Translations:Stiassi e Tantini/7/it

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La storia del marchio The Scotland è piuttosto molto incerta, nel 1920 i due soci della Stiassi e Tantini fondarono la A.S.C.A. (Azienda Specializzata in Cancelleria ed Affini) e registrarono la ditta The Scotland Pen Italiana presso la Camera di Commercio di Bologna, presumibilmente in forza delle forti tendenze esterofile presenti sul mercato italiano della penna stilografica, che all'epoca videro nascere numerosi marchi con denominazioni anglosassoni. Non è nota una data specifica per l'inizio della produzione, che si presume comunque originare agli anni '20.

La registrazione del marchio risulta essere avvenuta nel 1931 (Reg. Gen. N. 44193), mentre in seguito è registrata una variazione in Scotland Italiana (marchio depositato nel 1936 e riconosciuto nel 1937 Reg. Gen. N. 54732), frutto probabilmente del cambiamento di clima dovuto alla lotta contro le tendenze esterofile ed alla esaltazione della italianità portata avanti dalla propaganda del regime fascista. Il legame con il marchio Tabo viene comunque confermato dalla presenza di un modello di grosse dimensioni marcato Scotland Italiana - Tabo Mod 1926.

L'unico altro documento noto a proposito del marchio è una fattura del 4 febbraio 1930 a nome dell'azienda "Fabbrica Penne Stilografiche Armando Merighi" in cui viene raffigurata una stilografica denominata "The Scotland Pen Self Filling", di cui l'azienda viene qualificata come concessionario per l'Italia, Merighi in seguito risulta aver registrato il marchio Mercurio, molto comune sui pennini economici.

Le penne marchiate The Scotland vedono, per gli esemplari più antichi, la presenza di modelli safety, realizzati sia in ebanite nera cesellata che in versione rivestita con metallo laminato in oro decorato con incisioni geometriche. Non sono note denominazioni precise di questi modelli se non quelle presenti nella fattura citata precedentemente che riporta i seguenti nomi: special, junior, 9I safetj, zigrinato tipo Waterman 40.

I primi modelli in celluloide sono, come per molta altra produzione dello stesso periodo, imitazioni della Duofold. A dimostrare l'influenza della produzione anglosassone, si tratta in questo caso di modelli recante le incisioni The Scotland Pen e Self filling su due righe sul corpo e pennino in oro marcato The Scotland Pen e Made in England, che nei modelli degli anni '30 verranno sostituiti da pennini marcati Scotland Italiana e Made in Italy.

A questi modelli seguono, databili anche questi agli anni '30, dei modelli ogivali dotati dello stesso tipo di fermagli e finiture dei precedenti modelli imitazioni della Duofold, ma con testa del cappuccio e fondo del corpo affusolati. Pare invece esservi un coinvolgimento della Omas nella produzione, probabilmente successiva, di modelli sfaccettati ispirati in maniera abbastanza evidente (e forse derivati) dalla Omas Extra, denominati The Scotland Prisma. La produzione di penne a marchio The Scotland pare essersi interrotta con l'avvento della seconda guerra mondiale.

Una pubblicità della Tabo

La produzione di delle stilografiche a marchio Tabo è piuttosto tardiva e viene fatta risalire alla fine degli anni '30. Le attività della Stiassi e Tantini risultano cessare nel 1939, ma è dell'anno precedente la fondazione, da parte dei due soci, della S.I.S.A. (Società Italiana Stilografiche e Affini), successivamente (nel 1940?) rinominata F.I.S.A. (Fabbrica Italiana Stilografiche e Affini) che è la ditta da cui ha origine la produzione delle penne marchiate Tabo, sigla usata come abbreviazione della dicitura Tantini - Bologna. Negli anni successivi la ragione sociale venne nuovamente cambiata in Stiassi e Tantini S. A., dicitura che appare nelle prime pubblicità delle penne Tabo risalenti agli inizi degli anni '40 e nella registrazione del marchio Tabo (Reg. Gen. N. 62556) del settembre del 1940. La F.I.S.A. comunque viene riportata come azienda produttrice di stilografiche nell'annuario generale dell'industria del 1956.[1]

Le serie dei modelli Tabo della fine degli anni '30 erano prodotte in versioni diverse a seconda dei sistemi di caricamento, esistevano infatti modelli a pulsante di fondo, denominati Mentis, e modelli con caricamento a depressione simile a quello della Vacumatic denominati Trasparente oltre che modelli sfaccettati con il più ordinario caricamento a levetta, simili alla Omas Extra, identificati con la cifra 1931. Infine sono presenti anche modelli rientranti in ebanite o rivestiti, molto simili a quelli presenti nella produzione Montegrappa, denominati con un codice numerico a quattro cifre.

Oltre ai precedenti modelli marcati Tabo, che costituivano la produzione di maggior pregio e che non hanno nulla da invidiare sul piano della qualità alle penne degli altri principali costruttori italiani, l'azienda realizzò anche stilografiche di seconda fascia, ad un prezzo minore, utilizzando una serie di sottomarche come StyBy, Stibi, EsseTibi, S.T.B..

Una Tabo S

Nel dopoguerra l'azienda dovette affrontare la crescita della concorrenza e l'impatto dell'introduzione delle resine plastiche nella produzione di stilografiche, la cui diffusione andava rapidamente aumentando anche in Europa. Le linee vennero riviste passando al caricamento a stantuffo, venne introdotta la linea Vertex a pennino coperto (sostituita poi dalla Tabo V) e le due linee S e CO ad indicare rispettivamente i modelli con pennino scoperto e con cappuccio metallico (CO è l'acronimo di Cappuccio Oro).

  1. come risulta da questo estratto.