Pasta lucidante
Qualora non si disponga di spazzole per lucidare o non le si vogliano utilizzare per precauzione o per inadeguatezza al tipo di lavoro, la modalità più comune (e pure quella più immediata) con cui viene effettuata la pulitura e la lucidatura delle penne stilografiche è quella dell'uso di prodotti generici impiegati nella pulitura di metalli e superfici, delle paste pulenti usate in argenteria (o dai carrozzieri).
Si tenga presente che come in tutte le operazioni di recupero e restauro, tempo e pazienza sono componenti essenziali, in molti casi si possono ottenere risultati ottimi basta non avere fretta e procedere con calma ed olio di gomito. Esistono in commercio diversi prodotti che si sono rivelati adatti all'uso, con l'avvertenza che comunque si tratta di paste abrasive, che possono anche avere effetti negativi; il più comune è la rimozione di dorature e cromature di bassa qualità, purtroppo comuni sulle produzioni economiche.
Sono stati segnalati come usati con successo (vedi anche la discussione sul forum citata nei riferimenti), e riportati in ordine di maggior confidenza nell'uso, i seguenti prodotti:
- pasta Tremillimetri (non più in produzione)
- pasta Wenol (non più in produzione)
- pasta Iosso
- pasta per ebanite (produzione artigianale, di difficile reperimento)
- Silver Polish della Hagerty
- Simichrome Polish
sono invece da evitare, essendo state segnalate come dannose:
- Xerapol (solo per plexiglas, squaglia la celluloide)
Riferimenti
- [1] discussione nel forum sull'argomento lucidatura