Differenze tra le versioni di "Montegrappa dopoguerra"
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Versione delle 15:26, 16 ott 2009
Storia
Nel dopoguerra tutte le linee della Montegrappa vennero ristilizzate, secondo le nuove tendenze stilistiche che prediligevano linee affusolate e forme a siluro. Nel 1946 un incendio distrusse parte degli impianti produttivi, incentivando il passaggio verso materiali alternativi rispetto alla celluloide.
Caratteristiche tecniche
N° | Caricamento |
---|---|
0 | a pulsante di fondo |
1 | a stantuffo |
5 | a levetta |
La produzione del dopoguerra si adeguò ai canoni stilistici dell'epoca senza sostanziali innovazioni tecniche, le penne vennero prodotte con diverse finiture e sistemi di caricamento. Il cappuccio era con chiusura a vite.
Materiali
Questi modelli vennero realizzati in celluloide tornita dal pieno. Le finiture erano in metallo laminato oro ed il pennino in oro a 14 carati.
Sistema di riempimento
I modelli del dopoguerra utilizzavano prevalentemente il caricamento a stantuffo o a pulsante di fondo, anche se sono noti modelli con caricamento a levetta.
Versioni
N° | Caricamento |
---|---|
xxN | dimensione |
xNx | caricamento |
Nxx | non determinato |
La produzione mantenne le suddivisioni fra Montegrappa e Montegrappa Extra, ma tutte le linee prodotte vennero identificata con un codice numerico a tre cifre. Di queste è ben chiara soltanto la classificazione della cifra delle decine, utilizzata per indicare il sistema di caricamento, come esposto nella tabella vista in precedenza.
La cifra delle unità venne utilizzata invece per indicare la dimensione della penna, anche se non venne utilizzata una numerazione con un criterio uniforme. Per le oversize venne usato lo "0", mentre le penne di dimensione medio-grande veniva usato sia il numero "1" che i numeri "6" o "7"; per le penne da signora di piccole dimensioni veniva invece usato quasi sempre il numero "2". La cifra delle centinaia non ha una classificazione nota, così come le lettere "A" o "B" che talvolta si trovano associate al numero di modello.
La serie di punta del periodo era composta dai modelli 310, 311 e 312 marcati Montegrappa Extra; dotati di caricamento a stantuffo erano caratterizzati da una veretta estesa al bordo del cappuccio, una clip affusolata con una terminazione sottile, e celluloide striata. Presentano inoltre sul cappuccio l'incisione del monogramma "MG" all'interno di un cerchietto, subito al di sotto della clip.
La serie 300 con caricamento a pulsante di fondo venne marcata come Montegrappa e rimase disponibile nei modelli 300, 301 e 302, la serie 200 venne prodotta sia in versione con caricamento a stantuffo (210, 211, 212) che a pulsante di fondo (205, 206, 207), ma in questo caso si trattava di penne economiche destinate al mercato studentesco.
Colori
Rispetto alla produzione precedente le penne realizzate nel dopoguerra si caratterizzavano per una minore varietà di lavorazioni e colori della celluloide. Si trattava prevalentemente di modelli in celluloide striata o variegata, con colori tendenzialmente più scuri rispetto ai precedenti.
Dimensioni
Misure
Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.
Versione | Lunghezza | Altre misure: lunghezze, diametri, pesi |
---|---|---|
? | 5" ? | come è fatta |
Pennini
I pennini erano realizzati in oro a 14 carati. La misura veniva indicata tramite ...
Template:CronoModelli |- | 1946~ | (data indicativa[1]) Introdotti i modelli con caricamento a stantuffo |- |}
Materiale disponibile
Nessuno per ora
Note
- ↑ si fa riferimento all'inizio del dopoguerra.
Riferimenti esterni
- nessuno per ora