Differenze tra le versioni di "Smontare Sheaffer Cadet 23 TD"

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Occorre misurare la distanza tra la parte finale dell'alimentatore (indicato con una linea rossa nella fig. 8) e la punta del pennino. Questo ci aiuterà, in fase di rimontaggio, a rimetterlo nella stessa posizione. Infatti, se aumentassimo questa distanza di un millimetro od anche meno (ovvero se lasciassimo il pennino più "scoperto"), potrebbe accadere che l'inchiostro non riesca più a fluire correttamente. Quindi, se smontate il pennino, prima misurate la distanza indicata e poi rimettetelo alla stessa distanza. Per verificare che questo sia stato fatto correttamente, quando avrete rimontato la penna provatela (per comodità anche solo con acqua), per essere sicuri di avere il flusso di inchiostro corretto. Riempite una pagina di righe varie (o quello che preferite). Perché una pagina? Perché l'alimentatore, quando lo inserite in un liquido per caricare la penna, si satura di tale liquido, e fintanto che non l'avrete esaurito, il pennino non sarà alimentato dal serbatoio.
 
Occorre misurare la distanza tra la parte finale dell'alimentatore (indicato con una linea rossa nella fig. 8) e la punta del pennino. Questo ci aiuterà, in fase di rimontaggio, a rimetterlo nella stessa posizione. Infatti, se aumentassimo questa distanza di un millimetro od anche meno (ovvero se lasciassimo il pennino più "scoperto"), potrebbe accadere che l'inchiostro non riesca più a fluire correttamente. Quindi, se smontate il pennino, prima misurate la distanza indicata e poi rimettetelo alla stessa distanza. Per verificare che questo sia stato fatto correttamente, quando avrete rimontato la penna provatela (per comodità anche solo con acqua), per essere sicuri di avere il flusso di inchiostro corretto. Riempite una pagina di righe varie (o quello che preferite). Perché una pagina? Perché l'alimentatore, quando lo inserite in un liquido per caricare la penna, si satura di tale liquido, e fintanto che non l'avrete esaurito, il pennino non sarà alimentato dal serbatoio.
  
Nella fig. 8, possiamo osservare anche un'altra interessante caratteristica dell'alimentatore: il canale per l'inchiostro avanzato (nella figura è quella specie di foro centrale). Questa particolarità era denominata "caricamento [[Tip-dip]]". In quel periodo, il sistema di caricamento della [[Sheaffer]] sui modelli più avanzati, era il cosiddetto [[Snorkel]], che permetteva di caricare l'inchiostro senza sporcarne il pennino. Sui modelli [[Sheaffer Craftsman|Craftsman]] e [[Sheaffer Cadet|Cadet]] che erano più economici e che, per tale motivo utilizzavano un caricamento [[Touch Down]], per ovviare in parte al problema dell'immersione totale del pennino/alimentatore in fase di ricarica, si era ovviato con il sistema "''[[TIPDip]]''" che permetteva di caricare le penne senza dover intingere tutto il gruppo pennino. Bastava mettere nell'inchiostro solo la parte fino al canale che vediamo nella figura. Questo limitava il disagio di dover poi ripulire la penna dalle tracce di inchiostro.
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Nella fig. 8, possiamo osservare anche un'altra interessante caratteristica dell'alimentatore: il canale per l'inchiostro avanzato (nella figura è quella specie di foro centrale). Questa particolarità era denominata "caricamento [[TIPdip]]". In quel periodo, il sistema di caricamento della [[Sheaffer]] sui modelli più avanzati, era il cosiddetto [[Snorkel]], che permetteva di caricare l'inchiostro senza sporcarne il pennino. Sui modelli [[Sheaffer Craftsman|Craftsman]] e [[Sheaffer Cadet|Cadet]] che erano più economici e che, per tale motivo utilizzavano un caricamento [[Touch Down]], per ovviare in parte al problema dell'immersione totale del pennino/alimentatore in fase di ricarica, si era ovviato con il sistema "''[[TIPDip]]''" che permetteva di caricare le penne senza dover intingere tutto il gruppo pennino. Bastava mettere nell'inchiostro solo la parte fino al canale che vediamo nella figura. Questo limitava il disagio di dover poi ripulire la penna dalle tracce di inchiostro.
  
 
L'estrazione dell'alimentatore e del pennino dall'anello plastico che li contiene avviene semplicemente afferrandoli (con le mani) e tirandolo verso l'esterno, come illustrato in fig. 9.
 
L'estrazione dell'alimentatore e del pennino dall'anello plastico che li contiene avviene semplicemente afferrandoli (con le mani) e tirandolo verso l'esterno, come illustrato in fig. 9.

Versione attuale delle 23:35, 14 gen 2022

Come già riportato in altri documenti, smontare una stilografica è sempre una soluzione estrema. Prima di procedere, leggete attentamente la pagina sui consigli generali per il ripristino di stilografiche. Se dopo le "cure preliminari" qualcosa continua a non funzionare a dovere o, nel caso della Sheaffer Cadet, se palesemente il sacco dell'inchiostro o la guarnizione sono da sostituire, allora potete seguire la presente procedura. Il livello di difficoltà è basso.

Consigli preliminari

Prima di partire a smontare la penna, si consiglia di leggere bene queste righe, e di osservarne le fotografie, in modo tale da sapere sempre cosa dovrete aspettarvi durante le operazioni che vi accingerete a compiere ed a come affrontare le situazioni mano a mano che vi si presentano. L'attrezzo principale del quale dovrete dotarvi, sia per questa penna che per tutte le altre è la pazienza. E se qualcosa non vi è sufficientemente chiaro o vi appare diverso da quanto mostrato fermatevi, osservate la vostra penna e se non trovate una soluzione convincente: chiedetevi o chiedete come fare.

Sheaffer Cadet "23"

Introduzione

La Sheaffer Cadet fa parte delle stilografiche cosiddette "scolastiche" (Student model) in quanto realizzate in versione più economica rispetto ad un modello di riferimento analogo. Questa scelta nasceva (e nasce tutt'ora) principalmente per sopperire ad un bacino di utenza bisognoso di un buon prodotto ad un prezzo di mercato più contenuto. In questo caso, la Sheaffer Cadet è stata realizzata come una variante della Sheaffer Craftsman. Entrambe le penne presentano gli stessi componenti ed un sistema di caricamento Touch Down. Visivamente, la differenza più evidente tra le due penne è il cappuccio cromato della Craftsman; la Cadet ha il cappuccio in resina con anello cromato come la clip. Negli anni 61-62 circa, venne fatta una versione della Cadet più ricca: la Cadet "23" che si distingueva per il pennino in oro 14 carati e per l'anello e la clip del cappuccio dorati (analogamente per la "Craftsman" nacque il modello "33"). In queste righe verrà illustrato come smontare una Sheaffer Cadet "23", ma il procedimento è analogo per sia per la Cadet che per la Craftsman con caricamento Touch Down (la Craftsman presentava anche i sistemi di caricamento Vacuum-Fil e lever filler sui modelli più vecchi).

Analisi della penna

Smontare la Sheaffer Cadet è un'operazione che non presenta particolari difficoltà. Osservando la fig. 1 possiamo vedere la penna montata e parzialmente smontata. Si notano in particolare due blocchi: il gruppo pennino ed il gruppo serbatoio.

Fig. 1 - Sheaffer Cadet "23" montata e smontata

Nella fig. 2 possiamo vedere la penna completamente smontata. Nella fotografia mancano l'anello per la tenuta del gruppo pennino (pennino + alimentatore) e l'o-ring presente nel corpo che garantisce la tenuta durante il caricamento. Questi particolari li vedremo meglio durante le fasi di smontaggio.

Fig. 2 - Sheaffer Cadet "23" - Parti


Smontaggio della sezione con il gruppo pennino

La sezione ("section") con il gruppo pennino è semplicemente avvitata al corpo della penna ("barrel"). Le parti si separano, ovviamente, svitandole. Nel caso in cui l'accoppiamento presenti una certa resistenza, è possibile che questo sia stato sigillato con della gommalacca. Al fine di non stressare meccanicamente i pezzi esercitando delle eccessive pressioni con attrezzi vari (pinze etc.), è consigliabile scaldare la zona indicata nella fig. 3. I pezzi si dovrebbero, preferibilmente, smontare con il solo uso delle mani.

Fig. 3 - Sheaffer Cadet "23" - Zona da riscaldare

Una volta separate le parti ci troveremo di fronte a due gruppi distinti: il gruppo sezione/pennino ed il gruppo con il sistema Touch Down (da qui in avanti abbreviato in TD) e la manopola, (vedi fig. 4).

Fig. 4 - Sheaffer Cadet "23" - Sezione e gruppo TD

Per poter cambiare il sacco o per poter lavorare con maggior agio sul gruppo pennino, dovremo rimuovere il tubetto che fornisce la protezione del sacco dalla sezione. Il tubetto è trattenuto sulla sezione solamente per interferenza meccanica. Per rimuoverlo dovremo tirarlo (con le mani) come in fig. 5. Una lieve torsione della parte posteriore del tubetto, come se volessimo far ruotare la parte metallica, facilita questa operazione.

Fig. 5 - Sheaffer Cadet "23" - Rimozione protezione sacco

Nella fig. 5, possiamo notare che, in questo caso, non si vede il sacco attaccato alla sezione: il motivo è che il sacco è rimasto "incollato" all'interno del tubetto di protezione, quindi è sicuramente cristallizzato e va sostituito. Vedremo più avanti come effettuare questa operazione.

Smontaggio del gruppo pennino

La Cadet, come anche la Craftsman, prevedeva la possibilità dell sostituzione "facile" del pennino. Questo permetteva all'utente di cambiarne la gradazione (F, M, B etc.) come anche la possibilità di effettuare una riparazione in caso di danneggiamento. Il pennino e l'alimentatore sono contenuti in un anello plastico filettato che si avvita nella sezione (vedi fig. 6).

Fig. 6 - Sheaffer Cadet "23" - Smontaggio gruppo pennino

Prima di effettuare dei tentativi di rimozione, assicuratevi che la parte sia pulita. L'inchiostro secco nella filettatura funziona come un buon collante. Nel caso il gruppo non si svitasse, non insistete e mettetelo a bagno. Se il gruppo è sufficientemente pulito si svita facilmente. Il gruppo estratto si presenta come nella fig. 7, e cioè con alimentatore e pennino tenuti insieme da un anello plastico filettato.

Fig. 7 - Sheaffer Cadet "23" - Gruppo pennino

Con il gruppo pennino smontato potete procedere alla pulizia accurata dello stesso. Solitamente questo è sufficiente per garantire un adeguato livello di pulizia. Nel caso abbiate bisogno di smontare anche questo gruppo (se, per esempio, doveste raddrizzare il pennino), questo può essere fatto molto facilmente. Prima di farlo però, sarebbe bene leggere le righe successive. Quando si tratta di smontare un qualunque pennino scoperto, che solitamente non ha una posizione precisa rispetto all'alimentatore data da fermi meccanici, sarebbe buona cosa verificare dove si posiziona l'alimentatore rispetto alla punta del pennino quando è montato, come in fig. 8.

Fig. 8 - Sheaffer Cadet "23" - Posizione del pennino

Occorre misurare la distanza tra la parte finale dell'alimentatore (indicato con una linea rossa nella fig. 8) e la punta del pennino. Questo ci aiuterà, in fase di rimontaggio, a rimetterlo nella stessa posizione. Infatti, se aumentassimo questa distanza di un millimetro od anche meno (ovvero se lasciassimo il pennino più "scoperto"), potrebbe accadere che l'inchiostro non riesca più a fluire correttamente. Quindi, se smontate il pennino, prima misurate la distanza indicata e poi rimettetelo alla stessa distanza. Per verificare che questo sia stato fatto correttamente, quando avrete rimontato la penna provatela (per comodità anche solo con acqua), per essere sicuri di avere il flusso di inchiostro corretto. Riempite una pagina di righe varie (o quello che preferite). Perché una pagina? Perché l'alimentatore, quando lo inserite in un liquido per caricare la penna, si satura di tale liquido, e fintanto che non l'avrete esaurito, il pennino non sarà alimentato dal serbatoio.

Nella fig. 8, possiamo osservare anche un'altra interessante caratteristica dell'alimentatore: il canale per l'inchiostro avanzato (nella figura è quella specie di foro centrale). Questa particolarità era denominata "caricamento TIPdip". In quel periodo, il sistema di caricamento della Sheaffer sui modelli più avanzati, era il cosiddetto Snorkel, che permetteva di caricare l'inchiostro senza sporcarne il pennino. Sui modelli Craftsman e Cadet che erano più economici e che, per tale motivo utilizzavano un caricamento Touch Down, per ovviare in parte al problema dell'immersione totale del pennino/alimentatore in fase di ricarica, si era ovviato con il sistema "TIPDip" che permetteva di caricare le penne senza dover intingere tutto il gruppo pennino. Bastava mettere nell'inchiostro solo la parte fino al canale che vediamo nella figura. Questo limitava il disagio di dover poi ripulire la penna dalle tracce di inchiostro.

L'estrazione dell'alimentatore e del pennino dall'anello plastico che li contiene avviene semplicemente afferrandoli (con le mani) e tirandolo verso l'esterno, come illustrato in fig. 9.

Fig. 9 - Sheaffer Cadet "23" - Estrazione del pennino

Smontaggio del gruppo Touch Down

Smontare il tubetto metallico del Touch Down è estremamente facile. Dotatevi di un cacciavite con lama a taglio che sia abbastanza lungo da raggiungere la vite che si trova al fondo di esso e che lo unisce alla manopola, (vedi fig. 10).

Fig. 10 - Sheaffer Cadet "23" - Smontaggio TD - manopola

Quando sentite di aver impegnato la lama del cacciavite nel taglio della vite, tenendo la manopola, provvedete a svitare finché la manopola stessa risulterà libera ed il gruppo si smonterà come in fig. 11.

Fig. 11 - Sheaffer Cadet "23" - Gruppo TD smontato

Come si può vedere nella fig. 11, la vite si presenta ossidata. Questo perché, nel il tempo ed in condizioni di umidità ed ossigeno (ambiente, lavaggi, etc.), l'acciaio della vite subisce un processo di ossidazione (ruggine). Se, come in questo caso, la vite non è troppo deteriorata, si può provare a pulirla con una azione meccanica come in fig. 12.

Fig.12 - Sheaffer Cadet "23" - Pulizia della vite

In questi casi, l'utilizzo di un elettroutensile è molto comodo, se fatto con attenzione. Ricordatevi sempre di utilizzare degli strumenti protettivi, che in questo caso sono degli occhiali. Non rischiate, per un'operazione da 15-20 secondi, di passare un pomeriggio in un pronto soccorso per farvi estrarre qualche corpo estraneo dagli occhi. Questo hobby deve darvi dei piaceri, non dei problemi! L'alternativa meccanica all'elettroutensile è una spazzolina metallica (come quella che usate per pulire le calzature scamosciate) od un pezzetto di carta vetro e tanta pazienza, (vedi fig. 13).

Fig. 13 - Sheaffer Cadet "23" - Vite ricondizionata

Se invece la vite è irrecuperabile, potete usare due tipi di vite autofilettanti in alternativa: quelle con filetto per plastica che si riconoscono perché i filetti sono più distanziati (vedi fig. 13) e sono le più indicate, oppure in alternativa, essendo più facili da trovare in ferramenta, delle normali viti autofilettanti. La dimensione è di 2,9 mm (diametro) x 4,5 mm (lunghezza). Per le viti con testa cilindrica, la lunghezza è data da sotto la testa, fino all'estremità. Se invece ve la sentite di intraprendere una procedura più complessa, date un'occhiata al processo di bronzatura Snorkel e TouchDown per fare un trattamento protettivo (noto anche come brunitura) diverso alla vostra vite.

Sostituzione dell'o-ring

All'interno di una gola nella parte terminale del corpo (lato dove è presente la manopola), si trova un o-ring che garantisce la tenuta all'aria del tubetto Touch Down che vi scorre attraverso, (vedi fig. 14).

Fig. 14 - Sheaffer Cadet "23" - Posizione o-ring

La rimozione di tale o-ring, soprattutto quando è indurito, richiede pazienza e fantasia. Si può agire con un taglierino con una lama a punta per cercare di scalzarlo dalla sede. Naturalmente, occorre prestare molta attenzione a non rovinare la sede stessa con un utilizzo troppo disinvolto della lama. L'alternativa è quella di usare un paio di presselle, sempre con i becchi a punta. Una lieve riscaldata con il phon (o fon) può aiutare a rendere la guarnizione più trattabile. In questo caso, date le condizioni di indurimento della guarnizione, la rimozione ne ha provocato la rottura, come si può vedere nella fig. 15.

Fig. 15 - Sheaffer Cadet "23" - o-ring

Nella stessa figura possiamo notare che l'anello è di colore chiaro (bianco in origine), questo ci dice che è l'o-ring presente è quello originale montato dalla Sheaffer. Le dimensioni di tale anello (per la sostituzione) sono di un diametro esterno di 7 mm con uno spessore di 1 mm. La sostituzione richiede solo l'attenzione di controllare che tutto l'anello sia correttamente in sede. Per verificare che tutto sia a posto, potete infilare il tubetto TD e provare se scorre, con un certo attrito, ma senza impuntamenti.

Sostituzione del sacchetto

Prima di montare un nuovo sacchetto, occorre pulire bene il tubo di protezione del sacco. Come indicato dalla fig. 16, possiamo avvalerci di una punta da trapano da 6 mm di diametro. L'ottimale sarebbe un alesatore da 6 mm di diametro, ma dal momento che non tutti hanno una serie di punte per alesare, possiamo dire che per il nostro scopo la punta da trapano è l'utensile più pratico. Dobbiamo ruotarla a mano fino al fondo del tubo per rimuovere eventuali parti del vecchio sacchetto che avessero aderito allo stesso.

Fig.16 - Sheaffer Cadet "23" - Pulitura tubetto protezione sacco

Naturalmente, l'operazione deve essere fatta con una certa cura al fine di evitare di danneggiare il tubetto metallico. Al termine, pulite la parte interna con un pezzetto di carta assorbente da cucina od uno scovolino e provate ad inserire il sacchetto nuovo per verificare se entra fino in fondo senza impuntamenti. Se così non fosse, ricontrollate il tubetto metallico.

Le Sheaffer Cadet e Craftsman montano un sacchetto da 16 (vedi tabella sacchetti). Come già indicato nella apposita sezione della pagina "Smontare Sheaffer Snorkel", dobbiamo tagliare il sacco alla giusta misura. Naturalmente, vige sempre la regola di tagliarlo lasciandolo eventualmente un poco più lungo del necessario per aggiustare la misura in seconda battuta. Se lo tagliate un poco più corto (uno o due millimetri!!), l'unico inconveniente sarà che caricherà un poco meno inchiostro.

In questo caso, dal momento che il gruppo pennino si può tranquillamente avvitare alla sezione, potrete montare il sacchetto sulla sezione anche senza aver montato il pennino. Questo vi darà agio di lavorare meglio. Come in fig. 17, mettete un poco di gommalacca (shellac) sul colletto della sezione e calzateci il sacchetto nuovo.

Fig.17 - Sheaffer Cadet "23" - Montaggio sacchetto
Fig.18 - Sheaffer Cadet "23" - Montaggio protezione sacchetto


Passate un poco di talco (quale lubrificante) sull'esterno del sacchetto e rimontate il tubetto di protezione come in fig. 18.

Operazioni di riassemblaggio

A questo punto tutte le operazioni di ripristino funzionale della penna sono state eseguite, per cui non resta che effettuarne l'assemblaggio. Partendo con il montaggio del gruppo TD, ricordatevi di lubrificare con un velo di grasso il tubetto TD (vedi fig. 19) sia all'esterno (deve scorrere nell'o-ring), sia all'interno (deve scorrere sopra la protezione del sacchetto), ed infine, un velo di grasso proteggerà le parti metalliche dall'ossidazione.

Fig.19 - Sheaffer Cadet "23" - Lubrificazione tubetto TD

Infilate il Tubetto TD nel corpo (barrel), inserite la vite (magari dopo avere passato un velo di grasso SOLO sulla testa) e con un cacciavite rimontate la manopola. Riavvitate il gruppo TD (corpo,manopola e tubetto) sulla sezione. Volendo potete mettere un poco di gommalacca sull'accoppiamento. Ed infine, rimontate il gruppo pennino alla sezione. La vostra Sheaffer Cadet/Craftsman è pronta!

Se volete, potete lucidarla con un panno morbido. Personalmente, se non avete l'esperienza/sensibilità, sconsiglierei vivamente di usare degli elettroutensili (es. dremel) per tale operazione. E' molto comodo, ma se esitate troppo su una zona o premete troppo, rischiate di fare delle brutte bruciature sulla vostra penna. Come sempre... a mano e con tanta pazienza è meglio!

Sheaffer Cadet "23"