Differenze tra le versioni di "Columbus Extra 13x"

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La serie ''[[Columbus Extra 13x|130]]'', venne introdotta dalla [[Produced by::Columbus]] come nuovo modello di punta nel [[Production started::1946]]<ref name=columbus_130/> alla ripresa della produzione dalla fabbrica di Via Lamarmora a Milano. La nuova penna era il risultato una totale rivoluzione stilistica rispetto alla produzione dell'anteguerra, e si nota la sua chiara ispirazione alla [[Skyline]] della [[Eversharp]] e l'adesione ai nuovi canoni stilistici che richiedevano forme stondate.
  
==Caratteristiche tecniche==
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Nonostante la somiglianza della clip e del cappuccio sia evidente non si può però considerare la serie [[Columbus Extra 13x|130]] una semplice imitazione, dimostrando, grazie anche alle decorazioni sul fondello, uno stile del tutto originale. La penna, rimasta in produzione fino alla fine degli anni '50,<ref>si è assunta come data di dismissione, ai soli fini della gestione cronologica, il [[Production ended::1959]], ma la scelta è assolutamente arbitraria e non ha nessun riferimento fattuale.</ref> rappresenta probabilmente il modello più significativo prodotto dalla [[Columbus]] nell'intero dopoguerra.
  
Questo modello non presentava caratteristiche particolari dal punto di vista tecnico, se non il rinforzo sul fondello utilizzato per la produzione militare. Il cappuccio era a vite.
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Le penne di questa serie erano realizzate in celluloide tornita dal pieno, con finiture e fermaglio in metallo cromato e pennino in acciaio.
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La serie [[Columbus Extra 13x|130]] non presenta particolari innovazioni tecniche, adottando un ordinario [[caricamento a levetta]] ed un cappuccio con chiusura a vite. E' invece piuttosto interessante il montaggio della clip, che imita lo stile adottato dalla [[Eversharp]] per la [[Skyline]], sia pure con una realizzazione diversa.
  
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I modelli di questa serie erano equipaggiati con il [[caricamento a levetta]].
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Le penne di questa serie erano realizzate in [[celluloide]] tornita dal pieno, con finiture e fermaglio in metallo laminato oro e pennino in oro a 14 carati.
  
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La prima versione del modello, destinata al solo uso militare, era realizzata in celluloide utilizzando un solo colore e caratterizzata dal rinforzo sul fondello. La [[Columbus 29|29]] è una penna dalle forme compatte con finiture cromate. La clip è a freccia (nella forma semplificata usata sulla [[Columbus 25|25]] e la [Columbus 55|55]]) ed il cappuccio è decorato con tre anellini sottili.  
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I modelli di questa serie erano equipaggiati con il [[caricamento a levetta]], anche se esiste una versione a stantuffo, la cui produzione venne quasi abbandonata molto presto.  
  
La versione successiva, destinata al pubblico generico, venne realizzata nelle diverse colorazione di celluloide utilizzate dalla [[Columbus]] per le altre penne. Il rinforzo metallico sul fondello venne eliminato, ma sia la testa del cappuccio che il fondo del fondello vennero realizzati in metallo cromato.
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[[Image:Columbus-Extra-132-Green-Inscr.jpg|thumb|Particolare dell'iscrizione di una [[Columbus Extra 132]]]]
  
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Le penne di questa serie vennero prodotte in tre diverse dimensioni, identificate rispettivamente dagli identificativi numerici ''134'' (grande), ''132'' (media) e ''130'' (piccola). Viene citato anche un modello con [[caricamento a stantuffo]] identificato dal numero ''140'',<ref>questo è quanto riportato sul libro di Letizia Jacopini.</ref> ma in [[:File:195x-Columbus-Brochure-Int.jpg|questa brochure]] vengono mostrate due penne, numerate ''126'' e ''128'', di dimensioni corrispondenti rispettivamente alla ''132'' e ''134'', dotate di un non meglio precisato ''caricamento a pressione'' mentre nell'[[:File:195x-Columbus-Brochure-Ext.jpg|altra pagina]] della stessa viene mostrata una ''Columbus Extra 140'' che però è un modello a stantuffo con pennino carenato che non ha nulla a che fare con la serie 130; non è chiaro se si tratti di una ulteriore variante o di un semplice errore di identificazione. A ciascuna misura poteva essere associata una matita meccanica corrispondente.
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| 1x mm il cappuccio, 1x mm il corpo
 
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Le penne di questa serie sono caratterizzate da una originale clip con una forma simile a quella utilizzata dalla [[Eversharp]] per la [[Skyline]], che riporta la dicitura ''Columbus'' incisa verticalmente. Le somiglianze con la [[Skyline]] si fermano però alla clip, il corpo infatti mantiene le stesse forme affusolate del cappuccio dando alla penna una forma simmetrica, nettamente diversa da quella di una [[Skyline]].
  
La prima versione di questo modello venne realizzata in un solo colore, una celluloide color avorio con venature nere e marroni. Le versioni successive utilizzarono la celluloide usata dall'azienda per la sua produzione ordinaria, e presentano una grande varietà di colori.  
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Le penne riportano inoltre sul corpo, all'altezza della levetta l'iscrizione ''Columbus Extra 13x'' in caratteri corsivi (dove "''x''" sta per la cifra che indica la dimensione della penna), sopra il riferimento al marchio depositato indicato dalla iscrizione ''DEP 23247''.
  
===Pennini===
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==Colori==
  
Le penne di questa serie utilizzavano in acciaio pennini di produzione italiana, per i dettagli sulle iscrizioni e la numerazione si consulti la [[Pennini Columbus|pagina riassuntiva]] sui pennini [[Columbus]].
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Le penne di questa serie vennero prodotte in celluloide tornita dal pieno in 12 diverse colorazioni marmorizzate o venate.  
  
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==Pennini==
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Le penne di questa serie utilizzavano pennini in oro di produzione italiana (per i dettagli sulle iscrizioni e la numerazione si consulti la [[Pennini Columbus|pagina riassuntiva]] sui pennini [[Columbus]]); in particolare, come risulta dalla tabella stampata su [[:File:195x-Columbus-Brochure-PrezziFronte.jpg|questo listino]], sulla ''130'' era montato il pennino n. 22, sulla ''132'' (e la equivalente 126) era montato il pennino n. 152 e sulla ''134'' (e la equivalente 128) era montato il pennino n. 154.
  
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== Riferimenti esterni ==
 
== Riferimenti esterni ==
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* [http://web.archive.org/web/20090326071634/http://www.columbuspenne.it/COL/antiche/pagine-ita/dopoguerra.htm] Pagina storica sul vecchio sito
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* [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=15961] Presentazione di una [[Columbus Extra 132]]
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* [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=15106] Presentazione di una [[Columbus Extra 134]]
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* [https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=43&t=17599] Presentazione dell'intera serie
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==Note==
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== Materiale disponibile ==
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[[Category:Modelli]]
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[[Category:Columbus]]

Versione attuale delle 22:29, 7 dic 2022

Storia

La serie 130, venne introdotta dalla Columbus come nuovo modello di punta nel 1946[1] alla ripresa della produzione dalla fabbrica di Via Lamarmora a Milano. La nuova penna era il risultato una totale rivoluzione stilistica rispetto alla produzione dell'anteguerra, e si nota la sua chiara ispirazione alla Skyline della Eversharp e l'adesione ai nuovi canoni stilistici che richiedevano forme stondate.

Nonostante la somiglianza della clip e del cappuccio sia evidente non si può però considerare la serie 130 una semplice imitazione, dimostrando, grazie anche alle decorazioni sul fondello, uno stile del tutto originale. La penna, rimasta in produzione fino alla fine degli anni '50,[2] rappresenta probabilmente il modello più significativo prodotto dalla Columbus nell'intero dopoguerra.

Caratteristiche tecniche

Cappuccio di una Columbus Extra 134

La serie 130 non presenta particolari innovazioni tecniche, adottando un ordinario caricamento a levetta ed un cappuccio con chiusura a vite. E' invece piuttosto interessante il montaggio della clip, che imita lo stile adottato dalla Eversharp per la Skyline, sia pure con una realizzazione diversa.

Materiali

Le penne di questa serie erano realizzate in celluloide tornita dal pieno, con finiture e fermaglio in metallo laminato oro e pennino in oro a 14 carati.

Sistema di riempimento

I modelli di questa serie erano equipaggiati con il caricamento a levetta, anche se esiste una versione a stantuffo, la cui produzione venne quasi abbandonata molto presto.

Versioni

Particolare dell'iscrizione di una Columbus Extra 132

Le penne di questa serie vennero prodotte in tre diverse dimensioni, identificate rispettivamente dagli identificativi numerici 134 (grande), 132 (media) e 130 (piccola). Viene citato anche un modello con caricamento a stantuffo identificato dal numero 140,[3] ma in questa brochure vengono mostrate due penne, numerate 126 e 128, di dimensioni corrispondenti rispettivamente alla 132 e 134, dotate di un non meglio precisato caricamento a pressione mentre nell'altra pagina della stessa viene mostrata una Columbus Extra 140 che però è un modello a stantuffo con pennino carenato che non ha nulla a che fare con la serie 130; non è chiaro se si tratti di una ulteriore variante o di un semplice errore di identificazione. A ciascuna misura poteva essere associata una matita meccanica corrispondente.

Le penne di questa serie sono caratterizzate da una originale clip con una forma simile a quella utilizzata dalla Eversharp per la Skyline, che riporta la dicitura Columbus incisa verticalmente. Le somiglianze con la Skyline si fermano però alla clip, il corpo infatti mantiene le stesse forme affusolate del cappuccio dando alla penna una forma simmetrica, nettamente diversa da quella di una Skyline.

Le penne riportano inoltre sul corpo, all'altezza della levetta l'iscrizione Columbus Extra 13x in caratteri corsivi (dove "x" sta per la cifra che indica la dimensione della penna), sopra il riferimento al marchio depositato indicato dalla iscrizione DEP 23247.

Colori

Le penne di questa serie vennero prodotte in celluloide tornita dal pieno in 12 diverse colorazioni marmorizzate o venate.

Pennini

Le penne di questa serie utilizzavano pennini in oro di produzione italiana (per i dettagli sulle iscrizioni e la numerazione si consulti la pagina riassuntiva sui pennini Columbus); in particolare, come risulta dalla tabella stampata su questo listino, sulla 130 era montato il pennino n. 22, sulla 132 (e la equivalente 126) era montato il pennino n. 152 e sulla 134 (e la equivalente 128) era montato il pennino n. 154.

Misure

Nella tabella seguente sono riportate le misure relative alle diverse varianti del modello, sia per quanto riguarda le lunghezze che il peso. La lunghezza fa riferimento alla lunghezza della penna da chiusa col cappuccio avvitato o calzato fino in fondo. La misura del fusto fa riferimento alla lunghezza del corpo penna compreso il pennino. I diametri per fusto e cappuccio sono misurati sul loro valore massimo, la sezione invece sul punto di presa, ed il diametro è quindi una indicazione molto approssimata. I pesi sono a penna scarica (o senza cartucce). Le misure sono state eseguite su esemplari singoli, pertanto sono comunque indicative, e sono possibili variazioni dell'ordine di uno/due millimetri sulle lunghezze, di qualche decimo di millimetro sui diametri, e del grammo sui pesi.

Versione Lunghezza Altre misure: lunghezze, diametri, pesi
130 12 cm Lunghezze: 10.5 cm fusto e 6.0 cm cappuccio. Diametri: 11 mm fusto e 12.7 mm cappuccio.
132 13 cm Lunghezze: 11.5 cm fusto e 6.0 cm cappuccio. Diametri: 12 mm fusto e 13.7 mm cappuccio.
134 14.5 cm Lunghezze: 12.5 cm fusto e 6.8 cm cappuccio. Diametri: 13.2 mm fusto e 15.2 mm cappuccio.

Riepilogo delle informazioni disponibili

Si riportano di seguito tutte le informazioni raccolte in riferimento ai modelli trattati in questa pagina, a partire dai relativi dati di cronologia, i vari riferimenti attinenti gli stessi trovati sul web e le immagini pubblicate sul wiki (fotografie, scansioni di pubblicità, di foglietti di istruzioni e garanzia, di documenti correlati, ecc.) disponibili al riguardo.

Cronologia

Anno Avvenimento
1946 l'azienda introduce le Columbus Extra 13x (o 1948[1])
1946 l'azienda riavvia la produzione dalla fabbrica di Milano
1951 l'azienda sposta la sede da via Lamarmora a via Trebbia
1955 l'azienda passa la produzione completamente ai modelli in plastica (data indicativa, sta per la metà degli anni '50)

Riferimenti esterni

Note

  1. 1,0 1,1 sulla sezione storica del sito dell'azienda viene citata questa data, ma altri (come Letizia Jacopini in La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950) riportano il 1948, limite inferiore dato da questa fattura.
  2. si è assunta come data di dismissione, ai soli fini della gestione cronologica, il 1959, ma la scelta è assolutamente arbitraria e non ha nessun riferimento fattuale.
  3. questo è quanto riportato sul libro di Letizia Jacopini.

Materiale disponibile

Viene di seguito illustrato il materiale raccolto relativo a questo modello: le fotografie dello stesso, le pubblicità in cui compare o viene citato, le scansioni dei libretti di istruzione per il modello, ed tutte le altre scansioni contenenti informazioni ad esso attinenti.