Marchi minori

Da FountainPen.
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Si sono raccolti in questa pagina le denominazioni di una serie di marchi minori di cui si hanno (o si sono raccolte) pochissime informazioni, sostanzialmente il nome e la nazionalità e poco altro. La pagina costituisce in sostanza un punto di raccolta per i riferimenti a detti marchi, e un taccuino dove annotare i dati ad essi relativi. Le informazioni sono pertanto estremamente ridotte e frammentarie.

A. Morton & Co.

La A. Morton & Co. venne fondata nel 1848 a New York, ed è stata uno dei principali produttori di pennini d'oro degli Stati Uniti. Si tenga presente che questa azienda non ha niente a che fare con il marchio Morton, che si trova su alcune stilografiche di seconda fascia, in genere molto più recenti, la cui produzione è invece chiaramente riconducibile alla Morrison.

L'azienda produceva pennini per altri produttori di stilografiche, e cannucce e custodie. Fra il 1913 ed il 1915 l'ultimo proprietario, Victorine C. Morton (che aveva ereditato l'azienda dal marito James Morton) cedette il marchio e i macchinari e tutte le competenze interne dell'azienda alla Kaweco. Nel 1920 l'azienda chiuse definitivamente i battenti.

Riferimenti: [1], [2]

A.B.T.

Questa sigla fa riferimento alla Ditta Achille Busi - Torino, e compare con questo acronimo su diversi pennini, molto spesso su penne anonime o come probabili sostituti degli originali. E' pertanto possibile che si tratti di un produttore di pennini, più che di penne, anche se Letizia Jacopini nella "Storia della Stilografica in Italia" riporta l'azienda come dedita anche alla commercializzazione di stilografiche scolastiche negli anni '50 e comunque sono stati ritrovati alcuni esemplari di buona fattura.

Dell'azienda sono noti vari marchi registrati, i primi, tutti del 1940,[1] attengono tutti a pennini per stilografiche: Invitto (Reg. Gen. N. 62190), Warranted Cromoro, (Reg. Gen. N. 62191), Iridium (Reg. Gen. N. 62193) fanno riferimento all'indirizzo Via Sant'Antonino 6, mentre nel 1946 è stato depositato il marchio A.B.T. (Reg. Gen. N. 76831) stavolta per "penne stilografiche, pennini e matite automatiche".

Dal luglio 1950 l'azienda risulta registrata alla Camera di Commercio industria e Agricoltura di Torino (come riportato in questo estratto del quindicinale "Cronache Economiche") come "A B T di rag. GIOVANNI MASSUCCO" all'indirizzo di Corso Francia 106, nome ed indirizzo con cui compare anche nell'annuario generale dell'industria del 1956,[2] in cui viene appunto indicata come fondata nel 1950, anche se probabilmente si tratta di un subentro nella proprietà.

Riferimenti: [3]

Materiale disponibile:

Aeistylpen

Azienda o marchio probabilmente italiani, di origini incerte, ma come testimoniato dalle pubblicità reperite, sicuramente attivo fin dal 1914. Probabilmente si tratta di un marchio utilizzato per la produzione di rivestimenti da parte della Premiata Casa Argenterie Gaetano Boccali di Milano citata nella suddetta pubblicità.

Materiale disponibile:

Alba

La Alba è una azienda torinese le cui origini sono piuttosto incerte, ma che pare essere nata dalla fuoriuscita di alcuni dipendenti della Aurora che si erano messi in proprio nella produzione di penne. Le similitudini sono molte, a partire dal nome dell'azienda, che anch'essa si rifà al sorgere del sole, ad un logo ovalizzato con la scritta Alba Torino. La ditta pare essere rimasta in attività fra gli anni '40 e gli anni '50.

Riferimenti: [4]

Materiale disponibile:

Alfa

Il marchio, che si trova anche nelle varianti "Alfa F.F.", "Alfav" deriva dalle attività di Felice Favetta e del figlio Aldo, di riprende le iniziali di nome e cognome, separatosi dalla Giacomazzi per mettersi in proprio. Sempre attribuibile alla marca è il marchio "Sparkling", registrato a Torino nel 1947.

Secondo quanto riportato ne "La storia della stilografica in Italia" le attività di produzione di penne nascono in collaborazione con la Giacomazzi e proseguono con la separazione dalla stessa, e vennero portate avanti principalmente da Aldo Favetta; nello stesso si indica una grossa attività di produzione conto terzi (in particolare per la Estense) fino anche all'esportazione in Inghilterra, con una produzione concentrata nella fascia/medio bassa del mercato.

Riferimenti: [5]

Materiale disponibile:

Alpa

Il marchio "Alpa" veniva usato dalla "Ditta ALPA" di Montecatini Terme, delle cui origini e storia non si sa praticamente nulla. Nel suo libro Letizia Jacopini mostra una pubblicità indicata come del 1941,[3] ma quelle reperite finora sono del dopoguerra. Gli unici dati certi sono la ragione sociale e la sede dall'azienda. Sono noti solo i nomi di alcuni modelli, tutti con caricamento a stantuffo: "TP ALPA 1618", "Ideal-Vacuum Pen", "ALPA Ministeriale", "ALPA 51".

Riferimenti: nessuno per ora

Materiale disponibile:

Angloamer

Questo marchio risulta originariamente ascrivibile alle attività della Lang, che lo usava almeno dal 1902, come comprovato da questo annuncio pubblicitario pubblicato sullo Strand Magazine che riportano o l'indirizzo di questa come sede, e da quest'altro che fa esplicitamente menzione della "The Lang Company Limited". Ma come riportato in questo articolo esiste una azienda tedesca, la "Anglo-Americanische-Füllfeder-Gesellschaft", fondata nel 1903 a Monaco, che commercializzava penne con questo marchio (identico nel logo a quello reperito nelle pubblicità inglesi) e che è rimasta attiva in Germania (almeno fino al 1909, come risulta da questa pubblicità).

Non è chiara quale sia l'origine della Angloamer tedesca, se si tratti di due marchi diversi, o di una produzione o commercializzazione in Germania per conto della Lang, anche se quest'ultima, per la congruenza dei loghi, è l'ipotesi di gran lunga più probabile. Nel 1908, come risulta da questo catalogo, le penne erano sicuramente commercializzate anche in Italia.

Si noti anche che in un periodo successivo la Fratelli Cavaliere risultava (come mostrato in questa busta del 1928) essere agente per la "THE ANGLO AMER fountain pen", ed è nota anche una produzione della stessa marcata Anglo-Amer (col trattino). Di nuovo non è chiaro se si tratti della stessa ditta o se esista una relazione fra questa produzione ed il marchio Angloamer.

Riferimenti: [6]

Materiale disponibile:

Argument

Azienda tedesca, sede a Berlino. Indirizzi noti: Kürassierstrasse 3 e Lichterfelde-West, Kadettenweg 2. Denominazione completa Argument-Füllhalterfabrik, Georg Karasch, Berlin. L'azienda venne fondata intorno agli anni '20 e rimase sul mercato fino agli anni '60. Modelli noti: Argument 33 (safety). Nel 1932, secondo quanto riportato in questa pubblicità editoriale, introdusse il modello Argument Kristallo con serbatoio trasparente.

Materiale disponibile:

Aristokrat

I dettagli relativi a questo marchio sono molto incerti, e probabilmente è stato usato da aziende diverse. Viene usato, con un logo rappresentante una alabarda, su penne la cui produzione è correlabile, per la realizzazione e le stampigliature dalla numerazione, alla "Simplo Filler" (futura Montblanc).

Il nome corrisponderebbe, ma non esistono fonti al riguardo, ad una azienda tedesca con sede a Furth (viene citata una famiglia Lennert). In questo caso il logo stampigliato sui pennini è una sorta di testa di rapace stilizzata. Esiste però anche una produzione del dopoguerra, che prosegue fino agli anni '60, in cui viene usato come logo una croce simile a quella dei templari (o alla croce di Malta), e marcata come "Räuchle & Co.", azienda fondata nel 1922, e proprietaria del marchio Diplomat che in alcuni modelli presenta una sostanziale identità con le Aristokrat con la croce di Malta.

In generale si può solo dire che su questo marchio si hanno a disposizione pochissimi dati e non si possono trarre conclusioni certe, l'unico tratto generale è che la produzione di penne con questo marchio si distingue comunque per un ottimo livello qualitativo. Nel caso della produzione caratterizzata dal logo a croce di Malta si può ipotizzare con ragionevole certezza la parentela con marchio Diplomat, non è chiara però la relazione con la produzione precedente, e se esista davvero una seconda produzione indipendente.

Riferimenti: [7], [8], [9], [10], [11], [12].

Materiale disponibile:

Artcraf

La Artcraft è una ditta americana, fondata a Birmingham in Alabama, attiva negli USA dal 1920 al 1934 quando la ditta venne trasferita in Argentina. Da finire.

Riferimenti: [13], [14], [15], [16]

Materiale disponibile:

Artil

Dell'azienda, il cui nome deriva dalle lettere iniziali di Arturo e Tilde Ferrari, proprietari di una cartoleria a Milano, non si sa quasi nulla. Nel suo libro Letizia Jacopini riconduce la produzione delle stilografiche con questo marchio agli anni '50, ad opera delle aziende del distretto di Settimo Torinese, ma altri fanno risalire la produzione agli anni '30 ad opera della SAFIS.

Riferimenti: [17], [18]

Materiale disponibile:

Atena

Il marchio Atena si trova su alcune penne di fascia economica per le quali l'unico riferimento documentale è la presenza su una pagina di catalogo della Aurora del 1940 pubblicato sul libro di Letizia Jacopini, per cui viene in genere considerata una sottomarca della Aurora. Le penne pur essendo economiche sono di buona fattura, ed hanno, almeno in alcuni modelli, una clip che è praticamente identica a quella che si trova su alcuni modelli della serie S. della Summit, cosa che apre a tutte le possibili speculazioni riguardo la loro origine.

Materiale disponibile:

Atlantica

Secondo Letizia Jacopini il marchio sarebbe stato usato dalla ditta "Fabbrica Italiana di Penne Stilografiche - La Italianissima di Giuseppe Olivieri". Il marchio però risulta depositato nel 1931 (Reg. Gen. N. 43857) da tale Giacomo Capella, sempre di Milano, data che assumeremo, in mancanza di indicazioni più dettagliate, come inizio della marca. Le origini dell'azienda sono perciò alquanto incerte, e la identificazione con il marchio Italianissima tutt'altro che scontata, anche se una relazione con l'azienda di Olivieri è comprovata da questo volantino per la Fiera di Milano del 1946.

La produzione vede delle rientranti laminate marchiate Atlantica di buona fattura, con versioni in ebanite di produzione attribuita alla Montegrappa. La produzione degli anni '30 e '40 è caratterizzata dall'uso di celluloide dai colori vivaci con il marchio stampigliato sul corpo. La produzione iniziale degli anni '30 pare prediligere il caricamento a pulsante di fondo mentre quella degli anni '40 quello a levetta.

Materiale disponibile:

Auletto

Questo marchio fa riferimento alla produzione dell'omonimo negozio di Piazza Castello a Torino, che distribuiva anche stilografiche marchiate FACSEN come acronimo di Francesco Auletto Commercio Stilografiche Estere e Nazionali. Letizia Jacopini indica la produzione intorno agli anni '30, ed il nominativo appare nell'Annuario Generale d'Italia del 1935 e sulla guida Paravia di Torino del 1940, 1948 e 1952 (vedi rispettivamente qui, qui, qui, qui e qui).

Materiale disponibile:

Aurea

Marchio italiano, su cui si hanno pochissime notizie storiche. Nota per la produzione di rientranti laminate in oro a 18 carati (marcatura 18 K.R.) di ottima fattura e di penne in celluloide di fascia bassa. La produzione viene spesso ricondotta ai Fratelli Cavaliere, ma in questa guida il marchio viene riportato insieme ad Eridano alla Stilus.

Materiale disponibile:

Ausonia

Le origini del marchio sono incerte, nell'"Annuario Industriale della provincia di Milano" del 1939 (a pagina 870) risulta una manifattura Ausonia, riportata come fondata nel 1912 da Egisto Amorosi e Maurizio Pateracchi, ma indicata soltanto come produttore di materiale di cancelleria (prevalentemente cartaceo, e non stilografiche cosa che rende l'attribuzione assai incerta), mentre secondo Letizia Jacopini si tratterebbe di un marchio prodotto dalla ditta dei fratelli Dalia a Milano dall'inizio degli anni '30 fino ai primi anni '40.

Il marchio però risulta richiesto specificamente per tutti i prodotti della classe 42 e in particolare penne stilografiche e pennini nel 1944 (Reg. Gen. N. 90836) e registrato nel 1945 da tale Carlo Giorgetti (che in mancanza di indicazioni migliori indicheremo come fondatore). Non è chiara pertanto l'origine della ditta o della produzione, e fino a quando il marchio sia stato usato; anche la produzione è piuttosto varia e non facilmente riconducibile ad un produttore noto.

Materiale disponibile:

Big Ben

Marchio danese, usato dalla Benzon Trading Company fondata nel 1922 da Niels Benzon, con sede a Copenhagen. L'azienda nasce come distributore della Wahl Eversharp in Danimarca, intorno agli anni '30 (una data esatta non è nota) iniziò a produrre penne proprie con questo marchio. E' nota, da quanto riportato nel primo dei riferimenti, una connessione diretta con la Luxor (che viene indicata come il produttore almeno di una parte di queste penne) dato che su una penna dell'azienda è stato rinvenuto un riferimento al brevetto inglese nº GB-451168, che è assegnato appunto alla Luxor.

Riferimenti esterni: [19], [20], [21], [22]

Materiale disponibile:

Boots

Le penne a marchio Boots venivano commercializzate da una catena di farmacie fondata a Nottingham nel 1849 da Jesse Boot. I negozi della catena rivendevano anche delle stilografiche, la cui produzione viene ricondotta ad aziende terze, fra cui possono essere identificate (da particolari costruttivi) la De La Rue e la Burnham. Modelli noti sono la Chatsworth, Pelham, ecc.

Riferimenti: [23], [24], [25] [26]

Materiale disponibile:

Boralevi

La Società anonima Boralevi Milano era una società di vendita per corrispondenza con sede a Milano, Via Pisacane 19, fondata nel 1921 (come riportato nella quarta pagina di questo catalogo). Le informazioni sulla storia dell'azienda non sono molte, ma dai cataloghi reperiti risulta una produzione a marchio proprio di diversi prodotti, fra cui penne stilografiche, sia marcate direttamente Boralevi che col marchio Ferbor, sia modelli specifici come la Fox 1368.

Per la presenza di una immagine per le istruzioni del sistema di caricamento (in questa pagina di un catalogo del 1931) identica a quella usata dalla Helios Silga (questa) è possibile ipotizzare un qualche legame con quest'ultima.

Materiale disponibile:

Brause

Azienda tedesca, sede a Iserlohn. Fondata da Carl Bergfeld e dai fratelli Friedrich, Wilhelm e Carl Brause nel 1850 a Iserlohn come produttore di pennini. Denominazioni: Brause & Cie., Brause & Co., Brause & Co. Iserlohn, Brause & Co. Schreibfederfabrik. L'azienda è ancora oggi sul mercato per la produzione di pennini e materiale per calligrafia.

L'azienda ebbe un discreto successo nella produzione di stilografiche, iniziata con la ricostruzione effettuata dopo la seconda guerra mondiale, negli anni '50, in particolare per penne destinate al mercato scolastico. Le sue penne erano caratterizzate da una fascia blu posta sopra la veretta sul cappuccio. La produzione di stilografiche venne interrotta nel 1970.

Modelli noti: Brause Cito 3030, Brause Schüller 3050. Uso del marchio Cito per i pennini, logo di un galletto in un cerchio.

Riferimenti: [27]

Materiale disponibile:

Burnham

Produttore minore inglese, fondato da Harry Burnham all'incirca nel 1920, ed attivo all'incirca fino al 1965/6, denominato Burnham Pens con sede in Gloucester Road, London, SE25.

Da finire.

Riferimenti: [28], [29], [30] [31], [32]

Materiale disponibile:


Byers & Hayes

Azienda americana, sede a New York, 68 Barclay St. Produzione all'incirca dal 1916 al 1933. Producevano o rimarchiavano penne di seconda fascia ma di buona qualità. In genere le penne commercializzate a loro recano l'iscrizione B & H ed il logo dell'azienda che riporta le stesse lettere mescolate.

Riferimenti: [33], [34], [35]

Materiale disponibile:

Böhler

L'azienda venne fondata nel 1935 o nel 1938 (versioni discordanti, assumeremo la seconda data), da Hermann Böhler, uno dei due fondatori della Osmia che lasciò l'azienda dopo che nel 1935 iniziò l'acquisizione della stessa da parte della Faber-Castell, portata a termine nel 1951.

Riferimenti: [36]

Materiale disponibile:


CISEA

Azienda italiana. Non sono noti dati precisi sulle origini di questa azienda, il cui nome, secondo quanto riportato da Letizia Jacopini nel suo libro ("La storia della stilografica in Italia") starebbe per "Consorzio Italiano Stilografiche e Affini", un raggruppamento di aziende (presumibilmente del distretto di Settimo Torinese) attivo fra la fine degli anni '30 e la prima metà degli anni '40. In realtà il marchio risulta registrato a Torino nel 1944 (Reg. Gen. N. 90707) come "Casa Italiana Stilografiche e Affini di Carlo Caramello". Questi aveva in precedenza (1939) registrato anche i marchi Amica (Reg. Gen. N. 61381) e Ariana (Reg. Gen. N. 61382). Non è chiaro se si tratta di un caso di omonimia, ma la cosa non sembra probabile.

Nel novembre del 1949 risulta l'iscrizione alla Camera di Commercio di Torino (come mostrato in questo estratto dal quindicinale pubblicato dalla stessa) della "STILOTECNICA di CARAMELLO e C." per la vendita di penne stilografiche e articoli affini a Torino in corso Matteotti 10. Allo stesso indirizzo nella Guida Paravia di Torino del 1952 è riportata la "C.I.S.E.A. Casa Italiana Stilografiche e Affini". Non è chiaro se si tratti dell'apertura del negozio o di un cambio di attività da parte di Carlo Caramello.

Vengono segnalate affinità fra le celluloidi usate per le penne marchiate CISEA ed alcuni modelli Olo ed ASCO, cosa che ha fatto nascere l'ipotesi di un qualche collegamento con la Aurora, se non altro per la produzione di fascia bassa, ipotesi sostenuta anche dalla presenza di penne marcate Amica Cisea, con un marchio, Amica, che si ritiene sia stato usato dalla Aurora per la produzione di penne pubblicitarie vista l'identità delle finiture e dei dettagli in metallo ritrovati su queste penne con quelle della Olo.

Riferimenti: [37], [38]

Materiale disponibile:


Chameleon

La Chameleon Fountain Pen Corp. è una ditta americana su cui si hanno pochissime informazioni, che si distinse per la produzione di una particolarissima penna doppia (brevetto nº US-1808489) composta da due penne corte che potevano essere montate sulle estremità di un cilindro. Le poche informazioni relative all'azienda provengono dal suddetto brevetto, che venne richiesto nel 1929, anno che, in assenza di indicazioni migliori, assumeremo come anno di inizio delle attività.

Riferimenti: [39]

Materiale disponibile:

Chas H Ingersoll

L'azienda venne fondata come Ingersoll Dollar Pen Company nel febbraio del 1922[4] da Charles H. Ingersoll dopo il fallimento, avvenuto l'anno precedente, della Ingersoll Watch Company, ma è più nota con il nome Chas H Ingersoll che si trova stampigliato sulle penne.

Da finire.

Riferimenti: [40], [41], [42], [43]

Columbus-Werke

L'azienda denominata Columbus-Werke in buona parte del materiale pubblicitario più antico reperito, venne fondata nel 1901[5] con sede a Fürth-Bayern, Holzstraße 9, ed era attiva nella produzione di penne stilografiche almeno dal 1909.[6]

Secondo quanto riportato in questo articolo del 1909 si trattava di una fabbrica di oggetti in ebanite lanciatasi anche sul mercato delle penne stilografiche. Le attività dell'azienda sono collegate a quelle della Rakete ed al marchio Salamander.

Modelli noti: Columbus Nr. 854, Columbus Nr. 1515, Columbus Nr. 866, Columbus Nr. 50.

Riferimenti: [44]

Materiale disponibile:

Compaktor

I dettagli relativi a questo marchio sono molto incerti, ma lo si può attribuire, come emerge da un brevetto (nº DE-1092808) ad esso assegnata, alla Paul Buschle Compactor Fullerhalterfabrik. L'azienda sembra ricondursi alle attività di Paul Buschle che detiene diversi brevetti, fra cui quello relativo ad un particolare sistema di caricamento a sfiatatoio di funzionamento analogo al Vacumatic (nº DE-678716) ma molto più robusto, non necessitando di membrane in gomma, che probabilmente è stato quello che ha dato l'avvio alla produzione di penne.

Sulla ditta si hanno poche informazioni, anche se pare essere tutt'ora attiva dal Brasile. Modelli noti prodotti dall'azienda, ricavati dai nomi stampigliati sulle penne, sono Tuffi, Compaktor 501, Compaktor 385, ...

Riferimenti: [45], [46]

Materiale disponibile:

Contessa

Il marchio risulta associato alle attività di Augusto De Bernardi e del suo negozio La Stilografica di Genova, come risulta da alcune pubblicità pubblicate sul libro La Storia della stilografica in Italia[7] e dalla registrazione dello stesso (Reg. Gen. N. 64591) a nome del De Bernardi stesso, avvenuta però solo nel 1941. Nel riferimento citato si fa risalire l'inizio delle attività dell'azienda al 1930 circa, ma non esistono riferimenti documentali certi, ed i modelli stile Duofold compaiono anche in questa pubblicità del 1942. Un limite superiore alla nascita dell'azienda può comunque essere indicato grazie alla sua menzione nell'Annuario Italiano del 1932-1933 (in questa pagina) fra gli esercizi commerciali (ancorché in una sezione non coerente neanche col nome della stessa); in mancanza di migliori indicazioni pertanto assumerermo il 1932 come data di nascita.

Altre denominazioni utilizzate dall'azienda erano "Contessa Superpenna" e "Contessa Perla", mentre per gli stilofori venne usato il marchio "Stilger". La produzione iniziale viene ricondotta alla Omas, essendo stati utilizzati dei modelli Minerva rimarchiati in stile Duofold Streamline, ed in seguito altri derivati la Minerva 50. Alla fine degli anni '30 la produzione sembra essere stata affidata (dalle similarità dei modelli) alla Montegrappa, ed in seguito anche alla Pen-Co. Di nessuna di queste relazioni esiste una conferma documentale.

Riferimenti: [47]

Materiale disponibile:

Conté

Azienda francese, nata nel 1795 ad opera di Nicolas-Jacques Conté che in risposta alla scarsità di grafite dovuta alle guerre contro l'Inghilterra che ne bloccavano l'importazione, ideò e brevettò una nuova modalità di costruzione delle matite mescolando grafite e creta. Con il fratello creò la Société Conté per la produzione di matite e gli omonimi pastelli per artisti (altra invenzione dello stesso Nicolas). L'azienda (assorbita dalla Bic) è tutt'oggi nota per la produzione di questi due prodotti. E' nota una produzione di stilografiche dagli anni '20 almeno fino il dopoguerra.

Materiale disponibile:


Corona Co.

Azienda inglese, da non confondersi con le altre marche con nome Corona. Sede a Manchester, con nome Corona Co., fondata durante la prima guerra mondiale, e presente ad una esposizione nel 1918.

Riferimenti: [48], [49]

Corona di Mario Diaz

Una Corona anni '30/'40.

La Corona di Mario Diaz era una azienda italiana con sede a Milano attiva dalla seconda metà degli anni trenta. Purtroppo non è nota una data precisa per la fondazione dell'azienda, che non va confusa con le omonime "Corona" americana ed inglese. L'azienda era attiva (almeno da alcuni marchi registrati) anche nel campo delle addizionatrici meccaniche, ma l'unico marchio registrato attinente alle penne è CIP (Reg. Gen. N. 116011).

Un ordine per la ditta Corona di Mario Diaz.

Non è chiaro se ci sia una qualche relazione con il marchio Corona (Reg. Gen. N. 90853) registrato da Luigi Vigorelli nel 1945. La produzione, come testimoniato dall'ordine del 1952 riportato in figura a lato proseguì anche nel dopoguerra, ma di nuovo non è noto fin quando si è protratta la attività.

L'azienda produceva penne in celluloide di discreta fattura, caratterizzate da un pennino in oro marcato Corona e dalla stampigliatura del marchio anche sul corpo, fra due cerchi, in caratteri ottocenteschi. E' abbastanza interessante, almeno nel caso dell'esemplare in figura, la decorazione con anellini a fianco della iscrizione stessa.

Riferimenti: [50]

Materiale disponibile:

Dacis

Secondo quanto riportato da Letizia Jacopini nel suo libro "La storia della stilografica in Italia", il marchio Dacis AVR venne depositato da Anna Vitiello Ziccardi, cognata di Leopoldo Aquila. L'azienda aveva sede in Roma e la sigla AVR corrisponde appunto alle iniziali di Anna Vitiello - Roma. Sempre secondo la Jacopini la produzione di queste penne era commissionata principalmente alla Montegrappa, e solo in misura minore a ditte del distretto di Settimo Torinese.

Materiale disponibile:

Diamond Star

Di questo marchio si hanno pochissime notizie, ottenute per lo più dalle pubblicità pubblicate da riviste inglesi. Almeno nelle sue origini, la prima pubblicità nota è del 1904, pare essere collegato alle attività della Mynart & Co. di Londra che riporta come sede prima 49, Newgate St. fino al 1905 poi 71, High Holborn fino almeno il 1908 dove, ma solo nel 1905, compare anche associato alla "Red Lion Manufacturing Co. Ltd". In pubblicità successive, dal 1912, il marchio appare in pubblicità della "The Star Manufacturing Co. Ltd." con sede 147, Holborn Bars insieme al marchio Perfection (che potrebbe essere quello della "J. G. Rider Pen Company"). Nella stessa sede nel 1911 l'azienda viene riportata come "The Star Stationery Co. Ltd.".

Riferimenti: [51], [52]

Materiale disponibile:


Dictator

L'azienda venne fondata come Dictator Fountain Pen Co. a Manhattan in data 1920-11-03 da J. Hendricks, W. Burress e E. A. Paulton,[8] ma nel 1921 venne acquisita da Arthur Winter. Dell'azienda si ben poco oltre quanto visibile dai brevetti rinvenuti.

Da finire

Riferimenti: [53], [54]

Materiale disponibile:

Diplomatic Patented Pen

La Diplomatic Patented Pen, spesso identificata anche con la sigla "DP2" nasce nel 1953[9] ad opera della Meccanica Precisione Meridionale S.p.A. di Napoli, utilizzando le invenzioni dell'Ing. Alberto del Piero (sono citati nel brevetto inglese, nº GB-738754 due brevetti italiani datati 1951-07-13 e 1952-05-12) relative ad un caricamento che sembra essere il primo esempio noto di caricamento a converter, contendendo anche il primato dell'uso della cartuccia di plastica (che però in questo caso era anche un converter) anche alla Duo-Cart ed alla Waterman CF.

La penna venne prodotta in due versioni, "Sport" e "Scolastica", seguendo una linea stilistica analoga a quella della Parker 51, ed era dotata appunto di un particolare caricamento a cartucce ricaricabili, sia in maniera diretta e pulita da un apposito calamaio prodotto dall'azienda, che da una ordinaria boccetta di inchiostro. Nonostante fosse senz'altro una penna all'avanguardia rispetto ai suoi tempi, la penna non ebbe il successo che avrebbe meritato, e rimase in produzione per pochi anni, fino all'incirca il 1956.

Riferimenti: [55], [56]

Materiale disponibile:

Duchessa

Secondo quanto riportato da Ariberto La Rocca[10] l'azienda sarebbe riconducibile alle attività di Pietro Codega che nel 1935 fondò a Milano la ditta "P.C.M." (da Pietro Codega Milano), registrata alla Camera di Commercio di Milano con il numero 234919, aveva come oggetto dell'attività "Penne Stilografiche e Pezzi di Ricambio – Produzione e Commercio all'Ingrosso e al Dettaglio". Il marchio "Duchessa" però risulta registrato (nel 1941, Reg. Gen. N. 64481) da tali Giorgio Diamanti e Pietro Bazzani di Genova, non è nota però quale sia la relazione con Codega.

Da finire.

Riferimenti esterni: [57]

Materiale disponibile:

Erlebach

Azienda tedesca, nome completo "M. Erlebach Nachfolger" sede a Francoforte, Keiserstrasse Nr. 60. Nel 1913 risulta come rappresentante generale per l'Europa continentale della Esterbrook. Produttore e importatore di materiale di cancelleria varia, parte della quale veniva commercializzata con il marchio Quail (ed il logo di una quaglia). Fra queste diversi modelli di stilografiche, per i quali noti i nomi: Quail Domino, Quail Patriot, Quail Middle Joint, Quail Ideal. Probabilmente rimarchiava penne prodotte da altri (alcuni modelli sono attribuibili alla Simplo Filler, meglio nota come Montblanc).

Riferimenti:

Materiale disponibile:

Ero

Le informazioni su questa azienda sono molto poche, e non è nota quale sia la sua data di fondazione, per la quale si può solo indicare il limite superiore del 1954, in quanto nella stessa scatola in cui è stato ritrovato questo foglietto di istruzioni erano presenti anche due talloncini del monopolio del Libero Territorio di Trieste, istituito dal 1947 al 1954.

L'azienda nasce dalle attività di Ernst Rodenhäuser che aveva una piccola a fabbrica Ober-Ramstadt e che nel 1956 acquistò, al fallimento della Reform di Nieder-Ramstadt, gli impianti produttivi e gli stabili di quest'ultima. Sono note produzioni sostanzialmente identiche anche a marchio Rodur, marchio che, come Ero, sembra derivare del nome del fondatore, e che non è chiaro se fosse precedente o contemporaneo. Dato che i foglietti di istruzione sono identici, e che sulla confezione di una Ero a pistone è impressa la scritta "Rodursal" non esistono dubbi sul fatto che si tratti della stessa azienda.

Purtroppo della produzione si hanno pochissime notizie, in genere si tratta di modelli in materiale plastico con caricamento a stantuffo, marcati quasi sempre solo col nome del produttore, anche se è noto il modello Rector. La produzione era rivolta alla fascia economica, con pennini in acciaio (anche se esistono modelli dotati, come quello citato, di pennino in oro). Le penne sono comunque tutte di ottima qualità costruttiva.

Riferimenti: [58], [59], [60], [61]

Materiale disponibile:


Eureka

Si tratta di un marchio di cui si sa pochissimo, a parte i pochi dati ottenuti dalla sua registrazione (Reg. Gen. N. 36651) effettuata ad opera di Giuseppe Ceribelli che assumeremo esserne il fondatore. La registrazione è stata fatta presso la Camera di Commercio di Milano nel 1927, anno che, in assenza di informazioni migliori, assumeremo come quello di fondazione della ditta. La produzione è costituita da rientranti laminate di discreta fattura. Un modello compare nel catalogo dell'aprile 1933 della ditta Boggiali di Milano.

Materiale disponibile: [62]

Europa

Marchio italiano, su cui si hanno poche notizie storiche, noto principalmente per la produzione di rientranti laminate in oro a 18 carati (marcatura 18 K.R.) di ottima fattura, con bellissime decorazioni a sbalzo o in filigree. Il marchio Europa è riportato sia sulla penna ed anche, dal 1935 sul pennino (in precedenza i pennini erano marcati "Warranted"). Secondo quanto ricostruito da Paolo Enrico Demuro[11] esso, non essendo stato registrato (non risulta infatti nel database dei marchi storici dell'Archivio Centrale dello Stato) sarebbe stato utilizzato in condivisione da Luigi Diani, Cesare Marinai e dalla Fratelli Cavaliere.

Non è noto con certezza una data certa di inizio della produzione, ma secondo la ricostruzione storica fatta da Giorgio Fascicolo[12] la prima apparizione del marchio fra le stilografiche illustrate sul catalogo Marinai è in quello del 1931, risultando invece assente nei precedenti; per questo motivo assumeremo questo anno come quello dell'inizio della produzione.

Non è chiaro se il marchio fosse legato ad una azienda autonoma o ad una produzione effettuata da parte di altri. Le poche fonti documentali disponibili originano dai cataloghi Cesare Marinai, in cui questo marchio compare insieme ad altri riconducibili alla produzione dei Fratelli Cavaliere, che è comprovata da alcuni esemplari riportanti il punzone di Linda Darnes. La produzione venduta da Marinai riporta esplicitamente il punzone CM. La produzione si è estesa anche al dopoguerra, con esemplari a pennino carenato con rivestimento in metallo laminato (come in questo esempio).

Riferimenti: [63]

Materiale disponibile:

… risultati successivi

Everest

L'azienda, il cui nome completo è Ditta Stilo-Everest, aveva sede a Torino in Via Martiri Fascisti (come risulta da alcuni cataloghi) anche se in una pubblicità del 1943 viene riportata Via Card. Maurizio 14, ed in una pubblicità del 1947 viene riportata Via Superga 25. Non è nota una data di fondazione, ed il marchio è registrato (Reg. Gen. N. 80254) solo nel dopoguerra (1947).

All'indirizzo di Via Card. Maurizio 14 nella guida Paravia di Torino del 1948 sezione stilografiche risulta la "F.A.V. Fabbricazione Accessori Vari", ma non è possibile affermare con certezza (visto la comparsa di altro indirizzo della Stilo Everest in una pubblicità precedente) che si tratti della stessa azienda, anche se è possibile si tratti dell'indirizzo di un punto vendita.

Non è noto se si tratti di un produttore diretto o solo di un rivenditore, ma nei modelli mostrati in detti cataloghi sembra evidenziarsi una notevole similitudine con le produzioni di aziende come la Montegrappa e la SAFIS, ed inoltre viene riportata anche una produzione su commissione da parte della Giacomazzi.

Da finire.

Materiale disponibile:

Evergood

Azienda francese, sede a Parigi. Non sono noti dati precisi sulle origini di questa azienda. Partecipante al consorzio per la produzione della Visor Pen.

F.I.P.O.S.

Questo acronimo fa riferimento alla Fabbrica Italiana Pennini Oro Stilografiche di Attilio Barra (come indicato in questa pagina dell'Annuario Generale d'Italia del 1933), che aveva registrato diversi marchi per contraddistinguere una produzione di pennini (Reg. Gen. N. 52438, Reg. Gen. N. 56911, Reg. Gen. N. 60161, Reg. Gen. N. TO-1-4528) e nel 1939 il marchio Autarca per la produzione di penne stilografiche (Reg. Gen. N. TO-1-4529). Non è nota una data di fondazione, né una data di cessazione delle attività.

Riferimenti: nessuno per ora

Materiale disponibile:

For Ever

Il marchio For Ever appartiene all'azienda bolognese "Ditta Ivo Germano", a nome della quale è stato registrato nel 1954 (Reg. Gen. N. 115909). La produzione però risulta presente sul mercato, con penne marchiate "FOR EVER" e "FOUNTAIN-PEN" (disposte su due righe) almeno dagli anni '20, con la produzione di rientranti e laminate. L'attività di Ivo Germano viene ricondotta, secondo quanto riportato da Letizia Jacopini, al negozio "La Stilografica" di via degli Orefici, da lui fondato e poi portato avanti dal figlio Gianstefano Germano.

Le stilografiche For Ever sono considerate, secondo l'analisi di Emilio Dolcini nel suo libro sulla Omas, per lo più una produzione su commissione da parte della Omas anche se Letizia Jacopini fa notare la possibilità, specie per rientranti e laminate il cui stile e lavorazione non corrisponde a quello di Omas, a produzioni anche da parte di altri. Sono inoltre presenti sul mercato penne Omas e Minerva rimarchiate Germano, ed anche, meno comuni, Ivo o La Stilografica Bologna che confermano senza possibilità di smentita la presenza di una produzione Omas a favore di Germano.

Il legame con la Omas viene infine ulteriormente confermato dalla registrazione nel 1941, ben due anni prima della analoga registrazione effettuata da Armando Simoni, del marchio Permanio (Reg. Gen. N. 64310), proprio per "una lega metallica particolarmente adatta alla costruzione di pennini per stilografiche". Non è chiaro se il marchio sia stato ceduto, anche se questa sembra l'ipotesi più probabile vista la relazione fra le aziende.

Riferimenti: "La storia della Stilografica in Italia" di Letizia Jacopini

Materiale disponibile:

Ford Patent Pen

L'azienda, nota come "T. B. Ford" dal nome del suo fondatore Thomas Burch Ford, era un noto produttore di carta e carta assorbente attivo almeno dal 1861,[13] ma nel mondo delle stilografiche è nota per aver commercializzato, a partire dal 1931, un unico modello (un po' come avvenuto in Italia per la Zerollo e la Itala, anche se in questo caso c'era una ditta preesistente) una penna ideata da George Steward Vivien, che aveva lavorato per la Valentine prodotta, (forse dalla Valentine stessa, o dalla Wyvern, ma non c'è sicurezza e viene ipotizzata anche la Onoto) sulla base di una serie di brevetti (nº GB-337794, nº GB-337835, nº GB-359230, nº GB-375457, nº GB-375458).

La Ford Patent Pen è caratterizzata dal particolarissimo sistema di caricamento di cui è dotata, che la rende, anche per le dimensioni molto generose, una delle penne a caricamento automatico più capienti mai realizzate. Data la particolarità della penna ed il complesso sistema di caricamento, questo modello è molto ricercato in ambito collezionistico.

Riferimenti: [64], [65], [66], [67], [68]

Materiale disponibile:

Giacomazzi

La storia dell'azienda inizia nel 1921 a Settimo Torinese, quando i fratelli Pietro e Girolamo Giacomazzi, che avevano lavorato per la Pagliero, si misero in proprio per fondare una ditta insieme a Felice Favetta.[14] Le attività iniziali erano relative alla lavorazione al tornio di materiali come avorio, galalite ed osso. L'attenzione alla produzione di stilografiche pare derivi dal figlio di Pietro, Dino, che allo scioglimento della società con Felice Favetta concentrò su questo le attività dell'azienda.

La Giacomazzi lavorò principalmente nella produzione per conto terzi, e non si trovano penne marchiate a suo nome almeno fino a tutti gli anni '50. L'unico marchio sicuramente proprio, di cui esiste una registrazione nel 1944 da parte di Dino Giacomazzi, è la Olimpica (Reg. Gen. N. 90736), altri marchi con produzione di qualità attribuiti alla Giacomazzi sono Punto Rosso (che però era un marchio di proprietà di Ubaldo Massari della Mastilo), Sirium e Sirium Extra.[15]

Ma secondo quanto ricordato da Pier Luigi Giacomazzi, altre produzioni su commissione sono state eseguite dall'azienda per la Everest, la Aster, la Silpa, la Omer, la Morans e la Aviostil.

Materiale disponibile:

Gold Medal

Il marchio Gold Medal è quello per cui è più nota la produzione della National Pen Product Company, l'azienda venne costituita nel 1922 come società per azioni con presidente E. P. Marum,[16] ma viene riportata come collegata (per l'assemblaggio di parti e forse successivamente acquisita) dalla C. E. Barret & Company. Il marchio Gold Medal venne registrato nel 1925, ma l'azienda pare aver prodotto su commissione penne commercializzate con altri marchi, anche di aziende diverse

Da finire

Riferimenti: [69], [70], [71]

Materiale disponibile:

Goldring

Azienda della Germania Ovest nata presumibilmente dopo la guerra per la produzione di penne, di cui non si sa praticamente nulla, se non che almeno inizialmente produceva modelli con nomi ispirati a pietre preziose: Morion, Zaffiro, Agata, Onyx.

Riferimenti: [72], [73], [74], [75]

Materiale disponibile:

Goldstar

Il marchio Goldstar venne usato nella produzione di stilografiche da parte della Società Anonima Fiani & Ciampi,[17] con sede a Firenze in via dei Bardi 42,[18] la cui attività viene posta all'inizio degli anni '30. La ditta viene riportata in un annuario del 1930, anche se nella relativa voce non viene citato niente riguardo la produzione di stilografiche. La registrazione del marchio (Reg. Gen. N. 48417) è successiva e risale all'ottobre del 1933, quando questo venne depositato insieme al marchio Invicta (Reg. Gen. N. 48418), che si suppone l'azienda avesse acquisito da Renato Valentini.

Il marchio è stato utilizzato per la produzione di rientranti laminate di alta qualità e di penne in celluloide colorata con finiture laminate di buon pregio; per quest'ultime (come per le Invicta in celluloide) viene ipotizzata una produzione su commissione da parte di Tibaldi, ma non esiste nessuna evidenza documentale al riguardo. L'azienda pare aver cessato l'attività nel 1948.

Riferimenti: [76]

Materiale disponibile:

Greif

Azienda tedesca, sede a Goslar, fondata nel 1902 da Carl Bruer (come desumibile da questo editoriale sulla celebrazione del trentennale). Nata come "Deutsche Bürobedarts-Gesellshaft" con il successo del marchio Greif si è successivamente trasformata in "Greif-Werke A.G., Fabriken für Bürobedarf". Attiva inizialmente nella creazione di materiale e macchine da ufficio (vedi anche questa pubblicità per un sistema di stampa) sembra essere entrata sul mercato delle stilografiche in un secondo tempo, indicativamente nel 1932 (che costituisce un limite superiore, visto la presenza di questa pubblicità).

Materiale disponibile:

Hallmark

Il marchio Hallmark[19] è stato depositato nel 1916 dalla The United Jewelers Inc. con sede a New York ed adottato quale marchio per le penne stilografiche e cancelleria (es. matite).[20] Di fatto la United Jewelers era una corporation con negozi di gioielleria sparsi nelle principali città americane e con questa mossa intendeva anche proporre alla loro clientela penne e matite meccaniche.

D'altronde molte gioiellerie all'epoca (come anche oggi, in misura minore) avevano in catalogo penne a intinzione e/o stilografiche e le matite meccaniche (per curiosità, la sede della United Jewelers era situata in Maiden Lane, a pochi numeri civici dalla Aikin Lambert Co., anche loro gioiellieri e produttori di penne e pennini, come quasi tutte le attività presenti nel distretto di Maiden Lane).

Tuttavia la produzione per Hallmark sembra essere affidata a terzi: alla Mabie ed alla Hutcheon per le matite meccaniche, ed alla Kraker Pen Company per le stilografiche, i vari numeri di brevetto posti sui fermagli dei cappucci o sul fusto delle Hallmark erano tutti stati depositati da George M. Kraker a partire dal 1914 e questa circostanza, unita alla indiscutibile somiglianza di alcuni modelli venduti dalla Kraker Pen Co. con i modelli Hallmark, fanno ritenere altamente verosimile questo fatto.

Non è dato sapere se dopo l'acquisizione della Kraker da parte della Sheaffer nel 1918, quest'ultima abbia continuato a rifornire la Hallmark: alcuni ritengono di no, visto la comparsa ad un certo punto di penne identiche alle precedenti ma con il fusto marcato ALLMAR, sui quali erano state vistosamente abrase la prima e l’ultima lettera (la H e la K rispettivamente), che si ipotizza siano state messe in commercio dalla stessa Sheaffer quali rimanenze provenienti dai magazzini Kraker. Sicuramente dopo questi ultimi eventi George Kraker non deteneva più i diritti dei brevetti prima menzionati, ora della Sheaffer, e quindi non avrebbe potuto rifornire la Hallmark con penne recanti numeri di brevetti non più suoi.

Riferimenti: [77], [78]

Materiale disponibile:

Hardtmuth

La Hardtmuth (o L&C Hardtmuth), più comunemente nota come Koh-i-Noor Hardtmudt, è uno storico produttore di matite e materiale da cancelleria che venne fondato a Vienna nel 1790 da Joseph Hardtmudt come fabbrica di terracotte, ma che nel 1802 brevettò una matita realizzata con argilla e carbone.[21] Nata nell'impero austro-ungarico, nel 1848 la fabbrica venne trasferita dai figli del fondatore da Vienna a České Budějovice, attualmente nella Repubblica Ceca. L'azienda introdusse nel 1889 la linea di matite Koh-i-Noor, chiamate con lo stesso nome del famoso diamante per esaltarne la qualità. Per distinguerle esse vennero verniciate di giallo, colore che è diventato un classico per le matite.

Il nome Koh-i-Noor è diventato il marchio distintivo dell'azienda che era con la Faber Castell uno dei principali produttori europei di matite ed è ancora sul mercato nel campo degli articoli da cancelleria e da disegno. Nel 1919 venne aperta a Bloomsbury nel New Jersey la filiale americana, mentre nel 1931 vennero aperte, in collaborazione con la allora Johann Faber, fabbriche in Polonia e Romania.[22] Dopo la seconda guerra mondiale le fabbriche nei paesi dell'est (Polonia, Romania e Cecoslovacchia) vennero nazionalizzate, mentre la filiale americana si separò dalla casa madre divenendo la "Koh-i-noor USA". Solo l'azienda austriaca mantenne la proprietà originale. Nel 1957 la Riepe Works cedette alla "Koh-i-noor USA" i diritti del brevetto nº US-3020884 del "Rapidograph". Ad oggi i diritti europei per i marchi "L. & C. Hardtmuth" e "Koh-I-Noor" sono detenuti dalla "Crayomine", fondata nel 1960 a Vaduz.

Le attività dell'azienda nel mercato delle stilografiche derivano principalmente dalla commercializzazione di penne prodotte da altri; in particolare commercializzava in tutta Europa le Waterman, di cui ha mantenuto la rappresentanza fino alla prima guerra mondiale. Ma talvolta esiste anche una commercializzazione di penne con marchio proprio. Non sono noti molti dettagli sulle produzioni proprie di penne stilografiche, anche se ci sono alcune pubblicità intorno agli anni '30 che ne mostrano a proprio marchio ma di cui si sa pochissimo, ed ci sono evidenze di relazioni con la Union Vulpenhouderfabriek negli anni '50.[23]

Riferimenti: [79], [80], [81], [82], [83], [84]

Materiale disponibile:

Helios

Due pennini Helios

Il marchio "Helios" ha una storia alquanto nebulosa. Due penne con questo marchio (marcate "Helios N° 579" e "Helios N° 666") compaiono infatti in un catalogo Kaweco del 1925, e nel successivo catalogo del 1928 c'è una pagina dedicata dove compaiono la 701, 702 e 704 (e viene citata la 703).[24] Si supporrebbe pertanto che si possa trattare di una sottomarca della Kaweco usata per la produzione economica, visti i prezzi più bassi riportati nei suddetti cataloghi. Il marchio viene anche citato in una fattura del 1912 dell'agente italiano della Kaweco per una matita meccanica.

E' però ben nota e presente una produzione italiana associata al marchio Helios, che venne richiesto nel 1929 (Reg. Gen. N. 40183) da Eugenio Giarola a Milano. Il marchio è associato (come risulta da questo foglietto di istruzioni), all'azienda Stabilimento Italiano Lavorazione Galalite e Affini ("S.I.L.G.A."). Ma lo stesso foglietto di istruzioni contiene un secondo collegamento diretto con la produzione della Kaweco: le figure del meccanismo a pulsante di fondo in esso raffigurato sono infatti identiche a quelle presenti sul catalogo Kaweco del 1928 citato in precedenza.[25]

Penna marcata "Helios Silga"

Letizia Jacopini riporta che l'azienda venne fondata inizialmente con il nome del titolare, che risulta intestatario anche del rinnovo del marchio nel 1942 (Reg. Gen. N. 67263), diventando nel 1937 la "Silga di Eugenio Giarola" (usando quindi l'acronimo del nome esteso), con nome completo "Marca Elios Original ed Elios Special", che manca della "H" iniziale presente invece nella registrazione ufficiale e su tutte le stampigliature, come quella della foto a fianco. In una pagina dell'"Annuario Industriale della provincia di Milano" del 1939 la ditta viene menzionata come "Stabilimento Italiano Lavorazione Galalite e Affini" e ne viene indicata la sede in viale Umbria 62.

Che la produzione fosse legata a rapporti commerciali con la Germania risulta evidente sia dallo stile delle produzioni più antiche, che dalla presenza di marchiature in tedesco, sia sui pennini che sulle stampigliature (Jacopini riporta la dicitura "Helios - Silga / Original Fabrikat"). La produzione iniziale vede modelli a pulsante di fondo in stile flat top chiaramente ispirate alla Duofold (e molto simili alle analoghe Kaweco del catalogo citato), cui seguono negli anni '40 modelli a stantuffo. Dato che nel 1929 la Kaweco fallì e venne rilevata dalla KWG è anche possibile ipotizzare che la produzione di questo marchio sia proseguita in Italia, ma di nuovo non esistono conferme documentali al riguardo. Letizia Jacopini riporta una presumibile cessazione delle attività intorno alla fine degli anni '40.

Materiale disponibile:

Imperial

Azienda tedesca. Marchio usato dalla Füllhalter-Fabrik Gerlach & Bezner con sede a Lipsia (LEIPZIG und PARDUBITZ). Attiva almeno dagli anni '40 (da lettera su Ebay del 10/12/1940). Dopo l'esproprio nazista della J.Brod ne occupò gli impianti produttivi. L'attività finì con il passaggio della ditta alla nazionalizzazione fatta nel 1945 dopo l'occupazione sovietica e venne adottato il marchio Penco, ma il marchio Imperial sopravvisse fino al 1950, quando venne completamente eliminato dai listini.

Riferimenti: [85]

Materiale disponibile:

Ingersoll Limited

Dell'azienda inglese non si sa quasi nulla, ma la gran parte dei modelli, in genere identificati da un codice numerico, sembrano di produzione Wyvern.

Da finire.

Riferimenti: [86], [87], [88]

Ingersoll Redipoint

La Ingersoll Redipoint Company venne fondata nel 1922 da Charles H. Ingersoll dopo il fallimento, avvenuto l'anno precedente, della Ingersoll Watch Company, per acquisire la produzione e la commercializzazione delle matite meccaniche Redipoint dalla Brown & Bigelow.

Da finire.

Riferimenti: [89], [90]

Inkograph

La Inkograph Co. venne registrata negli anni '10 a New York da Joseph Wallace e William Frank Wallace,[26] ma era attiva almeno dal 1914 ed il primo brevetto di Joseph Wallace venne richiesto nel 1910. La ditta è nota per la produzione di penne a stilo, cui fa riferimento anche il primo brevetto. Le sono attribuiti i marchi Inkograph, Wallace, Ink-D-Cator, Leado Graph.

Nel 1948 William Frank Wallace fondò la "Aladdin Fountain Pen Mfg. Inc." non è chiaro se in seguito ad una separazione o come prosecuzione delle attività della Inkograph, della quale non è nota una fine precisa. La "Aladdin Fountain Pen Mfg. Inc." restò in attività fino al 1957.[27]

Riferimenti: [91], [92], [93], [94], [95]

Inoxcrom

L'azienda venne fondata nel 1942 da Manuel Vaqué Ferrandis a Barcellona come Industrial MAVA, inizialmente per la produzione di pennini in acciaio con una tecnica di produzione denominata appunto Inoxcrom, che divenne anche il nome dell'azienda a partire dal 1946. In seguito passò alla produzione di penne stilografiche per il mercato spagnolo, approfittando anche dell'assenza dei dazi che invece il regime franchista imponeva sulla produzione estera. Probabilmente si tratta del più rilevante produttore di stilografiche spagnolo.

Riferimenti: [96], [97], [98]

Materiale disponibile:

Invicta

Il marchio Invicta fa riferimento principalmente ad una produzione di penne stilografiche rientranti laminate la cui origine viene attribuita alla Renato Valentini, con sede in via Galvani 2 a Firenze,[28] che era attiva in detta città dagli anni '20. L'azienda vinse una Medaglia d'oro di primo grado alla fiera internazionale di Padova del 1931, ed ottenne il Diploma d'Onore all'esposizione internazionale di Tolosa.

L'azienda era specializzata nella produzione di stilografiche rivestite in metallo, sia laminato, che in oro massiccio o argento, con una produzione di buona qualità. All'inizio degli anni '30 l'azienda venne assorbita dalla Fiani & Ciampi, che nell'ottobre del 1933 registrò questo marchio (Reg. Gen. N. 48418) insieme al marchio Goldstar. Benché la produzione nota sia principalmente quella di rientranti laminate, il marchio venne anche usato (presumibilmente nella produzione più tarda) per penne in celluloide con caricamento a pulsante di fondo.

Non è nota una terminazione della produzione, ma nell'ottobre del 1941 sono stati registrati altri due marchi Invicta (Reg. Gen. N. 64431 e Reg. Gen. N. 64432), sempre per penne stilografiche, da parte di tale Enrico San Marino di Barcellona, questi sembrano totalmente scorrelati pertanto sembrerebbe che in tale data il marchio originale non fosse più in uso.

Riferimenti: [99], [100], [101], [102]

Materiale disponibile:

Iris

Marchio minore fiorentino, su cui si hanno pochissime informazioni,[29] legato alle attività del negozio "Alle belle Arti" di Giuseppe Leoncini, cartoleria storica di Firenze fondata nel 1898, ed operante in Via Ricasoli, proprio davanti a quella che allora era l'Accademia di Belle Arti.

Si hanno notizie di un unico modello realizzato con questo nome, che da un volantino risulta prodotto in tre dimensioni (N.12 piccola, N.14 media, N.15 grande). Sull'unico esemplare noto viene riportato un brevetto, il nº IT-174083 datato 1920-10-30 a nome di Carlo Leoncini presumibilmente collegato al particolare meccanismo di caricamento, del tutto analogo a quello della Tibaldi Perfecta, una variante di safety in cui il pennino veniva fatto rientrare da un perno interno al cappuccio e fissato in posizione ritratta con la rotazione del fondello e riportato in avanti, una volta sbloccato, da una molla.

Italpen

Di questo marchio si hanno pochissime notizie, le poche informazioni disponibili risalgono alla dicitura Marca "Italpen" Depos. - Non Frangar - Milano presente sul fusto di alcuni modelli in celluloide (dove Non Frangar veniva utilizzato per indicarne l'infrangibilità). Ma del marchio non risulta alcuna traccia nel database dell'Archivio di Stato. Il marchio è presente su diverse tipologie di penne, da rientranti laminate fino a penne in plastica di chiara produzione nel dopoguerra. Sulla base degli esemplari ritrovati si può ipotizzare che fosse attivo almeno dagli anni '30, forse anche prima (ma la presenza di rientranti non è conclusiva al riguardo, essendo queste rimaste sul mercato italiano fino al dopoguerra).

Riferimenti: [103]

Materiale disponibile:

Italstilo

Il marchio si può ricondurre alle attività di Achille Negro, che lo registrò nel 1937 (Reg. Gen. N. 56535), l'azienda però risulta fondata nel 1935 come indicato su una pagina dell'Annuario Industriale della Provincia di Milano del 1939. Oltre ad Italstilo risultano registrati da Negro, nel dopoguerra, anche i marchi Lucky (Reg. Gen. N. 87891), Vis (Reg. Gen. N. 101136), Occhio Magico (Reg. Gen. N. 105831), Autovac (Reg. Gen. N. 116924), Vis Pen (Reg. Gen. N. 121360).

Non è nota una data di terminazione del marchio, ma questo risulta attivo almeno fino al 1956, comparendo nell'annuario generale dell'industria del 1956, sia fra i produttori di pennini che fra i produttori di stilografiche.

Riferimenti: [104]

Materiale disponibile:

Jewel Pen Co.

La "Jewel Pen Company" è una delle più antiche marche britanniche nel settore delle penne. Fu fondata nel 1884 da John Calton come azienda importatrice delle stilografiche prodotte dalla John Holland e delle penne a stilo prodotte dalla MacKinnon.

L’azienda non ha mai avuto un ruolo prominente nel mercato, e non ha portato innovazioni al mondo delle stilografiche, ha mantenuto comunque costante una sua fetta di mercato coprendo l’intera gamma nelle varie fasce di prezzo, dalle penne scolastiche alle quelle di alto livello, per un lungo periodo.

Nel 1933 l'azienda acquisì la "Burge, Warren & Ridgley". Nel 1939 la "Jewel Pen Company" fu acquistata dalla "British Pens Ltd"; continuò a produrre fino a quando, nel 1951, chiuse definitivamente.

Riferimenti: [105]

Materiale disponibile:

John Bull

Produttore minore inglese, di cui si hanno pochissime notizie. Pare che si tratti di produzione fatte realizzare im conto terzi con questo marchio da parte di una omonima rivista inglese sotto la gestione di Horatio Bottomley,[30] non è noto un inizio della produzione, ma un limite inferiore è il 1906, quando la rivista venne da lui rifondata. Vengono citate pertanto come produttori di alcune di esse Conway Stewart, Swan, Lang e Mentmore, anche se sembrano esserci indizi di legami più stretti con la Conway Stewart.

Pare che per breve tempo dopo la prima guerra mondiale abbiano avuto anche una produzione propria, cessata nel 1922 quando la rivista venne assorbita dalla Odhams Press che non era interessata nella produzione di penne. Viene citata anche una produzione con questo nome da parte della Penol che non è chiaro se sia correlata alla precedente o meno.

Riferimenti: [106], [107]

Materiale disponibile:

Klio-Werk

Azienda tedesca, con sede a Hennef. Secondo il video sul sito della azienda attuale la fondazione risale al 1900, data confermata dal fatto che in questa pubblicità editoriale del 1913 si indica che la produzione della penna a serbatoio Klio era in corso da 13 anni. Presumibilmente l'ingresso nel mondo delle penne stilografiche è avvenuto con questo modello, basato su una serie di brevetti di Eduard Reisert (il più antico è il nº DE-92299) che assumeremo, come viene sottinteso nel video citato, essere il fondatore della stessa. L'azienda era attiva nel 1908 come "Fabrik für Gebrauchsgegenstände, G.m.b.H." come risulta da questa pubblicità, il nome Klio-Werk venne adottato (come prefisso) almeno a partire dal 1912, come risulta da questo brevetto.

Modelli noti: "Regina", "Regina N° 413", "Klio Füllfederhalter"/"Klio-Bleistift", "Klio-Gold". Tutt'ora in attività come "Klio-Eterna" nella produzione di penne a sfera.

Riferimenti: [108]

Materiale disponibile:

Lagomarsino

Una Elma della Lagomarsino

L'azienda venne fondata nel 1896 a Milano da Enrico Lagomarsino come produttore di macchine addizionatrici meccaniche ed ha operato a lungo in questo campo producendo e commercializzando macchine da ufficio e materiale attinente. L'azienda è nota anche per essere stato il concessionario esclusivo per l'Italia della Eversharp, almeno fin dal 1931 (come risulta da questa pubblicità), ma ha prodotto anche penne e matite in proprio, con il marchio Elma.

La produzione viene indicata da Letizia Jacopini nel suo testo "Storia della Stilografica in Italia" come effettuata intorno alla fine degli anni '30 e primi anni '40, con l'ipotesi di una produzione su commissione fatta da Montegrappa, ma, almeno per l'esemplare mostrato di fianco, la minuteria metallica ed i relativi dettagli (verette, levetta e clip) sono sostanzialmente identici a quelli usati dalla Eversharp così come l'immagine che ne spiega il caricamento nel foglietto di istruzioni, il che fa pensare piuttosto ad un reimpiego di parti della Eversharp per una produzione propria, probabile nel periodo bellico in cui senz'altro i rapporti con la casa madre non sarebbero stati possibili.

Riferimenti: [109]

Materiale disponibile:

Lipic Pen Co.

L'azienda venne fondata nel 1863 da George L. Berg come Berg Company per la produzione di pennini da intinzione in oro, ma entrò sul mercato delle stilografiche ad opera del genero del fondatore, Joseph Lipic, che entrò nell'azienda nel 1904 e subentrato nella direzione ne cambiò nome in Lipic Pen Co.. L'ingresso sul mercato avvenne all'incirca nel 1912 sfruttando un brevetto (nº US-976815) per un caricamento automatico, usando come marchio di produzione Radium Point Pen. L'azienda esiste ed è attiva ancora oggi nella produzione di materiale pubblicitario aziendale.

Da finire.

Riferimenti: [110], [111]

Liset

Le uniche notizie note della "Liset", sigla che sta per "Lavorazione Italiana Stilografiche Extra Torino", derivano dalla pubblicazione sul forum delle pagine di un catalogo della ditta, che ci fornisce anche il nome del fondatore / proprietario, F. Vigna e l'indirizzo della sede (Via Montenero 13). Non ne è nota né la data di fondazione, né l'arco di tempo in cui ha operato, anche se il catalogo citato sembra potersi collocare nel dopoguerra.

Dal suddetto catalogo l'azienda produceva o commercializzava diversi modelli, sia a pennino coperto che ordinario, con vari livelli di finitura.

Riferimenti: [112]

Materiale disponibile:

Littoria

Azienda italiana, marchio di chiara ispirazione fascista su cui sono note poche informazioni. Il marchio pare essere stato anche usato da Columbus per una produzione economica ma di buona qualità. Letizia Jacopini riporta delle stilografiche di buona qualità marchiate "Littoria - Stilografica Automatica" con pennini in oro stampigliati "E. V. M.", acronimo di Eugenio Verga - Milano.

E' però nota anche una produzione di penne economiche di seconda fascia marchiata semplicemente "Littoria" contraddistinte dal solo nome seguito da un numero. Di queste si sa molto poco, al momento i numeri rilevati sono: 6, 12, 16, 24, 30, 38.

Riferimenti: [113], [114]

Materiale disponibile:

Loro

Marchio francese di cui non si sa praticamente quasi nulla se non che aveva effettuato una produzione di safety di lusso con bellissimi rivestimenti in argento niellato.

Riferimenti: [115]

Materiale disponibile:

Ma-Gus

Sulla produzione di questa azienda si hanno poche informazioni, ma è ormai stabilito che sia riconducibile alle attività di Gustavo Maier che registrò quest marchio (Reg. Gen. N. 40266) nel 1929.[31] In una pagina sull'Annuario industriale della provincia di Milano viene riportato il 1926 come anno di fondazione, ma queste indicazioni si sono dimostrate sovente inattendibili. In ogni caso, in mancanza di indicazioni migliori, assumeremo quest'anno come quello di nascita dell'azienda.

L'azienda operava (almeno da quanto risulta su una pagina dell'Annuario Industriale della Provincia di Milano del 1939) come produttore, oltre che di penne e matite rivestite in oro, anche di portasigarette, portacipria, ecc. ed aveva sede in via Donizzetti 41 a Milano.

Le penne della Ma-Gus sono prevalentemente rientranti laminate, in genere accompagnate da matite meccaniche anch'esse laminate. Letizia Jacopini riporta una produzione in tre misure diverse, ed in versioni sia tonde che sfaccettate. Nella produzione più tarda (fine anni '30) sulle penne sono stati rivenuti i punzoni della Montegrappa. Non è nota una data di terminazione precisa, assumeremo il 1945, ma l'assunzione è totalmente arbitraria, senza alcun riscontro fattuale ed eseguita ai soli fini della gestione della cronologia.

Materiale disponibile:

Magic Pen

Il marchio Magic Pen risulta registrato esplicitamente con questo nome da Umberto Mazza nel 1949 (Reg. Gen. N. 96887), ma in realtà la prima registrazione (senza il nome, ma con il logo che contraddistingue tutta la produzione aziendale) è del 1930 (Reg. Gen. N. 42421), anno che assumeremo anche, in mancanza di indicazioni più precise, come quello della fondazione dell'azienda.

L'azienda è nota per la produzione di rivestimenti laminati per oggetti vari principalmente nel campi della cancelleria e produsse, marchiate sia con il marchio Magic che Magic Pen, diversi modelli di rientranti laminate (o combinazioni penna/matita) passando in un secondo tempo a modelli, sempre laminati, con caricamento a pulsante di fondo. La qualità dei rivestimenti è in genere elevata, con lavorazioni a guilloché.

Benché non siano noti nomi specifici per i modelli, che portavano in genere una marchiatura sul fusto, sul bordo del cappuccio, o sulla clip, è probabile che la produzione dei modelli rientranti sia da collocarsi da prima della guerra. Non è nota una data di chiusura o la cessazione della produzione di penne, ma è comunque certo che le attività dell'azienda nel campo delle stilografiche siano proseguite nel dopoguerra, dato che la stessa compare con una voce in bella evidenza nell'Annuario Generale dell'Industria del 1956 (vedi questa pagina).

Materiale disponibile:

Majestic

La "Majestic Pen Company" venne fondata nei tardi anni '10 da Jacob ed Emanuel Harris come "J. Harris & Co." cambiando nome in "Majestic Pen Company" nei tardi anni '20.[32] Risulta anche una "Fountain Pen Company, Inc." fondata da Jacob Harris, Rose Harris e Jacob Sachs fra il 1914 ed il 1915 che produsse penne in ebanite con caricamento a moneta prima di venire sciolta dai soci nel 1917, per la quale resta il dubbio sul fatto che Jacob Harris sia lo stessa persona o si sia di fronte ad una omonimia. Secondo quanto riportato in questo articolo pare che il marchio Majestic sia stato usato anche dalla Wyvern per alcuni modelli dei tardi anni '20.

L'azienda produsse penne di fascia bassa, in genere molto economiche; la produzione iniziale era di modelli in ebanite inizialmente dotati di cappuccio a frizione ed in seguito di cappucci a vite. La produzione proseguì con il marchio Majestic con modelli in celluloide utilizzando prevalentemente il caricamento a levetta fino all'incirca agli anni '40, posizionandosi sempre nella fascia bassa del mercato. Oltre che con il marchio Majestic l'azienda produsse penne anche con i marchi Congress, University ed Ambassador. In particolare quest'ultimo origina alla fase originaria dell'azienda, dove veniva usato per penne molto economiche e di bassissima qualità, dotate però di pennini in oro warranted a 14 carati, e venne mantenuto nel passaggio alla "Majestic Pen Company".

Riferimenti: [116], [117], [118], [119]

Materiale disponibile:

Maryland

Il marchio Maryland-Pen, vedi Reg. Gen. N. 78254, risulta registrato nel 1947 da Camillo Vairo, titolare di un negozio di Torino, che aveva precedentemente registrato nel 1945, sempre per penne stilografiche e loro parti, pure il marchio Z.E.N.I.T (Reg. Gen. N. 69508) di cui non è noto un uso significativo (assumeremo pertanto quest'ultima come data di inizio delle attività). Il marchio veniva usato per la commercializzazione di penne di fascia economica livello nazionale come risulta da questo questo annuncio pubblicitario) che cita come indirizzo via Mazzini 22. Sono abbastanza comuni penne da comunione color avorio, ma erano prodotte anche in celluloide colorata.

Riferimenti: [120]

Materiale disponibile:

Mastilo

Il marchio Mastilo viene ricondotto alla produzione effettuata per conto di una importante cartoleria (in questa guida però il Massari viene indicato come tabaccaio) torinese instestata ad Ubaldo Massari, via Roma 16, Torino. E' nota sotto questo nome una produzione di penne della Ancora, delle Maxima rimarchiate Mastilo Fountain Pen. A nome dello stesso titolare risultano registrati anche i marchi Stylokopia (Reg. Gen. N. 45108), Punto Rosso (Reg. Gen. N. 57199) e Tre Stelle (Reg. Gen. N. 64847). In particolare Punto Rosso fa riferimento ad un modello prodotto nel 1934 dalla ditta Dino Giacomazzi di Settimo Torinese, a cui viene attribuisce anche la produzione Tre Stelle.

Riferimenti: [121]

Materiale disponibile:

Mengoni

Benché il nome Mengoni si trovi su alcuni modelli Minerva, non si tratta di una marca in quanto tale quanto della produzione fatta realizzare da Virginio Mengoni, titolare di uno dei più importanti negozi milanesi di penne e materiali da scrittura, posto prima in corso Vittorio Emanuele e poi in via Cantù, le cui attività iniziarono almeno dal 1932.[33]

Negli anni '30 Mengoni si associò a Edoardo Russo Webber per la produzione delle Saratoga, per le quali risulta cointestatario della prima registrazione del marchio (Reg. Gen. N. 63047), del marchio relativo alla forma della clip a freccia (Reg. Gen. N. 63465) utilizzata nei primi modelli, e del marchio Inco (Reg. Gen. N. 63398) usato per le versione Standard negli anni '40 e per i calamai di inchiostro.

La collaborazione non durò a lungo, almeno a giudicare dalla successiva reintestazione dello marchio (Reg. Gen. N. 64297) esclusivamente a suo nome da parte di Webber. Mengoni comunque continuò nel dopoguerra una sua produzione di penne, marchiate però Saratoga's (Reg. Gen. N. 78484), Si tratta di una produzione di bassa qualità rivolta al mercato economico, prodotte presumibilmente nel distretto di Settimo Torinese, con stilofori e modelli con caricamento a stantuffo.

Oltre alle Saratoga's, è riconducibile a Mengoni la produzione F.O.R.T., marchio rinvenuto su dei modelli Minerva, risultando egli titolare dello stesso (Reg. Gen. N. 63662). Sono altresì riconducibili alle attività di Mengoni i marchi Fonteblu (Reg. Gen. N. 63376), Inch (Reg. Gen. N. 63413) e Coloniale (Reg. Gen. N. 67310). L'attività proseguì fino al 1957, anno di chiusura delle attività dell'azienda di Mengoni.

Materiale disponibile:

Merlin

Azienda presumibilmente olandese, anche se viene indicata una possibile produzione tedesca per una distribuzione sul mercato olandese. Modelli noti: Merlin 33, Merlin 62, Merlin 69, Merlin Triumph, Merlin Osmi, Merlin Elegant, Merlin Superior, Merlin Lady, Merlin Perfect, Merlin Elite, Merlin Select, Merlin Diamond, Merlina.

Riferimenti: [122], [123], [124], [125], [126], [127], [128], [129], [130]

Materiale disponibile:

Merz & Krell

Azienda tedesca, la casa madre nacque nel 1908 dalle attività di Friedrich Merz, un farmacista, ed è ancora attiva in questo campo come Merz Pharma. La produzione di stilografiche iniziò invece nel 1920, quando i due fratelli Friedrich e Georg Merz si associarono al tornitore Justus Krell per fondare a Bieberau la Merz & Krell, attiva da subito con una decina di operai. Il marchio adottato inzialmente era Melbi (una abbreviazione di Merz & Krell, Bieberau). In seguito vennero adottati anche i marchi Senator e Diplomat. La produzione iniziale era di stilografiche, portapenne e matite meccaniche in celluloide.

Nel 1929 l'azienda si spostò di sede in Bahnhofstrasse, in un nuovo edificio che potesse accogliere l'accresciuta forza lavoro di circa 150 persone. Nel 1936 fu una delle prime aziende tedesche a sperimentare l'uso della resina plastica ad iniezione con l'acquisto di un apposito macchinario per la produzione di pezzi con questa tecnica. Negli anni '60 iniziò la produzione di penne a sfera. Attiva nella produzione di stilografiche economiche, e poi di penne a sfera, negli anni '80 era una delle principali produttrici di penne pubblicitarie, tuttora presente sul mercato con il marchio Senator che resta uno dei principali produttori di penne pubblicitarie.

Riferimenti: [131], [132], [133], [134], [135]

Materiale disponibile:

Miller Pen Co.

Azienda danese, è nota per la commercializzazione di penne con i marchi Hoover, Orion, London e Miller Pen. L'azienda è riconducibile alle attività di Johannes Iversen che aveva brevettato nel 1936 (nº DK-52984, poi ottenuto anche in molti altri paesi) un sistema di caricamento pneumatico in stile Vacumatic. L'azienda nacque nel 1908 col nome del fondatore, cambiò nome in Orion Pen Company nel 1914 per divenire la Miller Pen Company negli anni '30,[34] ma nel 1932 viene citato come rivenditore (in questo articolo) la "Lincoln Vulpen Import" di Rotterdam. Secondo quanto riportato in questo intervento le penne venivano prodotte in Germania dalla Merz & Krell e dalla Osmia.

Riferimenti esterni: [136], [137], [138], [139]

Materiale disponibile:

Morans

Azienda (o marchio) italiano intitolato ad Anselmo Mora registrato nel 1946 (Reg. Gen. N. 76718), sede a Firenze, Piazza Stazione 50.

Materiale disponibile:

National

Azienda tedesca, sede a Monaco. Indirizzi noti: Hoffmannstr. 43 Fernruf 72077 e 71213. Denominazione completa Deutsche Füllhalter Werke Gmbh. Secondo quanto riportato su questo articolo l'azienda nasce dal cambio di nome della precedente "Anglo-Americanische-Füllfeder-Gesellschaft", titolare del marchio Angloamer. Non è chiara però l'origine dell'azienda, essendo quest'ultima chiaramente legata alle attività della Lang, se come filiale resasi indipendente, o separatasi forse in occasione della prima guerra mondiale.

Riferimenti: [140]

Materiale disponibile:

Neptune

La "Burge, Warren & Ridgley", nota per la produzione di stilografiche a marchio Neptune, è uno dei più antichi produttori inglesi. L'azienda venne fondata nel 1860 circa come produttore di gioielli da lutto in ebanite è una delle più antiche marche britanniche nel settore delle penne. Iniziò a produrre penne a stilo nel 1879 ed è noto l'uso del marchio "Neptune" per delle stilografiche almeno a partire dal 1892 (ma in questa pubblicità si parla del 1890). Nel 1933 circa l'azienda venne acquisita dalla "Jewel Pen Company".

Riferimenti: [141], [142]

Materiale disponibile:

Nios

Azienda tedesca, sede a Osnabrück. Denominazione completa Nios Füllhalter Fabrik - Robert Niehaus.

Materiale disponibile:

Norex

Il marchio Norex risulta registrato a Milano nel 1951 dalla Norex Srl (Reg. Gen. N. 106082), ed in seguito registrato anche nel 1956 (Reg. Gen. N. 135917) con l'aggiunta "gioielli per scrivere". Non è nota una data di fondazione, nel 1956 compare anche nell'"Annuario generale dell'industria e del prodotto italiano" (vedi questo estratto) sempre con sede a Milano. Viene citata come fondatore nel 1976 dell'"Unione Fornitori Cancelleria".

L'azienda è nota per una produzione di penne di ottima qualità, anche se molto spartane e di impronta stilistica germanica, tanto che spesso viene indicata come azienda tedesca, anche per la denominazione di alcuni modelli (come la particolare Doppeltank). Al riguardo però non esiste nessuna evidenza, il marchio infatti risulta sconosciuto in Germania, e tutti i documenti di accompagnamento delle penne finora ritrovati sono in italiano; per questo tutto lascia pensare che si tratti di una ditta italiana.

Riferimenti: [143], [144]

Materiale disponibile:

OldChap

Marchio francese su cui si hanno pochissime informazioni, da questa pubblicità risulta prodotta, almeno nel 1925 che è un limite superiore per la sua fondazione, dagli "Etablissements C. J. Clebs" con sede Rue d'Hauteville 44, Paris. La marca è in seguito nota anche come Stylochap (vedi questa bolla).

Non è chiara la eventuale relazione con la "Charles Abel & Cie", titolare del marchio Abel (presente e pubblicizzata separatamente nel già citato articolo del 1925), con sede limitrofa in Rue d'Hauteville 25, indirizzo usato nel 1943 dalla Stylochap e che in un catalogo dei marchi francesi di gioielleria e bigiotteria del 1950 risulta essere la titolare di tutti i marchi citati, oltre che dell'ulteriore Chap.

Riferimenti: [145], [146], [147], [148]

Materiale disponibile:

Opul

Secondo Letizia Jacopini questo marchio è riconducibile all'attività della ditta "Lupo G. e Figli" di Torino e deriva dal nome scritto al contrario. Riporta una produzione dagli anni '30 ai primi anni '40, con penne a pulsante di fondo sia in celluloide che laminate (quest'ultime compaiono in una pagina di catalogo del 1937).

Materiale disponibile:

Original Goldmichel

Letizia Jacopini riporta l'inizio delle attività di Walter Engele, fondatore dell'azienda, agli anni '30, ma le tracce documentali sono del dopoguerra e la registrazione alla camera di commercio, che prenderemo come data di fondazione, è del 1946. Viene ritenuto si tratti di un rivenditore/grossista di penne fatte produrre a Settimo Torinese o in Germania.

Da finire.

Materiale disponibile:

Pen-Sar

Il marchio Pen-Sar è riconducibile alle attività di Ferdinado Sartori che nel 1947 aveva registrato a Bologna un suo marchio (Reg. Gen. N. 82758) raffigurante un diavolo che corre con un pennello, appunto per dei pennelli. L'azienda però compare citata nell'Annuario generale dell'industria e del prodotto italiano del 1956 come Fabbrica Stilografiche, sempre a Bologna in via dell'Arcoveggio 48/2 .

Non è chiaro quando sia iniziata la produzione di penne stilografiche, caratterizzata dallo stesso logo con una penna invece del pennello, ma che dal tipo di esemplari ritrovati è presumibile comunque sia del dopoguerra. Le penne si caratterizzano per un peculiare sistema di caricamento a pompaggio dichiarato brevettato, in cui questo viene eseguito, una volta liberato il meccanismo con un quarto di giro del gruppo pennino, appoggiando la punta di quest'ultimo sul fondo della boccetta di inchiostro e pompando.

Riferimenti: [149], [150]

Materiale disponibile:

Pento

La storia del marchio Pento, almeno nelle sue origini, è abbastanza nebulosa.[35] La produzione di queste penne viene attribuita a William J. May che nel 1920 aveva fondato la "W. J. May and Co.", ma almeno dal reperimento di una pubblicità italiana del 1917 sembra che il marchio abbia origini anteriori, e che è noto per la produzione di pennini e per diverse relazioni con la Lang. Sembra che nel 1927 la Pento cessò l'attività, liquidata con una notevole perdita.


Dalle notizie e dalle testimonianze fotografiche riportate nei riferimenti si possono ricavare indizi che avvalorano il collegamento con la May:

  • è documentato un modello Pento lever self-filling con una levetta con scritta "May's patent. app. for"
  • il modello a contagocce chiamato "Truda" è equipaggiato con pennino marchiato "May's"

Sulla pagina di presentazione del modello Truda è presente un commento, a firma Rard Changizi che scrive: <<È stato realizzato dalla compagnia del mio bisnonno. Era Osmond Blyth Wade ed era coinvolto con Curzon, Summit, Mays e una varietà di altri produttori di penne.>>


Le fonti registrano la produzione di una innovativa penna senza cappuccio, che purtroppo non ebbe successo. Sarebbe probabilmente il primo esempio di capless, ma non ci sono altre testimonianze o documenti a supportare questo dato. La voglia di sperimentazione pare comunque confermata dal modello "Sydney", un contagocce con alimentatore doppio, quindi probabilmente ante 1920, e con doppio sistema di riempimento, cioè apribile anche in coda, anche se non è facile capire a cosa dovesse servire questa doppia apertura.


Riferimenti: [151], [152], [153], [154]

Materiale disponibile:

Perfection

Con il marchio Perfection venne identificata la produzione della J. G. Rider Pen Company, fondata da Jay G. Rider a Rockford in Illinois nel 1905[36] e trasformata in società di capitali nel 1907 con H. A. Merlein, S. B. Atwood, e A. C. Horton per un capitale sociale di $25000.[37]

La storia dell'azienda è comunque molto oscura, non vi sono tracce della stessa negli annali delle aziende dell'Illinois per gli anni dal 1910 al 1925, anno in cui ne viene registrata la chiusura, anche se la dimissione definitiva viene datata al 1927. Era certamente attiva nel 1920 in Illinois,[38] ma in un periodo successivo la produzione si spostò ad Ann Arbor, in Michigan (esistono penne che lo riportano come luogo di costruzione), dove Rider possedeva un negozio di penne.[39]

La caratteristica principale delle penne Perfection è la peculiare variante di giunzione jointless (brevetto nº US-739720) che consentiva l'estrazione dell'alimentatore lasciando (a differenza della versione della Parker) il pennino ben fissato nella penna. Per facilitare l'estrazione venne realizzata anche una particolarissima clip (brevetto nº US-919244) che poteva essere usata per estrarre l'alimentatore.

Riferimenti: [155], [156]

Materiale disponibile:

Perop

La Perop venne fondata a Praga nel 1939 da quattro persone fra cui Emil Kroutl, uno dei tre fratelli fondatori della Ripet e František Zeman che lavorava per la stessa ditta come ragioniere. L'azienda rimase attiva fino all'ingresso nell'allora Cecoslovacchia del regime comunista nel 1948.

Riferimenti: [157]

Perry

Azienda inglese, fondata a Manchester nel 1824 da James Perry come James Perry & Co. si trasferì a Londra intorno al 1847 divenendo la Perry and Co. ed in seguito unendosi ad altre aziende la "Perry and Co. Ltd." è stata una dei principali produttori di pennini da intinzione, considerata, insieme alla Esterbrook il più grande produttore mondiale alla fine del 1800. E' nota una produzione anche di stilografiche nei primi decenni del 1900.

Riferimenti: [158], [159]

Materiale disponibile:

Piave

Marchio Piave

Il marchio Piave, illustrato a fianco dalla registrazione, che compare in questa forma nelle stampigliature di diverse penne di questa marca, è riconducibile all'attività di Mario Cristofoletti, che lo registrò nel 1941 (Reg. Gen. N. 63092), data che assumeremo anche come quella di nascita dell'azienda. Letizia Iacopini riporta come nome dell'azienda Industria Penne Stilografiche del Comm. Mario Cristofoletti, mentre in questa discussione la produzione viene riportata come eseguita su commissione dalla Elmo per una attività commerciale svolta nella Marca Trevigiana, citando come correlazione l'uso di una variante di caricamento a pulsante che si trova anche su penne della Elmo.

Nella stessa discussione si cita una variante alternativa del marchio costituito da un triangolo con le lettere "M." "C." "T." (da Mario Cristofoletti Treviso) sui vertici, non è chiaro se possa esser considerato precedente o antecedente quello mostrato. La produzione era costituita sia da rientranti in ebanite, che da modelli in celluloide colorata con caricamento a pulsante di qualità media, non è nota una durata specifica della produzione e quando essa sia cessata.

Riferimenti: [160]

Materiale disponibile:

Plexor

Con il marchio Plexor venne commercializzata in Francia la produzione della Parker al tempo della seconda guerra mondiale, quando l'uso di un marchio anglosassone divenne altamente problematico in una situazione di conflitto aperto. La produzione viene ricondotta alle attività di Fernand Laureau che produceva le Parker in Francia, sotto licenza. Non è chiaro per quanto tempo il marchio sia stato mantenuto, né se la produzione fosse davvero eseguita dalla casa madre o svolta indipendentemente dalla filiale francese. Viene comunque riportato da una pubblicità francese che le penne con questo marchio erano prodotte dall'agente francese per conto della Parker.

Riferimenti: [161], [162]

Materiale disponibile:

Rakete

Azienda tedesca, sede a Beerfelden (Hassen). Denominazione completa Rakete Füllhalter-fabrik Gebrüder Meissner. Azienda fondata dai fratelli Meissner, oltre a Rakete, come sembrano essere correlati all'attività dell'azienda anche i marchi Salamander e Columbus (quest'ultimo omonimo della molto più nota Columbus italiana, ma senza nessuna relazione con la stessa). Non è chiara la relazione con i suddetti marchi, ma viene riportata come convizione generale che l'azienda sia derivata da una divisione dalla Columbus-Werke di Furth.

Modelli noti: Rakete Tempo 333. Riferimenti: [163]

Materiale disponibile:

Research Fountain Pen

Le penne con questo marchio, erano prodotte, come risulta su una pubblicità pubblicata sul numero di giugno del 1923 di Nature, da Alexander Munro, di Birmingham, con sede al 65 Preston Road, Winson Green. Che risulta intestatario di diversi brevetti dell'inizio del 1900, fra cui un interessante caricamento a sfiatatoio. La stessa penna è recensita in un precedente numero di Nature. Pare inoltre (secondo questo articolo) che una di queste penne sia stata usata anche da Alan Turing. Le informazioni al riguardo della ditta e delle attività di Alexander Munro restano comunque pochissime.

Riferimenti: [164]

Materiale disponibile:

Rifka

Azienda tedesca, della Westfalia. Presumibilmente produttore di penne economiche per studenti.

Materiale disponibile:

Ripet

La Ripet venne fondata a České Budějovice nel 1919 dai fratelli Kroutl. L'azienda rimase attiva fino all'arrivo del regime comunista nel 1948 quando tutte le aziende private vennero nazionalizzate e concentrate in tre aziende distinte, la Centropen, la Hardtmuth e la Bohemia Works unite sotto il cappello della unica azienda statale, la Koh-i-Noor L. & C. Hardtmuth National Company.

Riferimenti: [165]

Roccati

L'azienda, nota soprattutto per il marchio "Alfa-Ro" era di proprietà di due soci, Luigi Benedetto e Dino Gilardi, ma intestata alla moglie di quest'ultimo, Maria Roccati.[40]

Non è nota una data di fondazione ma Letizia Jacopini riporta la ditta, come risultante da annuari ed altre pubblicazioni d'epoca, attiva fra il 1939, assunto come anno di fondazione, ed almeno il 1956 come risulta dalla presenza nell'annuario generale dell'industria di quell'anno.[41] Un altro marchio riconducibile alla ditta è "Ro-Set", stante presumibilmente per Roccati-Settimo.

Riferimenti: [166], [167], [168]

Materiale disponibile:

Roeder

Azienda tedesca, sede a Berlino. Nasce sicuramente come produttore di pennini da intinzione. Denominazione completa S. Roeder - Stahlfeder und Füllfederhalterfabrik. Attiva almeno dal 1892, data della richiesta di un brevetto per un pennino doppio (nº CH-6035).

Materiale disponibile:

Sanford and Bennet

La "Sanford & Bennet Company" venne fondata a New York nel 1904 da William W. Sanford e Frederick D. Bennet,[42] Non si nanno notizie specifiche relative alla produzione, ma uno dei brevetti di William W. Sanford (nº US-969198) è stato ritrovato su una penna prodotta per la Rexall. Ci sono vari brevetti riconducibili all'azienda, per lo più riconducibili a William W. Sanford. Nel 1919, con la morte di Bennet, la ditta cambiò nome in "Sanford Pen Company". L'azienda non sembra collegata alla Sanford.

Riferimenti: [169], [170]

Materiale disponibile:

Scriba

Marchio Scriba

Marchio (Reg. Gen. N. 42353) che talvolta è stato attribuito alla Stilus, probabilmente per la forte somiglianza nella grafica del logo, ma che in realtà risulta registrato dalla ditta A. Dalla Porta di Verona, che lo aveva richiesto nel 1930 (data che assumeremo, in assenza di indicazioni migliori, come anno di nascita dello stesso).

Materiale disponibile:

Scripto

La Scripto Fountain Pens venne fondata da Monie A. Ferst nel 1923 ad Atlanta come M. A. Ferst Company, operando nella produzione di matite e penne stilografiche. L'azienda produsse anche per un certo periodo accendini. La ditta era specializzata nella produzione economica di fascia bassa, ed è molto più nota per la sua produzione di matite meccaniche e mine. Oggi è stata acquisita dalla giapponese Tocai Corporation.

Riferimenti: [171], [172], [173]

Materiale disponibile:

Silpa

Secondo Letizia Jacopini il marchio sarebbe riconducibile all'acronimo di "Società Italiana Lavorazione Penne e Affini", e la produzione di estenderebbe dalla seconda metà degli anni '30 alla metà degli anni '40. Il marchio "SILPA" però risulta richiesto (Reg. Gen. N. 92078) nel 1949 da Giuseppe Palumbo, a Milano ed un Palumbo risulta presente nella sezione "Penne Stilografiche" della guida Paravia di Torino del 1948 (vedi questo estratto) e del 1952 (vedi questo estratto) anche se non è chiaro se si tratti della stessa azienda o di una omonimia.

Materiale disponibile:

Simplex

Il marchio (o più precisamente la sua vendita) è riconducibile, come risulta in questa pagina dell'Annuario Politecnico Italiano del 1942/43, alle attività della ditta "Penne e Pennini di Meda A." di Milano. Su un catalogo dell'Unione Cooperativa di milano (vedi questa discussione e questa pagina) la "Marca Simplex" compare insieme insieme alle penne di produzione Aurora. Alcuni esemplari, le flat-top in stile Duofold marcate Simplex Excelsior, sono molto simili (ed in alcuni casi identiche) alle analoghe prodotte dalla The King, in un articolo di Dolcini, referenziato anche nel libro La storia della stilografica in Italia 1900-1950 vengono mostrate delle penne indicate come di chiara produzione Omas, e sono stati trovati anche modelli chiaramente derivati da produzioni Columbus.

Sulla effettiva attività dell'azienda si sa ben poco, ma è ragionevole l'ipotesi che si tratti di un marchio usato per la vendita di penne realizzate su commissione da diversi produttori.

Riferimenti: [174], [175], [176], [177]

Materiale disponibile:

Soffer

Il marchio (Reg. Gen. N. 70745) deriva dalla contrazione del nome del fondatore, Soffietti Ferruccio. Letizia Jacopini nel suo testo lo riporta come esistente dagli anni '30, anche se la registrazione citata è stata richiesta nel 1945; una fattura del 1941 e la citazione in questa guida del 1940 dimostrano comunque che l'attività era sicuramente antecedente. La produzione è di buona qualità, e viene citato il modello Prismatic una penna di forma affusolata molto simile alla Balance, ma sfaccettata, esteticamente molto interessante, e di ottima qualità, prodotta anche, nel dopoguerra, a pennino coperto.

La produzione pare essersi protratta fino agli anni '50 (sicuramente fino al 1948 dato che il Soffietti Ferruccio compare fra i produttori di stilografiche della Guida di Torino pubblicata da Paravia di quell'anno (vedi questo estratto).

Riferimenti: [178]

Materiale disponibile:

Soma

Azienda francese. Non sono noti dati precisi sulle origini di questa azienda, né sulle sue origini. L'azienda era domiciliata a Parigi, in Rue Condorcet, 40. E' uno dei partecipanti al consorzio per la produzione della Visor Pen. Attiva, a quanto risulta dalla fattura sottostante, almeno fino al 1959.

Materiale disponibile:

Spencerian

Azienda americana. Sede a New York. Denominazione completa Spencerian Steel Pen Co. La Spencerian venne fondata nel 1858 come sussidiaria della Ivison Phinney Publishing Company, nota in seguito come Ivison, Phinney, Blakeman, & Co., e dal 1869 come Ivison, Blakeman, Taylor, & Co., una società editrice che aveva pubblicato i testi dei figli dell'inventore dello stile di calligrafia denominato appunto Spencerian. La Spencerian era principalmente un rivenditore di pennini, distribuiti con proprio marchio, ma prodotti in Inghilterra a Birmingham, da Sir Josiah Mason sotto licenza della Perry & Co..

Negli anni '20 l'azienda iniziò a distribuire anche stilografiche. Le stilografiche erano marchiate Spencerian sul corpo, sul pennino e sul fermaglio, e si trattava principalmente di modelli con caricamento a levetta. Come per i pennini le penne non erano prodotte direttamente, ed almeno per le prime versioni la produzione è universalmente attribuita alla Conklin può essere facilmente desunto dall'uso del particolare caricamento con levetta semicoperta e confermato dal fatto che su alcune di esse sono presenti menzioni esplicite dei brevetti della Conklin.

Riferimenti: [179], [180], [181]

Materiale disponibile:

Standard

Marchio italiano, su cui si hanno pochissime notizie storiche,[43] nota per la produzione di rientranti dotate di rivestimenti laminati di qualità media. Non si conoscono marchi registrati, né altri dati relativi alle origini dell'azienda, e le caratteristiche delle penne non presentano similarità evidenti con altre produzioni che possano fornire indicazioni sulla loro eventuale origine di produzione su commissione; questa comunque è stata comprovata dal reperimento di alcuni esemplari che riportano stampigliato sul cappuccio il logo della Montegrappa, non è chiaro se questa passa essere la sola origine, ed è stata avanzata anche l'ipotesi di una produzione da parte della Uhlmann's Eterno, ma in questo caso non esiste nessuna evidenza.

Sono noti altresì modelli in celluloide di media qualità, caratterizzati dalla stampigliatura Standard Fountain Pen, con caricamento a pulsante di fondo. Di nuovo non se ne conoscono dati (neanche se possano essere strettamente collegate alle rientranti citate in precedenza), anche se l'uso di un nome completamente inglese potrebbe favorire l'ipotesi di collocarne la produzione a prima della promulgazione delle leggi fasciste sulla italianizzazione forzata dei nomi.

Riferimenti: [182]

Materiale disponibile:

Stellor

Marchio francese caratterizzato dalla produzione di penne di buona qualità (rientranti e con vari caricamenti) fino dagli anni '20. Le uniche informazioni ritrovate, riportate nell'annuncio di un venditore su ebay, e la cui affidabilità ed orgine sono ignote dicono che l'azienda fu fondata nel 1918 da Joseph Beaufils, ebbe stabilimenti a Nurieus e a La Ferte-Milon e venne chiusa durante la seconda guerra mondiale dal 1942 al 1945. Dalla stessa fonte viene riportato che gli stabilimenti Stellor cessarono le loro attività nel 1956.

Materiale disponibile:

Sterling Fountain Pen

La Sterling Fountain Pen Company nacque come divisione dedicata alla produzione degli strumenti di scrittura della Davidson Rubber Company nel 1884 (secondo il primo riferimento) e venne ceduta nel 1919 (secondo il secondo). Titolare dell'azienda era Rhodes G. Lockwood che compare come assegnatario di vari brevetti, insieme anche a William N. Lockwood, i due sono citati in un altro brevetto (nº US-757157, non attinente le stilografiche), come cotitolari della Davidson Rubber Company.

La produzione iniziale era costituita da cannucce per pennino in ebanite e da stilografiche con caricamento a contagocce di tipo joint-filler. E l'azienda (o il suo fondatore) sembra comunque essere connesso, o avere avuto interessi, sia con la A. A. Waterman (detiene alcuni brevetti del fondatore) che con Chilton e Moore (vi sono brevetti di Henry J. Upton, che ha lavorato per queste aziende, intestati a lui). Nel 1919 l'azienda venne ceduta a Francis A. Harrigan che la mantenne operativa fino al 1924.

Riferimenti: [183], [184], [185], [186], [187]

Materiale disponibile:

Stil Re-Ma

Il marchio deriva dall'abbreviazione, che si trova nelle confezioni nella forma "Stil. Re-Ma", di "Stilografiche Renato Marrucci". I dati disponibili sono molto pochi e derivano dalle discussioni citate nei riferimenti. L'unco dato certo è la registrazione presso la Camera di Commercio di Torino della "STIL-RE-MA di CREMONESI MARIA" nel maggio 1950, come riportato su Cronache Economiche,[44] e la sua successiva chiusura riportata sulla stessa rivista in data 1952-05-21. Pare comunque evidenziarsi un legame con la Soffer sia per la presenza di un modello sfaccettato ogivale che è specifico della produzione di questa azienda, che per la presenza del marchio Soffer su una penna con pennino "Stil Rema".

Riferimenti: [188] [189]

Materiale disponibile:




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Stilma

L'origine del significato del nome della Ditta Stilma di Battista Gattero non è nota, mentre è nota l'attività di Battista Gattero[45] che a lungo ha svolto la professione di trafficante nel senso intermediario che faceva da fornitore di materiali che faceva lavorare dagli artigiani settimesi per poi rivendere il prodotto finito.

Non è nota una data di fondazione dell'azienda, ma di certo Battista Gattero era attivo da prima della guerra, anche se il marchio più noto dell'azienda (da cui se è ottenuta la denominazione), Aster, risulta registrato nel 1947 (Reg. Gen. N. 80050, come Aster-U.S.A. Torino), e secondo Letizia Jacopini queste stilografiche erano vendute dal negozio Vairo di Torino. Sempre nel 1947 risultano registrati dalla Ditta Stilma di Battista Gattero altri due marchi, U.S.A. Unione Stilpenne Affini (Reg. Gen. N. 79641, richiesto lo stesso giorno di Aster) e Whiteball Torino (Reg. Gen. N. 82725, richiesto alcuni mesi dopo).

Per il marchio Aster è nota una produzione economica di penne in resina termoplastica.

Riferimenti: nessuno per ora

Materiale disponibile:

Stylo Pneu

Marchio francese di cui non si sa praticamente quasi nulla se non che aveva prodotto dei modelli con caricamento blow filler molto simile a quello usato dalla Crocker.

Materiale disponibile:

Stylo Rally

Azienda francese, sede a Parigi. Presente sul mercato dalla fine degli anni '30, aveva una produzione di discreta qualità. Rimase in attività fino agli anni '50.

Riferimenti: [190], [191], [192], [193]

Materiale disponibile:

Surgens

Il marchio Surgens venne registrato nel 1947 dalla "Ditta Angelo Cavallo" (Reg. Gen. N. 84240) per "penne stilografiche, pennini o parti di penne", ed è questa al momento la sola data certa relativa alle origini dell'azienda, che Letizia Iacopini pone all'inizio degli anni '40. La ditta è rimasta in attività almeno fino al 1955, data di registrazione del marchio Cavallina (Reg. Gen. N. 129090), dove però compaiono solo delle generiche "penne" insieme a oggetti di cancelleria e matite. Viene citata fra i produttori di stilografiche nell'annuario generale dell'industria del 1956 (vedi questo estratto).

Si può con ogni probabilità attribuire alla ditta anche i marchi Source (Reg. Gen. N. 79643) registrato a nome dalla Ditta Cavallo e Cernusco e richiesto solo pochi mesi prima del marchio Surgens e Romana (Reg. Gen. N. 69506), registrato a nome della Ditta Cavallo e Carmusco, richiesto invece due anni prima.

Le stilografiche sono di buona qualità costruttiva e con belle celluloidi, in particolare i modelli più antichi, sfaccettati e con caricamento a levetta, clip a rotellina e vari tipi di bande sul cappuccio. Anche il modello ogivale del dopoguerra illustrato nel materiale allegato, denota una buona qualità costruttiva. Le notizie sulla produzione della Surgens restano comunque estremamente ridotte.

Riferimenti: [194], [195], [196], [197]

Materiale disponibile:

Teleia

Marchi che contraddistingue una produzione economica commercializzata dalla Aurora, di cui si hanno pochissime informazioni. La produzione sembra essere relativa al periodo della seconda guerra mondiale o immediatamente antecendente (vedi quanto riportato in questo intervento sul forum.

Riferimenti:[198]

Materiale disponibile:

Tempo

Marchio austriaco, con cui è più nota la produzione di stilografiche della Gerspacher, azienda fondata nel 1878 come officina di tornitura, che aveva iniziato nel 1909 circa a produrre anche strumenti di scrittura, fra cui delle stilografiche.

Il marchio Tempo venne introdotto all'incirca nel 1932, ma già nel 1920 l'azienda, citata come "Firma Gerspacher, Erste österreichische Patent-Füllfederhalter-Fabrik" aveva prodotto penne con il marchio Manos. Altri marchi noti successivamente sono Gerpa, Elite, Wellington. Ancora attiva sul mercato con il nome Gerspacher.

Modelli noti: Tempo Champion, Tempo Lady, Tempo 4701, Tempo 4702, Tempo De Luxe, Tempo Lady, Rona, Rona Transparent, Original Durium, Durium Super, Solar King, Smaragd, Tempo Wellington, Tempo Nicropen, Tempo Favorit e le matite meccaniche Tempo Sparstift, Tempo Fit, Tempo Druckstift.

Riferimenti: [199], [200], [201], [202]

Materiale disponibile:

Titania

Marchio italiano della omonima ditta di Settimo Torinese, fondata da Giorgio Fornello nel 1930 circa (almeno secondo quanto riportato nel libro "Settimo Torinese - Una città in punta di penna" di Silvio Bertotto, che è la fonte primaria di informazioni al riguardo). L'azienda ebbe il periodo di maggior successo fra gli anni '30 ed i primi anni '40, con una buona esportazione verso la Germania. Vi operava un tecnico fuoriuscito dalla Aurora, Luigi Caudano, che pare abbia contribuito significativamente al successo dell'azienda.

Nel dopoguerra però il marchio risulta registrato a nome di Michele Persico (Reg. Gen. N. 73753), che presentò la richiesta nel 1945 e non è chiaro se questi sia subentrato nella gestione della ditta originaria o si tratti di una registrazione indipendente, nel 1956 comunque la ditta risulta nell'annuario generale dell'industria registrata a nome di Giorgio Fornello.[46] L'azienda ebbe un periodo di breve successo in Italia nell'immediato dopoguerra. Una azienda con lo stesso nome risulta tuttora in attività a Settimo Torinese.

Nel suo periodo migliore la Titania produsse penne in celluloide di buona qualità, ma molto ordinarie nello stile e nelle soluzioni tecniche. Quelle di fascia più alta riportano la stampigliatura del marchio sul corpo e pennini in oro marchiati Titania. E' nota una produzione di fascia economica per la grande distribuzione con pennini in acciaio.

Materiale disponibile:

Titanus

Marchio italiano registrato a Milano nel 1945 da Selvaggio Palmerini (Reg. Gen. N. 88374), ma l'azienda esisteva anche in precedenza (come testimoniato dalla fattura del gennaio 1944 mostrata in questo intervento sul forum). Dell'azienda non si conosce preaticamente nulla, Letizia Jacopini nel suo libro indica una produzione attribuita alla Montegrappa per la similitudine di alcuni modelli con questo marchio con analoghi Elmo, ma non esiste nessuna evidenza documentale.

Riferimenti esterni: [203], [204], [205]

Materiale disponibile:

Tiziana Record

Dell'azienda si sa molto poco, e le poche evidenze documentali derivano dalla registrazione del marchio nel 1952 (Reg. Gen. N. 110447) e dalle registrazioni presso la Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Torino rinvenute sul quindicinale Cronache Economiche, da cui risulta una prima registrazione avvenuta dal 1 al 31 maggio del 1949, riportata in questo estratto, che in mancanza di indicazioni migliori assumeremo essere l'anno di fondazione.

Nella prima registrazione nota la ditta viene riportata come "Tiziana Record di Cucco & Ferraris", ma nel 1950 è indicata una seconda registazione (in questo estratto) come "TIZIANA RECORD di CUCCO PIERO". Il marchio invece venne registrato da Pietro Cucco e dalla moglie Luigina Viani.

Materiale disponibile:

Travelers Pen Company

La "Travelers Pen Company, Inc." venne fondata nel 1932 a New York da John F. Sullivan,[47] e si distingueva per l'assemblaggio di penne economiche marchiata Traveler o Travelers, di bassa qualità, commercializzate con l'uso di pubblicità ingannevoli che richiamavano ad esempio nomi noti usati da altre aziende.

L'azienda cambiò nome nel 1937 in "Remington Pen Company" ed iniziò a commercializzare le sue penne dandole ad intendere come prodotte dalla "Remington Rand", azienda che produceva macchine da scrivere e calcolatrici di alta qualità. Nel 1939 la "Remington Rand" ottenne una restrizione dell'uso del proprio nome (e limiti su diverse delle tattiche commerciali scorrette della "Remington Pen Company"), che causò il ritorno al precedente nome. L'azienda restò sul mercato fino al 1958.

Riferimenti: [206], [207], [208]

Materiale disponibile:

Tripen

Le origini delle Tripen Manufacturing Company sono alquanto incerte e non è nota una precisa data di fondazione, ma David Nishimura la pone agli inizi della grande depressione e la cosa è confermata da due brevetti di design (nº US-D079456 e nº US-D081435) richiesti ed assegnati nel 1929 da George Coby che, in assenza di dati più stringenti, si presupporrà essere il fondatore dell'azienda. Dai brevetti si desume anche il nome esatto dell'azienda e la sua collocazione geografica.

La produzione della ditta si contraddistingue per una particolarissima penna, praticamente l'unico modello da essa prodotto, la Triad, di forma completamente triangolare che anticipa la recente Omas 360 di parecchi decenni e costituisce un caso unico nel panorama internazionale. Le penne dell'azienda erano di alta qualità ma essendo il corpo penna completamente triangolare il cappuccio non poteva essere ruotato ma solo sfilato, e veniva chiuso con un pomello sul cappuccio (nº US-1776384) tramite un meccanismo interno.

Pare che la poca abitudine con il meccanismo abbia portato a rompere la maggior parte dei cappucci, nel tentativo, impossibile di svitarli. La combinazione fra una produzione molto limitata durata per pochi anni e la facilità di rottura della penna rende la Triad una delle penne più rare ed ambite dai collezionisti americani.

Riferimenti: [209], [210]

Materiale disponibile:

Typhoo

Marchio inglese usato dalla Sumner's Typhoo Tea Ltd., un'azienda produttrice di tè, per una serie di penne, denominate Ty·phoo Fountain Pen, che venivano regalate ai propri clienti come premio fedeltà. Dovevano essere raccolte almeno 30 carte distribuite con le confezioni di tè, da spedire presso la sede di Birmingham dell'azienda.

Si tratta di penne di buona qualità, prodotte dalla Lang/Summit, sia in ebanite nera che fiammata, recanti sul corpo iscrizioni che invitavano all'uso del tè dell'azienda, probabilmente il primo ad essere stato commercializzato già in pacchetti, che veniva venduto come rimedio all'indigestione. (da finire)

Materiale disponibile:


Riferimenti: [211], [212], [213], [214], [215]

Union Vulpenhouderfabriek

Azienda olandese, con sede a L'Aia,[48] di cui si hanno pochissime informazioni. L'azienda produceva penne di qualità molto elevata, ed è nota in particolare per un brevetto (nº DE-1694185U) di peculiare sistema di alimentazione che veniva usato per il modello Airless, che venne realizzato anche per altre aziende.[49] Modelli noti: "Union Genie", "Union Special", "Airless 77".

Riferimenti esterni: [216], [217], [218], [219], [220]

Materiale disponibile:

Unique Pen Company

Azienda minore inglese di cui si hanno pochissime informazioni,[50] risulta aver iniziato le sue operazioni nello Strand a Londra ed aver presentato alla British Empire Exhibition del 1924 (che assumeremo come data di fondazione, anche se questa è ignota e riferibile comunque agli inizi degli anni '20) una produzione di oltre 60 modelli di penne in ebanite. La registrazione del marchio è del 1933 con sede a 34 Maiden Lane, Londra. La sede produttiva è riportata essere nel borgo di Merton.

Durante la guerra i modelli vennero limitati a cinque per le restrizioni dovute al periodo bellico, la ditta pare avere prodotto in Inghilterra penne per conto terzi, come Eversharp, Kingswood e Waterman. Cessò le attività nel 1958.

Riferimenti: [221], [222], [223], [224], [225], [226]

Materiale disponibile:

Universal Füllhalter

Azienda tedesca, sede a Berlino. Denominazione completa Universal Füllhalter. Dell'azienda si hanno pochissime notizie. Nome usato da molte altre piccole aziende.

Materiale disponibile:

Universal S.p.A.

L'azienda, secondo quanto riportato su questa pagina relativa alla storia di una filiale spagnola, venne fondata a Settimo Torinese nel 1956 come "Continental" Snc da Alessandro Frola[51] e divenne "Universal" nel 1964. Il marchio "Universal" (Reg. Gen. N. 138762) risulta comunque registrato nel 1958 dalla "Continental" Snc e ceduto nel 1966 alla "Koral S.p.A." di cui poi viene riportato il cambiamento del nome in "Universal S.p.A." in data 1968-06-21. L'azienda è ancora attiva sul mercato come "Carioca S.p.A." dal nome del suo prodotto di maggior successo (l'omonimo pennarello colorato).

L'azienda è nota molto di più per i suoi prodotti nel campo delle penne a sfera (col marchio "Corvina") e dei pennarelli (con marchio "Carioca") in cui è stata precursore nella produzione ed uno dei principali produttori a livello mondiale, ma esiste anche una produzione di penne stilografiche (in genere penne scolastiche economiche ma di discreta fattura) marchiate "Universal".

Riferimenti: [227], [228], [229], [230], [231]

Materiale disponibile:

Valentine

L'azienda nacque nel 1851 come "Valentine & Sons",[52] ed era una tipografia, fondata a Dundee in Scozia da James Valentine. Le attività crebbero fino a farla diventare leader in Scozia nella produzione di cartoline illustrate. Nel 1930 l'azienda decise di ampliare le sue attività acquisendo la "Felix Macauley and Gold Nibs Ltd.", fondata da Felix Macauley, ed i relativi stabilimenti situati in una base militare dismessa, a Newhaven.

Nel 1941 la Parker iniziò a dimostrare interesse per l'azienda, cominciando col fare assemblare le sue penne con parti provenienti dal Canada, fino a passare alla produzione completa in loco con la Parker Victory. Nel 1945, data che considereremo come quella di cessazione dell'azienda, la Parker ne acquisì completamente la proprietà, e la Valentine divenne sostanzialmente la fabbrica di Parker per la produzione europea.

Riferimenti: [232], [233], [234]

Materiale disponibile:

Vaughn-Upton

La Vaughn-Upton Co. risulta come intestataria di diversi brevetti di Francis W. Vaughn e Henry J. Upton a partire dal 1911 (che in mancanza di indicazioni migliori prenderemo come anno di fondazione). Henry J. Upton risulta inventore di un brevetto (nº US-655423) del 1900 assegnato alla Sterling. Altri brevetti degli stessi inventori risultano essere stati utilizzati dalla Moore e per Henry J. Upton in un periodo successivo dalla Chilton. Da una immagine pubblicata sulla mappa del primo riferimento la sede (estratta dalla rivista Geyer's Stationers, Vol. 54, No. 1254, del 1912-10-17, pag. 28) risulta essere posta al 249-251 di Causeway Street, a Boston, nella stessa si fa riferimento all'azienda per la produzione di parti e matite meccaniche in ebanite con il nome Vuco. L'azienda sembra aver prodotto penne per la catena di negozi Rexall.

Riferimenti: [235], [236]

Venus

La American Lead Pencil Company venne fondata da Edward Weissenborn nel 1860 ad Hoboken nel New Jersey ed è stato uno dei principali, se non il più importante, produttori di matite americani. L'azienda però è nota principalmente per il marchio Venus, anche se questo venne introdotto soltanto nel 1905. Nonostante fosse principalmente un produttore di matite, l'azienda era presente anche sul mercato delle stilografiche, ad esempio con la Dragon Fountain Pen, come risulta da alcune pubblicità (pubblicate in Inghilterra, sul "The Strand Magazine") la più antica delle quali è proprio del 1900.

L'azienda cambiò successivamente nome in American Pencil Company (mantenuto almeno dal 1945 al 1954, come risulta dalle pubblicità sottostanti) finendo per assumere il nome Venus Pen and Pencil Corp. nel 1956. Undici anni più tardi, nel 1967, finì per assorbire la Esterbrook, dando vita alla Venus-Esterbrook.[53]

Riferimenti: [237]

Materiale disponibile:

Verbana

Azienda italiana, le cui origini sono poco chiare. Il nome del marchio fa pensare ad una azienda del novarese, ma secondo quanto riportato nel libro di Letizia Jacopini la produzione sarebbe da attribuirsi probabilmente al distretto di Settimo Torinese. Al contrario Giovanni Abrate ne attribuisce le attività, secondo quanto riportatogli dagli eredi, ad una azienda di Sesto Calende, proprietà del Cav. Moroni, che effettuava una produzione sostanzialmente artigianali. Non esistendo tracce documentali si è assunta quest'ultima attribuzione.

Materiale disponibile:

Victoria

Dell'azienda si hanno pochissime informazioni, Paolo Enrico De Muro nel suo testo "I marchi registrati delle stilografiche italiane" ne riporta la registrazione del marchio nel 1921, data che in mancanza di altre indicazioni assumeremo come anno di fondazione, ma questo non compare più nel database dei marchi. Nonostante il nome, e la presenza di marcature, in inglese, si tratta di un marchio italiano di Pietro Tavella, anche se in una fattura presente sul testo citato, questi si presenta come concessionario per l'Italia della "Victoria Safety Fountain Pen".

La produzione consiste in rientranti laminate di fattura pregevole e modelli in celluloide. La ditta è rimasta in attività almeno fino al 1943, data presente sulla fattura citata, ed è citata in una pagina della guida Paravia di Torino del 1940, come rivenditore per i marchi Waterman, Victoria e Mondial; di quest'ultimo esiste invece una registrazione ufficiale (Reg. Gen. N. 42336) a nome di Pietro Tavella. In due diversi documenti vengono riportate le sedi di Via Arcivescovado 2, e via S. Francesco d'Assisi 29.

Materiale disponibile:

Vulcan

Il marchio venne usato prevalentemente per la produzione di rientranti laminate, anche se sono stati reperiti esemplari realizzati in celluloide.[54] Benché la produzione di penne con questo marchio venga attribuita a Montegrappa come produzione su commissione,[55] il ritrovamento della registrazione dello stesso da parte di Francesco Garino (Reg. Gen. N. 96063) rende plausibile, almeno a partire dal dopoguerra, la possibilità di una produzione in proprio nel distretto di Settimo Torinese dove il Garino operava.

La registrazione del marchio è del 1949, mentre nel suo testo sui marchi italiani Paolo De Muro riporta la registrazione dell'azienda Vulcan di Garino Francesco alla camera di commercio nel 1956. Ma le rientranti prodotte con questo marchio che originano senz'altro a prima della seconda guerra mondiale: una infatti compare in questa pagina di un catalogo del 1937, anno che, in assenza di indicazioni più attendibili, prenderemo come limite superiore per la nascita del marchio. Non è chiaro, anche se resta plausibile, se le rientranti laminate marcate Vulcan siano riconducibili al Guarino.

Riferimenti: [238], [239], [240], [241]

Materiale disponibile:

W. J. May and Co.

La "W. J. May and Co." venne fondata da W. J. May nel 1920 con capitale di 3000 sterline e sede presso Maypen Works, Richmond road, East Twickenham. I primi direttori furono O. B. Wade (collegato alla Lang) and W. J. Webber.[56] Viene attribuito all'azienda la produzione delle penne a marchio Pento, che però risultano (almeno da questa pubblicità) presenti almeno dal 1917. L'azienda chiuse nel 1927, non è chiaro se venne assorbita dalla Lang. Non è altresì chiaro se la si possa considerare parte, affiancata o coincidente con la "Maypen Ltd.", nota per la produzione della Top-Lever, che dal 1927 venne appunto rinominata Debrett's e passò sotto la produzione della Curzon.

Riferimenti: [242], [243] Materiale disponibile:

Walkover

Secondo questa pagina il marchio apparteneva alla Établissement J. Maillocheau (cui viene associato anche il marchio Magna). Non sono noti dati precisi sulle origini di questa azienda, ma ci sono vari brevetti a lei intestati. Modelli noti: Walkover Altesse. Partecipante al consorzio per la produzione della Visor Pen. Attiva nel dopoguerra nella produzione di penne economiche.

Riferimenti esterni: [244]

Materiale disponibile:

Welcome

La produzione marchiata Welcome veniva ricondotta alla Casa della Penna di Torino (proprietario Clestino Leone) con sede in piazza Carlo Felice 12, come nella scatola di una delle penne illustrate e come riportato da Letizia Jacopini e confermata dalla testimonianza orale di un rappresentante e dagli annali del Politecnico Italiano. La marca inoltre viene citata in una pagina della guida di Torino del 1940 come venduta da questo negozio.

Le origini del marchio rimangono però non sono riconducibili a questa ditta, dato che questo risulta registrato (Reg. Gen. N. 49493) ad Antonio Brusciani, residente a Genova e citato nell'Annuario Generale d'Italia del 1935 (qui) fra i negozi di stilografiche, pertanto l'attribuzione del marchio alla Casa della Penna è ormai da considerarsi smentita, confermata anche in seguito al ritrovamento di un volantino del negozio di Brusciani in cui viene indicato questo stesso marchio.

La produzione viene attribuita (senza nessuna conferma documentale) principalmente a modelli realizzati su commissione dalla Omas, cosa comunque plausibile essendo Brusciani un rivenditore di questa ditta, e vede una produzione iniziale di laminate rientranti negli anni '20, seguita da modelli in celluloide negli anni '30, e modelli con cappuccio metallico nel dopoguerra. Sempre del periodo del dopoguerra sono presenti modelli marcati "Made in Germany", presumibilmente prodotti su commissione.

Non è chiara la relazione con un similare marchio Wellcome, che si ritrova su penne laminate, pennini e confezioni, ma la presenza di una diversa stampigliatura sul pennino, con una "N" fra rami di alloro incrociati, che si ritrova anche nelle stampigliatura sulle laminature, dentro un cerchio, fa pensare ad una produzione di origine diversa.

Riferimenti: [245], [246]

Materiale disponibile:

Whytwarth

Su questa azienda si hanno poche notizie, le pubblicità permettono di porre un limite superiore alla data dii fondazione, la più antica reperita illustrata in questo articolo è indicata come del 1914. Nello stesso articolo viene riportato un estratto di un verbale di liquidazione dell'agosto del 1922, che assumeremo come indicativa della fine dell'azienda, ma l'esistenza di varianti rivestite in argento con punzioni di annate successive dimostra che la produzione non si era comunque fermata, e dato che più volte si fa riferimento alla stessa come effettuata dalla Valentine è presumubile che il marchio sia stato acquisito.

La Whytwarth è prevalentemente nota per la produzione di rientranti di ottima qualità, dotate di un peculiare meccanismo di limitazione dello sforzo di torsione sul pomello (brevetto nº GB-185512) la cui proprietà però sembra essere legata non alla Valentine ma alla Lang.

Riferimenti: [247], [248], [249],

Materiale disponibile:

Wilmas

Dell'azienda si sa ben poco, Letizia Jacopini nel suo testo lo classifica come marchio di chiara origine settimese, ma la registrazione del marchio (Reg. Gen. N. 76523) venne fatta ad opera di Angelo Rosso, di Asti, che presentò la relativa domanda nel 1946, e riporta la stessa città anche nella registrazione del nome, mentre da questo estratto del quindicinale della Camera di Commercio di Torino, risulta una registrazione della "PRODOTTI WILMAS di ANGELO ROSSO" nel novembre 1949 con sede a Settimo Torinese.

La produzione è quasi sicuramente iniziata prima della seconda guerra mondiale (nel testo citato Letizia Jacopini parla genericamente di anni 30/40) ma non esiste nessuna indicazione documentale precisa, pertanto, e in mancanza di indicazioni migliori, assumeremo come data di nascita dell'azienda quella della registrazione del marchio, anche se è praticamente certo che l'azienda sia precedente per cui detta data va presa come limite superiore.

Della produzione dell'azienda si sa ben poco, le penne reperite sono in genere in celluloide colorata, con caricamento a pulsante, di qualità media, con alcune punte di eccellenza. Unico modello di cui si è identificato un nome specifico è Wilmetta, essendo questo stato ritrovato stampigliato su un esemplare.

Riferimenti: [250], [251], [252], [253], [254], [255], [256]

Materiale disponibile:

Wilson

Marca produttrice di penne economiche, dalla storia pubblicata sull'ormai non più raggiungibile sito aziendale la ditta sembrerebbe essere stata fondata (con questo nome) nel 1954, ma il marchio risulta registrato nel 1963 (Reg. Gen. N. 164579) dalla "F.lli Toffali & C.", Settimo Torinese, di cui esiste una registrazione presso la camera di commercio nel 1950,[57] mentre nel 1956 risulta citato nell'annuario di Confindustria come produttore nella sezione "Penne Stilografiche" Giuseppe Toffali.

Sono riconducibili inoltre alla ditta due loghi registrati come marchi, il primo è il logo "TU" iscritto in un rombo (Reg. Gen. N. 134776) richiesto nel 1956 per fermagli di stilografiche, ed il logo "ST" in forma di monogramma (Reg. Gen. N. 156828), richiesto nel 1961 per penne stilografiche, a sfera e matite meccaniche.

Riferimenti: [257], [258],[259]

Materiale disponibile:

Note

  1. data che, in assenza di migliori indicazioni prenderemo come anno di fondazione, anche se questo è in realtà è solo il limite superiore.
  2. vedi questo estratto e questa pagina per la fondazione e gli elenchi dei produttori di pennini e di stilografiche.
  3. che è praticamente la stessa di questa del 1948, per cui la datazione è dubbia.
  4. prenderemo come riferimento principale il profilo dell'azienda sul sito di Richard Binder.
  5. questo è quanto si desume da una fattura del 1951 mostrata in questa discussione che indica la celebrazione del 50-simo di fondazione e da questa pubblicità che dice esplicitamente "dal 1901".
  6. secondo quanto riportato in questo articolo di quell'anno.
  7. che ha fatto da riferimento per buona parte delle informazioni di questa pagina.
  8. tutte le informazioni al riguardo sono tratte da questo articolo di Antonios Zavaliangos su FPN.
  9. la data viene riportata da Letizia Jacopini nel libro "Storia della stilografica in Italia" da cui sono tratte molte delle informazioni riportate in questa pagina, ed è compatibile con le date note dai brevetti di Del Piero.
  10. nell'articolo “La Duchessa ritrovata" pubblicato sul numero 9 della rivista Penna.
  11. in un articolo su Foolish Magazine.
  12. in questa dettagliatissima presentazione di una penna con questo marchio.
  13. la data di fondazione dell'azienda è incerta, si è usato quella riportata su Grace Guide per la prima attività nota del fondatore, come per la data di dismissione si è usato sempre l'indicazione sullo stesso sito di esser diventata parte della Birfield Industries.
  14. i dati relativi alla Giacomazzi sono tratti dal libro "Settimo Torinese - Una città in punta di penna" di Silvio Bertotto.
  15. per quest'ultimo esiste comunque una evidenza, su una penna con questo marchio è stato ritrovato (vedi questa foto) un riferimento al modello di utilità N. 22111 registrato dalla "Fratelli Giacomazzi".
  16. si assume quanto riportato in questa pagina.
  17. dell'azienda esiste una registrazione nella pubblicazione "Le società storiche fiorentine nate dal 1883 al 1923: i primi quaranta anni del Registro delle Società nei documenti d’archivio" (scaricabile da questo indirizzo) in data 1918-06-15 come "Banco metalli preziosi Dott. Gino Fiani & c. - società in nome collettivo".
  18. le date relative all'azienda, come nome ed indirizzo sono quelli riportati nel libro La storia della stilografica in Italia, 1900-1950, di Letizia Iacopini, nella registrazione del marchio però viene citato come nome del titolare la Banco Metalli Preziosi Fiani & Ciampi.
  19. la Hallmark qui trattata non ha nulla a che vedere con la attuale Hallmark Cards (con la corona a cinque punte sul logo), che produce e vende cartoline d’auguri, oggettistica da regalo ed ornamenti per la casa, e le sue aziende controllate.
  20. le informazioni di questa pagina sono riprese direttamente dalla presentazione fatta da Mirko, (utente forum Mir70) di una Hallmark riportata nel primo collegamento esterno indicato.
  21. nonostante i successori della filiale americana proclamino sul loro sito inventori della prima mina in grafite, il primato spetta alla Conté con un brevetto del 1785.
  22. secondo questo riferimento.
  23. come quella illustrata in questa presentazione sul forum.
  24. si fa riferimento ai cataloghi pubblicati alcuni anni fa sul sito della Kaweco attuale e non più disponibili.
  25. la pagina in questione, relativa ai modelli a pulsante di fondo Kaweco era presente, alla data 1927, nella sezione storica del sito dell'azienda, che in quello attuale è stata totalmente eliminata.
  26. le origini non sono chiare, qui si parla di una registrazione nel 1920, mentre qui Joseph Wallace viene indicato come presidente nel 1915, assumeremo come data di inizio il 1914 che è la data di registrazione del primo brevetto di Joseph Wallace, anche se è presumibile che le attività siano iniziate prima.
  27. questi dati derivano, secondo quanto riportato qui dalle registrazioni del dipartimento di stato di New York.
  28. come riportato nel libro La storia della stilografica in Italia, 1900-1950, di Letizia Iacopini, dove è presente anche l'immagine di una carta da lettera o fattura con un logo e l'intestazione e le menzioni dei premi ricevuti.
  29. che derivano dalla voce sul testo di Letizia Jacopini La storia della stilografica in Italia, 1900-1950 e da un precedente articolo scritto con Giuseppe Fichera sulla rivista Penna.
  30. secondo quanto riportato in questa discussione, da cui sono tratte buona parte delle notizie qui riportate.
  31. Letizia Jacopini nel suo libro indica l'inizio dell'attività nella prima metà degli anni '30, ma la richiesta del marchio a nome della "Ditta Gustavo Maier" consente di anticipare con certezza la data almeno al 1929.
  32. le informazioni al riguardo sono tratte da questa voce nel glossario sul sito di Richard Binder con qualche integrazione da questo articolo.
  33. anche se Letizia Jacopini nel suo libro "La storia della stilografica in Italia" indica il 1934, l'azienda era sicuramente attiva in precedenza, comparendo in questa pagina dell'Annuario Italiano del 1932-33 che è stato edito nell'agosto del 1932.
  34. si è preso come riferimento quanto riportato in questo articolo.
  35. i dati qui citati derivano da quanto riportato nei riferimenti, che a loro volta sembrano essere basati sulle ricerche di Stephen Hull pubblicate nel testo "The English Fountain Pen Industry", che però a quanto pare non sono risolutive.
  36. la gran parte dei dati fa riferimento alle fonti e a quanto riportato da Richard Binder in questo articolo.
  37. The American Stationer, Vol. LXII, No 5, New York, New York, 1907-08-03, p. 12.
  38. Certified List of Domestic and Foreign Corporations for the Year 1920, Illinois Office of the Secretary of State, 1919-07-01, p. 485.
  39. Polk’s Ann Arbor (Washtenaw County, Michigan) City Directory 1940 Including Ypsilanti, R. L. Polk & Co., Detroit, Michigan, 1939, p. 281.
  40. i pochissimi dati qui riportati derivano dal libro di Silvio Bertotto, "Settimo Torinese, una città in punta di penna".
  41. vedi questo estratto.
  42. le poche informazioni al riguardo derivano dalla relativa voce voce del glossario nel sito di Richard Binder.
  43. i pochi dati riportati derivano dal libro "La Storia della Stilografica in Italia di Letizia Jacopini e dalla discussione citata.
  44. si presume, essendo stati reperiti modelli il cui stile fa pensare ad una produzione più antica, si possa trattare di una ri-registrazione.
  45. le informazioni sulle attività di Gattero sono tratte dal libero Settimo Toriniese una città in punta di penna di Silvio Bertotto, sul quale però non c'é traccia del nome della ditta, che risulta invece dalla registrazione di alcuni marchi.
  46. vedi questo estratto.
  47. la gran parte delle informazioni presenti su questa pagina sono prese dalla relativa voce nel glossario di Richard Binder.
  48. all'indirizzo "Den Haag, Rijswijkseweg 512" come risulta da un brevetto (nº DE-1694185U) registrato in Germania.
  49. in particolare è noto, vedi questa presentazione, un modello omonimo prodotto per la Hardtmuth.
  50. le notizie provengono tutte dalle fonti citate nei riferimenti ed in particolare dalla discussione sul forum, per la quale si ringrazia Alberto (utente forum A Casirati), ma non ci sono riscontri documentali delle stesse e sono pertanto molto incerte.
  51. il nome viene riportato sull'attuale sito dell'azienda e sulla parte storica di un volantino promozionale, dove però non viene citata alcuna data e si parla genericamente di anni '50.
  52. le informazioni sono tratte principalmente da quanto riportato nel primo dei riferimenti indicati.
  53. le informazioni relative alla American Lead Pencil Company provengono dal libro The pencil di Henry Petroski.
  54. vedi ad esempio questa presentazione sul forum.
  55. questo ad esempio è quanto riportato da Letizia Jacopini nel suo testo "La stilografica in Italia".
  56. questi sono i dati riportati nella sezione "New Companies" del British & Colonial Stationer, numero del 29 Gennaio del 1920, come indicato in un commento a [ questo articolo].
  57. come risulta da questo estratto tratto dal n. 89 di "Cronache Economiche", quindicinale della Camera di Commercio di Torino.