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| Nel 1950 venne introdotta la serie [[Pilot Super|Super]], caratterizzata da un pennino a forma di unghia e da un particolare sistema di caricamento, detto ''[[switch filler]]'' (dal giapponese "nokku"), un meccasmo dotato si una specie di interruttore sulla sommità del | | Nel 1950 venne introdotta la serie [[Pilot Super|Super]], caratterizzata da un pennino a forma di unghia e da un particolare sistema di caricamento, detto ''[[switch filler]]'' (dal giapponese "nokku"), un meccasmo dotato si una specie di interruttore sulla sommità del |
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− | Nel 1964, in coincidenza con le Olimpiadi di Tokyo, vennero introdotti sul mercato due modelli che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia più recente della penna stilografica. La [[Elite]], che riprendeva il concetto apparso in alcune penne ... e la [[Capless]], unica nel suo genere, con un pennino ritraibile all'interno del corpo della penna tramite un meccanismo azionato da un pulsante analogo a quello diventato comune sulle penne a sfera. | + | Gli anni '60 e '70 sono forse fra i più significativi nella produzione dell'azienda, la quale, pur muovendosi con successo nel mercato della penna a sfera usa e getta, continuò a distinguersi per la produzione di stilografiche di notevole interesse. Nel 1964, in coincidenza con le Olimpiadi di Tokyo, vennero introdotti sul mercato due modelli che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia più recente della penna stilografica. |
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| + | La [[Elite]], riprendeva, riportandolo in chiave moderna, l'idea stilistica apparsa in alcune penne degli anni XXX come YYY, con un cappuccio di grande dimensione che va a coprire quasi interamente il corpo della penna, che così, quando viene chiusa, assume dimensioni molto ridotte. Una volta inserito il cappuccio sul fondo questo invece viene a costituire una estensione del corpo, riportando la penna ad una dimensione e maneggevolezza tipica di una penna normale. |
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| + | Ancor più rivoluzionaria era però la [[Capless]],con un pennino ritraibile all'interno del corpo della penna tramite un meccanismo azionato da un pulsante analogo a quello diventato comune sulle penne a sfera. Benché esistessero precursori come la [[Asterope]] della [[Aurora]] o la [[Pullman]] della [[Météore]], la penna resta unica nel suo genere, e, sia pure con variazioni nello stile e nella forma, viene prodotta ancora oggi restando uno dei modelli simbolo dell'azienda. |
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| Un ultimo modello storico, nonostante la sue recenti origini, è la [[Murex]], caratterizzata come la [[Parker T1]] di cui è contemporanea, da un pennino costruito come estensione del corpo della penna. Al contrario della [[T1]], che nonostante il titanio risultava una penna delicata, la [[Murex]] è una penna di una robustezza eccezionale, essendo interamente realizzata in uno speciale acciaio usato per la produzione di ferri chirurgici. | | Un ultimo modello storico, nonostante la sue recenti origini, è la [[Murex]], caratterizzata come la [[Parker T1]] di cui è contemporanea, da un pennino costruito come estensione del corpo della penna. Al contrario della [[T1]], che nonostante il titanio risultava una penna delicata, la [[Murex]] è una penna di una robustezza eccezionale, essendo interamente realizzata in uno speciale acciaio usato per la produzione di ferri chirurgici. |