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− | Le penne della ''Williamson-Torino'' si distinguono per una produzione in celluloide di elevata qualità (in particolare per le celluloidi anellate) e sono fra le più interessanti fra quelle prodotte dalle aziende italiane nella cosiddetta seconda fascia. La produzione pare essere continuata fino agli '50. {{Infobox_Marca|Williamson}}{{BrandData|Founder= | + | Le penne della ''Williamson-Torino'' si distinguono per una produzione in celluloide di elevata qualità (in particolare per le celluloidi anellate) e sono fra le più interessanti fra quelle prodotte dalle aziende italiane nella cosiddetta seconda fascia. La produzione pare essere continuata fino agli '50. {{Infobox_Marca|Williamson}}{{BrandData|Founder=Riccardo Amisani Williamson|Date=1916|Place=Torino|Country=IT}} |
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La storia della ''Williamson-Torino'' origina invece intorno al [[1906]], quando ''Riccardo Amisani'' iniziò ad importare le penna dell'azienda americana e a distribuirle in Italia.<ref>e, a quanto risulta da [[:File:1915-12-Waterman-Amisani.jpg|questa pubblicità]], anche della [[Waterman]], almeno fino al 1915.</ref> In quel periodo infatti non esistevano ancora produttori italiani in grado di rivaleggiare ad armi pari con i produttori americani o inglesi. Le penne erano comunque di buona qualità ed ottennero un discreto successo, che spinse Amisani ad iniziare una produzione locale di parti di ricambio. Di questa prima fase in Italia erano commercializzate sia penne a levetta che [[rientranti]] simili ai corrispondenti modelli americani, che in una fase successiva, delle [[flat top]] in celluloide chiaramente ispirate alla [[Duofold]]. Su queste penne viene riportato la stampigliatura del brevetto n. 4497, recante anche la data (su una rientrante) del 1912-01-27. | La storia della ''Williamson-Torino'' origina invece intorno al [[1906]], quando ''Riccardo Amisani'' iniziò ad importare le penna dell'azienda americana e a distribuirle in Italia.<ref>e, a quanto risulta da [[:File:1915-12-Waterman-Amisani.jpg|questa pubblicità]], anche della [[Waterman]], almeno fino al 1915.</ref> In quel periodo infatti non esistevano ancora produttori italiani in grado di rivaleggiare ad armi pari con i produttori americani o inglesi. Le penne erano comunque di buona qualità ed ottennero un discreto successo, che spinse Amisani ad iniziare una produzione locale di parti di ricambio. Di questa prima fase in Italia erano commercializzate sia penne a levetta che [[rientranti]] simili ai corrispondenti modelli americani, che in una fase successiva, delle [[flat top]] in celluloide chiaramente ispirate alla [[Duofold]]. Su queste penne viene riportato la stampigliatura del brevetto n. 4497, recante anche la data (su una rientrante) del 1912-01-27. | ||
− | Sfortunatamente l'azienda americana, che all'inizio del secolo aveva ottenuto dei buoni risultati anche negli Stati Uniti, non seppe reggere la pressione della concorrenza dei suoi vicini, ed iniziò un progressivo declino che la portò verso la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni '30. Nel frattempo però l'industria italiana della penna si era sviluppata ed in particolare proprio nel distretto di [[Settimo Torinese]], cosa che portò Amisani, che fin dal [[1921]] aveva registrato il marchio ({{Marchio|20926}}) a suo nome, a dar vita ad una produzione indipendente sotto il nome di ''"Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson"''. Non è nota una data precisa per la fondazione della società, | + | Sfortunatamente l'azienda americana, che all'inizio del secolo aveva ottenuto dei buoni risultati anche negli Stati Uniti, non seppe reggere la pressione della concorrenza dei suoi vicini, ed iniziò un progressivo declino che la portò verso la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni '30. Nel frattempo però l'industria italiana della penna si era sviluppata ed in particolare proprio nel distretto di [[Settimo Torinese]], cosa che portò Amisani, che fin dal [[1921]] aveva registrato il marchio ({{Marchio|20926}}) a suo nome, a dar vita ad una produzione indipendente sotto il nome di ''"Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson"''. Non è nota una data precisa per la fondazione della società, vengono indicati primi anni '30 con sede in via Principe Amedeo, 12 a Torino, ma la registrazione del marchio, e l'indicazione riportata in [[:File:1939-AnnuarioIndustriale-ProvTO-p396.jpg|una pagina]] dell'''Annuario industriale della provincia di Torino'' (la cui attendibilità comunque, in presenza di diverse inconsistenze, non è conclusiva) fanno ritenere più probabile il [[1921]]. Nella registrazione del marchio esiste comunque un riferimento al trasferimento dello stesso ad una ''"Soc. An. Penne a Serbatoio"'' avvenuto nell'agosto del [[1934]] che costituisce un limite certo all'esistenza dell'azienda. |
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* [http://web.archive.org/web/20130308045910/http://www.pentrace.net/2002/article032802_170.html] Un articolo sulla marca (torinese) | * [http://web.archive.org/web/20130308045910/http://www.pentrace.net/2002/article032802_170.html] Un articolo sulla marca (torinese) |
Versione delle 21:41, 19 feb 2024
Per molti anni la storia del marchio Williamson - Torino è stata distorta da una di quelle tante coincidenze di nome che han portato a pensare che questa azienda torinese fosse, alla sua nascita, nata come attività di importazione delle penne prodotte negli Stati Uniti, ottenendo poi un successo che le avrebbe permesso di sopravvivere alla chiusura dell'azienda originale. Grazie alla approfondita ricerca storica sul marchio da parte di Paolo E. Demuro[1] è stato invece possibile appurare che si tratta di una ditta completamente italiana.
Le penne della Williamson-Torino si distinguono per una produzione in celluloide di elevata qualità (in particolare per le celluloidi anellate) e sono fra le più interessanti fra quelle prodotte dalle aziende italiane nella cosiddetta seconda fascia. La produzione pare essere continuata fino agli '50.
Williamson |
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Pubblicità marca |
Foto marca |
Altri documenti |
Brevetti |
Storia
La "Williamson", o per essere più precisi la Williamson-Torino è una delle aziende torinesi fra le più interessanti, sia per la sua storia che per la sua produzione, anche per il fraintendimento che a lungo la ha portata ad essere identificata con una filiale della Williamson Pen Co. americana. L'azienda invece risulta essere, a tutti gli effetti, una ditta completamente diversa, che non ha nessun nesso plausibile con l'omonima americana.
La storia della Williamson-Torino origina invece intorno al 1906, quando Riccardo Amisani iniziò ad importare le penna dell'azienda americana e a distribuirle in Italia.[2] In quel periodo infatti non esistevano ancora produttori italiani in grado di rivaleggiare ad armi pari con i produttori americani o inglesi. Le penne erano comunque di buona qualità ed ottennero un discreto successo, che spinse Amisani ad iniziare una produzione locale di parti di ricambio. Di questa prima fase in Italia erano commercializzate sia penne a levetta che rientranti simili ai corrispondenti modelli americani, che in una fase successiva, delle flat top in celluloide chiaramente ispirate alla Duofold. Su queste penne viene riportato la stampigliatura del brevetto n. 4497, recante anche la data (su una rientrante) del 1912-01-27.
Sfortunatamente l'azienda americana, che all'inizio del secolo aveva ottenuto dei buoni risultati anche negli Stati Uniti, non seppe reggere la pressione della concorrenza dei suoi vicini, ed iniziò un progressivo declino che la portò verso la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni '30. Nel frattempo però l'industria italiana della penna si era sviluppata ed in particolare proprio nel distretto di Settimo Torinese, cosa che portò Amisani, che fin dal 1921 aveva registrato il marchio (Reg. Gen. N. 20926) a suo nome, a dar vita ad una produzione indipendente sotto il nome di "Società Anonima Penne a Serbatoio Williamson". Non è nota una data precisa per la fondazione della società, vengono indicati primi anni '30 con sede in via Principe Amedeo, 12 a Torino, ma la registrazione del marchio, e l'indicazione riportata in una pagina dell'Annuario industriale della provincia di Torino (la cui attendibilità comunque, in presenza di diverse inconsistenze, non è conclusiva) fanno ritenere più probabile il 1921. Nella registrazione del marchio esiste comunque un riferimento al trasferimento dello stesso ad una "Soc. An. Penne a Serbatoio" avvenuto nell'agosto del 1934 che costituisce un limite certo all'esistenza dell'azienda.
Negli anni '30 l'azienda continuò a produrre stilografiche di buona qualità, che come per tutta la produzione italiana, erano chiaramente ispirate ai modelli americani. In particolare la Williamson si distinse per la produzione di imitazioni della Vacumatic in celluloide anellata di ottima fattura e buona qualità, che hanno ben poco da invidiare agli originali della Parker, prodotte in quattro misure con ottimi pennini flessibili.
Secondo quanto riportato da Letizia Iacopini l'azienda cambiò nome e sede nel dopoguerra, diventando la Metron Società Anonima Officine Piemontesi Penne Stilografiche Williamson con sede in Via Madama Cristina 132, sempre a Torino; a questa ditta appartiene la ri-registrazione del marchio avvenuta 1943 (Reg. Gen. N. 69052). La produzione del dopoguerra era costituita da interessanti imitazioni della Parker 51, realizzate in celluloide anellata con una vasta gamma di colori, con cappuccio in metallo laminato e caricamento a pulsante di fondo.
L'azienda cessò le attività negli anni '50, uccisa come molte altre del distretto di Settimo Torinese dall'avvento della penna a sfera usa e getta. Risulta comunque ancora attiva almeno fino al 1956, risultando nell'annuario generale dell'industria di quell'anno.[3]
Cronologia
Anno | Avvenimento |
---|---|
1906 | Riccardo Amisani inizia[4]l'attività di rivenditore della Williamson per l'Italia |
1915 | l'azienda viene fondata da Riccardo Amisani Williamson a Torino |
1923 | Riccardo Amisani registra il marchio Williamson |
1934 | in Italia (R.D. 305 del 1934-02-05) tutti i pennini d'oro devono essere marcati a norma di legge con il numero di millesimi in una losanga |
Riferimenti esterni
- [1] Un articolo sul distretto di settimo, con riferimenti alla Williamson
- [2] Un articolo sulla marca (torinese)
- [3] Una pagina dal vecchio sito di Letizia Jacopini
- [4] Lungo report che parla anche della ditta
Note
- ↑ raccolta nel suo libretto "La WILLIAMSON SAFETY FOUNTAIN PEN di Riccardo Amisani, Torino, indizi fuorvianti", che ci ha gentilmente donato, e dal quale sono state tratte buona parte delle informazioni di questa pagina.
- ↑ e, a quanto risulta da questa pubblicità, anche della Waterman, almeno fino al 1915.
- ↑ vedi gli estratti pubblicati in questa discussione.
- ↑ data indicativa, riferita ad un volantino di quell'anno che riporta Riccardo Amisani come rappresentante generale per l'Italia e colonie.