Differenze tra le versioni di "Red Hard Rubber"

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Il colore naturale dell'[[ebanite]], quello di più immediata produzione, è il nero; fin dai primi anni del 1900 però i produttori di stilografiche, nel tentativo di differenziare la loro offerta e di dare un tratto distintivo alle loro penne, cercarono delle alternative per poter utilizzare altri colori.
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Il colore naturale dell'[[ebanite]], quello di più immediata produzione, è il nero; fin dalla fine del 1800 però i produttori di stilografiche, nel tentativo di differenziare la loro offerta e di dare un tratto distintivo alle loro penne, cercarono delle alternative per poter utilizzare altri colori.<ref>la colorazione mista, detta [[mottled]], compare almeno fin dal [[1892]] in un catalogo della [[Waterman]], reperibile nell'[https://pencollectorsofamerica.org/reference-library/waterman/ archivio] della PCA.</ref>
  
La pigmentazione dell'[[ebanite]] si dimostrò però molto complessa, e l'unico colore che si riuscì a produrre in maniera relativamente semplice, senza perdere le caratteristiche fondamentali del materiale (resistenza chimica, durezza, facilità di lavorazione) fu il rosso arancio, ottenuto in genere mescolando al composto del cinabro ed altri materiali per aumentarne la brillantezza. Varianti della lavorazione, usando l'ematite come colorante, portarono invece alla creazione di una colorazione rossa più scura, tendente al marrone.
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La pigmentazione dell'[[ebanite]] si dimostrò però molto complessa, e l'unico colore che si riuscì a produrre in maniera relativamente semplice, senza perdere le caratteristiche fondamentali del materiale (resistenza chimica, durezza, facilità di lavorazione) fu il rosso arancio, ottenuto in genere mescolando al composto del cinabro ed altri materiali per aumentarne la brillantezza. Varianti della lavorazione, usando l'ematite come colorante, portarono invece alla creazione di una colorazione rossa più scura, tendente al marrone, usata più spesso insieme al nero nelle varie combinazioni ([[mottled]] o [[rippled]]).
  
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Benché alla fine fossero disponibili diverse colorazioni, una di quelle che è stata usata in maniera più diffusa nella produzione di penne è senza dubbio quella del rosso arancio e pertanto si fa riferimento principalmente a questa quando si parla di penne in [[RHR|ebanite rossa]] (in gergo abbreviata in ''RHR'', acronimo di ''"Red Hard Rubber"''), colore chiamato ''[[cardinal]]'' dalla [[Waterman]] o ''[[orange red]]'' dalla [[Eversharp]], che lo hanno usato in diversi modelli.
  
Benché alla fine fossero disponibili diverse colorazioni, l'unica che è stata usata in maniera ampia nella produzione di penne è quella del rosso arancio; si fa pertanto riferimento a questa quando si parla di penne in [[RHR|ebanite rossa]] (in gergo abbreviata in ''RHR''), colore chiamato ''[[cardinal]]'' dalla [[Waterman]] o ''[[orange red]]'' dalla [[Eversharp]], che lo hanno usato in diversi modelli.  
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Non è noto con precisione quando il materiale è stato usato per la prima volta nella produzione di stilografiche ma grazie ad una ricerca di George Kovalenko è almeno stato individuato almeno il primo utilizzo dello stesso da parte della [[Waterman]] per i suoi modelli a contagocce, che compare in una inserzione del febbraio [[1907]] della rivista canadese ''Bookseller & Stationer''.  
  
Ma questo materiale è stato reso famoso ed ha conosciuto il massimo della sua notorietà, sia pure unito al nero delle parti terminali, con l'introduzione sul mercato dalla [[Duofold]] della [[Parker]] (che lo chiamava ''[[Laquer-red]]'') che con questa penna creò una vera e propria nuova tendenza stilistica, con numerose imitazioni, come quelle della [[Montblanc]] mostrata nell'immagine a fianco.
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Ma questo materiale è stato reso famoso ed ha conosciuto il massimo della sua notorietà, sia pure unito al nero delle parti terminali, con l'introduzione sul mercato dalla [[Duofold]] della [[Parker]] (che lo chiamava ''[[Laquer-red]]'') che con questa penna creò una vera e propria nuova tendenza stilistica, con numerose imitazioni, come quella della [[Montblanc]] mostrata nell'immagine a fianco.
  
 
== Riferimenti esterni ==  
 
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* [https://web.archive.org/web/20120106092952/http://www.kamakurapens.com/Archive/TheRHRPen.html] Articolo sull'ebanite rossa
* http://www.kamakurapens.com/Archive/TheRHRPen.html
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* [https://fountainpenhistory.blogspot.com/2014/04/watermans-first-rhr-pens.html] Articolo di George Kovalenko sulla prima apparizione del colore ''[[Cardinal]]''
 
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* [https://fountainpenhistory.blogspot.com/2015/02/red-hard-rubber.html] Articolo di George Kovalenko sull'ebanite rossa
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* [https://fountainpenhistory.blogspot.com/2015/02/rhr-patents-and-trademarks.html] Articolo di George Kovalenko sui brevetti sull'ebanite rossa
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==Note==
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Versione attuale delle 11:50, 31 ott 2023

Pubblicità di una Duofold in ebanite rossa

Il colore naturale dell'ebanite, quello di più immediata produzione, è il nero; fin dalla fine del 1800 però i produttori di stilografiche, nel tentativo di differenziare la loro offerta e di dare un tratto distintivo alle loro penne, cercarono delle alternative per poter utilizzare altri colori.[1]

La pigmentazione dell'ebanite si dimostrò però molto complessa, e l'unico colore che si riuscì a produrre in maniera relativamente semplice, senza perdere le caratteristiche fondamentali del materiale (resistenza chimica, durezza, facilità di lavorazione) fu il rosso arancio, ottenuto in genere mescolando al composto del cinabro ed altri materiali per aumentarne la brillantezza. Varianti della lavorazione, usando l'ematite come colorante, portarono invece alla creazione di una colorazione rossa più scura, tendente al marrone, usata più spesso insieme al nero nelle varie combinazioni (mottled o rippled).

Benché alla fine fossero disponibili diverse colorazioni, una di quelle che è stata usata in maniera più diffusa nella produzione di penne è senza dubbio quella del rosso arancio e pertanto si fa riferimento principalmente a questa quando si parla di penne in ebanite rossa (in gergo abbreviata in RHR, acronimo di "Red Hard Rubber"), colore chiamato cardinal dalla Waterman o orange red dalla Eversharp, che lo hanno usato in diversi modelli.

Non è noto con precisione quando il materiale è stato usato per la prima volta nella produzione di stilografiche ma grazie ad una ricerca di George Kovalenko è almeno stato individuato almeno il primo utilizzo dello stesso da parte della Waterman per i suoi modelli a contagocce, che compare in una inserzione del febbraio 1907 della rivista canadese Bookseller & Stationer.

Una Montblanc in ebanite rossa

Ma questo materiale è stato reso famoso ed ha conosciuto il massimo della sua notorietà, sia pure unito al nero delle parti terminali, con l'introduzione sul mercato dalla Duofold della Parker (che lo chiamava Laquer-red) che con questa penna creò una vera e propria nuova tendenza stilistica, con numerose imitazioni, come quella della Montblanc mostrata nell'immagine a fianco.

Riferimenti esterni

  • [1] Articolo sull'ebanite rossa
  • [2] Articolo di George Kovalenko sulla prima apparizione del colore Cardinal
  • [3] Articolo di George Kovalenko sull'ebanite rossa
  • [4] Articolo di George Kovalenko sui brevetti sull'ebanite rossa

Note

  1. la colorazione mista, detta mottled, compare almeno fin dal 1892 in un catalogo della Waterman, reperibile nell'archivio della PCA.