (106, 76 e 56) indicanti le relative fasce di prezzo (10 scellini e 6 pence per il modello di punta, 7 scellini e 6 pence per quello intermedio e 5 scellini e 6 pence per il modello base), la nuova “Self filler” conobbe un successo insperato, tanto da far affermare a Sir Henry Greer, presidente del consiglio d’amministrazione, nel corso dell’assemblea societaria generale annuale del 1937: ''“nonostante sia difficile introdurre una nuova linea in un mercato così competitivo come quello delle stilografiche, le nostre hanno avuto successo ed il consiglio d’amministrazione ha la ferma intenzione di procedere su questa strada al meglio delle sue capacità''”. Proprio in quell’anno venne introdotto il nuovo modello “21”, versione di lusso della medesima serie. |
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| Con l’avvento della seconda guerra mondiale e le conseguenti restrizioni nella produzione di manufatti non bellici, tenendo anche conto delle minori disponibilità finanziarie delle famiglie, [[Stephens]]’ lanciò la sua “[[Leverfil]]”, sempre prodotta da [[Lang]]: un modello più tradizionale articolato su diverse versioni, con alimentazione a levetta e, naturalmente, meno costoso. | | Con l’avvento della seconda guerra mondiale e le conseguenti restrizioni nella produzione di manufatti non bellici, tenendo anche conto delle minori disponibilità finanziarie delle famiglie, [[Stephens]]’ lanciò la sua “[[Leverfil]]”, sempre prodotta da [[Lang]]: un modello più tradizionale articolato su diverse versioni, con alimentazione a levetta e, naturalmente, meno costoso. |
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| Nel secondo dopoguerra, con l’avvento della penna a sfera, [[Stephens]]’ decise di uscire gradualmente dal mercato delle stilografiche, dando spazio al nuovo strumento di scrittura e concentrandosi sugli inchiostri. Una serie di contatti con Watermans sfociò, nel 1965, nell’acquisizione della realtà inglese del prestigiosi marchio statunitense. Nel 1968 [[Stephens]]’ fu acquisita dal Royal Sovereign Group. | | Nel secondo dopoguerra, con l’avvento della penna a sfera, [[Stephens]]’ decise di uscire gradualmente dal mercato delle stilografiche, dando spazio al nuovo strumento di scrittura e concentrandosi sugli inchiostri. Una serie di contatti con Watermans sfociò, nel 1965, nell’acquisizione della realtà inglese del prestigiosi marchio statunitense. Nel 1968 [[Stephens]]’ fu acquisita dal Royal Sovereign Group. |
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