Differenze tra le versioni di "Smontare Sheaffer Snorkel"
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Prima di procedere alla sostituzione del sacchetto, occorre accertarsi che il tubo di protezione (metallico) sia libero da ogni residuo del vecchio sacco.La presenza di residui all'interno del tubo ostacolerebbe l'inserimento del nuovo sacco. | Prima di procedere alla sostituzione del sacchetto, occorre accertarsi che il tubo di protezione (metallico) sia libero da ogni residuo del vecchio sacco.La presenza di residui all'interno del tubo ostacolerebbe l'inserimento del nuovo sacco. | ||
− | La pulizia si può fare semplicemente con l'utilizzo di uno scovolino metallico con il quale "grattare" (azione meccanica) gli eventuali depositi interni del vecchio sacco. Questo in linea di principio, poi ognuno potrà ingegnarsi nel metodo che ritiene migliore per ottenere lo stesso risultato. Una prova empirica che ci permette di valutarne l'efficacia è quella di prendere il nuovo sacco e provare ad infilarlo. Se, senza nessun ausilio (tipo bastoncino che spinge o simili), il sacco arriva fino al fondo, la sede è pulita. Se invece oppone delle resistenze e si piega, vuol dire che il vostro lavoro di pulizia non è ancora sufficiente, per cui ricontrollate. Come sempre la [[pazienza]] sarà il vostro migliore alleato.<br /> | + | La pulizia si può fare semplicemente con l'utilizzo di uno scovolino metallico con il quale "grattare" (azione meccanica) gli eventuali depositi interni del vecchio sacco. Questo in linea di principio, poi ognuno potrà ingegnarsi nel metodo che ritiene migliore per ottenere lo stesso risultato. |
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+ | Una prova empirica che ci permette di valutarne l'efficacia è quella di prendere il nuovo sacco e provare ad infilarlo. Se, senza nessun ausilio (tipo bastoncino che spinge o simili), il sacco arriva fino al fondo, la sede è pulita. Se invece oppone delle resistenze e si piega, vuol dire che il vostro lavoro di pulizia non è ancora sufficiente, per cui ricontrollate. Come sempre la [[pazienza]] sarà il vostro migliore alleato.<br /> | ||
Una volta che la sede della protezione metallica sarà pronta ad accogliere senza intoppi il nuovo sacco, possiamo montarlo sul nottolino plastico ricordandoci di cementarne il colletto con il sigillante ([[gommalacca]]/shellac) come in fig. 20. | Una volta che la sede della protezione metallica sarà pronta ad accogliere senza intoppi il nuovo sacco, possiamo montarlo sul nottolino plastico ricordandoci di cementarne il colletto con il sigillante ([[gommalacca]]/shellac) come in fig. 20. |
Versione delle 22:28, 24 nov 2012
Testo in grassettoIN FASE DI COSTRUZIONE
Come già riportato in altri documenti, smontare una stilografica è sempre una soluzione estrema. Prima di procedere, leggete attentamente la pagina sui consigli generali per il ripristino di stilografiche. Se dopo le "cure preliminari" qualcosa continua a non funzionare a dovere o, nel caso della Snorkel Pen, se palesemente il sacco dell'inchiostro o le guarnizioni sono da sostituire, allora potete seguire la presente procedura.
Introduzione
Prima di entrare nel vivo della discussione relativa allo smontaggio, è bene spendere due righe sulle particolarità delle penne su cui andremo ad operare. La Sheaffer Snorkel Pen è stata prodotta in vari modelli: con pennino “normale”: Special, Admiral, Saratoga e Sovereign. Con pennino conico (Triumph Nib): Statesman, Clipper, Valiant, Sentinel, Crest, Signature, Autograph, Triumph e Masterpiece. Le penne utilizzate per le fotografie presenti in questa procedura sono una Valiant (pennino bicolore in oro) ed una Statesman (pennino argento-palladio). A proposito del pennino, vorrei far notare a chi non lo conosce, che quella lieve incurvatura verso l'alto della punta è una caratteristica del pennino stesso, quindi, anche se a qualcuno farà ridere l’affermazione, non cercate di raddrizzarlo. (vedi fig.1)
Occorre ricordare che queste penne montano un sacco #14 o #14,5 (vedi tabella sacchetti); inoltre, dato il meccanismo di compressione pneumatica, i sacchetti in silicone (maggiore spessore della parete = maggiore rigidità) in genere sono meno adatti rispetto a quelli in lattice. Maggiori informazioni, anche contrastanti con quanto detto questa pagina in inglese.
In generale si tratta di penne che possono contenere relativamente poco inchiostro, ma questo è tollerabile in quanto il bello della penna è proprio il piacere che nasce da fatto di sfruttare il suo particolare meccanismo per ricaricarla. Sul "libro", Frank Dubiel insiste che se propriamente riparata, una penna del genere permette comunque un elevato numero di parole. Il problema non è nel ridotto volume del serbatoio, ma nella perfetta tenuta del sistema pneumatico che ne permette la ricarica.
La Snorkel Pen per i modelli con pennino Triumph, è una penna composta da una quindicina di pezzi e risulta abbastanza facile da smontare e rimontare. Presenta qualche difficoltà in più nel caso si debba cambiare il sacco dell’inchiostro, e con esso il set di guarnizioni. Il principio di funzionamento è analogo al sistema Touch Down, salvo che per questo modello, c'è un ulteriore particolare che partecipa al sistema di ricarica: lo snorkel, il quale permette di ricaricare la penna senza sporcarne il pennino.
Fuoriuscita dello snorkel ed estrazione del sistema di caricamento
La prima cosa da fare per poter smontare il sistema di caricamento della penna è quello di metterla nelle stessa condizione di quando effettuiamo la ricarica dell’inchiostro, ovvero: ruotare il fondello in modo da fare uscire tutto il tubetto dello snorkel dal suo alloggiamento. (Vedi fig. 3, movimento 1). Dopo che il tubetto è giunto completamente al fondo corsa, tirate indietro la parte posteriore (vedi fig. 3, movimento 2)
Separazione del gruppo pennino dal sistema di caricamento
Per separare la parte anteriore (del pennino) da quella posteriore che contiene tutto il meccanismo di ricarica, dovremo svitare la zona indicata nella fig. 4. Dal momento che il corpo (barrel) sarà sigillato (o dovrebbe esserlo) alla sezione del pennino (section) tramite della gommalacca, occorrerà aiutarsi scaldando un poco la zona dove indicato nella figura.
Operate sempre con molta calma e senza forzare eccessivamente sulla sezione e sul corpo posteriore. Se avrete fatto una buona "preparazione", gli stessi si sviteranno (vedi fig. 5). Personalmente il mio concetto di "senza forzare eccessivamente" (in questo caso), si traduce nel fare l'operazione, per quanto possibile, solo usando le mani. Può accadere che la molla interna sia rotta o molto rugginosa. In questo caso avvertirete come un blocco improvviso al movimento di svitatura.
Estrazione della molla e smontaggio del tubo di ricarica
Una volta estratto il tubo di ricarica (filler tube), dovremmo estrarre la molla (spring) presente all'interno del corpo (barrel). Questa operazione è estremamente facile, perché basta capovolgere il corpo e la molla scivola fuori. Qualora questo non accadesse, potete sempre prenderla con un paio di presselle e sfilarla (vedi fig. 6)
Passiamo ora allo smontaggio del tubo di ricarica. Il tubo di ricarica si estrae nella stessa direzione di quando è a riposo, ovvero verso la zona filettata che si unisce alla sezione. E' tenuto in sede dalla presenza di una vite con impronta a taglio, avvitata nel fondello. Per poterlo estrarre, bisogna munirsi di un cacciavite a lama, abbastanza lungo (circa 11-12 cm) da arrivare fino al fondo del tubo di ricarica (filler tube) come in fig.7
Tenendo fermo il tappo posteriore di plastica (blind cap), cominciate a girare lentamente il cacciavite finché sentirete la lama impegnarsi nella sede della vite; a questo punto potete iniziare a svitare. Quando il tappo sarà libero vi resterà in mano. Non dovrete fare altro che far scivolare fuori la vite e spingere il tubo di ricarica (vedi fig. 8). Quest'ultimo presenterà una certa resistenza data dall'attrito tra lo stesso e l'o-ring presente sul corpo (barrel). Tale o-ring ha lo scopo di garantire la tenuta all'aria nelle operazioni di ricarica. All'interno del tappo posteriore è presente un altro o-ring.
Separazione del pennino dalla sezione
La separazione del pennino dalla sezione, si rende necessaria qualora si abbia il bisogno di operare sul pennino, o molto più semplicemente per effettuare la sostituzione della guarnizione nella quale scorre lo snorkel. Se osservate la fig. 9, vedrete che la zona da separare è indicata con una linea rossa. In quella zona le due parti sono avvitate insieme.
Occorre esercitare una certa forza (come sempre, possibilmente a mano),ma quasi certamente, prima dovrete scaldare un poco la zona perché è probabile che sia stata sigillata con la gommalacca (shellac). Una volta separate le parti queste vi si presenteranno come nella fig. 10. (LA RONDELLA DIETRO AL GRUPPO PENNINO HA UN VERSO), dove è stata messa in evidenza la presenza della guarnizione che garantisce la tenuta al passaggio dell'aria tra lo snorkel e la parte interna della penna. La tenuta all'aria è fondamentale per garantire un buon livello di ricarica, come del resto in tutti i sistemi di ricarica a compressione-depressione del serbatoio d'inchiostro.
La guarnizione è visibile anche nella fig. 11, dove potete vedere molto bene anche il pennino.
Anche questa parte si può smontare svitandola, ma, a meno che non ne abbiate una assoluta necessità, sconsiglierei di farlo perché, in fase di montaggio, la posizione del taglio "a fetta di salame" dello snorkel rispetto alla sua sede nel pennino può portare a disallineamenti che possono essere corretti solo con reiterati tentativi (come per l'allineamento del pennino della Parker 51) ed ogni volta dovremo rimontare in parte la penna,smontarla,correggere etc. (IN REALTA SE TOGLI TUTTO IL TUBICINO CON LA PLASTICA ANNESSA, CI SONO DEI SEGNI SUL TUBO CHE TI PERMETTONO DI RIMETTERLA GIUSTA. DI QUESTI SEGNI CE NE SONO DI DIVERSI TIPI [1]
Smontaggio del sacchetto
Ora la penna è smontata nelle sue parti fondamentali. Nel caso volessimo sostituire il sacchetto, dobbiamo procedere ad un ulteriore smontaggio. Dobbiamo rimuovere la protezione metallica del sacco (sac protector) dal particolare che contiene lo snorkel e sul quale è montato il sacchetto stesso. Per farvi capire cosa ci aspetta, ci avvarremo di alcune immagini virtuali. La fig. 12, ci mostra una sezione del particolare.(METTEREI DELLE SCRITTE SULLA FOTO PER IDENTIFICARE I VARI PEZZI E TOGLIEREI PARTE DELLA DESCRIZIONE SOTTO)
In rosso è indicato la parte plastica che è inserita nello snorkel e che permette, tramite un canale, la risalita dell'inchiostro aspirato, in giallo arancione è rappresentato il sacco, il quale è intestato su un particolare in plastica nera (che trattiene anteriormente il tubetto dello snorkel e che posteriormente offre il collare per il montaggio del sacco dell'inchiostro). Per riuscire a cambiare il sacco noi dovremo estrarre questo particolare dalla parte metallica.
Esistono due metodi per farlo, il primo sarà accennato per completezza di informazione, mentre il secondo è quello ch'è stato usato in questa procedura e che risulta meno "invasivo" per i particolari in oggetto. Vediamoli:
Primo metodo
Il metodo, forse più rapido e che probabilmente potrebbe (condizionale, non è detto) richiedere la sostituzione della parte in plastica che contiene il tubetto dello snorkel, è estremamente facile e sfrutta il principio del cavatappi. Si tratta di: sfilare il tubetto dello snorkel cercando di non danneggiarlo/piegarlo come in fig. 13.
PRIMA DI TUTTO QUESTO é BENE ASSICURARSI CHE I BORDI NON SIANO RIPIEGATI SUL TAPPINO DI PLASTICA. CREDO CHE SE LA PENNA NON HA MAI SUBITO RIPARAZIONI SI TROVI IN QUELLO STATO. QUALCUNA L'HO VISTA COI BORDI LEGGERMENTE RIPIEGATI A TRATTENERE IL TAPPINO NERO. SE TIRI CON LA VITE, QUASI SICURAMENTE SPANI IL FORO. MI È VENUTO IN MENTE PERCHE SI USA IL METODO CAVATAPPI. PUO' SUCCEDERE CHE PREMENDO DA DIETRO CON DISATTENZIONE VA A FINIRE CHE TRONCHI IL TUBETTO. SOPRATTUTTO SE CONTRASTI CONTRO QUALCOSA CHE TRATTIENE IL TUBONE ESTERNO TOGLIERE DI MEZZO PRIMA IL TUBETTO EVITA IL PROBLEMA ANCHE SE POI BISOGNA IMPAZZIRE A RISISTEMARLO COL PENNINO.
Una volta sfilato il tubetto, si può usare una vite autofilettante da avvitare nella parte plastica come in fig. 14.
Cercate di trovare un buon equilibrio tra quanto avvitare la vite e la tenuta restituita dall'accoppiamento. Questo vuol dire che se avvitate la vite quasi fino al fondo, sicuramente la stessa offrirà una buona tenuta allo strappo in fase di estrazione (vedi fig. 14), ma rovinerà tutta la sede del tubetto dello snorkel e probabilmente questo non terrà più quando dovrete reinserirlo. Per contro, se la avvitate troppo poco, quando farete lo sforzo in direzione della freccia (vedi fig. 14 e 15), tirando la testa della vite, per esempio, con una pinza rischierate che il filetto della vite possa strappare la plastica senza che la sezione che tiene il tubetto dello snorkel si muova. Ecco perché all'inizio Vi è stato detto che potrebbe essere poi necessario sostituire il particolare. Come in tutte le cose "la verità stà in mezzo!", e cioè avvitate un poco e provate ad estrarre, se vi accorgete che sta cedendo la plastica senza che il pezzo si muova, avvitate ancora per un giro e riprovate.
Secondo metodo
Il secondo metodo è un poco più laborioso, ma tutela maggiormente l'integrità dei pezzi. Se fatto bene e con pochi accorgimenti, il vostro supporto plastico dello snorkel (e del sacchetto) non subirà danni.
Iniziamo con inserire la lama di un piccolo cacciavite a taglio o analogo (cutter, lamierino, etc.) lungo il perimetro di accoppiamento indicato dalle frecce rosse in fig. 16
In pratica dovremo scostare appena il metallo dalla plastica, perché il colletto in metallo, durante la fase di montaggio è stato leggermente schiacciato contro il corpo. Fare le operazioni con molta calma perché la zona non è agevole da trattare, ma soprattutto perché con cacciaviti molto piccoli e/o cutter è molto facile farsi male. Prendetevi tutto il tempo che vi serve e non abbiate fretta. Partendo dal presupposto che dobbiamo cambiare il sacco, questo vuol dire che lo stesso è inutilizzabile (rotto o cristallizzato); e quindi che gli ulteriori danneggiamenti che ora andremo a fare non peggioreranno le cose. Inserite nel foro di areazione posteriore della protezione metallica del sacco un tubetto come in fig. 17.
Per i motivi che abbiamo detto sopra, non preoccupatevi se dovete sfondare il sacco. In questo caso è stato usato un tubetto in ottone di diametro esterno pari a 3 mm, e diametro interno di 1,8 mm. Nella fig.17 il tubetto è rappresentato in colore verde. Il fatto di usare un tubetto ci consente di poter spingere sulla parte plastica senza andare a danneggiare il canale per l'inchiostro (di colore rosso) presente all'interno del tubetto dello snorkel, in quanto la parte sporgente dovrebbe finire nella parte cava del tubetto verde. Fatto questo, scaldate leggermente con un phon la sezione di accoppiamento tra il nottolino plastico che trattiene il tubetto dello snorkel e la parte metallica che la contiene. Spingete e la parte plastica uscirà come in fig. 18
Nel caso non abbiate a disposizione un tubetto delle dimensioni di cui sopra, o nel caso la protezione metallica del sacco abbia un foro più piccolo e non riusciate a farlo entrare, potete usare in alternativa un tondino pieno.
Vediamo come:
Prendete un tondino di circa 2 mm di diametro ed inseritelo come descritto sopra (vedi fig. 19).
L'unica variazione rispetto a quanto descritto sopra (utilizzo del tubetto) è che dovremo cercare di utilizzarlo sulla spalla del nottolino plastico anziché in centro.Questo per evitare di danneggiare la parte plastica (canale per inchiostro) dello snorkel che fuoriesce al centro. Nella fig. 19 il canale per l'inchiostro è di colore nero e il tondino (inclinato) è di colore rosso. Come sopra, scaldate e spingete, cercando di spingere non solo in un punto ma spostandovi sulla spalla del nottolino plastico che tiene il tubicino dello snorkel.
Sostituzione del sacchetto
Prima di procedere alla sostituzione del sacchetto, occorre accertarsi che il tubo di protezione (metallico) sia libero da ogni residuo del vecchio sacco.La presenza di residui all'interno del tubo ostacolerebbe l'inserimento del nuovo sacco. La pulizia si può fare semplicemente con l'utilizzo di uno scovolino metallico con il quale "grattare" (azione meccanica) gli eventuali depositi interni del vecchio sacco. Questo in linea di principio, poi ognuno potrà ingegnarsi nel metodo che ritiene migliore per ottenere lo stesso risultato. DEVO CONTROLLARE IL DIAMETRO, MA MI SEMBRA CHE UNA PUNTA DI 6mm sia PERFETTA PER RIMUOVERE I RESIDUI.
Una prova empirica che ci permette di valutarne l'efficacia è quella di prendere il nuovo sacco e provare ad infilarlo. Se, senza nessun ausilio (tipo bastoncino che spinge o simili), il sacco arriva fino al fondo, la sede è pulita. Se invece oppone delle resistenze e si piega, vuol dire che il vostro lavoro di pulizia non è ancora sufficiente, per cui ricontrollate. Come sempre la pazienza sarà il vostro migliore alleato.
Una volta che la sede della protezione metallica sarà pronta ad accogliere senza intoppi il nuovo sacco, possiamo montarlo sul nottolino plastico ricordandoci di cementarne il colletto con il sigillante (gommalacca/shellac) come in fig. 20.
Nella stessa figura si può vedere come il sacco sia stato passato abbondantemente nel talco. Il talco, nell'industria della gomma, e considerato un lubrificante naturale,e quindi adatto al nostro scopo di lubrificare il sacchetto per facilitarne l'inserzione nel tubetto metallico di protezione. Naturalmente, prima di inserirlo definitivamente dentro alla sua sede dovremo ricordarci di mettere un poco di sigillante sui fianchi della boccola plastica (vedi fig. 21 - indicazione sigillante - colore rosso), per garantire che l'aria non si disperda attraverso questo accoppiamento. Dopodiché potremo inserire tutto il gruppo all'interno del tubetto di protezione metallico facendo attenzione a far combaciare i 4 settori presenti sulla plastica con i 4 settori presenti sulla parte metallica come da fig. 21 (frecce di colore blu).
Se nella fase di smontaggio della parte metallica, (fig. 16 - zone da allentare) avete leggermente deformato il metallo verso l'esterno, ora potete provvedere con una pinza e molto delicatamente, a schiacciare i bordi per ripristinare il profilo. Fatto questo, il vostro gruppo con il nuovo sacchetto è pronto per essere rimontato.
Rimontaggio della penna
Il rimontaggio della penna non presenta particolari problemi una volta che l'avete smontata. Tenete presente un paio di cose: la prima è che la sezione presenta 4 settori, esattamente come il gruppo del sacco, e che dovrete alloggiare quest'ultimo centrando i 4 settori (vedi fig. 22).
e la seconda è che dovrete far combaciare il taglio a fetta di salame del tubicino dello snorkel, con la stessa sagoma presente sull'alimentatore del pennino (vedi fig. 23).
Qualora questo non fosse allineato come in fig. 23, estraete il gruppo del sacco e ruotatelo di quante tacche servono per riportarlo in allineamento (le tacche sono indicate dalle frecce rosse nella fig. 22)
Nei montaggi, ricordatevi sempre di dare un velo di grasso al silicone o vaselina alle parti in scorrimento: il tubicino dello snorkel ed il tubetto del gruppo di ricarica. Rimontate la molla e tutto il gruppo di ricarica (tubetto nel corpo,vite nel tubetto e manopola posteriore). A questo punto, prima di sigillare definitivamente l'accoppiamento tra il gruppo di ricarica e la sezione, sarebbe buona norma provare che il sistema funzioni onde evitare di dover riscaldare la zona per rismontare il tutto. Solitamente per questi accoppiamenti provvisori, si possono usare dei riempitivi. Uno di questi "sigillanti" facile da reperire in qualunque negozio per bricolage o ferramenta è il nastro di teflon da idraulica. Ha il vantaggio di essere autolubrificante, di essere di spessore molto ridotto e di essere facilmente removibile. Quindi, prendete la parte filettata della sezione, dategli un paio di giri di nastro di teflon (seguendo il senso del filetto) come in fig. 24 ed avvitate il tutto.
Ora potete provare la vostra penna. Se il lavoro è stato fatto bene e se gli o-ring di guarnizione lavorano non dovreste avere problemi a caricare l'inchiostro. Tenete presente che, come detto all'inizio, la snorkel non ha una grande capacità di carica (dovuta alla dimensione del sacco che utilizza), però, quando scaricate il serbatoio dovrebbe farvi un piccolo getto e non gocciolare. Se il risultato è soddisfacente, potete eventualmente rimuovere il nastro di teflon e sigillare con normale gommalacca.