Montegrappa dopoguerra
Storia
Nel dopoguerra tutte le linee della Montegrappa vennero ristilizzate, secondo le nuove tendenze stilistiche che prediligevano linee affusolate e forme a siluro. Nel 1946 un incendio distrusse parte degli impianti produttivi, incentivando il passaggio verso materiali alternativi rispetto alla celluloide.
Si considera come conclusione del periodo coperto da questa pagina il 1960.
Caratteristiche tecniche
N° | Caricamento |
---|---|
0 | a pulsante di fondo |
1 | a stantuffo |
5 | a levetta |
La produzione del dopoguerra si adeguò ai canoni stilistici dell'epoca senza sostanziali innovazioni tecniche, le penne vennero prodotte con diverse finiture e sistemi di caricamento (sono noti i tre illustrati in tabella nel loro riflesso sulla numerazione delle penne). Il cappuccio era con chiusura a vite.
Materiali
Questi modelli vennero realizzati inizialmente in celluloide tornita dal pieno. Le finiture erano in metallo laminato oro ed il pennino in oro a 14 carati. In seguito avvenne un progressivo passaggio alla produzione da striscie di celluloide incollate fino alle resine plastiche.
Sistema di riempimento
I modelli del dopoguerra utilizzavano prevalentemente il caricamento a stantuffo o a pulsante di fondo, anche se sono noti modelli con caricamento a levetta. Non sono note caratteristiche tecniche distintive dei sistemi di caricamento adottati.
Versioni
N° | Numerazione |
---|---|
xxN | dimensione |
xNx | caricamento |
Nxx | non determinato |
La produzione mantenne le suddivisioni fra Montegrappa e Montegrappa Extra, ma tutte le linee prodotte vennero identificata con un codice numerico a tre cifre. Di queste è ben chiara soltanto la classificazione della cifra delle decine, utilizzata per indicare il sistema di caricamento, come esposto nella tabella vista in precedenza.
La cifra delle unità venne utilizzata invece per indicare la dimensione della penna, anche se non venne utilizzata una numerazione con un criterio uniforme. Per le oversize venne usato lo "0", mentre le penne di dimensione medio-grande veniva usato sia il numero "1" che i numeri "6" o "7"; per le penne da signora di piccole dimensioni veniva invece usato quasi sempre il numero "2". La cifra delle centinaia non ha una classificazione nota, così come le lettere "A" o "B" che talvolta si trovano associate al numero di modello.
La serie di punta del periodo era composta dai modelli 310, 311 e 312 marcati Montegrappa Extra; dotati di caricamento a stantuffo erano caratterizzati da una veretta estesa al bordo del cappuccio, una clip affusolata con una terminazione sottile, e celluloide striata. Presentano inoltre sul cappuccio l'incisione del monogramma "MG" all'interno di un cerchietto, subito al di sotto della clip.
La serie 300 con caricamento a pulsante di fondo venne marcata come Montegrappa e rimase disponibile nei modelli 300, 301 e 302, la serie 200 venne prodotta sia in versione con caricamento a stantuffo (210, 211, 212) che a pulsante di fondo (205, 206, 207), ma in questo caso si trattava di penne economiche destinate al mercato studentesco.
Colori
Rispetto alla produzione precedente le penne realizzate nel dopoguerra si caratterizzavano per una minore varietà di lavorazioni e colori della celluloide. Si trattava prevalentemente di modelli in celluloide a striscie, striata o variegata, con colori tendenzialmente più scuri rispetto ai precedenti.
Pennini
I pennini erano realizzati in oro a 14 carati. La misura veniva indicata tramite ...
Misure
Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.
Versione | Lunghezza | Altre misure: lunghezze, diametri, pesi |
---|---|---|
302 | 11,2 cm cm | |
601 | 13,0 cm cm | Diametri: 11 mm mm fusto e 13 mm mm cappuccio. |
Extra 206 | 10,0 cm cm | Diametri: 13 mm mm cappuccio. |
Extra 304 | 13,0 cm cm | Diametri: 9mm mm fusto e 10 mm mm cappuccio. |
Extra 308 | -- cm | |
Extra 812 | 13,5 cm cm | Lunghezze: 15,5 cm cm calzata. Diametri: 11 mm mm fusto. |
Riepilogo delle informazioni disponibili
Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.
Cronologia
Anno | Avvenimento |
---|---|
1946 | l'azienda introduce le Montegrappa 2xx (data indicativa, si fa riferimento all'inizio del dopoguerra) |
1946 | l'azienda introduce le Montegrappa 3xx (data indicativa, si fa riferimento all'inizio del dopoguerra) |
1947 | l'azienda viene rifondata come "Elmo - Montegrappa s.n.c." |
1951 | l'azienda viene rifondata come "Fabbrica Penne Stilografiche Elmo Montegrappa s.r.l." |
Riferimenti esterni
- [1] Recensione di una Montegrappa Extra 206
- [2] Recensione di una Montegrappa 302
- [3] Recensione di una Montegrappa Extra 304
- [4] Recensione di una Montegrappa 601
- [5] Descrizione di una Montegrappa Extra 812
Note
Materiale disponibile
Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.