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| All'inizio del secolo la [[Holland]] si distinse per la ricerca nel campo dei [[sistemi di caricamento]], le prime penne a caricamento automatico si fanno risalire all'incirca 1905, con l'introduzione dello [[sleeve filler]] per il modello [[Eureka]], l'anno successivo l'azienda introdusse il [[pull filler]], che restò in produzione fino al 1918.<ref>la data non è sicura, l'ultima pubblicità nota pare risalire al 1915.</ref> Infine dal 1908 circa venne introdotto l'[[hatchet filler]], che restò in produzione fino al 1919. Dal 1920, e per tutta la sua produzione successiva, l'azienda utilizzò il [[caricamento a levetta]]. | | All'inizio del secolo la [[Holland]] si distinse per la ricerca nel campo dei [[sistemi di caricamento]], le prime penne a caricamento automatico si fanno risalire all'incirca 1905, con l'introduzione dello [[sleeve filler]] per il modello [[Eureka]], l'anno successivo l'azienda introdusse il [[pull filler]], che restò in produzione fino al 1918.<ref>la data non è sicura, l'ultima pubblicità nota pare risalire al 1915.</ref> Infine dal 1908 circa venne introdotto l'[[hatchet filler]], che restò in produzione fino al 1919. Dal 1920, e per tutta la sua produzione successiva, l'azienda utilizzò il [[caricamento a levetta]]. |
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− | Una delle caratteristiche di pregio di questi modelli di inizio secolo è la presenza di modelli [[overlay|rivestiti]] di grande qualità. Una seconda peculiarità è la realizzazione di penne con cappuccio a vite senza controcappuccio, in questo caso il blocco dell'avvitamento avveniva direttamente tramite la filettatura stessa, che impediva di avvitare in maniera eccessiva il cappuccio; queste penne si possono riconoscere facilmente per una sezione molto diritta. | + | Una delle caratteristiche di pregio di questi modelli di inizio secolo è la presenza di modelli [[overlay|rivestiti]] di grande qualità. Questi modelli inoltre si distinguono per l'essere sempre dotati di cappuccio a vite, spesso realizzato in maniera originale. Nei primi modelli infatti la filettatura era posta alla fine della sezione, ed all'interno del controcappuccio, mentre in seguito il cappuccio venne realizzato senza controcappuccio ed il blocco dell'avvitamento avveniva direttamente tramite la filettatura stessa; queste penne si possono riconoscere facilmente per la presenza di una sezione lunga e diritta. Infine alcuni modelli consentono di avvitare il cappuccio sul fondo della penna durante l'uso della stessa. |
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| Con la morte del fondatore, avvenuta nel 1917, la guida dell'azienda passò ai figli, ma ormai la preminenza della compagnia nel mercato delle stilografiche era solo un ricordo. Nel 1925 la [[Holland]], seguendo quando fatto da tutti gli altri produttori, passò alla celluloide, le penne di quel periodo sono sostanzialmente simili a quelle prodotte dalle altre compagnie, e si distinguevano solo per alcuni modelli di maggior pregio realizzati con inserti in madreperla. In questo periodo l'azienda continuò comunque a mescolare ebanite e celluloide, e si hanno penne prodotte con fondelli e teste in ebanite e corpo in celluloide o viceversa. | | Con la morte del fondatore, avvenuta nel 1917, la guida dell'azienda passò ai figli, ma ormai la preminenza della compagnia nel mercato delle stilografiche era solo un ricordo. Nel 1925 la [[Holland]], seguendo quando fatto da tutti gli altri produttori, passò alla celluloide, le penne di quel periodo sono sostanzialmente simili a quelle prodotte dalle altre compagnie, e si distinguevano solo per alcuni modelli di maggior pregio realizzati con inserti in madreperla. In questo periodo l'azienda continuò comunque a mescolare ebanite e celluloide, e si hanno penne prodotte con fondelli e teste in ebanite e corpo in celluloide o viceversa. |
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− | L'azienda subì pesantemente la crisi del 1929, disponendo di scarse risorse finanziarie. La qualità diminuì progressivamente per tutti gli anni '30, con penne che venivano realizzate assemblando parti prodotte da altri con pennini risultanti dai fondi di produzione, mentre il grosso delle entrate proveniva dalla attività di vendita di cancelleria condotta al pian terreno dell'edificio dell'azienda. Nel 1950, con la morte dell'ultimo figlio di ''John Holland'' l'attività cessò.<ref>anche se [http://www.pensandwatches.com/_pages/pen_company_photos/holland_pen_company.htm altri] riportano la fine dell'azienda nei tardi anni '70, forse perché la attività locale di vendita rimase in piedi, almeno fino al 1980 quando il palazzo della compagnia venne venduto all'asta con tutte le giacenze in esso contenute.</ref> | + | L'azienda subì pesantemente la crisi del 1929, disponendo di scarse risorse finanziarie. La qualità diminuì progressivamente per tutti gli anni '30, con penne che venivano realizzate assemblando parti prodotte da altri con pennini e parti risultanti dai precedenti fondi di produzione, mentre il grosso delle entrate proveniva dalla attività di vendita di cancelleria condotta nel negozio posto al pian terreno dell'edificio dell'azienda. Nel 1950, con la morte dell'ultimo figlio di ''John Holland'' l'attività cessò.<ref>anche se [http://www.pensandwatches.com/_pages/pen_company_photos/holland_pen_company.htm altri] riportano la fine dell'azienda nei tardi anni '70, forse perché la attività locale di vendita rimase in piedi, almeno fino al 1980 quando il palazzo della compagnia venne venduto all'asta con tutte le giacenze in esso contenute.</ref> |
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