Differenze tra le versioni di "Aurora Duplex"
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La serie venne rinnovata alla fine del 1927 circa con l'introduzione di nuovi modelli ''infrangibili'' realizzati in [[celluloide]], ribattezzata dall'azienda in ''[[Aurolite]]'', seguendo anche in questo il comportamento adottato dai produttori americani di dare un nome di fantasia alla celluloide. Alle nuove penne colorate in celluloide continuava comunque ad essere abbinata la versione in ebanite rossa. | La serie venne rinnovata alla fine del 1927 circa con l'introduzione di nuovi modelli ''infrangibili'' realizzati in [[celluloide]], ribattezzata dall'azienda in ''[[Aurolite]]'', seguendo anche in questo il comportamento adottato dai produttori americani di dare un nome di fantasia alla celluloide. Alle nuove penne colorate in celluloide continuava comunque ad essere abbinata la versione in ebanite rossa. | ||
− | Nel 1928 la penna venne ridisegnata, la clip inizialmente montata ad incastro venne fissata al cappuccio con il classico montaggio ad anello grazie ad una testina in ebanite, materiale che venne anche usato anche sul fondo del corpo, aggiungendo un tocco di ulteriore eleganza alla penna. | + | Nel 1928 la penna venne ridisegnata, la clip inizialmente montata ad incastro venne fissata al cappuccio con il classico montaggio ad anello grazie ad una testina in ebanite, materiale che venne anche usato anche sul fondo del corpo, aggiungendo un tocco di ulteriore eleganza alla penna. Inoltre la penna di misura più grande venne aumentata in sezione. |
In seguito ai colori iniziali introdotti nel 1929 vennero introdotti ulteriori colori di celluloide (il perlato a striature nere) mentre negli anni successivi venne anche prodotta una ulteriore versione della penna dotata di due verette sul cappuccio, ed anche questa ottenne nuovi colori. | In seguito ai colori iniziali introdotti nel 1929 vennero introdotti ulteriori colori di celluloide (il perlato a striature nere) mentre negli anni successivi venne anche prodotta una ulteriore versione della penna dotata di due verette sul cappuccio, ed anche questa ottenne nuovi colori. | ||
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Se sul piano puramente tecnico la [[Duplex]] può essere considerata una penna tutto sommato ordinaria, non altrettanto si può dire sul piano stilistico. Infatti, nonostante possa essere considerata una imitazione di una [[Duofold]], nella sua realizzazione presenta, specie nei modelli di punta, una eleganza ineguagliata, ottenuta tramite una grande cura nella realizzazione di rifiniture e decorazioni. | Se sul piano puramente tecnico la [[Duplex]] può essere considerata una penna tutto sommato ordinaria, non altrettanto si può dire sul piano stilistico. Infatti, nonostante possa essere considerata una imitazione di una [[Duofold]], nella sua realizzazione presenta, specie nei modelli di punta, una eleganza ineguagliata, ottenuta tramite una grande cura nella realizzazione di rifiniture e decorazioni. | ||
− | Questa inizia partire dall'uso sul fondo del corpo penna di una terminazione in materiale nero utilizzata anche per i modelli in celluloide colorata, che crea uno stacco nella linea della penna, insieme alla presenza di una incisione sulla parte finale del corpo, in corrispondenza all'altezza in cui si ferma il cappuccio quando la penna viene aperta. | + | Questa inizia partire dall'uso, dopo la ristrutturazione del 1928, sul fondo del corpo penna di una terminazione in materiale nero utilizzata anche per i modelli in celluloide colorata, che crea uno stacco nella linea della penna, insieme alla presenza di una incisione sulla parte finale del corpo, in corrispondenza all'altezza in cui si ferma il cappuccio quando la penna viene aperta. |
Anche il fermaglio, benché realizzato con la classica terminazione a pallina della [[Duofold]], presenta una linea allargata a "Y", in cui il collegamento sul montaggio ad anello avviene con un allargamento della larghezza della clip per arrivare ad una congiunzione che si estende per quasi un terzo del diametro del cappuccio. In questo modo si ha curva che crea una immagine di continuità delle linee del fermaglio molto elegante. | Anche il fermaglio, benché realizzato con la classica terminazione a pallina della [[Duofold]], presenta una linea allargata a "Y", in cui il collegamento sul montaggio ad anello avviene con un allargamento della larghezza della clip per arrivare ad una congiunzione che si estende per quasi un terzo del diametro del cappuccio. In questo modo si ha curva che crea una immagine di continuità delle linee del fermaglio molto elegante. | ||
− | La stessa clip inoltre, era fornita con diverse decorazioni, dalla semplice versione liscia in metallo placcato oro, recante la punzonatura dello stesso nei modelli di base, fino al vero e proprio capolavoro inciso che si trova sui modelli di punta, in cui oltre alle incisioni di motivi floreali essa viene abbinata ad una banda traforata posto sotto l'anello di montaggio. | + | La stessa clip inoltre, era fornita con diverse decorazioni, dalla semplice versione liscia in metallo placcato oro, recante la punzonatura dello stesso nei modelli di base, fino al vero e proprio capolavoro inciso che si trova sui modelli di punta della produzione più tarda, in cui oltre alle incisioni di motivi floreali essa viene abbinata ad una banda traforata posto sotto l'anello di montaggio. |
− | La produzione iniziale della [[Duplex]] prevedeva cinque diversi modelli, la versione da uomo, disponibile in tre misure: piccola, ordinaria e grande, e quella da donna nella versione con anellino sul cappuccio o con fermaglio da tasca. I modelli riportano sul corpo una marchiatura ''Fabbrica Italiana di Penne a Serbatoio'' disposta su due righe e frammezzata dal logo, analoga a quella presente sui precedenti modelli [[A.R.A.]] in ebanite. | + | La produzione iniziale della [[Duplex]] prevedeva cinque diversi modelli, la versione da uomo, disponibile in tre misure: piccola, ordinaria e grande corrispondenti alle misure 3, 35, 4 della [[A.R.A.]], e quella da donna nella versione con anellino sul cappuccio o con fermaglio da tasca. I modelli riportano sul corpo una marchiatura ''Fabbrica Italiana di Penne a Serbatoio'' disposta su due righe e frammezzata dal logo, analoga a quella presente sui precedenti modelli [[A.R.A.]] in ebanite. |
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+ | La ristrutturazione della linea del 1928 portò | ||
Ulteriori varianti fanno riferimento alle decorazioni del fermaglio ed al numero di verette sul cappuccio. Le clip lisce più semplici sono abbinate a cappucci recanti una sola veretta liscia laminata in oro di dimensione più o meno ampia (nell'ordine di pochi millimetri) a seconda della dimensione della penna. Il modello di punta, con la banda traforata e la clip decorata a motivi floreali presenta invece un cappuccio decorato con tre sottili anelli metallici sulla parte finale. E' inoltre presente un modello introdotto successivamente, sempre dotato di clip liscia, ma con due verette sul cappuccio. | Ulteriori varianti fanno riferimento alle decorazioni del fermaglio ed al numero di verette sul cappuccio. Le clip lisce più semplici sono abbinate a cappucci recanti una sola veretta liscia laminata in oro di dimensione più o meno ampia (nell'ordine di pochi millimetri) a seconda della dimensione della penna. Il modello di punta, con la banda traforata e la clip decorata a motivi floreali presenta invece un cappuccio decorato con tre sottili anelli metallici sulla parte finale. E' inoltre presente un modello introdotto successivamente, sempre dotato di clip liscia, ma con due verette sul cappuccio. | ||
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− | Le dimensioni dei pennini riflettono la dimensione della penna | + | Le dimensioni dei pennini riflettono la dimensione della penna. Esistono varie combinazioni per le più piccole (con misure come l'1 o il 2) mentre sui modelli intermedi la misura usata era il 2½. Infine sui modelli di dimensione maggiore è comune avere le misure 5 o 6. |
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Versione delle 21:06, 27 feb 2011
Storia
Nel 1927 la produzione della Aurora viene arricchita dall'introduzione di un nuovo modello, la Duplex, chiaramente ispirato alla Duofold della Parker, di cui imita sia le forme che lo stile con una clip a pallina montata ad anello con una testata del cappuccio in ebanite nera. Il caricamento però in questo caso resta quello a levetta utilizzato sulla A.R.A. di cui la nuova penna può esser considerata una evoluzione diretta.
Il nome della nuova penna venne scelto con un concorso il cui premio era di 30000 lire (con premi di 2000 lire per gli altri risultati degni di menzione). La chiusura del concorso avvenne il 30 Aprile 1927, ed il nome scelto fu appunto Duplex. Non ci sono motivazioni note della scelta relative al significato del nome, ma forse non è una coincidenza che le prime due lettere coincidano con quelle della Duofold.
La serie venne rinnovata alla fine del 1927 circa con l'introduzione di nuovi modelli infrangibili realizzati in celluloide, ribattezzata dall'azienda in Aurolite, seguendo anche in questo il comportamento adottato dai produttori americani di dare un nome di fantasia alla celluloide. Alle nuove penne colorate in celluloide continuava comunque ad essere abbinata la versione in ebanite rossa.
Nel 1928 la penna venne ridisegnata, la clip inizialmente montata ad incastro venne fissata al cappuccio con il classico montaggio ad anello grazie ad una testina in ebanite, materiale che venne anche usato anche sul fondo del corpo, aggiungendo un tocco di ulteriore eleganza alla penna. Inoltre la penna di misura più grande venne aumentata in sezione.
In seguito ai colori iniziali introdotti nel 1929 vennero introdotti ulteriori colori di celluloide (il perlato a striature nere) mentre negli anni successivi venne anche prodotta una ulteriore versione della penna dotata di due verette sul cappuccio, ed anche questa ottenne nuovi colori.
Caratteristiche tecniche
La Duplex è una penna piuttosto ordinaria sul piano della realizzazione tecnica, che non presenta particolari innovazioni. Là dove la penne eccelle invece è, in particolar modo per i modelli di punta, nella raffinatezza delle decorazioni. Come per tutta la produzione Aurora la Duplex è comunque caratterizzata da una eccellente qualità costruttiva e si dimostra perfettamente funzionale. La clip nelle prime versioni è montata ad incastro in una scanalatura sul cappuccio, mentre nelle versioni successive alla ristrutturazione del 1928 è montata ad anello tramite una testina in ebanite. Il cappuccio è con chiusura a vite.
Materiali
I modelli iniziali della Duplex erano realizzati in ebanite, nera. fiammata o rosso-aragosta. In seguito vennero introdotti modelli in celluloide colorata, prima in colori marbré, poi anche nel classico nero e perla. I materiali erano di buona qualità, anche se la celluloide verde giada usata nei modelli prodotti dopo il 1929 tende a presentare i comuni sintomi di discolorazione.
Il fermaglio e le verette decorative erano realizzate in metallo placcato 18k, la placcatura però non sembra particolarmente resistente. E' comune inoltre trovare riportata la punzonatura 18 KR della placcatura sulla clip. Con la ristrutturazione del 1928 le estremità della penna (testina del cappuccio e fondo del corpo) vennero realizzate in ebanite nera.
Sistema di riempimento
La Duplex venne dotata del classico caricamento a levetta ereditato direttamente dal precedente modello A.R.A. di cui mantiene le caratteristiche, con una levetta riportante la dicitura brevettato stampigliata lungo il braccio, ed una estremità di sollevamento, realizzata con una sezione piatta di forma rotonda su cui invece è riportata una incisione del logo dell'azienda.
Sono però note delle penne, stilisticamente simili alla Duplex, caratterizzate dal nuovo caricamento a levetta di fondo. Si tratta di modelli molto rari, probabilmente i primi prototipi del sistema che verrà adottato in seguito per la Internazionale e la Novum.
Versioni
Se sul piano puramente tecnico la Duplex può essere considerata una penna tutto sommato ordinaria, non altrettanto si può dire sul piano stilistico. Infatti, nonostante possa essere considerata una imitazione di una Duofold, nella sua realizzazione presenta, specie nei modelli di punta, una eleganza ineguagliata, ottenuta tramite una grande cura nella realizzazione di rifiniture e decorazioni.
Questa inizia partire dall'uso, dopo la ristrutturazione del 1928, sul fondo del corpo penna di una terminazione in materiale nero utilizzata anche per i modelli in celluloide colorata, che crea uno stacco nella linea della penna, insieme alla presenza di una incisione sulla parte finale del corpo, in corrispondenza all'altezza in cui si ferma il cappuccio quando la penna viene aperta.
Anche il fermaglio, benché realizzato con la classica terminazione a pallina della Duofold, presenta una linea allargata a "Y", in cui il collegamento sul montaggio ad anello avviene con un allargamento della larghezza della clip per arrivare ad una congiunzione che si estende per quasi un terzo del diametro del cappuccio. In questo modo si ha curva che crea una immagine di continuità delle linee del fermaglio molto elegante.
La stessa clip inoltre, era fornita con diverse decorazioni, dalla semplice versione liscia in metallo placcato oro, recante la punzonatura dello stesso nei modelli di base, fino al vero e proprio capolavoro inciso che si trova sui modelli di punta della produzione più tarda, in cui oltre alle incisioni di motivi floreali essa viene abbinata ad una banda traforata posto sotto l'anello di montaggio.
La produzione iniziale della Duplex prevedeva cinque diversi modelli, la versione da uomo, disponibile in tre misure: piccola, ordinaria e grande corrispondenti alle misure 3, 35, 4 della A.R.A., e quella da donna nella versione con anellino sul cappuccio o con fermaglio da tasca. I modelli riportano sul corpo una marchiatura Fabbrica Italiana di Penne a Serbatoio disposta su due righe e frammezzata dal logo, analoga a quella presente sui precedenti modelli A.R.A. in ebanite.
La ristrutturazione della linea del 1928 portò
Ulteriori varianti fanno riferimento alle decorazioni del fermaglio ed al numero di verette sul cappuccio. Le clip lisce più semplici sono abbinate a cappucci recanti una sola veretta liscia laminata in oro di dimensione più o meno ampia (nell'ordine di pochi millimetri) a seconda della dimensione della penna. Il modello di punta, con la banda traforata e la clip decorata a motivi floreali presenta invece un cappuccio decorato con tre sottili anelli metallici sulla parte finale. E' inoltre presente un modello introdotto successivamente, sempre dotato di clip liscia, ma con due verette sul cappuccio.
Colori
I primi modelli in ebanite vennero realizzati sia nel classico colore nero, che nel meno comune colore rosso aragosta tipico della Duofold. Nel 1929 circa vennero introdotti modelli in ebanite in cinque diversi colori, rosso, blu e nero screziati (con il rosso ed il blu simili agli equivalenti Coral e Lapis delle produzioni americane), verde giada, ma con una colorazione più vicina allo screziato che al classico Jade Green delle penne americane, ed infine il rosso-aragosta della versione in ebanite.
In seguito venne anche introdotto un perlato con screziature/venature nere. Inoltre a partire dai primi anni '30, prevalentemente sulla versione con due verette sul cappuccio, vennero introdotte ulteriori colorazioni come il bronzo e nero ed il bronzo e blu.
Pennini
Le dimensioni dei pennini riflettono la dimensione della penna. Esistono varie combinazioni per le più piccole (con misure come l'1 o il 2) mentre sui modelli intermedi la misura usata era il 2½. Infine sui modelli di dimensione maggiore è comune avere le misure 5 o 6.
Misure
Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.
Versione | Lunghezza | Altre misure: lunghezze, diametri, pesi |
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Nome | 5" ? | come è fatta |
Template:CronoModelli |- | 1927 | Introdotto il modello Duplex |- | 1927[1] | Introdotti i modelli in celluloide |- | 1928 | Rirtrutturato il modello Duplex |- |}
Materiale disponibile
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Pubblicità degli anni '30
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
Una coppia di Duplex
Una coppia di Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
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Una Duplex
Note
- ↑ Luca de Ponti parla della fine del 1927, la Jacopini del 1929 circa.
Riferimenti esterni
- Nessuno per ora