Differenze tra le versioni di "Helios-Silga"
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− | + | Letizia Jacopini riporta che l'azienda venne fondata inizialmente con il nome del titolare, che risulta intestatario anche del rinnovo del marchio nel [[1942]] ({{Marchio|67263}}), diventando nel [[1937]] la ''"Silga di Eugenio Giarola"'' (usando quindi l'acronimo del nome esteso), con nome completo ''"Marca Elios Original ed Elios Special"'', che manca della "H" iniziale presente invece nella registrazione ufficiale e su tutte le stampigliature, come quella della foto a fianco. In [[:File:1939-AnnuarioIndustriale-ProvMI-p872.jpg|una pagina]] dell'"Annuario Industriale della provincia di Milano" del [[1939]] la ditta viene menzionata come ''"Stabilimento Italiano Lavorazione Galalite e Affini"'' e ne viene indicata la sede in viale Umbria 62. | |
Che la produzione fosse legata a rapporti commerciali con la Germania risulta evidente sia dallo stile delle produzioni più antiche, che dalla presenza di marchiature in tedesco, sia sui pennini che sulle stampigliature (Jacopini riporta la dicitura ''"Helios - Silga / Original Fabrikat"''). La produzione iniziale vede modelli a [[pulsante di fondo]] in stile ''[[flat top]]'' chiaramente ispirate alla [[Duofold]] (e molto simili alle analoghe [[Kaweco]] del catalogo citato), cui seguono negli anni '40 modelli a stantuffo. Dato che nel [[1929]] la [[Kaweco]] fallì e venne rilevata dalla [[KWG]] è anche possibile ipotizzare che la produzione di questo marchio sia proseguita in Italia, ma di nuovo non esistono conferme documentali al riguardo. Letizia Jacopini riporta una presumibile cessazione delle attività intorno alla fine degli anni '40. | Che la produzione fosse legata a rapporti commerciali con la Germania risulta evidente sia dallo stile delle produzioni più antiche, che dalla presenza di marchiature in tedesco, sia sui pennini che sulle stampigliature (Jacopini riporta la dicitura ''"Helios - Silga / Original Fabrikat"''). La produzione iniziale vede modelli a [[pulsante di fondo]] in stile ''[[flat top]]'' chiaramente ispirate alla [[Duofold]] (e molto simili alle analoghe [[Kaweco]] del catalogo citato), cui seguono negli anni '40 modelli a stantuffo. Dato che nel [[1929]] la [[Kaweco]] fallì e venne rilevata dalla [[KWG]] è anche possibile ipotizzare che la produzione di questo marchio sia proseguita in Italia, ma di nuovo non esistono conferme documentali al riguardo. Letizia Jacopini riporta una presumibile cessazione delle attività intorno alla fine degli anni '40. |
Versione attuale delle 10:02, 13 set 2023
E' però ben nota e presente una produzione italiana associata al marchio Helios, che venne richiesto nel 1929 (Reg. Gen. N. 40183) da Eugenio Giarola a Milano. Il marchio è associato (come risulta da questo foglietto di istruzioni), all'azienda Stabilimento Italiano Lavorazione Galalite e Affini ("S.I.L.G.A."). Ma lo stesso foglietto di istruzioni contiene un secondo collegamento diretto con la produzione della Kaweco: le figure del meccanismo a pulsante di fondo in esso raffigurato sono infatti identiche a quelle presenti sul catalogo Kaweco del 1928 citato in precedenza.[1]
Letizia Jacopini riporta che l'azienda venne fondata inizialmente con il nome del titolare, che risulta intestatario anche del rinnovo del marchio nel 1942 (Reg. Gen. N. 67263), diventando nel 1937 la "Silga di Eugenio Giarola" (usando quindi l'acronimo del nome esteso), con nome completo "Marca Elios Original ed Elios Special", che manca della "H" iniziale presente invece nella registrazione ufficiale e su tutte le stampigliature, come quella della foto a fianco. In una pagina dell'"Annuario Industriale della provincia di Milano" del 1939 la ditta viene menzionata come "Stabilimento Italiano Lavorazione Galalite e Affini" e ne viene indicata la sede in viale Umbria 62.
Che la produzione fosse legata a rapporti commerciali con la Germania risulta evidente sia dallo stile delle produzioni più antiche, che dalla presenza di marchiature in tedesco, sia sui pennini che sulle stampigliature (Jacopini riporta la dicitura "Helios - Silga / Original Fabrikat"). La produzione iniziale vede modelli a pulsante di fondo in stile flat top chiaramente ispirate alla Duofold (e molto simili alle analoghe Kaweco del catalogo citato), cui seguono negli anni '40 modelli a stantuffo. Dato che nel 1929 la Kaweco fallì e venne rilevata dalla KWG è anche possibile ipotizzare che la produzione di questo marchio sia proseguita in Italia, ma di nuovo non esistono conferme documentali al riguardo. Letizia Jacopini riporta una presumibile cessazione delle attività intorno alla fine degli anni '40.
Note
- ↑ la pagina in questione, relativa ai modelli a pulsante di fondo Kaweco era presente, alla data 1927, nella sezione storica del sito dell'azienda, che in quello attuale è stata totalmente eliminata.