Differenze tra le versioni di "Smontaggio Parker Vacumatic"

Da FountainPen.
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Nel caso di alberi in [[celluloide]], la procedura è invece più complessa.
 
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Questi gruppi di caricamento non erano stati pensati per essere revisionati, bensì per una sostituzione integrale con un nuovo ricambio formato da collare, albero e diaframma già montati.
 
Questi gruppi di caricamento non erano stati pensati per essere revisionati, bensì per una sostituzione integrale con un nuovo ricambio formato da collare, albero e diaframma già montati.
Oltre a questo, per molti diaframmi il diametro dell'imboccatura è molto vicino, se non addirittura minore di quello della sfera di ritenuta, complice anche il restringimento della celluloide avvenuto negli anni. Non avendo quindi a disposizione un gruppo di caricamento nuovo e completo, sarà necessario armarsi di pazienza; dapprima sarà necessario rimuovere i residui di lattice all'interno dell'alloggiamento, per rimuovere la sfera esistono due metodi:<ref> inoltre io ho un terzo metodo, uso di una sgorbia appuntita per e tanta pazienza per grattare piano piano via i residui fuori dalla "tasca" della pallina.</ref>
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Oltre a questo, per molti diaframmi il diametro dell'imboccatura è molto vicino, se non addirittura minore di quello della sfera di ritenuta, complice anche il restringimento della celluloide avvenuto negli anni<ref>ho letto e riletto questo periodo ma non sono riuscito a capire di cosa si parla. Forse non avendo i pezzi sottomano non mi rendo conto. L'imboccatura è del sacco/diaframma ? dell'albero in celluloide che ospita la pallina + lattice?</ref>. Non avendo quindi a disposizione un gruppo di caricamento nuovo e completo, sarà necessario armarsi di pazienza; dapprima sarà necessario rimuovere i residui del vecchio diaframma all'interno dell'alloggiamento.
* Il primo metodo prevede l'utilizzo di una graffetta con la punta arroventata, questa viene spinta sulla sfera di ritenuta che si salderà alla punta permettendone la rimozione; questo sistema non è sempre efficace, in quanto se l'imboccatura è più piccola della sfera questa non uscirà, inoltre bisogna prestare attenzione a non toccare i bordi dell'alloggiamento per evitare di rovinarla.
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* Il secondo metodo prevede la foratura della sfera con una piccola punta e un trapano; in questo caso è bene evitare l'utilizzo di un trapano "a mano libera", in quanto le oscillazioni del braccio che sostengono l'utensile possono portare ad un disassamento della punta e a rovinare l'alloggiamento. Onde evitare di rovinare l'alloggiamento è conveniente utilizzare una punta molto piccola ed una guida che protegga i bordi dell'alloggiamento.
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Per rimuovere la sfera esistono due metodi:<ref> inoltre io ho un terzo metodo, uso di una sgorbia appuntita per e tanta pazienza per grattare piano piano via i residui fuori dalla "tasca" della pallina.</ref>
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* Un primo metodo prevede di arroventare la punta di una graffetta e quindi di spingerla sulla sfera di ritenuta, che si salderà alla punta permettendone la rimozione. Questo sistema non è sempre efficace, in quanto se l'imboccatura è più piccola della sfera questa non uscirà. Inoltre non bisogna toccare i bordi dell'alloggiamento per evitare di rovinarlo.
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* Un secondo metodo prevede la foratura della sfera con una piccola punta e un trapano; in questo caso è bene evitare l'utilizzo di un trapano "a mano libera", in quanto le oscillazioni del braccio che sostengono l'utensile possono portare ad un disassamento della punta e a rovinare l'alloggiamento. Onde evitare di rovinare l'alloggiamento è conveniente utilizzare una punta molto piccola ed una guida che protegga i bordi dell'alloggiamento.
  
 
E' necessario prestare molta attenzione nello smontaggio di alberi in celluloide prodotti durante la guerra; sono estremamente fragili. In questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento.
 
E' necessario prestare molta attenzione nello smontaggio di alberi in celluloide prodotti durante la guerra; sono estremamente fragili. In questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento.
  
Nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile (fig. 5), quindi è bastato tagliare il diaframma per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile imbattersi in un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra proposti.  
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Nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile (fig. 5), quindi è bastato tagliarlo per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile imbattersi in un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra illustrati.  
 
Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma.
 
Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma.
  

Versione delle 22:42, 15 dic 2012


Spesso e volentieri, quando si acquista una Vacumatic, è necessario smontare la penna, ad esempio per sostituire il diaframma interno che con il tempo e l'azione dell'inchiostro si solidifica. Non è un'operazione particolarmente difficile, ma neanche immediata, e richiede qualche attrezzo particolare. Nel testo ed in alcune fotografie sono stati indicati i nomi dei particolari anche in lingua inglese al fine di facilitare una eventuale ricerca di informazioni/ricambi sul web.

Anche se il caricamento Vacumatic esiste in tre versioni, la procedura di smontaggio rimane tuttavia la stessa: in questa pagina verrà descritta la riparazione di una Parker Vacumatic prodotta in Canada e dotata di caricamento "Lockdown".

Rimozione della sezione pennino/alimentatore

Innanzitutto conviene mettere la penna a bagno, sia per eliminare i residui di inchiostro, sia per ammorbidire vecchi pezzi di gomma che potrebbero rendere difficoltoso lo smontaggio. Per questo valgono sempre le indicazioni riportate alla pagina consigli generali per il ripristino di stilografiche.

Dopo aver lavato la penna si può procedere con lo smontaggio, incominciando dalla sezione. La sezione è avvitata al fusto, e quasi sempre è impossibile svitarla a mani nude, vuoi per la presenza di sigillanti, vuoi per la presenza di inchiostro o semplicemente per l'accoppiamento particolarmente "stretto" delle parti. In tal caso, con l'aiuto di un asciugacapelli o altri strumenti, si può riscaldare la zona della filettatura (fig. 1), in modo che il fusto si dilati ed eventuali sigillanti si ammorbidiscano facilitando così lo smontaggio. Durante il riscaldamento è necessario far ruotare la penna nel flusso di aria calda in modo da distribuire uniformemente il calore sul fusto.

Mai usare fiamme libere, in quanto la celluloide è estremamente infiammabile.

Per ulteriori informazioni consultare la pagina "uso del calore per favorire lo smontaggio".

Con l'ausilio di un po' di calore solitamente si riesce a svitare la sezione a mani nude. Se questo non fosse possibile, conviene avere pazienza, e soprattutto non usare mai attrezzi non idonei che potrebbero rovinare la penna. Come si può vedere in fig. 1 la sezione della penna riporta i danni causati da una comune pinza usata inappropriatamente. Gli strumenti adatti sono riportati alla pagina "consigli generali per il ripristino di stilografiche", in particolare le pinze di sicurezza.

Fig. 1 - Zona da riscaldare per aiutare lo smontaggio della sezione

Rimozione del sistema di caricamento

Una volta separata la sezione dal fusto, si può procedere con la rimozione del gruppo di caricamento posteriore. Il sistema di caricamento è semplicemente avvitato al fusto, e per rimuoverlo bisogna fare presa sulla filettatura del fondello. E' bene evitare l'uso di pinze di qualsiasi tipo, in quanto con queste la pressione viene applicata solo su due punti. Specialmente sui modelli prodotti durante la II Guerra Mondiale si potrebbe danneggiare il pezzo con la doppia filettatura, in quanto quest'ultimo è fatto di celluloide e non di alluminio come i modelli precedenti. Si può utilizzare un dado, al quale è stato tagliato uno dei lati, ma la filettatura non è di dimensioni standard (ISO), e trovare un dado adatto non è facilissimo (vedi tab. 1).

E' consigliabile in ogni caso utilizzare un attrezzo apposito; ne esistono di due tipi: blocco (Vacumatic block) e pinza (Vacumatic wrench). Dei due è preferibile il secondo in quanto permette di dosare la forza di serraggio più facilmente del primo. La pinza si avvita semplicemente alla filettatura del sistema di caricamento (dove si avvita anche il fondello) e facendo pressione sulla leva si può rimuovere il gruppo. In fig. 2 si può vedere la pinza con la penna, mentre in fig. 3 si può vedere la pinza attaccata al sistema di caricamento. Qui in alto a sinistra si può vedere il blocco di rimozione in ottone.

Tab. 1 - Specifiche delle filettature dei fondelli delle Parker Vacumatic.
Dimensione Diametro della filettatura (pollici) Numero di filetti per pollice
Standard 5/16 36
Oversize/Maxima 3/8 36
Fig. 2 - Pinza Vacumatic
Fig. 2 - Pinza Vacumatic
 
Fig. 3 - Pinza Vacumatic innestata sul fusto
Fig. 3 - Pinza Vacumatic innestata sul fusto

Anche qui il riscaldamento del fusto può aiutare nella rimozione, soprattutto nel caso in cui la filettatura sia stata sigillata con gommalacca. Nello smontaggio può essere conveniente tenere la pinza con la mano "debole", e tenere la penna nella mano "forte", onde evitare di esercitare troppa pressione sulla filettatura.[1] Nel caso di caricamento lockdown l'operazione di rimozione va effettuata con l'albero di caricamento completamente estratto. Infatti se l'albero è bloccato in posizione ritratta, è molto probabile far saltar via il tappo di ottone all'estremità dell'albero, danneggiando quindi irreversibilmente il gruppo di caricamento.

Una volta svitato il gruppo filettato si può procedere con l'estrazione dell'albero. Per fare ciò è necessario operare dall'interno del fusto spingendo l'albero fuori posteriormente al fusto. Non è consigliabile afferrare e tirare l'albero esternamente: i diaframmi pietrificati e solidificati possono fare da collante tra gruppo di caricamento e fusto, rendendo estremamente facile spezzare l'albero, specialmente se in celluloide. Per l'estrazione esiste anche uno strumento apposito (vacumatic pump ejector),[2] ma in generale basta utilizzare un tubo di ottone (o plastica) con i bordi levigati leggermente più piccolo del fusto o una spina (Fig. 4).[3]

Fig. 4 - Spina conica utilizzata per la rimozione del gruppo di caricamento.

Sostituzione del diaframma

Rimozione del vecchio

La rimozione del diaframma non è problematica nel caso di gruppi con alberi in alluminio: molto spesso è sufficiente tagliare i residui di lattice per fare uscire agevolmente la sfera di ritenuta.

Nel caso di alberi in celluloide, la procedura è invece più complessa. Questi gruppi di caricamento non erano stati pensati per essere revisionati, bensì per una sostituzione integrale con un nuovo ricambio formato da collare, albero e diaframma già montati. Oltre a questo, per molti diaframmi il diametro dell'imboccatura è molto vicino, se non addirittura minore di quello della sfera di ritenuta, complice anche il restringimento della celluloide avvenuto negli anni[4]. Non avendo quindi a disposizione un gruppo di caricamento nuovo e completo, sarà necessario armarsi di pazienza; dapprima sarà necessario rimuovere i residui del vecchio diaframma all'interno dell'alloggiamento.

Per rimuovere la sfera esistono due metodi:[5]

  • Un primo metodo prevede di arroventare la punta di una graffetta e quindi di spingerla sulla sfera di ritenuta, che si salderà alla punta permettendone la rimozione. Questo sistema non è sempre efficace, in quanto se l'imboccatura è più piccola della sfera questa non uscirà. Inoltre non bisogna toccare i bordi dell'alloggiamento per evitare di rovinarlo.
  • Un secondo metodo prevede la foratura della sfera con una piccola punta e un trapano; in questo caso è bene evitare l'utilizzo di un trapano "a mano libera", in quanto le oscillazioni del braccio che sostengono l'utensile possono portare ad un disassamento della punta e a rovinare l'alloggiamento. Onde evitare di rovinare l'alloggiamento è conveniente utilizzare una punta molto piccola ed una guida che protegga i bordi dell'alloggiamento.

E' necessario prestare molta attenzione nello smontaggio di alberi in celluloide prodotti durante la guerra; sono estremamente fragili. In questo caso è bene ricordarsi di riscaldare ogni tanto l'alloggiamento.

Nel caso in esame il diaframma era intero e abbastanza flessibile (fig. 5), quindi è bastato tagliarlo per rimuovere il tutto facilmente. Tuttavia è molto facile imbattersi in un diaframma pietrificato, con i residui ancora all'interno dell'alloggiamento sull'albero. In questo caso, sarà necessario utilizzare uno dei metodi sopra illustrati. Una volta rimossi tutti i residui di gomma e la pallina dall'alloggiamento sull'albero si può procedere con l'inserimento del nuovo diaframma.

Fig. 5 - Parker Vacumatic smontata.

Inserimento del nuovo

Il diaframma di una Parker Vacumatic è un sacco di lattice dalla forma leggermente a campana, nell'estremità chiusa è inserita una sferetta (pellet) che servirà per mantenere il diaframma nell'alloggiamento e ogni diaframma ha una sfera inserita. Innanzitutto il diaframma (Vacumatic sac) va tagliato, la Parker se li faceva produrre su misura, ma oggi si trovano solo diaframmi molto più lunghi del necessario. Una volta tagliato, il diaframma deve essere lungo più o meno 26.5 mm. Esistono naturalmente dei margini, ma bisogna tenere conto che un diaframma troppo corto causa troppi stress sull'alloggiamento dell'albero (per tale motivo è consigliabile non scendere sotto i 26.2 mm), mentre un diaframma troppo lungo può sia piegarsi su se stesso, sia bloccarsi sul tubicino che fuoriesce dall'alimentatore, impedendo il buon caricamento della penna (quindi è meglio non andare oltre i 27.2 mm). Inizialmente è meglio tagliare il diaframma un poco più lungo della misura consigliata, e quindi successivamente, dopo averlo provato valutare se accorciarlo.

Una volta tagliato il diaframma (ovvero la parte in gomma) a misura, si può procedere con l'inserimento nell'alloggiamento sull'albero di caricamento aiutandosi con un apposito attrezzo (pellet pusher) che permette di premere solo sulla pallina per spingerla all'interno del suo alloggiamento. Tale utensile può essere facilmente auto-costruito con un semplice chiodo e una spina per mobili (fig. 6). Una volta inserito il diaframma all'interno dell'alloggiamento si deve rivoltarlo su se stesso; si cosparge l'esterno del diaframma con del talco, e con lo stesso inserito su un supporto, lo si rivolta. Si è utilizzata come supporto una chiave per il caricamento di orologi a pendolo (fig. 7), ma va bene anche una chiave a brugola di dimensioni adeguate[6] se non si ha a disposizione l'attrezzo apposito ed un cacciavite da orologiaio per tenere fermo il diaframma mentre lo si rivolta (fig. 8).

Una volta rivoltato il diaframma, lo si deve far scorrere fino all'anello sulla base dell'alloggiamento del diaframma all'estremità dell'albero di caricamento (fig. 9); il talco, un lubrificante secco, eviterà che la gomma aderisca su se stessa.

QUESTO PEZZO IMPORTANTE LO METTEREI NELLA VOCE TALCO E QUI FAREI UN RIMANDO ALLA PAGINA TALCO --- Occorrerebbe prima partire con una pagina lubrificanti, e ci sarebbe anche da capire se un po' di acqua saponata può sostituire il Vacumatic Lubricant di cui parla R. Binder.

Non usare lubrificanti di altro tipo, anche il silicone non è adatto, alcuni potrebbero evaporare con il tempo o aggredire la gomma, rovinando il diaframma. Il talco è il miglior prodotto per questo scopo, bisogna solo fare attenzione a non impiegare i vari talchi profumati usati ad esempio nei prodotti per bambini, i profumi o altri additivi usati per questi prodotti potrebbero aggredire la gomma; meglio pertanto utilizzare talco puro.

File:Pellet pusher.jpg
Fig. 6 - Pellet pusher.
Fig. 7 - Diaframma prima di essere rivoltato.
Fig. 7 - Diaframma prima di essere rivoltato.
 
Fig. 8 - Diaframma parzialmente rivoltato.
Fig. 8 - Diaframma parzialmente rivoltato.
Fig. 9 - Diaframma completamente rivoltato.

Rimontaggio del gruppo di caricamento

A questo punto è conveniente testare il meccanismo prima di inserirlo nella penna, tenendo con due dita il diaframma attaccato al collare si mette in funzione il meccanismo e si verifica che il diaframma si espanda correttamente, e che lo stesso non sia troppo corto o troppo lungo; nel caso in cui ci fosse qualche problema si può procedere da capo all'inserimento o se necessario mettere un nuovo diaframma.

Se tutto è a posto si può inserire il gruppo di caricamento nel fusto, ma prima di procedere è bene controllare che non ci siano residui di inchiostro o del vecchio diaframma[7] nel fusto che possano provocare danni sia durante l'inserimento del diaframma sia nel successivo utilizzo dello stesso.

Durante la pulizia dell'interno del fusto è necessario fare estrema attenzione a non intaccare l'anello[8] di tenuta interno al fusto stesso, infatti il sistema Vacumatic usa il diaframma come guarnizione di tenuta fra l'anello del fusto e quello del gruppo di caricamento, ed un eventuale danneggiamento di uno dei due può portare a perdite di inchiostro o al non funzionamento del sistema di caricamento. Per questo motivo non è necessario l'utilizzo di alcun sigillante nel gruppo di caricamento.

Aiutandosi con una goccia d'acqua (o al massimo saliva) posta all'esterno del diaframma si fa scorrere il gruppo all'interno del fusto fino a che il collare non combacia con l'alloggiamento interno al fusto. Prestare attenzione a non ruotare l'albero durante il caricamento onde evitare torsioni del diaframma. A questo punto si può riavvitare il collare esattamente come lo si è smontato, riscaldando il fusto prima di riavvitare il gruppo filettato. E' importante non esercitare troppa forza nella chiusura del gruppo filettato, il gruppo filettato deve infatti esercitare una pressione decisa sui due anelli, ma un'eccessiva pressione dovuta ad un sovraserraggio può provocare deformazioni negli anelli di ritenuta del diaframma, deformazioni del fusto o addirittura cricche nel caso dei fusti più sottili. Prima di procedere oltre è bene controllare che il meccanismo funzioni correttamente guardando all'interno del fusto, magari utilizzando una luce che ne illumini l'interno.

Rimontaggio della sezione

La sezione viene rimontata semplicemente avvitandola all'interno del fusto, prima di riavvitare il tutto è bene riscaldare il fusto in modo da facilitare l'inserimento. E' necessario utilizzare un sigillante o della gommalacca sulla filettatura, per prevenire perdite di inchiostro che si potrebbero manifestare anche in la nel tempo. Si può anche utilizzare del grasso siliconico: nel caso in questione è stato utilizzato un sigillante a base di resina, molto malleabile e sensibile al calore. Prima di rimontare la sezione si può procedere allo smontaggio del gruppo pennino/alimentatore

Ulteriori ritocchi cosmetici

Si può approfittare dell'occasione per smontare le rimanenti parti della penna, e procedere quindi ad una pulizia approfondita.

Smontaggio del gruppo pennino/alimentatore

Il gruppo pennino si smonta utilizzando un apposito blocco di estrazione (knockout block) dopo aver rimosso dall'alimentatore il tubo di aspirazione.

Rimozione dei gioielli

I gioielli sono generalmente avvitati al cappuccio o al fondello. In questo caso basta utilizzare una gomma per cancellare per fare pressione sul gioiello e svitare, è spesso necessario l'utilizzo del calore e di un po' di pazienza. I gioielli sul fondello sono avvitati al fondello stesso, e l'anello decorativo è tenuto in posizione dal gioiello. I gioielli sul cappuccio possono essere avvitati al cappuccio, e quindi la clip è tenuta in posizione dal gioiello stesso; oppure possono essere avvitati ad una doppia vite che fa presa sul cappuccio e tiene in posizione la clip, in questo caso il gioiello è solo decorativo e la doppia vite si rimuove con un semplice cacciavite a taglio. I gioielli ad "occhio di bue", ovvero con un cerchio di colore leggermente diverso all'interno del gioiello, non sono smontabili.

(TUTTO QUESTO SOPRA E' CHIARO SE SAI COME È FATTO IL TUTTO. UNA FOTO AIUTEREBBE)

Work in progress................................................

  1. Ho un dubbio su questo, usando la mano debole (SX) io in genere ho meno controllo e mi viene il dubbio che sia più facile sbagliare nell'esagerare che con la mano forte (DX). 8rino Forse è un dettaglio che possiamo togliere ?
  2. dovrei averne un esemplare ma è solo un cilindretto di legno svasato in testa, appena trovo il tempo lo fotografo.
  3. QUI SAREBBE OPPORTUNO DARE UN DIAMETRO ORIENTATIVO DEL TUBETTO, MAGARI QUELLO DELLA FOTO O IL MASSIMO DIAMETRO INTERNO DEL FUSTO
  4. ho letto e riletto questo periodo ma non sono riuscito a capire di cosa si parla. Forse non avendo i pezzi sottomano non mi rendo conto. L'imboccatura è del sacco/diaframma ? dell'albero in celluloide che ospita la pallina + lattice?
  5. inoltre io ho un terzo metodo, uso di una sgorbia appuntita per e tanta pazienza per grattare piano piano via i residui fuori dalla "tasca" della pallina.
  6. (ANCHE QUI MISURA DIAMETRO NON STAREBBE MALE ANCHE INDICATIVA) --- le dimensioni sono sul sito di R. Binder.
  7. SACCO? Tanto per usare una analogia --- secondo me no, il nome giusto resta quello usato originariamente
  8. più che anello è un tronco di cono, su cui si appoggia il cono sull'albero del gruppo di caricamento